a
cura di Natale Caccavo
Come
definire STYLUS? Un
VST Instrument o una libreria di campioni in formato “proprietario” Spectrasonics
(www.spectrasonics.net)
?
In
effetti si tratta di entrambe le cose, in quanto Stylus è essenzialmente
un “player VST” per una biblioteca di loops e
campionamenti accessori di oltre 3 gigabyte; come direbbe il
suo creatore, quel maniaco del suono di Eric Persing,
veramente “huge”!
I
loops sono disponibili sia “a
fettine” (in formato Groove Control), che con le wave
intere (BreakBeats). L’utilizzo di Stylus è praticamente
immediato: lo si avvia come un normale strumento VST, si sceglie
il loop che si vuole utilizzare, lo si preascolta con il tasto
di preview (eventualmente si carica la versione Groove Control
e il Midifile corrispondente) e il gioco è fatto.
Se
fosse solo questo, potreste dire tranquillamente: tutto qui?
(...
guardando fisso negli occhi il maniaco con l’impermeabile
bianco aperto...), naturalmente no! Dietro la scarna ed essenziale
interfaccia utente c’è molto di più: c’è tutto
quello che rende Stylus uno strumento estremamente potente
che, se utilizzato con creatività e senza farsi tentare
dalla “strada semplice” (cioè di utilizzare
i loops al... naturale), permette a chi smanetti di ottenere
sonorità molto interessanti e “personali”,
evitando il rischio che il vostro nuovo pezzo, con quella sezione
ritmica semplicemente fantastica, suoni troppo simile a quello
che anche “Andrea del bar dell’angolo” ha
appena composto (Andrea è recentemente tornato dal Brasile...
senza lavoro dopo che ormai utilizzate il Virtual Guitarist
al suo posto, si è dato alla composizione anche lui...
non abbiamo notizie invece della finlandese che aveva sposato...).
A
un primo ascolto del materiale, ricco oltre che di loop estremamente
nuovi, originali, anche di rumori vinilici, scratch
e altri tipi di “noise”, l’ambito principale
sembrerebbe l’hip hop, la dance raffinata, la lounge
music, ecc., ma basta veramente poco per rendersi conto che
gli utilizzi possono essere i più vari (senza assolutamente
disdegnare pop, fusion, jazz) ed è proprio negli utilizzi
più creativi che Stylus eccelle in modo assoluto.
Come
tutti sappiamo, uno dei più grossi limiti delle
librerie di loops è sempre stato il rischio del “dejà vu”,
cioè il fatto che lo stesso loop fosse “bruciato” una
volta che il primo “utilizzatore” avesse pubblicato
il “suo” pezzo... Già con la tecnica Groove
Control, Spectrasonics aveva fornito ai suoi loop campionati
un elevato livello di flessibilità: permettendo di combinare
al volo loops audio caratterizzati da groove o velocità anche
molto differenti tra loro, oppure di isolare un suono specifico
dal loop complessivo (per esempio un rullante) e sostituirlo
con un differente campione (per esempio una porta che sbatte).
Il tutto per un’interpretazione più personale e
originale di un loop altrimenti utilizzabile da tutti, senza
costringere l’utente a processi più laboriosi (con
tools software tipo Recycle, ecc.). Naturalmente, per avvalersi
del Groove Control, oltre al campionatore, occorre anche un
sequencer, per eseguire le note midi che triggerano il loop “affettato” dal
Groove Control).
