Gallo Engineering Studio Devil Virtual Guitar Amp II: the Devil in me

Studio Devil Virtual Guitar Amp IICubase.it ha dedicato numerosi articoli alle tecnologie legate alla simulazione di amplificatori per chitarra e basso e oggi è il turno di Studio Devil Virtual Guitar Amp II, un plug-in VST, AU e RTAS per Windows e Mac prodotto da Gallo Engineering.

Studio Devil Virtual Guitar Amp II si presenta con una interfaccia decisamente efficace e senza fronzoli e, come si può notare dalla immagini, i comandi sono quelli che ci si aspetta di trovare in un software di questa categoria con il leggero vantaggio di avere di fronte un?interfaccia grafica che punta dritto al sodo, risultando allo stesso tempo abbastanza pratica da non sfigurare se paragonata ad altri plug-in. I cursori sono anche grandi quanto basta per poterli usare senza particolari difficoltà, cosa che non si trova spesso in giro e che alle volte fa perdere la pazienza a chi manipola questi cursori, specie se con la chitarra appesa al collo.

Studio Devil Virtual Guitar Amp II

L?essenzialità del software non si ferma qui, Studio Devil offre infatti l?emulazione di una serie di 18 testate e altrettanti (+2) cabinet valvolari tra i più famosi, un noise-gate, e qualche effetto aggiuntivo senza perdersi nella corsa alla simulazione di tutto lo scibile per chitarristi o bassisti, ma scegliendo con cura i modelli e dedicando tutte le energie ad emularli al meglio.

Lo scopo primario di questo plug-in non è quello di offrire tutto piuttosto quello di offrire meno ma meglio, tanto che la risposta al tocco, usando una scheda audio adeguata, si rivela sorprendentemente veritiera senza la necessità di dover spingere troppo in ingresso il segnale, cosa che spesso porta a un buon suono ma allo stesso tempo introduce un notevole incremento del rumore.

La prima cosa che occorre effettuare, dopo aver scaricato la versione demo disponibile per tutti (http://www.studiodevil.com/download/downloadVGAII.htm), è quella di attivare il programma con il sistema ?challenge – response?. Una iniziale scocciatura ma chi produce un software come questo, a un costo contenuto (79 dollari) dovrà pur difendersi, no? Si cintunua quindi cliccando un pulsante dell?interfaccia dal nome inequivocabile, Activate, e si avvia la procedura che prevede l’inserimento di un numero di serie, il collegamento con il server di Gallo Engineering e la definitiva autorizzazione all?uso. Per tutti gli altri il programma funziona in modalità demo con l’immissione ogni tanto di rumore che ne impedisce l?uso ma permette comunque di provare Studio Devil. A questo proposito vale la pena segnalare la presenza di Studio Devil British Valve Custom, una versione gratuita già segnalata in questa pagina di cubase.it e che in pratica offre un Marshall alla portata di tutti…e poi dicono che con i plug-in free non si può fare molto!

Studio Devil Virtual Guitar Amp II

La manualistica a corredo diStudio Devil Virtual Guitar Amp II consiste in un PDF di 18 pagine, abbastanza dettagliato, che spiega tutta la procedura di attivazione appena descritta e, ovviamente, come usare al meglio il plug-in.

Troviamo anche una interessante descrizione di come l?abitudine di registrare un segnale di chitarra direttamente nel mixer, detta RE-AMP, non sia stata inventata con l?avvento dei plug-in nei moderni software di registrazione. In realtà viene descritto come, nell?epoca pre software, qualcuno ebbe l?idea di registrare il segnale del pick-up senza passare per un amplificatore ma, appunto, direttamente nel mixer, in modo da poter poi far uscire di nuovo il segnale, farlo entrare in un amplificatore per poi ricablarlo verso altri ingressi del mixer.

Così facendo il segnale registrato non è limitato al setup con cui il chitarrista sta registrando in quel momento: si è liberi di cambiare testata, cassa, microfono ed effetti in qualsiasi momento. L?unica accortezza consiste nel registrare al meglio il segnale puro per essere poi liberi di variare a piacimento il suono anche dopo averlo registrato, soprattutto nei casi in cui il suono stesso, pur essendo ottimo di per sé, non sia proprio il massimo all’interno del mix.

