di solito, montato l'impianto di amplificazione in una sala da concerto, il tecnico del suono diffonde del rumore bianco.. ovvero un suono che presenti tutte le frequenze audio alla stessa intensita'
riprendendo con un microfono particolarmente lineare e controllando sull'analizzatore, ci si accorge quali frequenze, in quell'ambiente siano particolarmente accentuate o meno
quindi, con un equalizzatore, si cerca di agire incrementando o decrementando per riportare tutto ad una situazione di linearita'.... cioe' con tutta la gamma di frequenze riprodotta in maniera equilibrata
negli studi non si fanno quasi piu' le correzioni ambientali con gli equalizzatori, semmai si modifica l'ambiente con materiali, trappole, schermi ecc.
per mixare ed equalizzare non si usa nessun "aiutino" aggiuntivo.... generalmente
posso forse concedere per scovare qualche subbasso malandrino inascoltabile e invalutabile su eventuali monitor piccolini in cameretta
in genere
comunque yaso ne sa' certamente piu' di me
ma con gli analizzatori di spettro presenti come plugins (magari in cubase) che cosa ci si fa allora ??
essendo plugins credo che il loro utilizzo sia stato concepito per le tracce audio
o sbaglio ?
se poi uno ci fa qualcosa, lungi da me affermare il contrario
i rumori si caratterizzano innanzitutto dal punto di vista probabilistico tramite la definizione di densita' spettrale di potenza (e' una funzione il cui integrale, fatto tra due frequenze, ci ritorna la possibilita' che un suono con frequenza compresa tra le due in questione si manifesti in un dato istante t)
un rumore bianco ha una densita' spettrale di potenza costante (questo vuol dire che, all'istante t, ogni frequenza e' equiprobabile (piu' o meno)
per la legge dei grandi numeri in un intervallo di tempo abbastanza grande (nel nostro caso un millisecondo e' gia' sufficiente) si ottengono QUASI tutte le frequenze
per quanto riguarda l'ampiezza credo che, in ogni rumore, i fattori che ne contribuiscono alla determinazioni sono in numero abbastanza alto da ritenersi nelle ipotesi del teorema del limite centrale
questo significa che la densita' di probabilita' che mi definisce l'ampiezza e' una gaussiana
ovvero quasi tutte le frequenze che escono avranno un ampiezza che oscilla attorno alla piu' probabile tra le ampiezze
e le restanti (che sono in numero incerto, ma basso) avranno ampiezza o molto inferiore o molto maggiore
questo per quanto riguarda il rumore bianco
il rumore rosa non l'ho mai incontrato finora
ma se mi si parla del fattore -3dB questo in genere rappresenta la caduta (in decibel) di una curva rispetto al suo massimo laddove c'e' una frequenza di taglio (ovvero un polo dominante)
da quel punto in poi la curva decade di 20 dB per decade
i due rumori sono , in potenza, molto differenti
ma poiche' l'orecchio umano percepisce in decibel e non linearmente i due rumori potrebbero coincidere ACUSTICAMENTE
soltanto se, naturalmente, la frequenza di taglio del rumore rosa, e' maggiore o uguale alla massima frequenza udibile (20kHz)
a mio avviso entrambi sono adatti allora all'equalizzazione di un ambiente (operazione sempre approssimativa dato che i rumori sono sempre fenomeni incerti al pari del gioco del lotto)
gianni !!!
cominciavo a sentirmi solo soletto
l'unica persona ad usare l'analizzatore di spettro per equalizzare le tracce audio !!
e invece qualcuno che mi fa compagnia l'ho trovato
quote:
Originally posted by lupino:
da quel punto in poi la curva decade di 20 dB per decade
da leggersi:" da quel punto decàde (voce del verbo decadere) di 20 dB per décade (la décade e' lintervallo che va da una frequenza x a una 10 volte piu' grande)
per MrMarko
studio elettronica
Son convintissimo che siano 2 cose distinte....anche se mi han risposto che è solo un modo differente di misurare il segnale......
