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Topic: Esistono Regole per Scrivere un Brano?
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Christian Lista
Member
Member # 11305
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posted 28. Giugno 2016 11:56
La riposta è no, anche se in realtà sarebbe si Partiamo da quello che dice Hidrogenio: quote: a me per esempio piace esprimere la musica come la sento io. puo' piacere o fare schifo ma se ho sbagliato a mettere in musica un qualcosa che avevo in testa lo so solo io. nessuno sa cosa avevo in testa. se per esempio voglio mettere dei suoni a caso chi sa se ho sbagliato son proprio quello he volevo? L'arte di solito non ha regole...
Io partirei dal presupposto che la musica è una forma di comunicazione, quindi fare della musica che nessuno capisce a cosa o a chi serve?
Io non so leggere uno spartito, quindi io stesso sono un ignorante musicalmente parlando, però conosco gli accordi, li so riprodurre con uno strumento reale, se serve so accompagnarmi piano e voce di modo che non sia vincolante avere un MP3 ed un lettore per far sentire qualcosa di mio a qualcuno.
C'è differenza fra il non conoscere la musica, e il fare musica inconsueta, particolare, strana, fuori dalle regole. Il problema è che oggi moltissimi che non conoscono la musica e non sanno suonare, fanno cose strane perché non saprebbero fare altro, non sarebbero in grado di fare un pezzo "normale". Ma pensate sul serio che se Ligabue volesse fare un pezzo strano non sarebbe in grado di farlo?
La domanda vera è: ma noi saremmo in grado di fare un pezzo normale? Una Hit di Ligabue, di Nek, di Laura Pausini, dei Negramaro ecc.ecc... noi saremmo veramente in grado di scriverla una canzone simile?
Questo è il punto, molti di noi fanno cose strane semplicemente perché non sono capaci di fare meglio. Conoscere la musica non impedisce a nessuno di fare pezzi particolari, semplicemente conoscendo la musica ho il vantaggio della scelta, posso scegliere cosa fare e non essere imprigionato nelle mie stranezze.
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maninblack
Junior Member
Member # 15660
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posted 28. Giugno 2016 16:17
questo è un discorso molto ampio soggetto a diverse opinioni, sono d'accordo con te sul fatto che chiunque decida di cimentarsi nel fare musica debba necessariamente avere un minimo di nozioni di base su come funziona il processo. Non penso che chi non abbia mai tenuto in mano uno strumento possa avere un bisogno di registrare del materiale anche perchè di base questo parte da una passione che nasce da dentro. Quindi chi decida di intraprendere un percorso musicale, anche se non in possesso di una tecnica avanzata, debba almeno avere uno stimolo, una curiosità o un interesse. Sul discorso delle regole secondo me non necessariamente ci devono essere ma ci deve essere un gusto e una capacità di trasmettere quello che si ha in mente. Non sono d'accordo sull'esempio dei nomi che hai citato, se proprio dovessi citarne alcuni andrei a parare da tutt'altra parte. Poi si sa oggi con le evoluzioni o involuzioni (vedi computers, tecnologia varia) il "fare musica" in modo spiccio è decisamente aumentato rispetto a quando i mezzi a disposizione erano piu costosi, piu complicati e perchè no piu genuini.
Messaggi: 100 | Data Registrazione: Gen 2013
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Christian Lista
Member
Member # 11305
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posted 28. Giugno 2016 17:41
quote: Originally posted by maninblack: Non sono d'accordo sull'esempio dei nomi che hai citato, se proprio dovessi citarne alcuni andrei a parare da tutt'altra parte.
Io li ho citati apposta, perché sono quelli che vendono, quelli che da un punto di vista commerciale funzionano. Spesso sono proprio questi i personaggi che vengono accusati di rovinare la musica italiana .... io per primo spesso li snobbo ed io per primo sbaglio, scrivere una delle loro canzoni non è per niente facile, suonano orecchiabili e quindi si tende a pensare che siano semplici, ma veramente noi qui dentro siamo capaci di scrivere pezzi più interessanti?
