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Articoli: Native Instruments B4 & Additional Tonewheels

di Riccardo Angelo Ballerini

Oggetto del test:
Native Instruments B4 & Additional Tonewheels

Piattaforme utilizzate:
iMac 15” 800Mhz, 512 Ram, iBook 500, 384 MB RAM
Compaq Presario 2100

Schede Audio:
Tascam 428
Yamaha UW 500

Master Keyboard:
Akai MX 1000

B4 è un piccolo sogno diventato realtà! Al di la delle considerazioni sulla bontà dell’emulazione, una delle cose che più mi lascia meravigliato è la possibilità di avere un Hammond trasportabile! …ehm… ed anche acquistabile da un portafogli normodotato…

La mia carriera di musicista è cominciata sotto le spoglie di organista, immaginate quindi la bramosia con cui ho scartato il pacchetto. La fustrazione di non essermi poi potuto permettermi un B3 con Leslie per motivi economici e di spazio ha reso poi questo software un oggetto del desiderio.

Tentativi di emulare gli Hammond sono sempre esistiti, alcuni riusciti come il Pari, molti altri invece hanno ottenuto risultati marginali.

Uno dei punti di partenza dei tentativi di emulazione era partire da oscillatori capaci di generare sinusoidi abbastanza pure con altezze relative uguali al modello originale. Il problema maggiore era, però, l’incapacità di ricreare i “difetti” della generazione elttromeccanica.

Nel perenne tentativo di possedere qualcosa che vi assomigliasse mi sono ritrovato fortunato possessore di un vecchio Korg CX3 e di un Vox Continental. Non ho invece più un CRB Diamond andato affogato in un allagamento della scuola di musica Mazzini 119, che avevo fondato assieme al fido compagno di tante avventure Toni Armetta.

Interfaccia Utente: il programma è disponibile in modalità stand-alone e sotto forma di plug-in per tutti i software

si presenta con due GUI principali: la prima è una visione d’insieme di un B3 visto dall’alto, quindi con i due manuali (tastiere), la pedaliera ed i controlli visibili [foto 1] la seconda è close-up dei controlli tradizionali con aggiunta di regolazioni riguardanti il Leslie, la saturazione valvolare, controlli di tono, posizionamento dei microfoni virtuali e molte altre regolazioni [foto 2]

Spettro Sonoro: Oltre all’ampissimo campo di possibilità proprio dell’Hammond dato dal numero incredibile di combinazioni dei Drawbars (sliders tipici per il comportamento contrario al normale, vale a dire che il volume relativo all’armonica selezionata aumenta all’avvicinarsi del drawbar verso il musicista) sono presenti dei set di ToneWheel che vanno dal suono pulito a quello saturo fino a quello particolarmente distorto, molto adatti a set rock particolarmente energetici. È come avere a disposizioni diversi Hammond preparati in maniera progressivamente più aggressiva.

Sono disponibili i settaggi da 25 / 50 / 75 / 91 ToneWheels per ottimizzare la polifonia di B4 con la potenza della CPU della propria workstation.

Il disco con i ToneWheel addizionali è una vera chicca in quanto permette di avere emulazioni di altre marche di organi, alcuni dei quali hanno fatto la storia del rock: il Vox Continental (sempre riconoscibile per l’inversione dei colori della tastiera, i diesis e bemolli sono bianchi mentre le note prive di alterazione sono nere) è presente in 3 versioni, Soft, Hard e Mix, ed è stato usato da grandi band come i Doors, The Animals e The Monkees. Devo dire che risentire il suono del mio vecchio Vox (inutilizzato da molti anni) uscire dal computer mi ha veramente fatto effetto e B4 ha assolutamente retto il paragone!

il Farfisa Compact è diponibile anche con una versione con il Tone Booster attivato ed è stato usato anche da J. M. Jarre piuttosto che dai Pink Floyd.

È presente anche un set di un Harmonium indiano che ovviamente in origine non ha i drawbars dell’Hammond né normalmente si utilizza col distorsore o con il Leslie, si presta quindi anche ad un utilizzo abbastanza sperimentale

Non è purtroppo presente un set di organo a canne…

Utilizzo sul Campo:
Ho terminato da poco la registrazione di un album del chitarrista Irio De Paula dedicato al grande Wes Montgomery in una formazione a lui cara; chitarra, organo e batteria. Quale occasione migliore! (oltre a de Paula ed al sottoscritto hanno partecipato Pietro Iodice alla batteria e Francesco Lo Cascio al vibrafono)

Tra i tanti preset presenti (10 banchi da 12 suoni) non era però presente quello di Melvin Rhyne, organista della formazione originale di Montgomery, ma non è stato difficile ottenere timbri praticamente identici…più alcune variazioni.

Se vi meraviglia lo strano formato dell’organizzazione delle patches merita allora di esser ricordato come erano organo organizzati i preset sul B3: l’ottava dai colori invertiti alla sinistra di ogni manuale è in realtà muta e permette di selezionare 12 (come i semitoni in un’ottava) timbriche diverse.

