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Autore Topic: Vivere di musica si può ?
frankvenice
Member
Member # 13824

 - posted 13. Ottobre 2012 23:08      Profile for frankvenice   Email frankvenice         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Perché questo non diventi un thread "muro del pianto", vediamo se riesco a spostare l'attenzione su un altro aspetto dell'argomento: chi sente, qui dentro, che se non potesse fare musica si sentirebbe "monco"? o fare cmq qualcosa di artistico, di creativo?
C'è qui chi riesce a fare della propria passione/talento/necessità interiore/chiamatelocomevipare un lavoro che gli permette di campare? Se sì, come?
Quali e quanti sacrifici? E quali ambizioni sono riuscite finora e quali no? Speranze? Certezze? Dilemmi?

Io ho un problemino con l'ambizione, che a volte rischia di diventare velleità. Appena mi metto a fare musica, penso automaticamente alla "validità", cioè se quello che sto facendo reggerebbe in scena o no, se piacerebbe al pubblico, se e come si potrebbe riprodurre dal vivo, insomma, se "funzionerebbe"... Avete mai avuto queste sensazioni, questi dubbi? Come vi comportate? Quanto siete soddisfatti/convinti di quello che fate e quanto vi mentite? Rimandate?

Questo per riallacciarmi al "se non ho questo software non posso fare certe cose", che non è sempre vero. Dipende. Io dipendo molto. [Big Grin]

La sensazione di vuoto senza fare musica, di mancanza di aria... è stata acclarata da chi mi ha preceduto. ovvio che anch'io sono così. ho visto prima un pianoforte di un televisore. e continuo a frequentare meglio il primo del secondo.

camparci? era un desiderio rincorso per anni. finito male. o forse cominciato a brandelli. inutile aggiungere lacrime e sangue passiamo oltre.

la VALIDITA' per il pubblico di ciò che facciamo? se ho un pubblico si. nel senso che, quando suonavo ad un matrimonio, mi domandavo che cosa sarebbe stato opportuno suonare. e questo in qualunque altra occasione. in un concerto ti chiedi se invece la scaletta possa andar bene per quel pubblico che presumi di incontrare in quella tale occasione/posto/teatro.

certo che se non fai musica per te sola, devi sempre chiederti se quel che tu vuoi esprimere verrà, potrà essere recepito dal potenziale pubblico.

e questo significa anche capire, o meglio stabilire quali contesti stanno bene con ciò che fai, e decidere fino a quali compromessi scendere, se poi ci devi anche campare.

poi le elucubrazioni mentali del giorno prima durante e dopo, con giustificazioni, commiserazioni, esaltazioni , zioni, zioni.... ce le facciamo tutti. basta lasciare le cose lì qualche tempo e poi riprenderle in mano a freddo. e le vedi col giusto equilibrio.

quanto al giusto software, o ai nuovi strumenti fisici che siano, sono sempre un incentivo a fare cose nuove, a sviluppare nuove idee, ad avere un'arma accattivante in più... fino al successivo.

sono sicuramente indispensabili... a chi li vende.
a noi che li compriamo, te ne rendi conto solo dopo. molto dopo, quando devi comprare ancora... è una catena.

l'importante è spremere come limoni ciò che si ha, e conoscerne tutti i segreti e le possibilità, o almeno la maggior parte. altrimenti hai un arsenale ma sei senza soldati per spararlo...

e poi se dobbiamo chiudere con un luogo comune facciamolo: impara l'arte e mettila da parte... in tempo di guerra come siamo ora ormai, fare un po' anche di gioielleria magari... (tanto i ricchi continuano a esistere, e quindi l'oro si continuerà a lavorare, mentre la musica... boh)

Messaggi: 3987 | Data Registrazione: Lug 2010  |  IP: Logged
ninja636
Member
Member # 14484

 - posted 14. Ottobre 2012 12:45      Profile for ninja636   Email ninja636         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by yasodanandana:
[QB]
=Speranze?=
penso che la crisi economica nella quale siamo entrati, quando diventera' veramente forte, riportera' la possibilita' di fare arte e di camparci...