Sto infatti lavorando su delle wave e mi accorgo che mettendo al meglio il missaggio e la compressione, riesco ad aumentare il valore dei RMS a parità di livello dB.....in questo modo l'intera canzone ne guadagna in livello sonoro......sto cercando cosa influisce e caratterizza la variazione di RMS in un missaggio.
Grazie.
1) se il segnale è super compresso (graficamente quasi piatto come variazione di estensione di ampiezza massima dalla minima) il valore RMS sarà vicino a quello di picco...
2) se il segnale non è compresso e la differenza tra ampiezza massima e minima è molta (tipo la sinusoide) il valore RMS e quello di picco sono abbastanza diversi...
... ovviamente il valore RMS sarà SEMPRE più piccolo del valore di picco...
il dB è un unità di misura convenzionale principalmente introdotta per facilitare i calcoli di somme/sottrazioni ecc tra potenze/tensioni e numeri (altrimenti enormi) in generale...
... credo che il fatto che a mixaggio concluso il valore RMS aumenti mentre quello in dB (che praticamente da come hai esposto le cose non è altro che il valore di picco) resti uguale dipenda dal fatto che mentre il valore di picco più in là non può salire (altrimenti andresti oltre la dinamica dei convertitori ecc(non mi dilungo) ... il valore RMS invece può aumentare fino in teoria ad arrivare al pari di quello di picco (avviene se il segnale è una tensione continua)... l'RMS aumenta perchè le singole sinusoidi dei segnali (vedi teoria di fourier per chi la conosce)si vengono a sommare e sottrarre "riempiendo" lo spazio che visivamente prima era libero tra il valore minimo e massimo...
spero di essere stato utile per qualcuno... è un argomento che senza possibilità di usare grafici dimostrativi è difficile da spiegare... cj a quando la matitina per disegnare nel forum???
se servono altre infop o chiarimenti sono quà
riguardo i decibel:
il decibel e' la misura di un rapporto
ci dice di quanto il segnale a numeratore e' piu' grande o piu' piccolo di quello a denominatore
chiamando questo rapporto R possiamo scrivere che i decibel rappresentanti questo rapporto sono dati da:
20 * log (R) se si fanno rapporti tra energie
10 * log (R) se si fanno rapporti tra potenze
naturalmente con log si intende il logaritmo in base 10
si usano perche' facilitano i conti (le divisioni e le moltiplicazioni tra segnali diventano somme e sottrazioni se fatte in decibel
in acustica c'e' un ulteriore motivo di utilizzo
le orecchie "sentono" in decibel
prendiamo un segnale di riferimento X
se un segnale ha una potenza 10 volte maggiore di X il loro rapporto e' 20 decibel
se un altro segnale e' 100 volte maggiore di X il rapporto e' 40 decibel (2 volte di piu' e non 10 !!)
infatti se ascolto uno suono X avverto un certo volume
il mio orecchio avverte il doppio del volume se ascolto 10 suoni uguali ad X contemporaneamente
comunque essendo il decibel un rapporto bisogna vedere cosa rappresentano i decibel ai quali ti riferisci
puo' essere la potenza media o istantanea del suono che tu stai misurando rapportato ad uno di riferimento (a proposito sapete quale e' il suono di riferimento in acustica ?? intendo quello che ha zero decibel ... io non lo so... ma a naso dovrebbe essere un suono che ha la potenza di 1 watt)
oppure puo' essere l'energia media o quella istantanea
nel tuo caso i decibel dovrebbero rappresentare la potenza di picco (cosi' come ha detto MrMarko)
ovvero i watt massimi (ma non ci metto la mano sul fuoco !!)
