Nel suono acustico stereo ci sono delle riflessioni sonore che ci danno questa percezione.
Red
Ciao!
quote:come hanno accennato altri fratelli del forum... perche' fai questa (strana) cosa?
Originally posted by Daniel_e:
...... duplicavo una traccia e mettevo la prima a L64 e la seconda a R64...
quote:come hanno accennato altri fratelli del forum... perche' fai questa (strana) cosa?[/QB][/QUOTE]
Originally posted by yasodanandana:
[QUOTE]Originally posted by Daniel_e:
[qb]...... duplicavo una traccia e mettevo la prima a L64 e la seconda a R64...
Per fare in modo che si senta bene l'effetto stereo.
Comunque ripartiamo da capo...
Voi come fate a fare un file stereo che si senta bene a destra e a sinistra? Spiegaemi per favore passo a passo. Grazie, ciao...
Daniel_e
Per avere voci, rullanti ecc... più avvolgenti e si usano di norma gli effetti stereo appunto....
Per avere le due chitarre più mastelle dovresti riprenderle due volte e usare il pan di conseguenza...
Se invio un VSTi dry panpottato a L21 ad un Native Reverb in SEND, dove andrò a collocare il relativo ritorno nel mix?
Per ora sto seguendo la regola degli opposti (in questo caso ritorno stereo a R24)...sbaglio?
In definitiva...ci sono regole fisse da rispettare o si varia da caso a caso?
quote:
Originally posted by Daniel_e:
Per fare in modo che si senta bene l'effetto stereo
quindi un sistema e' quello di ritardare una delle traccie in modo da creare un piccolissimo eco in modo da simulare un chitarrista che suona in una piccola stanza molto riflettente
quindi questo diventa realmente un effetto stereo.. e si sente immediatamente la differenza, prima il suono e centrale e progressivamente, mentre ritardiamo, il suono si apre
(si puo' fare con un delay molto corto.. anche uno stadio di karlette togliendo il sunc)
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Originally posted by Freddy Krueger:
Approfitto dell'argomento inerente il topico per chiedervi come panpottate i ritorni stereo dei SEND (es. Riverbero).Se invio un VSTi dry panpottato a L21 ad un Native Reverb in SEND, dove andrò a collocare il relativo ritorno nel mix?
Per ora sto seguendo la regola degli opposti (in questo caso ritorno stereo a R24)...sbaglio?
In definitiva...ci sono regole fisse da rispettare o si varia da caso a caso?
quindi, a mio parere i riverberi si mantengono centrali o si spostano di pochissimo, le stereizzazioni in "opposizione" si fanno con gli echi o con le duplicazioni di traccia
un grande aiuto per fare questi giochetti e' karlette dove decido la distanza della parete che riflette (con i msec.. ), la posizione con il pan pot, e la capacita' di riflessione con il dump e il feedback
poi, siccome per fare l'eco vintage lo hanno fatto leggermente modulato e "imperfetto" tutto diventa estremamente naturale
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Originally posted by yasodanandana:
[QUOTE]
ascoltassi con l'orecchio destro un chitarrista che suona fuori dalla stanza e con il destro il riverbero dello stesso..
questa non è farina del mio sacco, ma è tratta dai libri di studio.
io provengo da lunga frequentazione di registrazione stereo di concerti live; ho provato tantissime soluzioni di ripresa, per finire a quella più semplice ed efficace che prevede l'uso di un buon microfono stereo (già assemblato), poi la sala e l'accurato posizionamento fanno il resto, insieme ovviamente alla bravura degli esecutori (il chè non sempre è ovvio, veramente !).
quando ho cercato di risimulare l'ambiente stereo di ripresa con delle tracce registrate in studio, sono venuti i primi disagi e grossi imbarazzi; infatti panpottare staticamente le tracce un po' a destra ed un po' a sinistra non basta.
facciamo un esempio : abbiamo una chitarra ed una voce, se le indirizziamo una L20 e l'altra R20, si, abbiamo una sensazione che la chitarra esca più a sinistra della voce ma il tutto ci appare poverino.
invece copiamo le tracce, mandiamole una da cossutta e l'altra da fini applicando il ritardo che abbiamo visto prima senza che diventi un eco, ed il gioco è fatto. Abbiamo ottenuto posizionamento e presenza in un colpo solo, senza usare artefatti quali stereizzatori o similvst.
Questa tecnica l'ho imparata dai consigli degli amici del forum e vederla corrispondere alla teoria che conoscevo, mi ha fatto un piacere non da poco !
Sfasa a tuo piacimento , basta che non diventi un delay =)
Sulle ritmiche vedrai che effetto :-) Nuno Bettencourt insegna =)
3) Simulazione attraverso "immersione" della sorgente sonora in un ambiente artificiale, reverbero e echo. L'effetto dovrebbe essere all'altezza della situazione, dovrebbe calcolare la distanza della sorgente sonora dalle pareti laterali (stanza ?) e la differente dispersione di frequenze nel segnale trattato.
quote:
Originally posted by Agostino:
3) Simulazione attraverso "immersione" della sorgente sonora in un ambiente artificiale, reverbero e echo. L'effetto dovrebbe essere all'altezza della situazione, dovrebbe calcolare la distanza della sorgente sonora dalle pareti laterali (stanza ?) e la differente dispersione di frequenze nel segnale trattato.
o con un delay...
o con lo sfasamento delle traccie...
"Simulazione attraverso "immersione" della sorgente sonora in un ambiente artificiale, reverbero e echo. L'effetto dovrebbe essere all'altezza della situazione, dovrebbe calcolare la distanza della sorgente sonora dalle pareti laterali (stanza ?) e la differente dispersione di frequenze nel segnale trattato."
sempre che non vi rompa i faraglioni (caso mai ditemelo )c'è il continuo della simulazione che teorizza ciò che dice Ago.
simulazione 2a parte
A questa legge (si parlava del "primo fronte d'onda") si aggiunge un altro fenomeno proprio dell'apparato uditivo : quello del mascheramento.
Tutti sappiamo che spesso la voce di chi ci sta parlando viene "offuscata" (o più scientificamente "mascherata") da altri suoni che disturbano la nostra percezione.
Haas si accorse che era molto difficile mascherare con il segnale ritardato il primo fronte d'onda.
Per ritardi inferiori a 50 msec, il segnale ritardato doveva essere considerevolmente più intenso del primo fronte d'onda (> 10 dB) per poter cancellare quest'ultimo.
Egli ne dedusse quindi che l'impianto percettivo possedeva una certa latenza che lasciava interpretare tutti gli impulsi che seguivano un dato fronte d'onda come apparteneneti alla stessa sorgente.
E' possibile utilizzare l'effetto Haas detto anche effetto precedenza per poter creare illusioni uditive nel seguente modo :
se nei primissimi momenti (dicamo nei primi 20 msec) dall'arrivo di un dato fronte d'onda vengono prodotte le riflessioni riguardanti uno spazio immaginario e queste riflessioni sono poste ad una intensità tali da mascherare le riflessioni dello spazio reale, il suono verrà percepito nello spazio immaginario.
La maggior intensità delle riflessioni non metterà comunque in discussione il primo fronte d'onda proprio grazie all'effetto precedenza.
PS : ovviamente la latenza di cui si parla quì non è quella della sound blaster.