Editor Logico, il coltellino svizzero di Cubase

tutorial logical editor fig 1Conoscete sicuramente i coltellini svizzeri, quegli aggeggi pieni di lame, lamette, pinze, cacciavite, delle vere officine racchiuse in pochi centimetri cubici: scopriamo insieme le potenzialità del Editor logico di Cubase.
a cura di cubaser

Generalmente, quando inizio a descrivere L’Editor Logico, a sentir parlare di condizioni di filtro,  operatori booleani, lo sguardo dei miei interlocutori diventa vitreo ed assente; in effetti credo che questo editor sia in assoluto fra le funzioni più trascurate di Cubase.

In sostanza, mediante l’Editor Logico, è possibile editare contemporaneamente un certo numero di parametri e/o trasformare eventi in altri eventi. Ad esempio, è possibile selezionare e cancellare in un solo movimento tutti o alcuni control changes di una parte, di una traccia di uno o più canali midi a piacere, o nell’intero progetto, o è possibile modificare, come vedremo più avanti, la dinamica di un charleston, agendo sulle velocity, senza essere costretti a ritoccare manualmente tutta la traccia della batteria; è possibile anche convertire un determinato evento, per esempio l’aftertouch che non sempre è riconosciuto dai VSTi, in un altro che invece viene riconosciuto, come la modulation, oppure sono possibili interventi più… fantasiosi, come eseguire a rovescio una traccia midi.

I’Editor Logico si richiama dal menu  Midi/Editor Logico; dopo un certo numero di rimaneggiamenti nelle varie releases, la finestra appare  (5.5.0.602) così:

tutorial logical editor fig 1Figura 2

La finestra è divisa in due zone principali; nella zona superiore sono ospitate tutte le righe che determinano l’Elenco delle Condizioni di filtro, cioè tutte quelle indicazioni necessarie all’Editor Logico per riconoscere gli elementi da modificare. La zona inferiore invece ospita le righe contenenti le indicazioni sulle Azioni da compiere. Il bordo superiore ospita un menu di presets, dove possono essere memorizzate anche le nostre impostazioni, e nel bordo inferiore sono contenuti un menu Funzioni e il comando Applica (di ovvia interpretazione!).

Esaminiamo più nel dettaglio la finestra superiore:

L’insieme delle righe che individuano gli eventi da modificare si chiama Elenco delle Condizioni di filtro; ogni riga specifica un parametro e possono essere necessarie più righe per identificare un tipo di evento. Inizializzato L’Editor Logico, richiamando il preset Init; in ognuno dei due campi è presente una riga di default. Ogni riga può avere diversi descrittori, indicati da colonne; le colonne disponibili sono:

Destinazione filtro

Condizione

Parametro 1

Parametro 2

Intervallo misura/base tempo

Parentesi (sinistra e destra)

Operatore Booleano

Cliccando su ogni colonna si apre un menu a tendina che ospita le varie funzioni disponibili.

Imposteremo ora una condizione che ci permetterà di risolvere uno dei problemi più diffusi che si incontrano nelle tracce ritmiche dei midifiles, e cioè una velocity standard per tutto il brano, tipica di una programmazione fatta con il mouse (e se mi permette, con i piedi).

Il pattern che prendiamo in esame è questo: l’inserimento con il mouse ha un valore di dinamica fisso a 100, per tutti i componenti del kit (cassa, rullante e hh chiuso).

tutorial logical editor fig 1Figura 3

pattern 1, mp3

come si può sentire, il risultato è particolarmente finto, soprattutto per quel che riguarda il charleston che ?gode? di un robusto ?effetto mitragliatrice?

Cominciamo quindi delimitando il campo di azione del l’Editor Logico al charleston, e quindi alla nota F#1 del kit GM.

La prima colonna, Destinazione filtro, consente di selezionare la tipologia di evento, nel nostro caso selezioneremo la voce ?Tipo?, nella seconda colonna, Condizione, selezioneremo ?Uguale? nella terza colonna, Parametro 1, selezioneremo ?Nota?. Abbiamo appena specificato che vogliamo operare su tutti gli eventi individuati come Note midi.

tutorial logical editor fig 1Figura 4

Tutte le note? No, in realtà a noi interessa solo il Fa#1; occorre quindi specificare una nuova condizione. Clicchiamo sul simbolo ?+? posto sotto la metà superiore della finestra stessa e una nuova riga viene generata; inseriamo nella colonna Destinazione Filtro la voce ?Valore 1?, nella colonna Condizione la voce ?Uguale? e nella colonna Parametro 1 la nota che ci interessa, il Fa#1.

tutorial logical editor fig 1Figura 5

altri due campi contengono due informazioni che per il momento non modificheremo: il campo Parentesi e il campo Bool.