Caro Yaso, complimenti per il tuo lavoro di musicista. Sono davvero felice per te. [Smile] Io però non sono d'accordo col pensiero riportato sopra, anzi, è la cosa che più mi scoraggia e spaventa perché in una società con la pancia vuota l'arte non può fiorire. Noi abbiamo la pancia piena molto più di tantissimi paesi nel mondo, ma così come stiamo messi ora, dopo 20 anni di cultura gambizzata metodicamente e con la crisi che ancora non sembra regredire, qui nessuno investe e l'arte ne soffre. La danza contemporanea è morta da un pezzo, la musica sta lì lì. MacD, se non erro, diceva che di questi tempi anche le star fanno la fame. E chi non star vorrebbe campare di concerti, già da anni non ce la fa - non parlo per me che non son nessuno, ma di musicisti bravi che hanno sempre suonato e che ora sopravvivono solo grazie all'insegnamento. Io la vedo male. Per questo parlavo di speranza di "sopravvivere" alla crisi.

Per quel che riguarda il pensare al pubblico, forse mi sono espressa male. Ovvio che se uno lavora per vendere pensi al pubblico; ma quello che intendo è che mi prende l'ansia da prestazione appena cerco di fare qualcosa, e spesso questo mi blocca. Poi di solito finisce che o mi metto a tavolino e costruisco pian piano, tra mille ripensamenti etc e ci metto un sacco di tempo, o scoppio e le cose escono come l'eruzione di un vulcano. Nel secondo caso di solito sono cose molto forti e autentiche che funzionano, ma l'argomento (per es. il testo) o la forma sono per me poco controllabili e a volte dopo uno "sfogo" mi trovo con del materiale buono ma di cui non so bene che fare. Lo metto da parte, ci lavoricchio (è anche difficile da rimaneggiare - sicuramente non ho abbastanza mestiere), lo aggiungo alla catasta dei pezzi "miei" e lì rimane. Se poi capita qualcosa per cui posso riacchiapparlo bene, altrimenti resta lì. Se riuscissi a uscire con un concerto che mi faccia un po' di nome, dopo potrei riprendere quei pezzi "miei" e proporli. Ora come ora, nessuno mi si fila. E poi sono in un momento critico, ogni cosa che faccio mi sembra banale. Vi è successo? Come l'avete superato?

Non posso più lavorare con le mani a causa della tendinite, se lavoro 1 ora poi devo star ferma per 2 giorni, non riesco più a chiudere le mani, le dita non hanno forza, a volte non posso neanche guidare la macchina. Una volta non sono riuscita a girare la chiave per rientrare a casa, ho dovuto chiamare un vicino che mi aiutasse. A volte mi viene anche per l'uso del mouse (il fotoritocco è micidiale) o per lunghe trascrizioni. Insomma, se sto un giorno a scrivere con la tastiera, il giorno dopo non uso le mani. E cmq il costo di un gioiello fatto a mano adesso è assolutamente improponibile, quasi tutti i miei amici hanno chiuso col passaggio lira-euro, quei pochi che sono riusciti a tenere aperto il laboratorio ora lavorano l'argento e hanno problemi a vendere l'oro lavorato a mano, lo fanno solo per qualche cliente affezionato che si fida e vuole il loro "tocco", altrimenti costano meno i gioielli di fabbrica. Una cara amica, molto brava, che ha una gioielleria al centro di Roma mi diceva che per vendere gli oggetti d'argento fatti da lei non può superare i 50 eur al pubblico perché se impiega più di 20 minuti per fare un oggetto, ci rimette. Capite bene che in 20' non si fa niente. Se in più ci si aggiunge il costo del metallo (43,50 eur al grammo per l'oro fino), è impensabile, sei già fuori. O sei Bulgari, o niente. Una coppia di farfalline, i cosini che fermano gli orecchini col perno, pesa 0,45... e manca ancora tutto il resto. Vi ringrazio, non posso più fare l'orafa. Anche i progetti non li compra nessuno, le aziende hanno chiuso (Arezzo, Vicenza), è rimasto molto poco, praticamente nulla.
E poi sono stufa, dopo tanti anni non ne posso più. Anche lì ci sono problemi con il contemporaneo, in Italia siamo 20 anni indietro rispetto all'europa, solo recentemente il gusto e il mercato si stanno evolvendo perché le grandi marche hanno proposto gioielli con nuovi materiali, come l'acciaio. Ma noi piccoli, i non-Bulgari, campiamo con le catenine per il battesimo. Ormai non conviene lavorare a mano, o meglio, in pratica non è possibile. Anche qui l'arte muore, anche se arte minore.
Ricordo che quando iniziai, il mio M° era uno della vecchia scuola e sapeva fare i moschettoni a molla (quelli tondi che chiudono le catenine) a mano. Una roba da "rifare gli occhi alle pulci". A noi apprendisti non l'ha neppure insegnato, non c'era tempo e nessun cliente avrebbe speso molto di più per un cosino che in fornitura costava quasi nulla di manifattura. Moltissime cose che ho imparato e so fare, ora non si fanno più. Negli ultimi anni mi son salvata per la clientela di privati che mi ero creata e per i gioielli contemporanei che andavano bene fuori Italia, ma non vi dico i salti mortali che ho dovuto fare. Solo alla fine fine fine, dopo anni di girare per l'europa proponendomi, mi fu offerto un posto ad Amburgo come progettista e responsabile della produzione per una linea di una stilista tedesca: avrei preso più di tre volte di quanto avevo mai sognato di guadagnare in Italia, mi pare fossero 150.000 lire l'ora dell'epoca. Non andai perché mio padre si ammalò e avendo già perso la mamma, non volevo lasciare il papà a morire da solo, così rinunciai a emigrare. Dopo, ho dovuto smettere. Ed eccomi qui.

