Il Drum Editor di Cubase (Editor Percussioni)

Esaminiamo ora una pagina di edit piuttosto sofisticata in cubase: il Drum Editor.

La pagina in questione è ottimizzata per la gestione delle parti ritmiche, e offre la possibilità di impostare, per ogni strumento percussivo, differenti opzioni di quantizzazione, output ed altro. Ad esempio, è possibile gestire dall’interno della drumtrack vari moduli sonori, anche su canali midi diversi, mantenendo però una visione unitaria del pattern ritmico. A cura di cubaser

Come si presenta

La pagina Drum Edit si attiva dal menu MIDI – apri editor percussioni, oppure con un doppio click sulla traccia, a patto che questa sia impostata come drumtrack; se questa impostazione non è abilitata, la finestra di edit, anche se esteriormente identica, non ha tutte le funzionalità attive. Per impostare una traccia come Drumtrack, è sufficiente selezionare nel campo apposito l’opzione GM MAP, oppure una mappa personalizzata tramite l’opzione Impostazioni Drum map. In questa pagina è possibile creare proprie mappe, o caricare da una libreria impostazioni diverse di varie tastiere e moduli sonori, tipo Korg M1, Yamaha RX7, EMU, Roland, Alesis e altre. Una mappa è una serie di impostazioni relative alla disposizione dei campioni percussivi sulla tastiera; GM map, la mappa di default, reca la classica disposizione General Midi, ovvero la cassa su C1, il rullante su D1, l’HH su F#1 e via discorrendo. Alcuni marchi dispongono i kit di batteria e/o percussioni in modi diversi, ed è possibile trasformare le assegnazioni non GM in GM o viceversa. Una mappa può contenere fino a 128 suoni diversi (uno per tasto), non necessariamente percussioni e non necessariamente appartenenti allo stesso preset di un modulo VSTi.

Fig1
Fig1

Creiamo una traccia midi, impostiamola come drumtrack e assegniamola ad un vsti che avremo caricato: LM 7. Ho usato per iniziare un modulo percussivo standard di Cubase.

Se apriamo il Drum Editor, apparirà una pagina simile al piano roll, con una sezione che reca i nomi degli strumenti percussivi sulla sinistra e una griglia sulla destra. Allargando la sezione sinistra, appare però una terza zona in cui è possibile modificare alcune proprietà del singolo strumento: Quantizza, M, Nota-I, Nota-O, Canale, Uscita. Vedremo in seguito l’uso di questa zona.

Fig. 2
Fig. 2


Per questo esempio, supponiamo di creare un pattern di 4 battute inserendo i colpi con il mouse. Inseriamo una linea di cassa (utilizzando lo strumento “drumstick”, la matita di questa pagina).Se l’icona Usa quantizzazione globale ( Q in campo azzurro) è inserita, il valore globale di quantizzazione è applicato a tutti gli strumenti. Viceversa, se è disinserita è possibile impostare un valore di quantizzazione individuale per ogni strumento.

Il valore di quantizzazione individuale funziona come snap nell’inserimento col mouse (approssima automaticamente la posizione e inserisce le note del valore desiderato); la griglia infatti appare suddivisa individualmente seguendo le impostazioni di quantizzazione. In questo caso, per facilitare l’inserimento, ho impostato il valore di quantizzazione individuale sui quarti. Attivando l’icona a forma di altoparlantino, è possibile ascoltare lo strumento prescelto durante l’inserimento.

Fig. 3
FIG. 3

Dopo aver inserito con le stesse modalità un rullante, inseriamo l’ Hihat chiuso. Impostando il valore di quantizzazione individuale su ottavi, è possibile usare la matita per “tirare una riga” di note tutte uguali, invece di inserirle una alla volta.

Fig. 4
Fig. 4

Siccome l’inserimento è avvenuto con il mouse, tutti i colpi hanno un valore di velocity fisso. Anche in questa pagina è presente l’editor per i controlli, con la possibilità aggiuntiva di visualizzare separatamente le linee dei vari strumenti. Cliccando col tasto destro in una zona vuota della griglia, selezioniamo crea nuovo percorso di controllo. Viene visualizzata una finestra contenente i valori di velocity, analogamente a quello che accade nella pagina piano roll. Selezionando lo strumento desiderato, è possibile visualizzare la velocity relativa e modificarla.

Fig. 5
Fig. 5

Avendo la disponibilità di una tastiera MIDI, è possibile l’inserimento in step, ancora più

veloce. Per attivarlo, cliccare sull’icona registrazione in step posta vicino al campo del valore di quantizzazione, e premere i tasti nella successione desiderata.

il pattern in questione può essere programmato premendo i tasti della tastiera MIDI con questa sequenza:

1) C1 + F#1
2) F#1
3) D1 + F#1
4) C1 + F# 1
5) C1 + F#1 eccetera

Note suonate contemporaneamente vengono ovviamente inserite nello stesso step.