Da
qualche anno a questa parte, l’avvento degli strumenti
virtuali ha portato a un calo delle vendite di strumenti hardware,
primi tra tutti i campionatori, e anche il mercato delle librerie
di campioni ha avuto una forte flessione. Da un certo punto
di vista, per Spectrasonics (e altri produttori di suoni per
campionatori, pensiamo per esempio a Big Fish Audio), la scelta
di creare una linea di prodotti tipo Virtual Instruments è la
naturale evoluzione delle librerie tradizionali su CD Rom,
per salvare un patrimonio di campionamenti che non ha uguali
(riuscite a immaginare dietro le svariate decine di gigabyte
di suoni rilasciati in librerie già pubblicate, quanto
altro materiale sia stato registrato, preparato, selezionato,
magari già pronto per prossimi rilasci?). Portare gli
utenti da una libreria per campionatori a uno strumento su
computer non è sicuramente un problema, anzi! Si potrebbe
dire che lavorare con Stylus per molti è una vera semplificazione
della vita rispetto ai loop audio o campionati, che richiedono
più oggetti diversi sui quali operare (campionatore, lettore
cd, sequencer) per: preascoltare vari CD Audio e/o CD Rom per
scegliere campioni e loops da utilizzare, caricare tutto il
materiale nel campionatore (Hw o SW), adattare tempi metronomici
(con eventuale time streching), modificare alcune caratteristiche
del suono (agendo sui filtri del campionatore), utizzare eventuali
software di slicing, ecc., pilotare il/i loop dal sequencer.
Le operazioni che abbiamo elencato sono possibili rimanendo
all’interno di uno stesso ambiente (Stylus), comprese
le modifiche sul suono globale del loop o di un singolo strumento
percussivo, tramite filtri e inviluppi, senza ulteriori complicazioni,
con una velocità e versatilità impensabili, il tutto
a vantaggio dell’interattività tra momento creativo
e realizzazione di un’idea in musica.
Stylus
non è l’unico VST Instrument partorito
da Spectrasonics, altri due fratellini terribili si accingono
a conquistare i nostri studi: Atmosphere (già disponibile
da dicembre 2002, dedicato a suoni synth, pad e lead) e Trilogy
(di imminente rilascio, dedicato ai suoni di basso, acustico,
elettrico e synth).
INSTALLAZIONE
e REQUISITI HW/SW
L’installazione è abbastanza
lunga (da 20 a 40 minuti per caricare 5 CD zeppi di dati...
a quando i primi rilasci SW su DVD?). Anche se le caratteristiche
riportate sul manuale citano quantità di Ram del PC
più contenute,
non suggeriamo a nessuno di lavorare con meno di 512 MB,
sia su PC che su Mac. Gli utenti di Logic/ProTools TDM
dovranno
essere ancora più generosi e dotarsi di almeno 700MB...
Viceversa il consumo di CPU è veramente irrisorio
ed è possibile
attivare contemporaneamente molte istanze di Stylus senza
gravare pesantemente sul sistema: noi abbiamo lavorato
con 8 instruments
Stylus aperti contemporaneamente senza vedere minimamente
salire l’indice di utilizzo CPU nell’indicatore
di Performance di Cubase (sia su un PIII che su un Athlon
1800+). Stylus può lavorare
con tutti i principali sequencer (VST Mac e PC, MAS, RTAS),
anche se, come è possibile immaginare, noi abbiamo
effettuato il presente test rigorosamente in ambiente
Cubase (VST32
e SX).
Come di consueto negli strumenti VST, la latenza dipendente
solo dalla scheda audio utilizzata e dal suo driver (per esempio,
con tutte le schede dotate di driver ASIO2 non si avverte alcun
problema di latenza).
STILE
e MUSCOLI L’interfaccia utente di Stylus, semplice
e potente, richiama un expander a rack dal look un po’ retrò:
una manciata di manopole e cursori, intorno a un display centrale
che visualizza la patch caricata (o il singolo campione in
esecuzione). Dietro l’interfaccia, il “motore” audio,
basato su una versione customizzata del sample player UVI (peraltro
utilizzato anche dalla concorrente Big Fish Audio). UVI permette
a Stylus di riprodurre campioni in qualunque risoluzione (fino
a 32 bit) e frequenza di campionamento (fino a 192 kHz). Nel
manuale, Spectrasonics dichiara di aver utilizzato varie risoluzioni
e frequenze di sampling in funzione delle necessità (timbro
e genere da riprodurre).