Messaggi: 2601 | Data Registrazione: Lug 2008
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voxbob
Member
Member # 1798
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posted 28. Giugno 2016 18:06
quoto Hidrogenio..... Caro Christian Lista non ti offendere, ma quello che scrivi mi sembra un ammasso di "pippe mentali" , di paura di non riuscire a fare la cosa "giusta per gli altri". Uno fa quel che si sente di fare. Lo fa come riesce o come vuole farlo ( questo vale per l'arte, per il sesso, per lo sport ecc..). Poi se riesci a farci dei soldi forse è meglio, a volte è peggio per l'artista costretto a ripetersi all'infinito perchè il suo mercato lo vuole solo così.
Messaggi: 2673 | Data Registrazione: Gen 2003
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Christian Lista
Member
Member # 11305
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posted 28. Giugno 2016 18:21
Nessuna pippa mentale, penso solamente che tutti possiamo migliorare, poi se non ci interessa farlo è evidentemente una scelta personale, rispettabile ma non condivisibile
Messaggi: 2601 | Data Registrazione: Lug 2008
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maudoc
Member
Member # 3815
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posted 28. Giugno 2016 19:15
Chi ha studiato non sempre è più serio dell'ignorantissimo perché sa dove attingere e come manipolare la musica perché sembri originale. Mestiere? Abilità? Ho visto su Italia1 un talent sui DJ. Ricevevano un tema e dovevano elaborarlo in chiave tonz-tonz. Interessantissimo, e malgrado tutti macchinari una vera e propria arte a pieno diritto.
Messaggi: 4117 | Data Registrazione: Giu 2004
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maurix
Moderator
Member # 2135
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posted 28. Giugno 2016 20:03
Difficile esprimersi in questo thread perché ci sono svariati piani di discussione, non riesco a fare un discorso che li comprenda tutti e penso che non avrebbe neanche molto senso.
Partirò quindi dalla domanda iniziale: Esistono Regole per Scrivere un Brano?
Ovviamente sì.
Possono essere le regole dettate dalla propria sensibilità, dalle proprie conoscenze musicali, dal proprio talento, da delle necessità commerciali, dall'ambito musicale specifico nel quale ti muovi, dalle ragioni e scopi che ti portano a realizzare il brano stesso.
Anche nel momento in cui credi di aver fatto "come ti pare" e il tuo ego gode della sensazione di libertà espressiva, il risultato che viene fuori è sempre comunque la somma di quello che sei e sai e nella maggior parte dei casi corrisponde all'ennesima variante di qualcosa che è stato sperimentato/inventato da prima che tu nascessi.
Il primo passo quindi per affrontare questa discussione e quello di liberarsi di qualsiasi forma di arroganza artistico-creativa.
Messaggi: 23470 | Data Registrazione: Mar 2003
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frankvenice
Member
Member # 13824
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posted 28. Giugno 2016 22:36
tempo fa si parlava in un thread apposta di armonia e melodia. Venne fuori tra l'altro la questione del recepimento del sentimento espresso da una armonia piuttosto che da una tipologia di accordi. ciò che culturalmente da noi suona triste, come un accordo minore, altrove potrebbe essere recepito come gioioso....
ora al di là delle culture/gustibus... differenti, della comunicazione del proprio io al mondo..... uno stonato, fuori tempo, un accordo che fa a pugni col resto, insomma..... un evidente disgusto per chi ha un minimo di orecchio e di obiettività, ci deve pur stare. dei margini e delle regole di buon senso esistono in tutte le cose. compresa l'arte.
altrimenti va bene tutto e il suo contrario e quindi non va bene nulla.
poi non serve per forza, anche se è utile, avere una formazione musicale enorme prima di buttar giu due note in croce, però non credo si possa anche pretendere di scrivere chissà che complicati brani, tanto per esprimersi liberamente, quando poi non sai nemmeno suonare nè inventare una canzoncina semplice semplice....
Anche le hit italiane (chissà perchè poi si disprezzano) che sembrano tanto scontate, poi non lo sono, come si diceva. Solo alcune restano nel tempo, ci sarà un motivo.
Poi è questione di orecchie. Le canzoni non sempre entrano al primo ascolto.
