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Posted by Salvatore De Rosa (Member # 5353) on 25. Gennaio 2007, 14:48:
 
io vorrei mandare dei miei pezzi alle case discografiche...come faccio a proteggerli senza ricorrere alla siae? senza perdere la possibilità di pubblicarli successivamente presso le case?
 
Posted by pierecall (Member # 1290) on 25. Gennaio 2007, 14:56:
 
te li autospedisci con raccomandata con ricevuta di ritorno

ciao

gennaro
 


Posted by Salvatore De Rosa (Member # 5353) on 25. Gennaio 2007, 15:15:
 
ma nn ci sono altri metodi on-line?
tipo verisong ( perfetto ma nn accetta + sottoscrizioni) e creative commons...a proposito qualcuno sà dirmi come funziona?
 
Posted by pierecall (Member # 1290) on 25. Gennaio 2007, 17:19:
 
http://www.creativecommons.it/live

vai qui e visita il sito e leggi le faq giu a sx ti sarà di aiuto

ciao

gennaro
 


Posted by coach (Member # 4750) on 26. Gennaio 2007, 07:40:
 
Concordo con gennaro sia per la prima che per la seconda
 
Posted by Salvatore De Rosa (Member # 5353) on 26. Gennaio 2007, 12:03:
 
grazie vado a leggere...ma voi come fate?
 
Posted by difra (Member # 6626) on 26. Gennaio 2007, 17:15:
 
a me è venuta in mente una cosa proprio in questo momenti che potrebbe funzionare.

pec - posta certificata

10 GB di spazio e 5€ + iva all'anno.
cosa ne pensate ?
 


Posted by difra (Member # 6626) on 26. Gennaio 2007, 17:16:
 
correzione ... 1 GB di spazio
 
Posted by Angel (Member # 5311) on 26. Gennaio 2007, 17:41:
 
Ma non basta uploadare le canzoni su soundclick scusate?Così i brani son protetti da licenza creative commons e inoltre viene pure segnata la data di upload...
 
Posted by difra (Member # 6626) on 26. Gennaio 2007, 18:03:
 
quote:
Originally posted by Angel:
Ma non basta uploadare le canzoni su soundclick scusate?Così i brani son protetti da licenza creative commons e inoltre viene pure segnata la data di upload...

non penso perchè proprio sulle faq del sito http://www.creativecommons.it/node/165#5
lista le seguenti opzioni ...
personalmente trovo la soluzione pec meno dispendiosa e più semplice da utilizzare.

Come posso dimostrare di essere l'autore di un'opera originale?

In Italia, per attestare di essere l'autore originale di un'opera, occorre poterne dimostrare la data di creazione: in sede processuale, viene riconosciuto autore dell'opera chi può dimostrare che la data di creazione della propria opera è antecedente a quella di un altro autore.Per ottenere un documento che attesti che ad una certa data hai creato una certa opera, puoi:

* utilizzare "Copyzero" o il servizio gratuito "Copyzero on-line" (http://www.copyzero.org);
* pubblicarla su un giornale o in un luogo pubblico;
* depositarla presso un notaio;
* inviare a te stesso un plico sigillato (contenente l'opera) per mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno (RR): il timbro postale garantisce la data di creazione dell'opera soltanto se apposto direttamente all'opera (una soluzione è quella di far coincidere contenuto e contenente, piegando il foglio in quattro parti e sigillandone i margini: il timbro verrà apposto direttamente sul foglio; questo metodo sembra, dunque, essere di qualche utilità solo per alcune tipologie di opere);
* inviare una raccomandata al Presidente della Repubblica, il quale è obbligato a protocollare tutto ciò che gli viene mandato;
* registrare l'opera presso la Siae ro: la Siae gestisce per conto dell'autore la concessione di licenze per l'utilizzazione del repertorio di opere ad essa affidato, la riscossione dei proventi derivanti da tali utilizzazioni e la divisione degli stessi tra gli aventi diritto, dedotte le provvigioni (art. 180 della legge sul diritto di autore);contro: il costo per il deposito dell'opera in Siae (110 euro, da corrispondere ogni 5 anni per il rinnovo) è proibitivo per molte tasche;
* registrare l'opera presso la Società Raccolta e Salvaguardia Arte: in sostanza, ti permettono di depositare qualsiasi opera dell'ingegno e certificano la data di deposito ro: l'opera può essere spedita anche tramite e-mail o via web;contro: costa 50 euro all'anno (canone spazio web) + 7 euro a deposito (tuttavia, esistono accordi con vari portali (come http://www.dirittodautore.it) che permettono di non pagare il canone annuale di 50 euro, ma soltanto il costo del deposito;
* registrare l'opera presso la Writers Guild of America (https://www.writersguild.org/webrss/dataentry.asp) ro: l'opera può essere spedita via web;contro: il documento deve essere in formato ASCII text, PDF (Adobe Acrobat), Microsoft Word, Final Draft, non superiore ai 10 Mb e non zippato (il servizio costa 20 dollari, da corrispondere ogni 5 anni per il rinnovo).
 


Posted by Angel (Member # 5311) on 26. Gennaio 2007, 18:42:
 
Difra ma il servizio che hai citato all'inizio in che cosa consiste?ti invii una raccomandata virtuale alla tua casella elettronica?
 