Insomma, tra musica e oro, non è proprio come vendere il pane [Wink]

p. s. eseguo piccoli lavori di giardinaggio, disponibile per dog-sitting e canto di ninne nanne anche a domicilio, prezzi modici, contattare Fischio

p. p. s. ho preso la Suite, mi sveglio di notte con gli incubi da conto in rosso, ma devo dire che suona alla grande!

Messaggi: 1983 | Data Registrazione: Mar 2011  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 14. Ottobre 2012 14:22      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by ninja636:
quote:
Originally posted by yasodanandana:
[QB]
=Speranze?=
penso che la crisi economica nella quale siamo entrati, quando diventera' veramente forte, riportera' la possibilita' di fare arte e di camparci...

Caro Yaso, complimenti per il tuo lavoro di musicista. Sono davvero felice per te. [Smile] Io però non sono d'accordo col pensiero riportato sopra, anzi, è la cosa che più mi scoraggia e spaventa perché in una società con la pancia vuota l'arte non può fiorire.
sbagli... perche' nei paesi "poveri" o del "terzo mondo" l'arte e' piu' diffusa che da noi e piu' artisti sono attivi e ci campano....
Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
maudoc
Member
Member # 3815

 - posted 14. Ottobre 2012 16:12      Profile for maudoc   Email maudoc         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Sono abbastanza d'accordo con Yaso, l'arte passa attraverso le crisi, si spenderà meno ma forse se ne sentirà più bisogno. Purtroppo ci stiamo abituando (o ci abituano) a forme espressive che necessitano sempre più di tecnologia, avremmo bisogno di qualche passetto in dietro e riabituarci a studiare gli strumenti piuttosto che a farli suonare con un PC. Questo ha il merito- demerito di aver messo la musica alla portata di tutti con conseguente saturazione del mercato.

Mi spiace per la tua tendinite, ho visto artigiani fare belle cose con materiali poveri o semi preziosi...ma come fai a tirare la frizione della moto? [Eek!]

Messaggi: 4117 | Data Registrazione: Giu 2004  |  IP: Logged
MACDUFF
Member
Member # 14360

 - posted 14. Ottobre 2012 20:40      Profile for MACDUFF           Edit/Delete Post   Reply With Quote 
si Maudoc e Yaso , è storicamente vero . anche se dall'altra parte credo si parlasse d'altro . anche se bisogna tornare a diversi anni addietro , che io
mi ricordi . però che sia una chitarra o queste trappole poco cambia ci vuole disciplina e studio .
alla saturazione del mercato non credo ( se si esclude il pianobar con le basi ) io credo sia un fatto di cultura . a Napoli si canta sempre perchè la sua cultura è rimasta "sana". Roma è una citta morta . la sicilia non ha eguali con il teatro quindi.. le altre regioni in percentuale "cantano meno ." certo parlo del'italia perchè non mi piace parlare di cose che non conosco . la verità è che c'è un calo di qualità in tutti i campi "artistici". e c'è il rischio di non avere un ricambio generazionale . poichè si investe sul mediocre ,( costa meno ) e non si riconosce più la qualità vera da quella falsa . e secondo me è già successo . nella mia città ad esempio non fanno mai o poca pubblicità alle mostre . e c'è da dire che dal 2005 lo spettacolo dal vivo ha superato lo sport . quindi qualcosa vorrà pur dire .