Prendiamo il mio amato Baglioni. Ci sono successi arcinoti, con melodie e armonie orecchiabili (sempre per noi, non per gli abitanti del polo sud e di marte) e canzoni particolarmente complicate, che conoscono e apprezzano pochi appassionati del suo vasto repertorio. e Poi c'è il riarrangiare a proprio modo, altro modo creativo, con il proprio stile e le proprie regole (ancora Baglioni ha rifatto sue canzoni di altri, rivestite da par suo).
..... mi fermo qua per ora. per dire che tutto possiamo fare, ma ci deve essere un perchè, un percosa, un per chi, e un metodo anche empirico ma un po di ordine.
altrimenti sono note a casaccio...
Messaggi: 4173 | Data Registrazione: Lug 2010
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maudoc
Member
Member # 3815
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posted 28. Giugno 2016 23:47
Io credo che si possano fare tutti i discorsi del mondo ma alla fine pochi parametri contano veramente: quantità e durata. Più un'opera ha un ampio consenso e più questo consenso dura nei tempi "across the generations" e più quell'opera è grande. Non so se fra cent'anni Baglioni e Battisti si suoneranno ancora, so che Vivaldi, Rossini, Verdi ecc., si suonano ancora e probabilmente si suoneranno sempre. Noto come di giganti come Hendrix, Led Zeppelin, Deep Purple, Yes resti nell'ordine: Hey Joe, Stairway to haven, Smoke on the water, Owner of a lonely heart.....tristissimo ma è così.
Messaggi: 4117 | Data Registrazione: Giu 2004
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ofstephen
Member
Member # 15726
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posted 29. Giugno 2016 08:21
io sono a metà strada, nel senso che condivido il fatto che alcune regole debbano essere rispettate, ma se questo fatto omologa, stereotipa, ma soprattutto obbliga chi compone a scendere a compromessi mettendo molti paletti alla sua creatività, perchè altrimenti "il padrone del vapore" s'in****a e ti mette il bastone tra le ruote. se permettete, non avendo obblighi per il semplice fatto che questa è una passione e basta, mi piace sperimentare e trovare soluzioni "alternative", anche non sempre vengono apprezzate da chi ascolta.
io parto dal concetto inverso rispetto a christian...saprebbero artisti del calibro che hai citato estrarre dal cilindro qualcosa di meno omologato e non per questo strano?
e mi domando, chi stabilisce in modo assoluto se un pezzo è bello o brutto? tutto e soggettivo in questo campo e se in radio non trasmetto pezzi nei quali il ritornello arriva dopo oltre un minuto, puo' essere che sbagliamo noi a dire che questo è giusto?
ci sono tantissimi esempi di artisti di enorme calibro che queste famose regole non le hanno proprio considerate, sfornando successi che hanno fatto la storia della musica... ci sono artisti che non hanno mai studiato melodia, armonia, ma hanno in testa cose lontane anni luce da ciò che le nostre orecchie viziate da anni di "imposizioni" trovano "strane".
poi certo, non è che bisogna comporre e arrangiare con l'unico scopo di essere anarchici, ma se si vuole osare, perchè no?
Messaggi: 562 | Data Registrazione: Feb 2013
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Christian Lista
Member
Member # 11305
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posted 29. Giugno 2016 08:56
Fra le varie cose che ho scritto c'era: molti di noi fanno cose strane semplicemente perché non sono capaci di fare meglio E' questo il punto!
Ben venga chi osa, chi cerca strade nuove, ma un requisito fondamentale per cercarle è conoscere le strade vecchie, altrimenti si rischia di viaggiare sulla Cassia pensando di stare su un sentiero sconosciuto.
Regole o metodi (chiamiamoli come ci pare) esistono, è inutile che facciamo finta che non sia vero, nella musica come in qualsiasi altra arte, e non esistono per far vendere i dischi ai soliti noti, esistono perché l'essere umano funziona in una certa maniera.
