Focusrite Scarlett 2i2 e Focusrite Isa One

Focusrite Scarlett 2i2Mi sono trovato ad avere per le mani l’ultimo giocattolino della serie Scarlett e, volendola provare ed avendo anche sottomano un bel ISA One (entrambi di Focusrite) ho pensato di unire l’utile ed il dilettevole, e di fare un test unico. Mi sono rivolto quindi ad uno dei miei schia… ehm, collaboratori che volentieri mettono a mia e vostra disposizione le loro capacità, e ho trasferito nel suo soggiorno tutta l’attrezzatura per una bella seduta di registrazione.
Ma andiamo con ordine, cominciando dalla Focusrite Scarlett 2i2; dovessi darle una definizione, direi: solo quello che vi serve, ma veramente buono. La Scarlett 2i2 offre sul pannello anteriore due ingressi combo/TRS realizzati con connettori Neutrik, ciascuno con Gain (al posto dei LED meters c’è una riposante lucetta circolare, molto originale, che cambia colore a seconda del segnale in ingresso fino ad arrivare al tradizionale rosso), ciascuno dotato di selettore line/instrument, phantom power comune ai due ingressi, inserimento del monitor diretto (senza possibilità di controllo volume), bellissimo pomellone per il master output e ulteriore controllo di volume per le cuffie. I potenziometri, e soprattutto il pomellone, hanno una corsa davvero piacevole, sarebbe stato bello se quelli deputati al gain fossero stati leggermente più grandi, ma lo spazio è quello che è. In ogni caso, la schedina pesa veramente tanto, per le dimensioni, e, anche muovendo i potenziometri non balla (chi ha schede esterne in plastica ne sa qualcosa!); lo chassis è realizzato interamente in metallo con guscio unibody (strizzatina d’occhio alla Apple). Con 17x10x4,5 cm di dimensioni, pesa circa 6 etti!

Il pannello posteriore ospita solo una coppia di uscite (bilanciate) e la porta usb 2.0; niente midi,
ma tanto ormai, si fa tutto con l’USB.

Focusrite Scarlett 2i2

La scheda è in grado di lavorare fino ad una frequenza di campionamento di 96 Khz ed una bitrate di 24 Bit; sottoposta a stress da latenza, con la solita demo spaccaossa di Cubase 5 (70 tracce fra audio e  VSTi) e un buffer ASIO di 256 campioni, su macbook pro 2,4 Ghz e 4 Gb di RAM, si comporta in modo fluido senza problemi. Poche cose quindi, ma veramente buone, per una scheda entry level con ottime ambizioni, secondo lo slogan della stessa Focusrite: ?Sounds as good as it looks?. Compatibile con S.O. Microsoft Windows XP SP3 (solo 32 bit) e Seven, 32 e 64 bit, Vista non supportato; OS X 10.5 e superiore (Lion compreso)

Il secondo pezzo della giornata è un preamplificatore piuttosto famoso, Focusrite ISA One.

Costruito sulla falsariga dell’ISA 110, su progetto di Rupert Neve, con qualche piccola aggiunta, ma senza la sezione EQ dell’originale, ricrea una sonorità che fa parte della storia della musica registrata.

Focusrite ISA One

Nel pannello frontale fa bella mostra un bel VUmeterone ?old syle?, affiancato però da un più moderno LEDmeter (doppio) con la possibilità di monitorare qualsiasi input; è presente una funzione di calibrazione sia del VUmeter che del LEDmeter per adattare lo 0VU o lo 0dBFS (LED) al tipo di ingresso e all’impedenza selezionati.

Lo stadio di ingresso presenta una manopola ed uno switch che consentono di impostare, a scatti di 10 dB, il guadagno del preamplificatore, da 0 a ben +60 dB; una ulteriore manopola consente un extra gain di altri 20 dB, portando il totale a 80! Questo totale è disponibile per l’ingresso microfonico, mentre per l’ingresso di linea il massimo guadagno raggiungibile è 40 dB; completano la sezione di input micro/linea uno switch che attiva la phantom power, un filtro passaalti, uno switch per invertire la fase.

Altri due pulsanti sono dedicati a selezionare il tipo di ingresso (micro/linea/instrument) e a selezionare l’impedenza dell’ingresso microfonico secondo quattro modalità diverse; un corretto accoppiamento dell’impedenza di uscita con quello di entrata determina il massimo del segnale possibile con il miglior rapporto segnale/disturbo. Variazioni del rapporto di impedenza in uscita/ingresso determinano anche variazioni nella risposta timbrica del microfono collegato.