Posted by difra (Member # 6626) on 26. Gennaio 2007, 19:15:
 
quote:
Originally posted by Angel:
Difra ma il servizio che hai citato all'inizio in che cosa consiste?ti invii una raccomandata virtuale alla tua casella elettronica?

clicca sul link "pec" troverai la risposta
 


Posted by I-Moby (Member # 6314) on 27. Gennaio 2007, 10:48:
 
Lol, al presidente della repubblica...

Scusate ma stavolta vorrei dire anche io la mia: quando ci sono domande del genere, cioè su come depositare le proprie opere, si presuppone sempre che dietro vi sia la lungimiranza di un ritorno economico. Se davvero si pensa questo, si pagano i 240 euro alla Siae, ci si registra e si compila il modulo 112, andando a dormire la notte col cuore in pace.

Sinceramente, pensate che in caso di plagio, in un processo, venga presa in seria considerazione l'opzione del plico autospedito a casa? Vi immaginate quante rimostranze possono essere fatte sulla veridicità/falsità di questo metodo?

Se altrimenti la si vuole registrare con un grado di sicurezza minore, ci sono sempre le creative, una buona alternativa qualora non ci sia un immediato o sicuro ritorno economico.
 


Posted by maurix (Member # 2135) on 27. Gennaio 2007, 17:51:
 
Il PEC è fornito anche dalle Poste Italiane
 
Posted by difra (Member # 6626) on 27. Gennaio 2007, 19:22:
 
quote:
Originally posted by I-Moby:
Lol, al presidente della repubblica...

Scusate ma stavolta vorrei dire anche io la mia: quando ci sono domande del genere, cioè su come depositare le proprie opere, si presuppone sempre che dietro vi sia la lungimiranza di un ritorno economico. Se davvero si pensa questo, si pagano i 240 euro alla Siae, ci si registra e si compila il modulo 112, andando a dormire la notte col cuore in pace.

Sinceramente, pensate che in caso di plagio, in un processo, venga presa in seria considerazione l'opzione del plico autospedito a casa? Vi immaginate quante rimostranze possono essere fatte sulla veridicità/falsità di questo metodo?

Se altrimenti la si vuole registrare con un grado di sicurezza minore, ci sono sempre le creative, una buona alternativa qualora non ci sia un immediato o sicuro ritorno economico.


il tuo discorso è corretto, ma qui si parlava di come proteggere il tuo pezzo se non hai in previsione una pubblicazione.
La registri alla siae ? naaaaaaaaa
ti mandi a casa il plico ? naaaaaaa ...non è abbastanza sicuro.

io proponevo la pec, perchè costa niente e perchè fortunatamente una caznone può stare in un file.
per carità, non sono assolutamente sicuro al 100% che possa funzionare .. volevo solo avere qualche feedback anche da voi per capire se c'è qualche lato oscuro che non ho previsto.

che ne pensate ?
 


Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 28. Gennaio 2007, 01:47:
 
Non so come funziona con la musica ggggiovane, magari sono fuori dal giro da tempo ma in caso di non "lungimiranza" perchè blindare i pezzi? O meglio, perchè paranoiarsi così per farlo? Lo chiedo perchè i casi di furto sono quasi leggenda. Capita la scopiazzatura light dalla quale nn ti salvi nemmeno con il presidente della repubblica.. ma nonostante non abbia mai specificato il deposito siae dei miei pezzi, anche quando ho riscontrato molto interesse al massimo ho avuto una buona proposta per scrivere per qualcuno o di produzione per me. Mai nessuno nè ricco nè povero ha fatto lo gnorri e poi mi ha grabbato il pezzo...

Non per smontare il discorso, ma sono sinceramente curioso del rischio provato che a quanto pare ignoro si corra. Sono anni che sento parlare di "come tutelarsi" e qui dentro l'unico furto/raggiro di cui ho memoria lo ha subito un tizio iscritto siae con deposito-canzone...

Se mi sono perso qualcosa redarguitemi.. mi preoccupano sempre questi post.
 


Posted by difra (Member # 6626) on 28. Gennaio 2007, 19:41:
 
ma sinceramente neanch'io mi faccio le menate in questo senso ...

per chi se le fa (e non riesce a farne a meno ) può dimostrare la proprietà di un tot di pezzi con 5 euro l'anno tutto qui.

ciao
difra
 


Posted by maurix (Member # 2135) on 28. Gennaio 2007, 23:11:
 
Secondo me comunque il poter dimostrare che storicamente io ho scritto un certo pezzo prima che un altro ne abbia immesso uno molto simile sul mercato non è il massimo del risultato.

Che mi frega di dimostrarlo in fondo ?

Se non si tratta di plagio, perché io dovrei rompere le balle a qualcuno che ha scritto qualcosa di molto simile a me ?

Nella musica di consumo, scrivere 8 misure di melodia uguali ad un altro non è poi così improbabile.

In altre parole: se nella mia testa nasce una meravigliosa melodia che io però non ho nessuna intenzione di utilizzare, perché cavolo me la dovrei spedire con il PEC per portare in giudizio Michael Jackson tra 10 anni ?

Secondo il mio modesto parere la rivendicazione del diritto d'autore dovrebbe scattare solo quando c'è un effettivo utilizzo.


 




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