Grazie
a una customizzazione abbastanza spinta del motore audio
UVI, Stylus mette a disposizione una serie di controlli
specifici per agire sui filtri e su altri parametri, utilizzabili
sia per modificare in tempo reale le caratteristiche del suono
globale ovvero dei singoli campioni o anche per apportare modifiche
che potranno essere salvate con la song e, se desiderato, automatizzate
durante l’esecuzione. Dietro il motore audio, ci sono
i “muscoli”, costituiti dai famosi “oltre
3 Gbye di campioni”. All’atto dell’installazione
questi campioni vengono letti da ben 5 CD e compattati in un
unico file. Il formato di memorizzazione è proprietario:
non è possibile variare in alcun modo i campioni memorizzati
su HD, esportarli o importarne di nuovi; Stylus non è stato
progettato per leggere campioni altrui (Akai, Wav, GigaSampler,
ecc.)... e ci fa un po’ sorridere il parere, anche autorevole,
di qualcuno che indica tra i “cons” di Stylus
il fatto di non poter importare campioni di terze parti (il
business di Spectrasonics sono i suoni... non i sample player,
il cui sviluppo, come nel caso di UVI per Stylus, sono delegati
a terze parti). Piuttosto, sarà la stessa Spectrasonics
che potrebbe prossimamente pubblicare nuove librerie per Stylus...
(restate sintonizzati sul web). Nel caricare i campioni in
Ram, è possibile decidere se attivare o meno la modalità ad “alta
definizione” (a 32 bit). Per una strana magia, abbastanza
difficile da spiegare (legata al modo con cui i dati vengono
processati internamente), la modalità a 32 bit “consuma” meno
CPU, necessitando di un numero minore di conversioni dei dati
nel caricamento/riproduzione. La modalità a 32 bit comporta
di contro un raddoppio netto del consumo di Ram e, dal momento
che non sempre se ne avverte un evidente vantaggio in termini
audio, molte patch presentano di default tale parametro a off
per risparmiare Ram.
LICENZA
e PROTEZIONE DALLA COPIA
Il meccanismo di protezione dalla
copia è basato sui codici “challenge/response”:
dopo l’installazione è possibile utilizzare Stylus
in modo temporaneo per 48 ore; per l’attivazione definitiva
occorre inviare al sito web di Spectrasonics il codice “challenge” generato
da Stylus. Spectrasonics risponde in tempo reale con un codice “response” che,
inserito in Stylus, attiva in modo “definitivo” il
plug in. Abbiamo verificato che Spectrasonics è molto
flessibile nell’emissione di nuovi codici response:
per ogni utente regolarmente registrato è possibile attivare
2 installazioni di una singola licenza Stylus, una per il computer
desktop e una per l’eventuale laptop. Se in seguito
a un crash/riformattazione/sostitizione dell’hard disk,
del PC, ecc., il codice... “definitivo” non fosse
più valido e fosse necessario richiedere un nuovo codice
response, anche gli eventuali nuovi codici response vengono
inviati in tempo reale, dopo aver motivato la ragione della
nuova richiesta... (ok, ma non fatelo tutti i giorni!). A fronte
della anzidetta disponibilità nel concedere nuovi codici,
Spectrasonics è invece abbastanza inflessibile sulla destinazione
della licenza: essa è rilasciata solo al primo proprietario
e non può essere condivisa o ceduta ad altri utenti, rivenduta
usata con il computer ovvero separatamente. Uno studio che
voglia utilizzare Stylus su più computers (per esempio
in più sale) deve necessariamente acquistare più licenze!
Inoltre, nel caso degli studi di registrazione, l’utilizzo
di Stylus non può essere “noleggiato” a
clienti dello studio: in pratica il solo titolare della licenza
la può utilizzare legalmente. Il titolare della licenza,
come nel caso delle librerie di suoni “tradizionali” Spectrasonics,
non deve pagare diritti o richiedere liberatorie per l’utilizzazione
di loop e campioni, in CD, colonne sonore, spot, musica live,
ecc., ma sarebbe buona norma riportare nel booklet che accompagna
il vostro lavoro almeno un riferimento a Stylus (e magari al
loop utilizzato). È invece vietato utilizzare Stylus per
produrre nuove librerie di campioni, wavetable di strumenti
hardware o software o per altri utilizzi commerciali diversi
dalla produzione diretta di musica, registrata o live.