Completa la sezione di ingresso la parte relativa all’input Instrument con selettore di impedenza, guadagno e uscita diretta per il ritorno ad un amplificatore o sistema di monitoraggio.

Da notare che ISA one consente di utilizzare contemporaneamente /e separando gli outputs) sia l’ingrasso principale che quello prettamente Instrument.

Il pannello posteriore ospita un ben di Dio di connessioni; oltre ad ogni tipo di connessione digitale possibile (word clock , spdif optical, solo però nel modello con i convertitori on board) sono presenti ingressi ed uscite separati per microfono/linea/instrument relativi al canale principale (l’ingresso DI anteriore è indipendente) oltre ad una sezione di input che consente di ricevere un segnale stereo, che viene inviato ala presa frontale per le cuffie, per monitorare, ad esempio, il ritorno della DAW durante una sessione di registrazione.

Il modello con il convertitore ADC di serie (acquistabile anche singolarmente) è in grado di essere utilizzato come ADC puro fino ad una frequenza di campionamento di 192 Khz (sulle porte SPDIF) ed una risoluzione di 24 bit. ISA One è in grado di supportare tutti i formati di conversione conosciuti: ADAT, SPDIF ottico e AES a 9 pin e, tramite un cavetto adattatore, SPDIF coassiale e AES XLR.

Focusrite ISA One

A questo punto, ho collegato due bei microfoni SHURE SM81 uno direttamente all’ingresso 1 (micro) della Scarlett 2i2, e l’altro all’ingresso 2, in linea, passando attraverso il pre ISA One ed ho registrato uno strumento che non si vede molto in questo forum: un liuto.

Ecco il setup microfonico:

Focusrite Scarlett e Isa One

Ed ecco come si presenta l’insieme Scarlett/ISA; volendo adoperare un pre per scaldare il suono, mi sono procurato un particolare plugin per scaldare un po’anche il musicista ed il fonico!

Focusrite Scarlett e Isa One

Nonostante si trattasse di un soggiorno, quindi una stanza cubica non particolarmente trattata, la presenza di tappeti e mobilio ha restituito un’acustica decente.

Ecco quindi un frammento di registrazione; i due files sono stati registrati contemporaneamente, creando due tracce mono su Cubase 6, assegnate ai due ingressi della Scarlett, e i due microfoni sono stati piazzati nella stessa posizione, in modo che l’esecuzione e la ripresa fossero le stesse.

I livelli di registrazione sono stati regolati in modo da avere grossomodo lo stesso risultato; all’inizio del file c’è un piccolo  silenzio (con la voce del musicista!), per valutare la silenziosità. La zona del silenzio nel file Scarlet ha un valore di RMS di -36 dB, mentre per l’ISA il valore è di -37 dB; il gain dell’ingresso 1 della Scarlett era regolato a circa ¾ corsa, mentre sul’ISA era impostato un guadagno di circa 55 dB con il selettore di impedenza impostato su ?LOW? (600 Ohm).

Come regola generale, il rapporto tra impedenza di uscita e impedenza di ingresso dovrebbe essere almeno di 10:1; con questo rapporto, la risposta del microfono tende ad essere più lineare sulle medie e basse frequenze, ed un tantino più accentuata sulle frequenze acute. Il datasheet del microfono
SM 81 dichiara una impedenza di uscita di 150 Ohm, di conseguenza, l’accoppiamento corretto sarebbe stato teoricamente ?ISA 110?, ovvero il valore del pre originale, 1.400 Ohm. Utilizzare impedenze di ingresso più basse comporta un comportamento inverso, ed infatti l’orecchio ha preferito questa soluzione, con una timbrica più morbida (a discapito di una minore resa e di un rapporto S/N leggermente inferiore).

Un ringraziamento particolare all’amico Pierluigi, che con grande bravura e pazienza mi ha assecondato in questo test.

Per chi volesse saperne di più:

Focusrite è importato in Italia da Grisby Music di Ancona

Cubaser è Valerio Nigrelli, inizia prestissimo a farsi le ossa nei service audio scaricando furgoni di attrezzature. Appassionato di home recording lavora nel campo ormai da circa 20 anni. Dal giugno del 2005 ha raggiunto col nickname cubaser (visto il suo sviscerato amore per questo software) la comunità dei forum di cubase.it.

Potete scrivergli su valerionigrelli@cubase.it
Potete navigare fino al suo sito www.valerionigrelli.it
Potete andarlo a trovare nel suo negozio:

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