Messaggi: 3178 | Data Registrazione: Gen 2011  |  IP: Logged
@ntartide
Member
Member # 14265

 - posted 14. Ottobre 2012 23:49      Profile for @ntartide   Email @ntartide         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Pardon, che significa "A Napoli si canta sempre" ?
Messaggi: 657 | Data Registrazione: Dic 2010  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 15. Ottobre 2012 01:15      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
macduff:

===io non ho MAI scritto che anche le star fanno la fame===
l'ho scritto io... c'e' gente che, per esempio, frequenta posti alti nelle classifiche delle vendite dei dischi, che fa concerti e appare in tv con una certa frequenza, che nell'intervista al rotocalco, dichiara che il suo strepitoso successo gli e' servito ad iniziare a pagare il mutuo dell'appartamento.

quote:
Originally posted by maudoc:
Sono abbastanza d'accordo con Yaso, l'arte passa attraverso le crisi, si spenderà meno ma forse se ne sentirà più bisogno. Purtroppo ci stiamo abituando (o ci abituano) a forme espressive che necessitano sempre più di tecnologia, avremmo bisogno di qualche passetto in dietro e riabituarci a studiare gli strumenti piuttosto che a farli suonare con un PC. Questo ha il merito- demerito di aver messo la musica alla portata di tutti con conseguente saturazione del mercato

altrove non funziona cosi', nel senso che ho una certa piccola esperienza di oriente e sud america: e vedo che esiste anche li' la musica fatta con l'elettronica, e' diffusa quanto la musica tutta suonata, viene "performata", permette alla gente di camparci, semplicemente il computer figo e' quello che qui' era figo quattro anni fa...

questo mi fa sperare che, quando saremo un po' piu' poveri, e lo saremo tutti quanti, operai, imprenditori, professionisti, commercianti ecc. ecc. si ricreera' un certo equilibrio "relativo" che permettera' a tutti, artisti compresi, di ricominciare a lavoricchiare...

Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 15. Ottobre 2012 01:20      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
per esempio, fino ad oggi, il potere di acquisto e' diminuito senza che diminuissero i prezzi...

da molti miei amici sto sentendo, adesso, che stanno diminuendo i prezzi degli affitti (per la difficolta', da parte dei proprietari, di ottenere gli stessi prezzi dell'altroieri)..

se ci pensate bene, tutto cio', con la possibilita' di poter fare, in futuro, musica o arte per professione piu' facilmente di oggi, c'entra eccome...

Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
Ipiman
Member
Member # 14995

 - posted 15. Ottobre 2012 09:41      Profile for Ipiman   Email Ipiman         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Io credo che la crisi che stiamo vivendo sia innanzitutto etica e spirituale e la crisi economica è una conseguenza di ciò. Fatta questa premessa non credo che l'arte possa prosperare particolarmente nel breve periodo anzi, secondo me, siamo solo all'inizio e il fondo lo dobbiamo ancora toccare.
D'altronde basta guardarsi intorno, sentire la radio o guardare la televisione per rendersene conto, certo non tutto è così naturalmente, qua e la si sente sempre qualcosa di buono per fortuna, però è il clima generale, l'humus culturale, che non è tale da favorire "rinascite" artistiche.
E' solo la mia opinione, vedremo cosa succederà...

[Confused]

Messaggi: 334 | Data Registrazione: Nov 2011  |  IP: Logged
MACDUFF
Member
Member # 14360

 - posted 15. Ottobre 2012 13:09      Profile for MACDUFF           Edit/Delete Post   Reply With Quote 
sai yaso credo che tu abbia ragione, noi diventeremo
ancora più poveri . ( secondo me lo siamo già )
il paragone con l'estero vale poco , perchè da noi fare "arte" è un lusso li no . quel che dichiarano le star è concordato nell'intervista quindi ha poco
valore . per gli affitti boh sarà..bisogna vedere se si tratta di contratti "normali" . quindi oggi solo i "ricchi" cioè chi non ha problemi con le bollette
lo può fare . e non può durare ...deve diventare un'industria la cultura ( già lo è ) ma non si deve sapere . Caro Ipiman la crisi se è economica diventa spirituale ed etica ( magari sbaglio ) quando una paese va male ci si deprime , e la spiritualità va a farsi benedire . però tengo a dire una cosa: che "l'immondizia culturale" dalla musica , al cinema , ecc. c'è sempre stata . quindi li è individuale la scelta di accrescere l?immondizia . io non l'ho mai fatto . ( tranne sbagliare un film o un libro come tutti ) qui c'è poco da vivere di musica c'è proprio il problema di vivere . ed è difficile in certi momenti anche trovare gli accordi . l'humus non si crea da solo e ripeto : stiamo diventando tutti "solisti" questo uccide la creatività .