Il software ha girato senza problemi su un iBook 500 sotto OS9 e Yamaha UW500 mentre l’accoppiata Yamaha e PC portatili (un Compaq e un Asus) non ha dato prestazioni affidabili anche se ho il sospetto (diciamo una certezza) che siano i drivers della UW500 i colpevoli.

Il risultato è stato buono anche se l’impossibilità di avere uscite audio separate non ha permesso un missaggio ottimale in quanto, il walking-bass eseguito con la sinistra sul manuale inferiore, è definitivamente miscelato con il suono del manuale superiore. (in realtà ho esasperato il panpottaggio della microfonatura del Leslie per avere un minimo di margine di controllo).

La differenza rispetto ad un’Hammond campionato è enorme: non ci sono problemi con la percussione che è monofonica (se veniva campionato con la percussione attivata uno se la ritrovava anche negli accordi); presenza di componenti minime di alcune armoniche non utilizzate aprendo altri drawbars; foldback del 1’ nell’ultima ottava (ripetizione 2 volte della stessa ottava da parte dell’armonica più alta)

Pro:

  • Fedeltà timbrica, suonabilità, presenza delle idiosincrasie tipiche dell’Hammond comprese la presenza di armoniche, a livelli molto bassi, di alcuni dei drawbars chiusi
  • Possibilità di personalizzare la parte amplificatrice e posizionare i microfoni virtualmente
  • Ottima verosimiglianza e flessibilità del Leslie
  • Basso carico sulla CPU
  • Tutti i parametri controllabili via MIDI
  • Flessibilità nel poter customizzare il suono, cosa che in origine costringeva a modificare il B3 fisicamente ed elettricamente.

Contro:

  • Ha il grande difetto di non poter avere i canali audio separati per i manuali e la pedaliera (sono invece pilotabili da diversi canali MIDI)
  • Non è presente un set di organo a canne tradizionale
  • Non è presente la funzione Brake sul Leslie, ovvero il Leslie può stare in modalità fast o slow ma non con i rotori frenati. È vero che si può spegnere, ma il suono è molto diverso.

Alcune idiosincrasie non sono perfettamente emulate come la disabilitazione del registro 1’ quando si attiva la percussione. Altre, come lo strano ordine dei drawbars (16’ – 5 1/3 – 8’ etc…) sono invece fedeli (il posizionamento relativo dei drawbars dei due manuali è invece invertito!) Il KeyKlick è adesso regolabile anche se in origine era un effetto non previsto, derivante dal fatto che i 9 contatti si chiudevano non simultaneamente ma uno per volta, dal più alto al più basso.

Wish List:
Un riverbero!!!!!!!! Per poterlo usare in modalità stand-alone….per favore!! Un Hammond senza riverbero è come…vabbè fate voi

OSX
Solo dopo aver finito la sessione di registrazione è stata resa disponibile la versione per OSX, ovviamente! La nuova versione è praticamente identica ed è molto stabile. Si accorcia così la lista di attesa per il porting su OSX dei plug-in più blasonati.

Tascam 428
L’integrazione con l’interfaccia è perfetta, il fatto che venga dotata di un template dedicato a B4 per la gestione in remoto dei drawbars riduce la limitazione di non averli fisicamente sotto mano, Ben Fatto!

Valutazione Complessiva: 9/10 Rapporto Q/P= Ottimo Native Instruments ci ha ormai abituato ad una qualità dei prodotti veramente alta ed anche questa volta non delude, anzi!, ha reso veramente un buon servigio alla comunità musicale.

Presenta delle opzioni non presenti su “The Real Thing” come la possibilità di essere sensibile alla dinamica ed, in quanto opzioni, sono da considerarsi positivamente.

…sono assolutamente entusiasta del prodotto.

Link correlati:

Grandi Organisti (IMHO)

  • Jimmy Smith – The Incredible Jimmy Smith
  • Groove Holmes – molto difficile trovare suoi album – si trova qualcosa nella compilation “Blue Note Rare grooves”
  • Keith Emerson – ampia discografia ELP
  • Joey Di Francesco – Jazz http://archive.keyboardonline.com/master/joeyd/joeyd.shtml
  • Brian Auger – Jazz-Rock con il suo gruppo gli “Oblivion Express”
  • Larry Goldings – l’ho sentito solamente sull’album “Time is of the Essence” di Michael Brecker e l’ho trovato veramente bravo
  • Walter Vanderley – non lo conosce praticamente nessuno, brasiliano, ne ho sentito una frase campionata all’interno di un brano Lounge ultimamente! Dotato di un “Balanço” (swing brasiliano) eccezionale!

P.S. sarei molto contento se qualcuno sapesse indicarmi dove trovare album di Groove Holmes o di Walter Vanderley…grazie in anticipo!

Caratteristiche:

  • VST2.0 – MAS – DirectConnect - ASIO
Requisiti minimi di Sistema:
  • PC: W95/98/2K - P 266Mhz – 32 MB RAM – scheda audio16 bit
  • Apple Macintosh: PowerMac 604e /250Mhz – 32 MB RAM – OS 8/9/X

Buoni drawbars a tutti!

Il materiale di questa pagina è di proprietà di Riccardo Ballerini e Cubase.it

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