Arturia V Collection 6.1: Test e Videotutorial

Rilasciata a dicembre scorso Arturia V Collection è una grande raccolta di repliche di strumenti e suoni entrati di diritto a far parte della storia della musica moderna. La collezione, giunta alla versione 6 e aggiornata più recentemente alla v 6.1, si amplia con l’aggiunta di alcuni “mostri sacri” e viene rinnovata anche in molte altre funzionalità. 
a cura di cubaser (e cj)

 

 

Un po’ di storia:

Gli strumenti sono realizzati con la tecnologia sviluppata da Arturia stessa denominata TAE (True Analog Emulation). Il primo esemplare di questa generazione di strumenti, il Moog Modular, comparve agli inizi degli anni 2000, frutto di una collaborazione con Robert Moog stesso.

Già allora Midiware aveva acquisito la distribuzione della software house e già da allora il vostro affezionato Cubaser aveva messo le sue mani sui primi esemplari:

 

V Collection amarcord

Successivamente i singoli strumenti furono integrati in un unico package chiamato Analog Factory, che si è via via evoluto per arrivare ai giorni nostri alla ArturiaV Collection 6.

Ad oggi la Arturia V Collection 6 offre i seguenti modelli:

  • ARP 2600
  • Hammond B3
  • CS 80
  • Farfisa V
  • Jupiter 8
  • Matrix 12
  • Minimoog
  • Moog modular
  • Piano
  • Prophet
  • SEM
  • Stage 73
  • Synclavier
  • Vox Continental
  • Wurli
  • Buchla Easel
  • Clavinet
  • CMI
  • DX7
  • Solina

Gli ultimi 5 strumenti costituiscono la novità rispetto alla v.5.

Download e attivazione, oltre che ricerca aggiornamenti e management delle licenze, si effettuano tramite l’applicazione Arturia Software Center.

Arturia Software Center

Gli strumenti possono inoltre essere utilizzati singolarmente, o nel loro insieme attraverso il software Analog Lab 3.

Arturia Analog Lab 3

Analog Labconsente di visualizzare in una unica applicazione tutti gli strumenti e le patch in proprio possesso, catalogate per strumento, tipologia o preferenze; consente anche di utilizzare più strumenti in abbinamento con varie modalità di split e layer; un modo semplice e veloce di destreggiarsi in una libreria immensa, costituita da circa 6.500 preset.

La zona sinistra di Analog Lab mostra gli strumenti disponibili, divisi in famiglie;

Arturia Analog Lab Browser

Scegliendo una di queste etichette, verranno mostrati i singoli strumenti disponibili e le relative patch compariranno nella zona centrale; l’icona dello strumento prescelto compare sulla zona destra.

Due ulteriori pulsanti consentono di visualizzare un editor compatto (con le funzioni riassegnabili dall’utente) e una tastiera.

Arturia V Collection 6 Editor

Cliccando invece sull’icona dello strumento si può accedere al suo pannello completo.

Un intera sezione è dedicata all’assegnazione dei MIDI CC, con funzioni di learning (i controller Arturia sono già mappati).

Arturia V Collection MIDI CC Editor

 

Entrando in modalità Multi è possibile utilizzare due diversi strumenti, in modalità split o layer; in questo caso è previsto un terzo livello di controller MIDI, oltre ai due relativi ai singoli strumenti, assegnabile a diverse funzioni macro.

Arturia V Collection MIDI CC

 

Per ogni Multi è inoltre possibile impostare le zone di layer o split, trasposizione, canale midi, la possibilità di usare o meno indipendentemente determinati controlli come mod. wheel, aftertouch o altro, e due effetti, scelti da una vasta libreria. 

Arturia V Collection Layer e split

Infine, è possibile creare una o più playlist con i preset preferiti.

Arturia V Collection Preset Playlist

Analog Lab 3 appare nella lista degli Instruments di Cubase come plugin a sé stante, al pari di ogni singolo strumento. Le modifiche apportate ai preset degli strumenti che compongono un preset di Analog Lab entrano a far parte della patch multi, ma non influenzano le patch degli strumenti da cui derivano.

 

Le novità della V Collection 6

 Si aggiungono alla collezione, ormai vastissima, alcuni degli strumenti che hanno fatto la storia della musica degli anni ’80, come il CMI Fairlight.

