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The Story of VST: Intervista con Charlie Steinberg
Charlie Steinberg

Charlie Steinberg gode di una considerevole reputazione nell'industria del software musicale.
Non solo ha dato il proprio nome e co-fondato la Steinberg Media Technoligies AG, ma ha anche intrapreso la sfida di diventare il responsabile della sezione ricerca e sviluppo della società. Ha visto l'evoluzione dei sequencer arrivare fino ai livelli di oggi, ma ha anche contribuito alla loro storia.

Quando ha cominciato, era molto deluso dalle molteplici carenze che mostravano all'epoca i sequencer. Non era solo il modo un po' grezzo con cui i musicisti dovevano usare gli "step" sequencer, ma anche l'impossibilità di incorporare audio nei propri progetti MIDI, la mancanza di una interfaccia grafica facilmente accessibile, e quella di effetti integrati, hardware e virtual instruments. Charlie Steinberg ed il suo team hanno trovato il modo per risolvere questi problemi

Il "product specialist" Mike Prager ha parlato con Charlie Steinberg della storia di Cubase VST, della filosofia della Steinberg, e di come ha intenzione di relizzare l'ultima novità tecnoligica della Steinberg: VST Systen Link

Mike Prager: grazie per averci dato, Charlie, la possibilità di parlare con te della Steinberg. Sono sicuro che tutti i nostri lettori saranno entusiasti di leggere finalmente proprio di te, "The Man"
Charlie Steinberg: Grazie a voi.

Mike: Quindi, cominciamo dall'inizio. Tu sei un musicista. Come ha fatto il tuo interesse per la musica a trasformarsi in interesse per la programmazione, e poi per i programmi stessi, e da dove è cominciato il tutto?
Charlie: All'epoca suonavo in un gruppo che non era molto conosciuto, se non un po' qui in Germania, ed andavamo a registrare in un buon studio. Mi sono subito interessato a tutte le apparecchiature, tutti quei cursori sul banco etc. Lì ho imparato molte cose da persone molto brave. E quindi ho incontrato Manfred Rürup proprio in quello studio in cui lavoravo come Engineer. Mi presero a lavorare perchè mi dimostrai molto interessato e loro sembravano aver bisogno di qualcuno. Manfred venne con una copia della rivista Keyboard Magazine in cui erano state pubblicate le specifiche MIDI. Questo successe nello stesso momento in cui diventavo sempre più coinvolto dai computer, e quindi avevo un Commodore 64. Dissi "OK, potremmo registrare con questo computer e sarebbe molto più economico che in questo studio molto costoso". Penso che entro un mese da quella data, avevamo il primo sequencer che girava. Ed è stato così che mi sono trovato a lavorare in questo campo.

Mike: Il Commodore 64 - molto tempo fa, vero?
Charlie: Sì, ho cominciato con uno (Spectrum) ZX 81 che aveva 1K di memoria e ci facevo girare un gioco di scacchi, immagina, incredibile!

Mike: Ed ora, 1k è come un battere di ciglia...
Charlie:
Assolutamente sì!

Mike: Da dove è venuta fuori l'idea di Cubase?

Charlie: Questo è successo quando è arrivato Werner Kracht, un altro bravo programmatore. Aveva già un altro software per il Commodore 64, tra l'altro, ed ha inventato i "Locators" (I Left/Right Locators che si trovano nella finestra di Arrange di Cubase) ed altre cose del genere. Quando uscì l'Atari 1040 ST, fu il momento in cui cominciò a scrivere un programma molto più elaborato che divenne il "Pro24" (poco prima di Cubase). Il Pro24 aveva un "pannello" e quindi era una specie di registratore a nastro. Uno dei problemi era che non si poteva vedere la struttura musicale. Fu per questo che ci riunimmo e cominciammo a pensare a come renderla visibile. E fu così che nacque Cubase. E ci abbiamo pensato perchè l'Atari, come il Mac, ci dava la possibilità di applicare una interfaccia grafica per rendere gli eventi musicali visibili e suonabili.

Mike: Sono sicuro che tutti si chiedano da dove viene il nome "Cubase"?
Charlie: Ottima domanda...mi ricordo che avevamo diverse scelte ed abbiamo dovuto sincerarci di eventuali problemi legali, per poi scoprire che il nome scelto era già preso da altri ed era difficile trovarne uno. Cubase fu una combinazione, penso che all'inizio si dovesse chiamare "CuBit" e quindi ci fu il problema. Comunque, ci abbiamo pensato molto ed alla fine fu scelto "Cubase", che era abbastanza unico da non essere già preso da qualcun'altro. Questa fu la principale ragione per cui scegliemo quel nome. (ndr: Cubito, l'antica unità di misura basata sulla lunghezza del braccio, potrebbe essere l'origine del nome Cubase. Il Cubito indicava la distanza tra la testa del Re e la sua mano, si può dire quindi, la distanza tra l'idea ed il risultato finale)

Mike: Piccola parentesi, sei stato affascinato dai differenti modi in cui era pronunciato o scritto il nome?. Come la "Q" al posto di "Cu" o la pronuncia "Cuba-se"
Charlie: (ghignante) Beh, se senti il nome, è forse la prima cosa che ti viene in mente.

Mike: E in che anno è stato introdotto Cubase?
Charlie: 1989, credo. Noi, come Steinberg, abbiamo iniziato nel 1982, e poi, nel 1989, nacque la prima versione di Cubase.

Mike: ...e poi, il successo di Cubase ha portato a Cubase VST che fu introdotto nel 1994/95...
Charlie: (sorridendo) Probabilmente lo saprai meglio tu di me.

Mike: Ok, no. Cubase Audio fu nel '94. Quindi non ho sentito "VST" fino al 1996...Quella fu una grande cosa sia per lo standard VST che per quello ASIO. Hai mai immaginato che ciò che stavate programmando sarebbe diventato poi così importante?
Charlie: No, veramente. All'epoca avevamo Cubase che girava con TDM e l'hardware Digidesign. C'era poi il "Sound Manager" su Mac, che era un modo per i programmatori di accedere direttamente all'hardware audio. Pensavamo a come sarebbe potuto essere se avessimo potuto usare quello come device audio di destinazione, e così, più o meno, avvenne. Fu una combinazione di molte cose.
Poi, il passo successivo fu che io non ero molto contento dei VU Meter (in Cubase Audio). Essendo un Sound Engineer, non mi piacevano proprio, e poco dopo mi capitò di incontrare Frank Simmerlein. Lavoravamo per la stessa società, ma non avevamo molto in comune. Così parlammo e lui mi disse, "ho creato della grafica tempo fa, ma nessuno mi ha ascolato, come al solito". Così siamo arrivati ad una cosa del genere (punta il dito verso uno shermo di computer che mostra i VU Meter di Cubase 5.0). Lui mi ha dato quella grafica ed io l'ho messa dentro. Questo avvenne insieme alla storia del "Sound Manager". Quindi dissi: "bene, ho anche una specie di Chorus, lo vogliamo inserire?", e fu questo che fece scalpore. E tutto questo insieme formò l'idea di VST, su cui poi abbiamo lavorato e pensavo che fosse divertente usarla.

Mike: E quella fu la versione 3.02, perchè prima di quella c'era solo l'Audio XT, giusto?
Charlie: (sorridendo) Di nuovo, probabilmente lo sai meglio tu di me.

Continua con la SECONDA PARTE

 

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