Il campo Bool consente di utilizzare un cosiddetto ?Operatore Booleano? http://it.wikipedia.org/wiki/Algebra_di_Boole ; in pratica, se due righe sono separate da una E entrambe le condizioni devono essere contemporaneamente soddisfatte perchè l’azione abbia luogo, mentre se sono separate da una O almeno una delle due innesca l’azione. Quando viene aggiunta una nuova riga, il parametro di default è E. I campi Parentesi consentono di includere due o più   righe in una condizione. Apro una breve… parentesi per illustrare questi concetti; ho creato una piccola parte contenente alcune note C3 ed E3 e sul canale midi 1, alcune note C3 sul canale midi 2, alcune note F2 sul canale midi 3, più alcuni eventi non-nota (program change, CC7 e CC64) sempre sul canale midi 1. Nell’Editor Logico sono impostate 3 righe di condizione: la prima riga individua gli eventi di tipo nota, la seconda specifica l’altezza dell’evento nota, C3, la terza individua il canale midi 1. L’editor midi Elenco consente di visualizzare molto bene questa situazione.

tutorial logical editor fig 1Figura 6

 

con le parentesi posizionate all’inizio della prima riga (parentesi sinistra) e alla fine della terza riga (parentesi destra) e l’Operatore Booleano della seconda riga impostato su O, l’Editor Logico seleziona tutte le note C3 (e quindi anche quelle sul canale midi 2), e tutti gli eventi, note e non-note, presenti sul canale midi 1, mentre le note appartenenti al canale midi 3 restano fuori dalla selezione. La condizione di filtro impostata richiede quindi che vengano selezionate tutte le note e tutto quello che c’è sul canale midi 1 e tutti i C3 in generale.

tutorial logical editor fig 1Figura 7

spostando la parentesi sinistra all’inizio della seconda riga, invece, verranno ignorati dalla selezione anche gli eventi non-nota presenti sul canale midi 1. La condizione di filtro ora impone che vengano selezionate tutte le note e tutte le note C3 sul canale midi 1.

tutorial logical editor fig 1Figura 8

 

Cambiando l’Operatore Booleano della seconda riga in da O in E, verranno invece selezionate solo le note C3 nel canale midi 1.

tutorial logical editor fig 1Figura 9

Trangugiamo un moment per alleviare il mal di testa, chiudiamo la parentesi e ritorniamo al nostro pattern di batteria; occorre per prima cosa umanizzare la dinamica del charleston. Il charleston in questione è suonato in sedicesimi; ci si aspetterebbe da un umano una dinamica di questo genere

tutorial logical editor fig 1Figura 10

 

Nel solfeggio musicale si usa attribuire, in una sequenza di note all’interno di una battuta, la qualifica di ?movimento forte? e ?movimento debole? ai vari colpi, a seconda della successione temporale. Ad esempio, movimenti forti sono quei colpi che vengono portati, in una battuta da 4/4 sul primo e sul terzo quarto (battere), mentre deboli sono quelli collocati sul secondo e quarto quarto (levare). In genere, i movimenti forti sono quelli che occupano le posizioni dispari di una figura (non necessariamente quarti) mentre i deboli occupano quelle pari. Nel  nostro caso, ci sono 4 gruppi di quattro sedicesimi in cui ogni gruppo di 4 note dovrebbe avere il battere accentuato, i due movimenti deboli suonati meno marcatamente, il secondo movimento forte un pelo più accentuato, ma comunque inferiore come dinamica al primo. Disegnare a mano una dinamica simile su tutta la lunghezza del progetto è, come potete ben immaginare, impensabile; estraiamo quindi il nostro coltellino svizzero.

Abbiamo già impostato una prima condizione su due righe, e cioè che vogliamo operare solo sulle note F#1 presenti nel pattern; aggiungiamo ora una terza riga, per specificare che intendiamo operare solo sulle note F#1 all’inizio dei nostri gruppi di 4 (quindi solo i colpi che cascano sui quarti), il primo movimento forte di ogni sequenza di 4.