comunque riferendosi alla potenza di picco facciamo un calcolo nel dominio del tempo per conoscere il picco massimo di un suono ho bisogno della funzione che ne descriva l'andamento nel tempo)
passiamo agli RMS
mumble (devo andare a ripescare nei miei ricordi .... c'e' il rischio che dica qualche ****ata)
RMS = root mean square
in parole povere significa "valore efficace"
tutto quello che ha detto MrMarko a riguardo e' giusto
se hai una sinusoide di ampiezza pari a 1 (1Volt o 1 Ampere o 1 Panino al prosciutto) il suo valore efficace (RMS) e' 1/radice di 2 (0.707Volt o 0.707 Ampere o 0.707 Panini al prosciutto)
nel tuo caso credo che si parli di Watt (ovvero di potenza... elettrica o acustica e' indifferente perche' l'unita' di misura coincide)
i problemi sorgono quando non abbiamo una sinusoide ma un suono formato da piu' armoniche
in quel caso il valore in RMS dovrebbe essere dato (se ricordo bene.... ma non sono sicurissimo!!) dalla radice quadrata della somma di tutti i valori efficaci delle armoniche
quando calcoliamo gli RMS ci troviamo quindi nel dominio della frequenza (per calcolare gli RMS espressi da un suono ho bisogno del suo spettro)
se le due deinizioni sono esatte comprimendo aumenti gli RMS perche' alzi il valore efficace delle armoniche che suonano troppo basse
si dovrebbe alzare anche il picco massimo (perche' e' composto da armoniche) ma non di molto perche' essendo picco massimo ha gia' la maggior parte delle armoniche ad un volume che non fa innescare la compressione
e' per questo che comprimendo aumenti gli RMS ma non i decibel
(ripeto.... sempre nell'ipotesi che per decibel e RMS si intendano le cose sopra esposte)
mah...... gioventu' bruciata!!
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quote:
Originally posted by MrMarko:
lupino... hai detto quello che io ho evitato con il "non mi dilugo"... forse li abbiamo spaventati un po'
(vedi la reazione di re_solo
)
ma tanto prima o poi (magari dopo qualche mese di studio dalla mattina alla sera) capitera' un topic sul quale potro' scioccarvi con le mie inondanti conoscenze...
cmq siete grandi!
l'analizzatore di spettro comune si basa sulla FFT....
conosciuta anche come
Fast Fourier Trasformation
speriamo di averla scritta bene, per i nomi ho sempre cattiva memoria,
detta anche trasformata di Fourier....
che si basa appunto sul concetto che ogni suono complesso pu˜ essere diviso in sinusoidi semplici aventi propria Fase , frequenza e intensitˆ.
nell'uso pratico ha ragione YASO secondo me....nel senso che l'uso tipico della 'anaizzatore di spettro..Ž proprio quello di correggere l'acustica di locali...Regie...etc etc
ma non sempre....
del resto Ž uno strumento che ci offre in tempo reale un istantanea sul comportamento spettrale del nosto lavoro.
quind entro certi limiti se si impara a conoscere le varie CURVE date e rapportarle poi alla reale sensazione sonora, pu˜ darci una mano.....
pi che in fase di MIX a mio avviso pu˜ essere utile in fase DI Pre MASTERING.
in questa fase pu˜ essere utile per controllare la risposta in frequenza del brano.....fare confronti anche visivi con altri brani presi come riferimento...etc etc
ma chiaramente non basta per realizzare un buon master.....
diciamo che Ž uno strumento...utile.
in fase di mastering lo tengo sempre acceso....
ciaooo
Stefano by MasterTracks
quote:
Originally posted by MasterTracks:
ma...l'analizzatore di spettro comune si basa sulla FFT....
conosciuta anche come
Fast Fourier Trasformationsperiamo di averla scritta bene, per i nomi ho sempre cattiva memoria,
detta anche trasformata di Fourier....
che si basa appunto sul concetto che ogni suono complesso pu˜ essere diviso in sinusoidi semplici aventi propria Fase , frequenza e intensitˆ.