Allo stesso modo oggi, usando Cubase e affini, quando si attiva il monitoring del segnale in ingresso, quello che abbiamo in uscita dipende dalla catena effetti, in questo caso posizionata in ?insert?, e siamo quindi in grado di cambiare tutto quello che vogliamo del suono. Per capirci, se si registra una chitarra con Studio Devil o altri software simili, spegnendo momentaneamente l?effetto abbiamo idea di cosa sia il segnale originale. Per questo motivo la taratura del volume di registrazione deve essere ben calibrata per evitare che il chitarrista registri un segnale troppo basso quando suona parti ?leggere?, arpeggi per esempio, o troppo alto nei momenti di crunch pesante. Nello stesso tempo la risposta che il chitarrista ha quando suona deve essere per lui soddisfacente. È un requisito necessario quindi avere un ingresso adatto alla chitarra (Hi-Z), oltre alla pazienza di capire qual’è la via di mezzo giusta per il volume d?ingresso. Alcune schede, anche molto semplici ed economiche, offrono un volume di input diretto nell?hardware proprio per agevolare questo compito.

Studio Devil offre una serie di suoni a nostro parere ben azzeccati e, pur non essendo fanatici dei preset di fabbrica, è interessante partire da questi per capire le potenzialità del plug-in, un consiglio sempre valido soprattutto per chi si sta avvicinando a questo tipo di tecnologia. I modelli offerti, come già detto, sono ben 18 e usano quello che è il cuore di questo plug-in ovvero la tecnologia proprietaria di Gallo Engineering dedicata alla simulazione valvolare che, a nostro modesto avviso, è il vero punto di forza. Il controllo di queste simulazioni è affidato agli switch sulla sinistra denominati Style (Modern, British e Classic), Channel (Lead, Crunch, Clean) e Type (I e II). Le combinazioni possibili sono quindi quelle che vediamo in questa immagine tratta direttamente dal manuale:

Studio Devil Virtual Guitar Amp II

I cabinet, in totale 20, sono invece il frutto della collaborazione con Red Wire Impulses, società dedicata proprio alla creazione di impulsi, lo stesso tipo di tecnologia alla base dei alcuni noti riverberi software in circolazione, ma in questo caso completamente rivolta alla simulazione di 18 fra i più famosi cabinet per chitarra e del loro uso in studio di registrazione con diverse tipologie di microfoni e vari posizionamenti degli stessi. Per non sbagliare, anche qui inseriamo una lista dei modelli di cabinet con il posizionamento del microfono. Completano questo modelli i 2 ereditati dalla precedente versione di Studio Devil

Studio Devil Virtual Guitar Amp II

Una pratica funzione chiamata Auto-Match imposta automaticamente il giusto cabinet al variare delle impostazioni degli switch Style, Channel e Type. Di seguito la lista completa delle combinazioni automatiche.

Studio Devil Virtual Guitar Amp II

Oltre a quello che abbiamo già descritto troviamo i classici cursori  che si possono trovare su un qualsiasi ampli: Gain e Volume, Bassi Medi e Alti e il controllo Presence. In aggiunta troviamo un pratico Noise Gate, ideale se vogliamo evitare l?immancabile fruscio a valori di gain alti, la sezione effetti di modulazione, composta da un Tremolo/Chorus che naturalmente può essere spento e che offre le semplici impostazioni di livello e velocità, e la sezione effetti d?ambiente che offre un Delay/Chorus con la possibilità di controllare il livello e il tempo. Anche qui possiamo decidere di tenere la sezione completamente su OFF, se vogliamo sfruttare le possibilità offerte dal sequencer con il quale stiamo lavorando.

A completare il tutto un pratico accordatore, seppur minuscolo, che offre il controllo anche su questo aspetto del suono, decisamente importante, nella stessa compatta finestra di Studio Devil. Da questo punto di vista ci piacerebbe vedere una funzione che permetta la visione dell’interfaccia a pieno schermo, non per negare la già descritta e apprezzata compattezza, ma solo per avere una finestra più grande e senza nessun altro ingombro che possa facilitare l’uso a chi ha un portatile con lo schermo piccolo.