Messaggi: 3178 | Data Registrazione: Gen 2011  |  IP: Logged
MACDUFF
Member
Member # 14360

 - posted 15. Ottobre 2012 13:32      Profile for MACDUFF           Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by @ntartide:
Pardon, che significa "A Napoli si canta sempre" ?

Significa una cosa semplice : come canta Fossati "da Napoli dove tutto ricomincia " . Cioè a dire che Napoli ha mantenuto la sua lingua , la sua cultura , e se ci pensiamo molte "novità" sono arrivate da li rinnovandosi sempre . del teatro di Eduardo che "rompe "con quello del padre . alla musica di Carosone . che spacca la tradizione . fino a Bennato ( Edoardo )che mette alla berlina la figura del cantautore . o al fratello Eugenio che con la nuova compagnia di canto popolare diretta da De simone . tirò fuori capolavori dalla tradizione . fino a Napoli Centrale un jazz ( per me ) "duro" ma tant'è . poi si ritorna col blues di Pino daniele . ( e anche in cinema e teatro ci si muove dopo )poi gli avion travel . e ancora artisti meno sotto i riflettori come Gragnaniello , o Avitabile . e James Senese ancora in attività.
come vedi con questi pochi esempi basterebbe ..invece no c'è il fenomeno dei neomelodici che può far sorridere ma muove un sacco di soldi . ma la cosa più importante è che a Napoli ancora si scrive . anche se Tony Esposito è dimenticato ancora è sveglio . e anche nel nostro cinema piaccia o no tutto quel che scrivo in questo pippone pensiamo a Martone ? pensiamo a Sorrentino ? e Servillo ? che piaccia o no questi sono i motivi perchè a Napoli si canterà sempre . si scrive e si fa teatro . e pure cinema . o no ? questa è la cultura di una città .

Messaggi: 3178 | Data Registrazione: Gen 2011  |  IP: Logged
maurix
Moderator
Member # 2135

 - posted 15. Ottobre 2012 18:57      Profile for maurix   Email maurix         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
E' anche molto un luogo comune, nell'epoca corrente.
Messaggi: 23302 | Data Registrazione: Mar 2003  |  IP: Logged
maudoc
Member
Member # 3815

 - posted 15. Ottobre 2012 19:25      Profile for maudoc   Email maudoc         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
A Cuba o in Irlanda, per mettere due diversi paesi a confronto ma storicamente "musicali", c'é tanta, tanta musica acustica, c'é tanta musica tradizionale. Poi, dove c'é l'occhiale da sole a mezzanotte e la BMW tuning, allora lì senti il reggaeton o il tonz tonz nostrano. Mode

Da nessuna parte però sta scritto che il menestrello deve essere retribuito come un neurochirurgo. Ovviamente chi ha studiato e mette a disposizione competenze non alla portata di tutti é giusto sia onorato in proporzione.

Il successo é un altro paio di maniche.

Messaggi: 4117 | Data Registrazione: Giu 2004  |  IP: Logged
maurix
Moderator
Member # 2135

 - posted 15. Ottobre 2012 22:40      Profile for maurix   Email maurix         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by MACDUFF:
cos'è un luogo comune in quest'epoca ?

"A Napoli si canta sempre" .
Messaggi: 23302 | Data Registrazione: Mar 2003  |  IP: Logged
MACDUFF
Member
Member # 14360

 - posted 15. Ottobre 2012 22:57      Profile for MACDUFF           Edit/Delete Post   Reply With Quote 
"a Napoli si canta sempre " non è un luogo comune , ma è inserito in quel contesto che ho esplicato . ma sono FATTI . non mie fantasie . ma quantunque fossero mie fantasie .la cortesia imporrebbe ( lasciamo stare )
ma scrivermi che espongo luoghi comuni è un pò forte . non è un fatto carino perchè oltre la spocchia perdonami allora argomenta . e non in 12 post come sei abituato a fare . io ho inserito tutto in discorso . tu in una frase al solito ciò è deludente . e anche sorprendente . fa niente conta quel che c'è scritto .

Messaggi: 3178 | Data Registrazione: Gen 2011  |  IP: Logged


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