Dopo aver cliccato sul campo Aggiungi riga, impostiamo quindi il campo Destinazione filtro su ?Posizione? e il campo Condizione su ?Nell’intervallo della misura?; il campo Intervallo Misura/Base tempo assume l’aspetto di una piccola griglia in sedicesimi. Cliccando sul punto desiderato, verrà inserita la posizione sulla griglia

tutorial logical editor fig 1Figura 11

 

nel nostro caso, 1 non significa primo quarto, ma primo tick; anche se la griglia è in sedicesimi, la suddivisione reale è in Ticks. Un Tick è l’unità temporale minima in cui Cubase è capace di scomporre una battuta midi; di default, Cubase utilizza il valore di 1920 ticks il che significa che ogni nota da un quarto ha un valore di lunghzza in ticks di 480. Questo significa anche che il primo quarto inizia al Tick 1, il secondo quarto inizia al Tick 481 e così via. Per una spiegazione più approfondita, rimando alla voce del glossario

http://www.cubase.it/cgi-bin/ultimatebb.cgi?ubb=get_topic&f=12&t=000056

Definita la Condizione filtro, passiamo a impostare l’Oggetto dell’Azione; la metà inferiore della finestra dell’Editor Logico contiene a sua volta alcune colonne. La prima di esse, Oggetto dell’Azione, permette di impostare il bersaglio dell’operazione che intendiamo compiere. Impostata su Valore 2, ci consentirà di variare il Valore 2 degli oggetti nota F#1, e cioè la velocity. Ogni evento midi, che sia una nota, un controller o altro, ha come minimo due valori, e a volte se ne può aggiungere un terzo; il Valore 1 normalmente individua il tipo di evento. Nel caso della nota, il Valore 1 è appunto Nota e il Valore 2 la velocity. Nel caso di un controller, il Valore 1 è il tipo di controller stesso, ad es. 07 volume, mentre il Valore 2 è la quantità numerica assegnata a quel controller in quel punto, ad es. 93 nella nostra fig. 6. Stiamo modificando la velocity del primo movimento forte; stabiliamo quindi che il primo colpo di ogni serie di 4 sia al di sopra del valore di velocity 90, ma possa variare, in maniera casuale come succederebbe nella realtà, entro un range una decina di punti in più. La cosa può essere risolta impostando il campo Operazione su ?Imposta valori casuali tra? e i campi Parametro 1 e Parametro 2 su 90 (valore minimo) e 100 (valore massimo). Occorre anche impostare nel campo Funzione l’operazione ?Trasforma?.

Altre opzioni del menu Funzione permettono di selezionare, cancellare, inserire, copiare, i dati rispondenti alla condizione filtro prescelta. Aggiungiamo ora altre 3 righe alla condizione filtro in modo da applicare l’edit al primo, secondo, terzo e quarto quarto di ogni battuta, inserendo i valori 480, 960 e 1440; l’Operatore Booleano di queste righe verrà impostato su O. Ricordiamoci inoltre di spostare la parentesi sinistra all’inizio della riga 3, togliendola dall’inizio della riga 1. Ecco come appare una battuta dopo l’operazione.

tutorial logical editor fig 1Figura 12

 

Il colpo sul primo quarto ha assunto il valore di velocity 95, sul secondo quarto il valore 98, sul terzo quarto il valore 92 sul quarto quarto il valore 96. Questi valori cambieranno casualmente per i quattro colpi in questione per tutta la durata della canzone; ad es. a battuta 33 trovo i valori 94, 94, 97, 93. A questo punto non resta che salvare il preset per usi futuri e modificare le righe in funzione degli altri colpi. Il salvataggio si effettua cliccando sulla ?+? a destra del menu Presets ed inserendo il nome. Una descrizione dell’azione può essere inserita a fianco cliccando sull’area azzurra sulla destra. Se un quarto dura 480 Ticks, il valore di un sedicesimo sarà di 120 Ticks. Il secondo colpo della serie di 4, primo colpo debole, lo imposteremo inserendo il valore 120 nella griglia; i valori successivi sono ottenuti sommando al primo 480, quindi 600, 1080, 1560. imposteremo la variazione di velocity tra un minimo di 20 e un massimo di 30.

tutorial logical editor fig 1Figura 13

 

Questo sistema, naturalmente, individua tutti i colpi che cadono esattamente sulla griglia; ma cosa capiterebbe se il nostro charleston non fosse quantizzato? Se notiamo bene, sono disponibili due campi parametro: impostando qualche tick prima e qualche Tick dopo il valore esatto, nei campi Parametro 1 e Parametro 2, l’editor logico prende in esame i colpi che cadono entro un range definito di Ticks ovviando quindi al possibile spostamento dei colpi sulla griglia dovuto alla mancanza di quantizzazione; il range appare evidenziato in blu. L’inserimento è possibile anche disegnandolo direttamente sulla griglia.

tutorial logical editor fig 1Figura 14

 

Impostiamo il secondo battere utilizzando i valori 240, 720, 1200, 1680 ed impostando la velocity fra 70 e 80

tutorial logical editor fig 1Figura 15

 