Andando sul pratico ultimamente ci siamo trovati a usare Studio Devil Virtual Guitar Amp II molto più di altri programmi simili, soprattutto per la sua efficacia nella manipolazione dei cursori, con il risultato di avere un ottimo controllo del suono e siamo rimasti molto impressionati dalla qualità molto simile a prodotti hardware. Chi scrive ha potuto finalmente trovare qualcosa che potesse simulare la propria Cream Machine di H&K (e pare non essere l’unico, vedere addendum*). Le prove sono state effettuate con una Gibson Les Paul Custom e un paio di schede economiche già recensite in queste pagine, Guitar Rig Mobile I/O di Native Intruments e Stealth Plug di IK Multimedia. Oltre a queste sono stete provate anche alcune schede della Presonus, ovvero la Audiobox, la Firestudio Mobile e la Firestudio Project, tutte con la possibilità di gestire comodamente il volume in ingresso. Non sono stati riscontrati particolarei problemi, il fruscio derivante dalla simulazione di un ampli valvolare è stato eliminato dal noise gate a corredo di Studio Devil e la ricerca del giusto volume di input è stata agevolata dal posizionamento in ingresso, nella striscia degli insert di Cubase, Logic, GarageBand e DSP-Quattro, di un compressore per restringere leggermente la dinamica nei casi di riff pesanti.

Più informazioni:

Come sempre, buoni riff a tutti!

Claudio Januario

Claudio Januario (cj) nasce a Londra nel 1967 ma si converte al digitale solo 25 anni dopo diventando un “operatore di sistemi di automazione musicale”.

Da 9F a 01 il passo è fin troppo breve e oggi crede di poter spiegare agli altri come usare un calcolatore elettronico, soprattutto, ma non solo, per creare musica.

Addendum*

Un commento da un utente

Daniel71, utente dei forum di cubase.it, ci offre una breve serie di impressioni su Studio Devil Virtual Amp II che, vale la pena sottolineare, ha comprato poco prima della scrittura di questo articolo. Ecco cosa scrive:

“Se vi è mai capitato di dover mettere “al volo” una buona chitarra su un brano e non volete uscire pazzi con i vari prodotti presenti sul mercato, ben più pesanti e con mille opzioni, ecco per voi “Studio Devil Virtual Guitar Amp II“.

Il virtual amp si presenta grigio metallo con le manopole nere in uno stile molto vintage; decisamente accattivanti sono anche le dimensioni: non tanto piccolo da dover inforcare le lenti, ma neanche tanto grande come certi plug-in che ti invadono il monitor: lo si può lasciare tranquillamente aperto così da poter spippolare a nostro piacimento.

Io l’ho provato con una Strato ed una Peavey EVH e con entrambe le chitarre si è comportato egregiamente: alla Strato lascia tutta la magia con dei bei suoni puliti e dei bei crunch ed alla Peavey fa risaltare tutta l’aggressività con degli ottimi muretti; anche i “soli” vengono decisamente bene, il suono giusto si trova abbastanza presto senza perdersi tra cento preset di cui 95 assurdi. Devo dire che io ho interposto tra la chitarra e l’ingresso della scheda audio un giurassico compressore DBX molto, molto analogico (anche se non valvolare) che mi ha aiutato a restringere la dinamica in un campo che il mio computer potesse digerire abbastanza bene…

Dicevo: i preset di fabbrica sono decisamente indovinati e con dei nomi evocativi (vedasi “DC/AC); mi hanno entusiasmato un po’ meno i preset relativi ai “cabinet”, forse anche li era meglio la politica del “poco ma buono”. Come bonus, forse pensato più per l’uso “stand-alone” abbiamo anche un passabile chorus ed un delay/reverb da dimenticare e che è meglio disattivare specie se stiamo registrando all’interno di Cubase o altro sequencer, tanto poi mettiamo un riverbero serio. Infine, è presente un “noise-gate” molto comodo, davvero semplicissimo e, in una finestrina molto piccola, tanto che non l’avevo neppure notato, c’è pure il “tuner”, davvero troppo piccolo per risultare di una qualche utilità. Per concludere: il suono è davvero entusiasmante specialamente considerando il rapporto qualità/prezzo (79 dollari) tanto da farci dimenticare che si tratta di roba virtuale. Mi sa che metto in vendita il mio pre valvolare H&K…”

Daniel71

Daniel71 negli ultimi 15 anni si è occupato di musica pop lavorando a fianco di alcuni importanti arrangiatori italiani, è passato quindi ad occuparsi quasi esclusivamente di “musica da ballo” e adesso sta preparando il salto di qualità per uscire sul mercato con una ragazza da lui interamente prodotta.