CMI Fairlight

Il Fairlight comparve agli inizi degli anni ’80 e venne subito adottato da molti gruppi e musicisti, come Herbie Hancock, Peter Gabriel, Jean Michel Jarre, Geoff Downes, Alan Parsonse gli italianissimi Pooh per citarne solo alcuni. I suoi suoni sono riconoscibili in un gran numero di dischi e di successi dell’epoca. Fu il primo strumento ad adottare, assieme ad altre tecniche di generazione sonora, il campionamento, a cui erano abbinati sofisticati algoritmi di sintesi (anche la possibilità di costruire forme d’onda complesse disegnandole su schermo) e una pagina che consentiva la creazione di pattern.

CMI Fairlight Pattern Editor

 

Altro strumento che ha letteralmente segnato un’epoca con i suoi suoni è il DX 7, il primo a sfruttare commercialmente la sintesi in FM;

Arturia DX7 V

Non a caso, il preset di presentazione, il primo che troviamo aprendo lo strumento, è Electric Piano 1, il preset n.11 (Rom1A 11-E.PIANO 1), uno dei suoni più famosi della storia della musica.

Quando il DX7 uscì, l’impressione nel mondo musicale fu enorme. Ricordo ancora la presentazione ufficiale al SIM di Milano, da parte di Dave Bristow, uno dei progettisti e programmatori dello strumento. Eccolo in una recente intervista in questo video:

 

Ed ecco un piccolo spezzone audio di quell’evento, con il DX7 e il DX1, registrato (su cassetta!) durante la presentazione al SIM di Milano nel 1983 con la saletta gremita di tastieristi con l’espressione attonita e le lacrime agli occhi. Scusate il fruscio! 😉

Presentazione DX7 Fiera SIM Milano 1983 (mp3 320 kbps 3,4 Mb)

 

 

Il Clavinet non ha certo bisogno di presentazioni né altrettanto si può dire della Solina, un sintetizzatore di suoni di strings e brass, che fu una delle prime macchine a contrastare il Mellotron.

L’ultimo synth a essere presentato è il Buchla, che faceva parte della schiera dei synth “colti”, un po’ di nicchia per così dire, a cui poteva appartenere anche il VCS3.

Arturia Buchla Easel V

Il primo Buchla apparve addirittura agli inizi degli anni ’60, era completamente modulare e adottava come controller una tastiera che era una via di mezzo tra una tastiera cromatica e un ribbon controller, una cosa tipo la Seabord Roli odierna per intendersi.

Buchla Easel

Il sintetizzatore Buchla Easel è in grado di generare suoni molto complessi, grazie alla struttura del suo oscillatore e di una variegata matrice di modulazioni.

 

Considerazioni finali

Arturia V Collection 6 è una pantagruelica collezione di suoni del passato, che promette di espandersi ancora (a tale proposito mi viene in mente proprio il VCS3 e non ho ancora visto nulla della Korg, che pure in quegli anni giocò strumenti interessanti [*]), rivisitati in chiave moderna con l’aggiunta di funzioni che gli strumenti originali non possedevano (ad esempio il minimoog polifonico, l’arpeggiatore sul DX7, uno step sequencer sull’emulazione B3 dell’organo Hammond, etc.). [* Forse perché Korg ha già la sua “Collection” di strumenti virtuali, cj ]

Ecco per esempio il pannello di controllo del Minimoog, con l’aggiunta di un quadro di matrici di modulazione. In questo caso, oltre ad essere stato “polifonicizzato” è stato aggiunto un inviluppo complesso sul cutoff, ottenuto tramite la pagina Motion Recorder.

Esempio Video Minimoog e Motion Recorder (MPEG-4 13,7 MB)

 

La V Collection 6 dispone di una grande quantità di preset, circa 6500, per cui è un po’ facile perdersi; inoltre le possibilità di sintesi sono veramente enormi, per cui il rischio è quello di limitarsi all’uso di quella dozzina di suoni cari a noi …retrodatati.

La sola sperimentazione dei parametri aggiuntivi di uno qualsiasi dei synth della collezione (per non parlare dei modulari) può portare via parecchio tempo che invece un musicista gradirebbe utilizzare per la composizione. A tale proposito, comunque è possibile acquistare separatamente i vari moduli che la costituiscono (un po’ un suicidio economico, in quanto un singolo strumento può costare sullo store 149 €, mentre la V collection completa ne costa 499).