E il secondo levare utilizzando i valori 360, 840, 1320, 1800 ed impostando la velocity tra un minimodi 10 e un massimo di 20

tutorial logical editor fig 1Figura 16

 

La cassa, per quanto riguarda il primo colpo di ogni battuta (velocity fra 100 e 112)

tutorial logical editor fig 1Figura 17

Per quel che riguarda i colpi che non siano in battere, impostiamo un range di intervento che copre tutta la battuta, tranne il battere stesso e una velocity fra 75 e 90

tutorial logical editor fig 1Figura 18

 

E il rullante

tutorial logical editor fig 1Figura 19

 

ed ecco alla fine il pattern rimodellato

pattern 2.mp3

se però ci accorgiamo che il charleston è ancora un po’troppo in evidenza, possiamo utilizzare l’Editor Logico per ridurne la presenza, modificandone la velocity globale

tutorial logical editor fig 1Figura 20

pattern 3.mp3

Proviamo ad immaginare un’altra situazione: decidiamo di inviare ad Halion One dei messaggi di Aftertouch con la nostra costosa masterkeyboard. Purtroppo, Halion One non è in grado di ricevere questo tipo di messaggi: possiamo però ricorrere ad un modulo Input Transformer. Questa funzione si attiva direttamente dalla traccia midi e non è altro che un Editor logico che funziona in tempo reale su ciò che stiamo suonando!

tutorial logical editor fig 1Figura 21

 

La riga Condizione filtro prevede che venga preso in considerazione l’evento Aftertouch (che NON è un CC!)

La prima riga Oggetto azione trasforma l’evento Aftertouch in un Controller, la seconda riga specifica che il Controller deve essere il n.1 (modulation wheel), la funzione è Trasforma; quindi, ogni volta che utilizzeremo l’aftertouch sulla tastiera, Halion One riceverà in realtà  un messaggio modulation wheel.

Come si può vedere dall’illustrazione, l’Input transformer prevede la bellezza di 4 pagine,attivabili contemporaneamente, in ognuna delle quali può essere impostata una funzione diversa; la stessa funzione può essere richiamata come insert midi di traccia (si chiama Transformer) e serve per modificare e/o filtrare una traccia già registrata; a differenza dell’Editor Logico vero e proprio, queste modifiche sono non-distruttive.

Impostando sulla Condizione filtro il controller 1 (modulation wheel) e sull’Oggetto azione la funzione ?Aggiungi? e il valore 6 su Parametro 1, ogni volta che muoveremo la nostra modulation wheel invieremo in realtà un messaggio di volume midi (mod. wheel = n.1 + 6 =7, volume midi)

Un’altra applicazione che potrebbe tornare utile è questa: quando viene importato uno Standard Midifile di solito la prima battuta contiene, per ogni traccia, varie impostazioni come Volume (CC7) panpot (CC10), Program change, stringhe di sistema esclusivo (sysex) eventi vari SMF (nomi delle tracce, testo ecc.). Normalmente tutta questa massa di comandi, se poi le tracce devono essere assegnate a strumenti virtuali, sono pressocchè inutili, ed in taluni casi dannose (una per tutte il program change che resetta ad ogni start il suono della traccia). Per non cancellare gli eventi uno per uno dalla song, impostiamo così l’Editor Logico:

tutorial logical editor fig 1Figura 22

 

Nella figura sono presenti le finestre di un Editor logico e di un Transformer con le stesse impostazioni; utilizzando un solo Editor Logico su una traccia formato zero (tutti e 16 i canali midi sulla stessa traccia) o selezionando tutti gli editor contemporaneamente, elimineremo in un solo colpo tutto ciò che non ci interessa. In caso le tracce fossero esplose, lo stesso scopo si ottiene inserendo il modulo Transformer come insert midi per ogni traccia, con in più il vantaggio che, in questo caso, la modifica non è permanente ma può essere ripristinata, traccia per traccia, semplicemente mettendo in mute l’insert.

Divertitevi a sperimentare!

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Cubaser è Valerio Nigrelli, inizia prestissimo a farsi le ossa nei service audio scaricando furgoni di attrezzature.

Appassionato di home recording lavora nel campo ormai da circa 20 anni. Dal giugno del 2005 ha raggiunto col nickname cubaser (visto il suo sviscerato amore per questo software) la comunità dei forum di cubase.it.

È docente certificato Steinberg

Potete scrivergli su valerionigrelli@cubase.it
Potete navigare fino al suo sito www.valerionigrelli.it
Potete andarlo a trovare nel suo negozio:

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