I
SUONI
Eccoci nella tana del lupo... Se ci fossero ancora
i classici
duelli medievali, chi oserebbe sfidare Eric Persing
a colpi di “Sampling”? Da anni Spectrasonics
ha sicuramente conquistato il titolo dei suoni che “suonano
meglio” ed Eric Persing è il guru incontrastato
di tale primato. Se vi è possibile, scaricate dal sito
Spectrasonics il video demo di Stylus (in formato Quick Time,
file “.mov” di ahimè... 21MB), assisterete
a una bellissima spiegazione da parte di Eric Persing (a patto
di conoscere l’inglese, il video è molto più avvincente
ed esplicativo di tutti gli articoli on line o stampati...
compreso il presente). Il video è mono (è utilizzato
solo il canale sinistro), per apprezzare le qualità audio,
sempre sul sito ci sono degli ottimi mp3. Le demo aumentano
di giorno in giorno (molti utenti stanno infatti inviando i
loro contributi) e mostrano l’applicabilità di
Stylus a praticamente tutti i generi musicali. Con Stylus,
Eric ha superato se stesso e ne è giustamente orgoglioso
(basta vedere l’entusiasmo che mette nella spiegazione
del prodotto nel video), sia per qualità sonora che per
flessibilità di utilizzo. Lo stesso video è contenuto
anche nel primo dei 5 CD di installazione di Stylus; ne consigliamo
la visione (ancor prima di leggere il manuale).
L’arsenale sonoro di Stylus è costituito da oltre
38.000 campionamenti singoli e 3.000 patch, organizzate in
varie categorie. La scelta e il caricamento di una patch è molto
semplice: si clicca sulla finestra centrale, per vedere una
serie di menù “pop-up”, dai quali si sceglie
la patch desiderata (è comunque possibile utilizzare anche
i tasti freccia alla destra del display, per scorrere sequenzialmente
tutte le patch disponibili). All’interno delle categorie
principali, le patch sono poi raggruppate in sottocategorie,
suddivise per tempo di esecuzione (da 50-59 BPM, 60-64BPM...
fino a 140-170 BPM).
Le
categorie principali sono 9:
Breakbeat
Loops: il termine breakbeat deriva dalla terminologia dei
DJ Rap e Hip-Hop,
per indicare dei passaggi ritmici facilmente “estraibili” (cioè campionabili)
da un disco, per esempio da vecchi successi R&B/Soul,
riutilizzabili per remix o nuove produzioni. Nel passato il
problema principale con queste frasi “rubate” era
appunto il copyright. Per ovviare a questo problema, il buon
Eric ha personalmente creato in modo originale tutti i campionamenti
presenti in questa sezione (che pertanto sono “copyright
free”) e ha poi “vinilizzato” i loops
con noise adeguati al gusto vintage. Per ogni patch, su tutta
l’estensione di tastiera viene caricato lo stesso loop,
che però suona con la giusta velocità e intonazione
solo sul tasto centrale C4 (o C3 secondo la convenzione utilizzata
dal sequencer). Una volta scelto il breakbeat loop desiderato,
occorrerà ricordarsi di impostare correttamente il tempo
di esecuzione nel sequencer, per non far “zoppicare” la
song.