A mio parere, però, è una splendida realizzazione e non andrebbe vista solo in termini di rievocazione del passato. In questa ottica, V Collection 6 offre una tavolozza di timbriche che copre praticamente qualsiasi tipo di esigenza.

 

Contrappunti

Mi permetto invece un piccolo appunto agli sviluppatori: non sarebbe stato male inserire in ogni GUI un help interattivo, data la vastità dei controlli disponibili, o per lo meno un manuale in linea. Invece ogni manuale è disponibile separatamente solo scaricandolo dal sito Arturia.

Inoltre (e questo comporta una piccola frustrazione) è possibile ridimensionare la finestra solo in modo percentuale, secondo uno schema suggerito nelle preferenze (60%, 70% ecc.), mentre non è consentito ridimensionare tirando i margini come d’abitudine. La cosa fa sì che la dimensione della GUI mal si adatti a certe risoluzioni dello schermo e comunque la gestione ne risulti piuttosto impacciata, essendo costretti ad aprire ogni volta un menu per poter ridimensionare.

Occorre anche considerare anche che in quasi tutti i synth la visualizzazione completa di tutti i controlli ingranditi al 100% va ben oltre la grandezza dello schermo. Per fortuna, una volta scelta la dimensione desiderata in modo che i vari controlli e valori siano ben visibili, si può spostare il focus del contenuto della finestra utilizzando il mouse. È possibile quindi impostare la visualizzazione della schermata a un valore alto, in modo che in orizzontale si veda per intero, e successivamente ricorrere al mouse per spostarsi in verticale. L’importante è trovare il giusto compromesso per non affaticare gli occhi e avere una visuale ottimale.

 

Update V Collection 6.1

Per concludere questo articolo che ha avuto una lunga gestazione (mea culpa, cj) l’aggiornamento 6.1 della V Collection, disponibile da Maggio, offre una serie di nuove funzionalità e migliorie che includono la piena compatibilità col protocollo NKS (Native Control Standard) creato da Native Instruments. Questo sistema permette il controllo completo dello strumento utilizzando le tastiere della serie Komplete Kontrol e i sistemi Maschine.

L’update offre anche un navigatore dei preset unificato (Unified Preset Browser), derivato da quello di Analog Lab 3, che permette di selezionare fra i circa 6500 preset disponibili includendo tra le chiavi di ricerca anche specifiche variazioni hardware in modo da facilitare la ricerca del suono desiderato. Acquistando oggi il prodotto questo update è ovviamente incluso.

 

Videotutorial e Test

Infine come promesso nel titolo, ecco di seguito il consueto video di cubaser a corredo di questo articolo disponibile su canale YouTube di Cubase.it:

 

 

Requisiti di sistema:

  • Windows 7 o superiori a 64 bit
  • Mac OSX 10.10 o superiori
  • 4 Gb di RAM, 2 Gb di spazio libero su disco, scheda video compatibile Open GL 2.0.
  • Arturia V Collection 6 è disponibile in versione Standalone, VST, VST3 AAX, AU

Maggiori informazioni 

 

Arturia è distribuita in Italia da Midiware

 

 

Cubaser è Valerio Nigrelli, inizia prestissimo a farsi le ossa nei service audio scaricando furgoni di attrezzature. Appassionato di home recording lavora nel campo ormai da circa 20 anni. Dal giugno del 2005 ha raggiunto col nickname cubaser (visto il suo sviscerato amore per questo software) la comunità dei forum di cubase.it. È docente certificato Steinberg.

Potete navigare fino al suo sito www.valerionigrelli.it
Potete andarlo a trovare nel suo negozio:
Easyprint Via Ognissanti, 9
35129 Padova Tel. 049 8079043

 

cj è Claudio Januario, ideatore e realizzatore di questo sito fin dalla sua nascita. Appassionato da sempre di tecnologie musicali nasce come “MIDIFONICO: operatore di sistemi di automazione musicale“, è docente Steinberg certificato da non si ricorda più quanto (vero!), ed è diplomato in Musica ElettronicaTecnico di Sala di Registrazione e Musica Elettronica, Tecnologia del Suono. Può essere contattato attraverso i forum