Così facendo, si può suonare la parte anche non andando a tempo, le note saranno inserite correttamente secondo il valore di quantizzazione generale impostato (in questo caso, ottavi); se dovesse essere necessaria una pausa, si può utilizzare il tasto freccia a destra della tastiera del pc per spostarsi avanti di uno step (o indietro, col sinistro). Se viene attivata anche l’icona registra velocity di nota on, verrà inserito anche il valore di velocity suonato.

La velocity può anche essere sovrascritta su una linea già registrata attivando le icone midi input e registra velocity di nota on, selezionando le note da modificare e risuonando la parte. Le note non saranno cancellate, ma verrà modificato solo il valore di velocity.

Fig. 6
Fig. 6

Naturalmente, il sistema migliore in assoluto è la registrazione in realtime; i tastieristi dotati della funzione “polipo” sono in grado di registrare in realtime l’intera parte, dieci dita= dieci strumenti, percussioni incluse, quelli scarsi come me attivano la registrazione ciclica e aggiungono uno strumento alla volta. Il campo registrazione ciclica si trova sulla transport bar, va attivato in modo MIX, in modo da aggiungere uno strumento ad ogni passaggio. Occorre stabilire inoltre i punti inizio e fine loop e attivare il comando apposito.

Fig. 7
Fig. 7

Diamo adesso un’occhiata alla sezione centrale della pagina. In questa sezione troviamo diverse colonne, corrispondenti a: Intonazione (nota effettiva sulla tastiera a cui si riferisce il drumkit), Strumento (descrizione dello strumento impostato), Quantizza (griglia di quantizzazione individuale), M (mute dello strumento, è possibile in questa pagina la funzione SOLO sia per il kit, sia per il singolo strumento; le icone relative si trovano in alto a sinistra), Nota-I (nota di assegnazione in ingresso), Nota-O (nota di assegnazione in uscita), Canale (canale midi individuale per ogni strumento), Uscita (assegnazione dello strumento a devices (VSTi) multipli.

Fig. 8
Fig. 8

Nella figura notiamo che: la cassa è stata assegnata ad un campione di Sampletank II sul canale midi 1. Il rullante sempre a Sampletank sul canale midi 2, l’ HH a Hypersonic sul canale midi 10. Di default, la traccia drums trasmette sul canale midi 10 e sul VSTi assegnato alla traccia. Potete adoperare qualsiasi VSTi in vostro possesso; un’applicazione molto comoda è utilizzare due o più VSTi diversi e ruotarli semplicemente cambiando l’output dello strumento, in modo da sentire in tempo reale quale è il campione più adatto. Oppure questo metodo può essere facilmente usato per dividere le parti percussive senza dover esplodere la traccia, mantenendo quindi sott’occhio la figurazione ritmica nel suo complesso. Altra possibilità interessante è gestire la partenza di un loop su campionatore direttamente dalla finestra drumtrack, integrata con la parte MIDI. Una spiegazione a parte meritano le colonnine denominate Nota-I e Nota-O. In pratica è possibile modificare l’assegnazione dei campioni sulla tastiera a posteriori, senza dover trasporre le note e senza modificare l’assegnazione dei kik percussivi sul VSTi che stiamo utilizzando. Un caso classico è la cassa registrata in molti midifile su B0, che vorremmo trasportare cu C1 perché magari non è presente sul preset che stiamo adoperando. Il parametro Nota-I è la nota di origine registrata nella traccia, nel nostro caso, C1 per la cassa e D1 per il rullante ; Nota-O è la nota in cui vogliamo che sia trasformata in play. Dato che i set di casse e rullanti del Sampletank sono composti da più campioni disposti su varie note della tastiera, ho scelto il campione su D3 per la cassa e su F2 per il rullante. Con Nota-I è possibile modificare la nota di immissione dalla tastiera relativo al campione desiderato. inserendo ad es. G1 al posto di F#1 sull’HH, quest’ultimo sarà pilotato dal sol anzichè dal fa diesis.

cubaser

Cubaser è Valerio Nigrelli, inizia prestissimo a farsi le ossa nei service audio scaricando furgoni di attrezzature. Appassionato di home recording lavora nel campo ormai da circa 20 anni. Dal giugno del 2005 ha raggiunto col nickname cubaser (visto il suo sviscerato amore per questo software) la comunità dei forum di cubase.it.

Potete scrivergli su valerionigrelli@cubase.it
Potete navigare fino al suo sito www.valerionigrelli.it
Potete andarlo a trovare nel suo negozio:
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