la FFT e' un tipo di trasformata di Fourier
esiste la trasformata serie di Fourier che si applica a segnali "periodici" (e quindi di potenza)
poi c'e' la trasformata continua di Fourier che si applica a segnalidi non periodici (di energia e di potenza)
tutte queste trasformate ridanno sulla carta un risultato "esatto"
ovvero la somma delle componenti che ottengo in frequenza (tenendo conto del modulo dell'ampiezza e della fase) mi ritornano la funzione di partenza a meno di un'infinita' numerabile di salti di prima specie (ovvero gli eventuali punti che non coincidono non alterano il contenuto energetico dell'onda risultante rispetto a quella iniziale)
la FFT e' un algoritmo da implementare su calcolatore per ottenere lo spettro di un segnale
se non ricordo male e' un algoritmo ricorsivo: al di il computerr introduce una approssimazione in funzione del numero di bit utilizzati per questo calcolo
ora non ricordo se l'algoritmo sia anche ricorsivo (ma forse non lo e' dato che e' FAST.... anche se questo puo' significare che si ferma dopo un umero di iterazioni molto basso)
comunque se lo fosse sarebbe ulteriormete impreciso perche' per rangiungerela massima precisione possibile si avrebbe bisogno di un tempo infinitonell'uso pratico ha ragione YASO secondo me....nel senso che l'uso tipico della 'anaizzatore di spettro..Z<caron> proprio quello di correggere l'acustica di locali...Regie...etc etc
ma non sempre....
allora diciamo cosi'
nell'uso comune (e non in quello pratico) Yaso ha ragione
ogni altro uso pratico che ha un senso e' giusto quanto quello di equalizzare un ambiente
pi? che in fase di MIX a mio avviso pu˜ essere utile in fase DI Pre MASTERING.in questa fase pu˜ essere utile per controllare la risposta in frequenza del brano.....fare confronti anche visivi con altri brani presi come riferimento...etc etc
vedi quante cose ci si fanno ??
mica la tua e' piu' azzeccata o meno significativa delle altre
diciamo che Z<caron> uno strumento...utile.a quanto pare lo e'
![]()
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Una wave a 0 db con rms -12 sarà diversa da una wave a 0 dB con rms -8.......come si schiama questa differenza di rapporto ??
un'onda a -6 db e' un'onda a -6 db.... in assoluto e in relativo
quote:
Originally posted by yasodanandana:
la parola RMS ha senso se collegata al valore tempo... se no non si puo' fare la media di nienteesistono anche i valori istantanei oltre alle medie temporali
e l'andamento della curva RMS nel tempo ci dice come varia questo valore ISTANTE PER ISTANTE
ma per calcolarlo istante per istante dobbiamo passare per lo spettro
quelli che tu vedi sugli strumenti sono valori istantanei (anche il picco in decibel rimane quello fino a quando non ne arriva uno ancora piu' forte)per fare la media di cui parli il programma dovrebbe gia' conoscere il suono in questione
ma se tu usi un analizzatore di spettro, mentre suoni quello non puo' sapere a priori quale note suonerai e che forza userai su ogni tasto
per questo ti da' i valori istantanei (che per gli RMS si calcolano nel dominio della frequenza - dato che dipendono direttamente dalle armoniche- e per i decibel si calcolano nel dominio del tempo)
un'onda a -6 db e' un'onda a -6 db.... in assoluto e in relativo
il decibel rappresenta SEMPRE il rapporto tra due grandezze (di solito appartenenti alla stessa categoria... tipo volt con volt, watt con watt etc..)
se si parla di decibel sonori assoluti vuol dire che si e' stabilito CONVENZIONALMENTE un suono che fa da riferimento per tutti gli altri (chiedevo appunto quale fosse)
se si parla di decibel relativi di un suono si deve specificare SEMPRE rispetto a quale altro suono vengono calcolati
se parliamo di segnali di potenza dire che un segnale sta a 20 decibel significa dire che e' 10 volte piu' grande di.... (ma di cosa ?? o lo si sa per convenzione o bisogna specificarlo)
e cosi' e' chiaro che decibel in assoluto non sempre e' uguale a decibel relativi (se il segnale di riferimento del secondo caso e' diverso dal segnale convenzionale usato nel primo avremo diversi valori in decibel)
... si prega chiunqua sa quale sia il riferimento in "acustica" di comunicarcelo...
grazie