Solo per fare un esempio: vogliamo fare pezzi che durano 20 minuti? Facciamoli! Ma pensiamo veramente di essere così bravi da catturare l'attenzione dell'ascoltatore per 20 minuti? Perchè il punto è questo, non credo che componiamo canzoni per sentircele noi in casa, ci piacerebbe farle ascoltare a qualcuno, altrimenti nemmeno saremmo iscritti a questo Forum, ci piace condividere. Se vogliamo rendere fruibile la nostra musica anche agli altri, magari dovremmo un attimino mettere in secondo piano i nostri egocentrismi, e togliere 15 minuti di solo strumentale che visto che nessuno di noi è Jimi Hendrix, magari se ne può fare a meno.
Quando parlo di regole mi riferisco anche a questo, al buon senso, poi se vogliamo proprio ostinarci a fare come ci pare, inteso come "a caxxo di cane", siamo liberi di farlo ma mi sembra un po' arrogante come atteggiamento.
Messaggi: 2601 | Data Registrazione: Lug 2008
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maninblack
Junior Member
Member # 15660
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posted 29. Giugno 2016 08:59
quote: Io li ho citati apposta, perché sono quelli che vendono, quelli che da un punto di vista commerciale funzionano. Spesso sono proprio questi i personaggi che vengono accusati di rovinare la musica italiana .... io per primo spesso li snobbo ed io per primo sbaglio, scrivere una delle loro canzoni non è per niente facile, suonano orecchiabili e quindi si tende a pensare che siano semplici, ma veramente noi qui dentro siamo capaci di scrivere pezzi più interessanti?
la vendita non è proporzionale al talento, ripeto per me i musicisti sono ben altri, questi mi sembrano solo il prodotto a tavolino di qualcosa da vendere e niente piu. La semplicità nella musica è una grande qualità e non va ricondotta al non essere in grado di fare di piu, anzi proprio il contrario. Ma io questi nomi non li definirei semplici ma vuoti. Potrei citare pionieri quali Tony McPhee, Stan Webb, lo stesso Zappa ma potrei andare avanti per ore, musicisti veri che con il business hanno spartito ben poco.
Messaggi: 100 | Data Registrazione: Gen 2013
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Christian Lista
Member
Member # 11305
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posted 29. Giugno 2016 09:04
quote: Originally posted by maninblack: ..la vendita non è proporzionale al talento..
Non ho mai scritto questo!
Messaggi: 2601 | Data Registrazione: Lug 2008
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maudoc
Member
Member # 3815
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posted 29. Giugno 2016 09:46
quote: Originally posted by Christian Lista: quote: Originally posted by maninblack: ..la vendita non è proporzionale al talento..
Non ho mai scritto questo!
Hai fatto male 😃Non voglio dire che vale solo quello che si vende voglio dire che rifiuto ugualmente"l'intenditore" che mi "impone"cosa mi dovrebbe piacere per essere figo. Certo jazz riconosco essere di altissimo livello tecnico e culturale ma dopo lo stupore dEl primo minuto cambio canale e posso capire perché certi musicisti facciano fatica a riempire un bistrot mentre per altri non basta uno stadio.Un discorso che si può applicare in parecchi campi del gusto.
Messaggi: 4117 | Data Registrazione: Giu 2004
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maninblack
Junior Member
Member # 15660
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posted 29. Giugno 2016 09:57
quote: Hai fatto male 😃Non voglio dire che vale solo quello che si vende voglio dire che rifiuto ugualmente"l'intenditore" che mi "impone"cosa mi dovrebbe piacere per essere figo. Certo jazz riconosco essere di altissimo livello tecnico e culturale ma dopo lo stupore dEl primo minuto cambio canale e posso capire perché certi musicisti facciano fatica a riempire un bistrot mentre per altri non basta uno stadio.Un discorso che si può applicare in parecchi campi del gusto.
beh in questo caso parli di accessibilità dei diversi tipi di musica, possono subentrare i gusti, un po estremo come paragone il jazz piu ostico rapportato a chi riempie gli stadi che salvo poche eccezioni sono cose che la massa apprezza di piu, proprio perchè nessun requisito è necessario per l'ascolto. Ma chi non riempie i bistrot non fa solo jazz astratto ma anche cose pop/blues/rock chi piu ne ha piu ne metta, il fatto è semplicemente che per apprezzare alcune cose occorre dedicarci del tempo per altre basta la radio e via.
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