Breakbeat
Loops Groove Control: si tratta degli stessi loop della categoria
precedente, ma in formato Groove
Control (GC) e ripuliti dei “rumori vinilici” (chi
desiderasse aggiungere scratch, ecc., può fare ricorso
ai Turntable FX descritti in seguito) . In questo caso occorre
un midifile associato al loop scelto per poterlo pilotare (al
momento dell’istallazione, tutti i midifile associati
ai loop GC vengono collocati da Stylus in vari folder). Purtroppo
l’operazione di caricamento del file desiderato non è automatica,
cioè non può essere effettuata con un’unica
operazione (loop GC e corrispondente midifile) attraverso i
comandi di Stylus; si ricorre al normale caricamento file del
sequencer (o eventualmente al più comodo e rapido “drag & drop” da
desktop, se consentito dal sequencer). Attraverso il Groove
Control è possibile svincolarsi dai tempi di esecuzione
originali dei loop, in quanto i loops sono preparati (con campioni
sliced) in modo da suonare “bene” anche a
tempi di esecuzione molto differenti dal BPM originale.
Perc
Loops: loop percussivi, raggruppati per famiglie di strumenti
percussivi (bongos, cabasas, congas, shakers, hi-hats,
cymbals, ecc.) e tempi di esecuzione. Questi loops possono
essere abbinati
ai breakbeat, per arricchirne e variarne l’esecuzione
Perc
Loops Groove Control: la stessa categoria in formato Groove
Control. La tecnica GC facilita le operazioni di variazione
del tempo di esecuzione, per abbinarli ad altri loop
con velocità differente
(eventualmente ricorrendo alle funzioni di “match
quantize” del
sequencer, sulle sequenze midi, per uniformarne i groove).
Groove
Menus: a differenza dei Breakbeats (che hanno un
unico loop assegnato su tutta la tastiera e, variando la
nota suonata,
varia anche il tempo e il pitch di esecuzione del
loop), in ogni Groove Menus ci sono ben 61 differenti loop
(sempre ricavati
dai breakbeat), contemporaneamente assegnati sulla
tastiera, tutti “accordati” sullo stesso
tempo di esecuzione. I Groove Menus hanno due utilizzi
principali:
preascoltare
nel modo più veloce possibile tutti i breakbeat
disponibili in Stylus (per scegliere quello desiderato)
oppure suonare
Stylus in modo live, variando al volo il loop, senza
variare il tempo di esecuzione (per sfruttare al
meglio questa opzione,
sarà meglio attivare funzioni di “input
quantize” sul
sequencer, se presenti). Abbiamo utilizzato il termine “accordati” perché,
per ottenere questo risultato, Spectrasonics ha utilizzato
in modo micrometrico i controlli PITCH (coarse e
fine) della sezione generale di Stylus (nonché altri
tools non disponibili nell’interfaccia utente).
In questo caso, non è consigliabile
toccare tali controlli sul singolo loop, perché si
andrebbe a variare il suo tempo di esecuzione, rendendo
difficile la
sicronizzazione con gli altri loop del menu nelle
esecuzioni live. I Groove Menus sono essenzialmente
4: Slow Source,
Mid Tempo Source, Faster Source e Fastest Source.
Ogni menu contiene
61 loop ed è disponibile con tempi di esecuzione
da 50 a 180 BPM. Naturalmente, gli Slow Source saranno
i più indicati
per i tempi più lenti, ma può essere interessante
sperimentare uno Slow Source anche su BPM molto elevati
(il pitch risulta molto più elevato e la sonorità può dare
piacevoli sorprese) o viceversa un Faster o Fastest
su BPM bassi. Suonare un Groove Menu con tempi esecutivi
vicini alla
sua “naturale caratteristica” (per
esempio un Mid Tempo Source a 100 BPM) porterà a
una sonorità molto
simile a quella dei loop originali contenuti nei
Breakbeats Loops.
Swing
Menus: analoghi ai Groove Menu
ma con uno Swing o Shuffle molto accentuati.
Turntable
FX: un migliaio di patch di “effetti” molto
molto “vinilici” (Scratching
ed altri rumori) mappati sull’estensione
della tastiera.
Add-Ons:
anche se denominata “aggiuntiva”,
questa sezione è una
parte significativa di Stylus. Sono qui contenuti
altri effetti speciali, elementi percussivi “one-shot” acustici
e sintetici (piatti, handclap, fingersnap,
colpi singoli di casse, rullanti e piatti).
Sono questi
gli elementi
che permettono
di personalizzare fortemente i loop originali,
aggiungendo o creando nuove figure ritmiche.
Utililies:
un piccolo bonus: suoni di metronomo, click,
toni di test,
generatori
di rumore (bianco e rosa), ecc. Possono essere
utilizzati per tarature, accordatura di strumenti
o, perché no,
in modo creativo, in una composizione musicale.
EDIT
e ZONE EDIT
Veniamo
ora alla una delle caratteristiche più interessanti
di Stylus, cioè alla possibilità di
modificare i suoni con filtri e inviluppi. I controlli presenti,
essenziali ed efficaci, forniscono a Stylus una notevole capacità di
intervento sui suoni, permettendo interventi anche radicali
sugli stessi. Senza scendere nel dettaglio più estremo,
diremo subito che sono presenti 6 aree principali di controllo:
1) volume, pan e velocity (intesa come sensibilità alla
velocity midi); 2) pitch: con impostazione per semitoni e/o
fine (in centesimi), oppure tramite un inviluppo dedicato (del
quale è possibile regolare ampiezza e decay/release);
3) filtri: un passa alto (da 12 dB/ottava) e 3 passa basso
(12, 18 e 24 dB/ottava), frequenza di cutoff (modulabile anche
attraverso un inviluppo) e parametro Q (risonanza). 4) Inviluppo:
il classico ADSR (attack, decay, release, sustain). 5) Modulation
Source: qui si può decidere se assegnare il controllo
del filtro o del pan a una sorgente di modulazione interna
(LFO1 o LFO2), esterna (velocity, aftertouch, controller midi,
ecc.), random. 6) Master Filter e relativa Risonanza: un veloce
controllo di tono con zero centrale (spostando lo slider a
sinistra agisce da passa-basso e a destra da passa-alto).
Tutti
i fader e le manopole possono essere assegnati a controller
Midi e quindi registrati in una traccia del sequencer, rendendo
così molto facile l’automazione. Le modifiche eseguite
e i valori precisi del parametro modificato vengono visualizzati
sull’Edit Value Display.
L’editing visto finora diventa ancora più potente
se si abilita la modalità ZONE EDIT, che permette di intervenire
sulle singole componenti (slice) di una patch GC, di un Groove
Menu o di un qualunque campione one-shot. Attivando questa
modalità e selezionando un singolo slice da tastiera Midi
esterna, col mouse sui cursori del tasto Preview o anche al
volo durante l’esecuzione, è possibile applicare
pan, filtri, inviluppi, modulazioni, ecc. ecc., ai suoni singoli.
In pratica tutti gli slider e manopole (eccetto il master filter
e la sua risonanza, che si applicano globalmente all’intera
patch e non al singolo slice) possono essere customizzati singolarmente
per ogni slice che compone un loop Groove Control. Il risultato
finale permette di stravolgere completamente il loop iniziale,
ovvero di controllarne le singole caratteristiche via Midi,
nonché di automatizzare tutte le modifiche eseguite step
by step o in real-time.
CONCLUSIONI
Non
sappiamo se si era capito... ma siamo letteralmente entusiasti
di Stylus, che a nostro avviso è un prodotto
che non può e non deve mancare nel setup di chiunque!
La qualità audio è elevatissima (del resto il buon
Eric Persing non poteva deluderci), la versatilità e flessibilità è impensabile
per le biblioteche di campioni “tradizionali”.
Anche il rapporto qualità prezzo è molto buono infatti,
al prezzo di una normale libreria, si riceve uno strumento
completo, integrato, veloce da usare e che garantisce un bassissimo
rischio di obsolescenza del materiale audio, grazie alle elevate
possibilità di intervento sui suoni.
PS A proposito... abbiamo ascoltato il pezzo di Andrea...
niente male, ma lui non conosce ancora un paio di trucchetti
veramente OK di Stylus... noi si, li abbiamo trovati nella
parte finale del manuale!
Alla prossima...
Natale
Caccavo
©
2003 Cubase.it
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