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Posted by gianni (Member # 337) on 04. Dicembre 2001, 18:34:
 
“Ciao Luca uso il forum che forse a qualcuno può interessare il nostro discorso.”
Secondo me una buona programmazione della parte ritmica ( batteria e basso ) è determinante per la buona riuscita di un brano.
Io personalmente lavoro così:
mi creo prima delle tracce che potrei definire una brutta copia dell’arrangiamento che devo effettuare.Programmo una figura ritmica di una o due battute e la copio a piacere,registro la linea melodica senza far caso a stonature e fuori tempo,creo una traccia con un piano o un tappeto per aver in mente i giri armonici.
A questo punto inizio la programmazione vera e propria partendo dalla batteria.
Su una traccia suono in REALTIME cassa e rullante per tutto il pezzo dando qualche accenno di fill dove poi mi servirà,su un’altra traccia suono (REALTIME) il charleston e tutti i piatti che servono.
Fatto questo mi apro in due finestre la traccia con cassa e rullante e la traccia con i piatti.
Inizio la quantizzazione.Sulla quantizzazione si potrebbe stare ore a parlare ognuno ha la sua teoria comunque per semplificare io se ho in mente un brano dove la batteria sia con sonorità analogiche (suoni di batterie elettroniche) uso una quantizzazione precisa al 100% generalmente sui sedicesimi, se invece il brano richiede un feel da batterista quantizzo con una approssimazione del 97-98 %.Stesso ragionamento per la traccia dei piatti.Ascolto a battute di 4 od 8 mettendole in loop la programmazione e inizio ad intervenire sulle dinamiche soprattutto del charleston.Non metto mai due colpi di charleston vicini con una dinamica simile e inserisco dei “colpetti” sui trendauesimi con dinamica intorno ai 40-50 per ricreare un fell da batterista. Queste note a bassa dinamica sono definite ghost note (note fantasma) che a mio parere fanno la differenza in una programmazione.Spesso le uso anche per i colpi sul rullante mettendole un sedicesimo dopo il rullante a dinamica bassa per ricreare il ritorno della bacchetta sulla pelle del rullante e immancabili sono nella programmazione del basso che metto sempre con dinamica bassa e lunghezza cortissima.
Per quanto riguarda feel e rullate evidenzio la battuta che mi interessa e la programmo in edit mode.

Per quanto riguarda il brano UFO la voce che senti è campionata da un video inedito dei primi astronauti sulla luna che avvistano un ufo mentre sono in viaggio verso la luna.
Il suono del solo è della wavestation, il piano del sg-rack in layer con un synth del jv, qualche campione akay per i loop e tutto il resto il jv 1080
Ciao http://stage.vitaminic.it/main/gianni_rsc/albums/,6441


 


Posted by roland on 09. Dicembre 2001, 16:58:
 
Grazie Gianni ne farò tesoro!
 
Posted by lorbi (Member # 409) on 10. Dicembre 2001, 01:56:
 
visto che siamo qui per chiacchierare....

secondo me il bello del computer è che non ha i limiti del batterista,.... il brutto è che non ne ha la creatività.

togliere al computer il fatto che possa suonare due charleston contemporaneamente, ae sbattersi per fare in modo che non ci sia un colpo di rullanteuguale all'altro, mi sembra paradossale.

a me, voi altri che state a modificare ogni singolo velocity di charly mi fate impazzire......perchè.....se è un provino, non si capisce perchè fare questa fatica improba, se non è un provino, non si capisce perchè non facciate suonare la parte da un batterista.....

il computer, il campionatore, le drum machines, sono strumenti!!! non sono copie di musicisti, sennò servono solo come promemoria di ciò che sarà.....allora molto meglio carta e penna.

questa è solo la mia opinione, senza spirito polemico, ma costruttivo...spero si capisca

ciaociao

lorbi
 


Posted by gianni (Member # 337) on 11. Dicembre 2001, 10:37:
 
giustissimo lorbi ma con il prezzo che si dovrebbe pagare un turnista lo capisci da te che una adeguata attenzione alla programmazione mi permette di investire in altre situazioni (tipo pubblicità etc) ciao
 
Posted by twalker (Member # 599) on 11. Dicembre 2001, 11:22:
 
Modificare le velocity in una traccia ritmica non mi sembra un lavoro così complicato e tantomeno una fatica improba, anzi personalmente lo trovo divertente.
Teniamo in considerazione che gli sforzi fatti per acquisire una sensibilità nella programmazione ritmica, ma non solo, ci servono per comprendere meglio lo strumento in questione e quindi ci arricchiscono di molto.
Non è neanche vero che un provino deve suonare senza dinamiche ed anche la drum machine più scarsa permette il controllo della velocity.
Programmare una song tutta a 127 di dinamica è molto sbrigativo ma porta a dei risultati pietosi......
 
Posted by lorbi (Member # 409) on 11. Dicembre 2001, 21:40:
 
si si si, anch'io lo faccio, e penso tutto.
il mio era più un intervento contro un modo di fare musica col computer, prettamente emulativa...senza lasciarsi andare a molte possibilità che il computer regala, tutto qui.

sul velocity fisso ad un livello per tutta la song....dipende dal genere che stai arrangiando...in molti casi sono d'accordo, ma non sempre...

cmq, spero si sia capito che non mi riferivo a nessuna tecnica specifica, bensì ad un modo di utilizzare i sw.

ciaociao

lorbi
 


Posted by ULODIN (Member # 160) on 11. Dicembre 2001, 23:19:
 
Ma infatti la quasi totalità di canzoni commerciali dance non hanno un singolo pezzo di batteria sotto i 127 :-))) O comunque tutti oguali.....a parte le rullate o cose del genere....
Ciao!!!
 
Posted by GrOOve (Member # 75) on 12. Dicembre 2001, 09:29:
 
E adesso arriviamo alla pratica :-).
A proposito della velocity ad esempio della traccia di batteria non sono riuscito a capire una cosa....
Se ho 2 colpi nello stesso punto ad esempio uno splash e la grancassa (molto frequente) come faccio a differenziare le velocity dei 2 colpi se sono sovrapposti ?
Ringrazio in anticipo chi saprà rispondermi!!!!

 
Posted by rookie (Member # 538) on 12. Dicembre 2001, 10:00:
 
beh groove...basta che sposti un "colpo" in una zona vuota, regoli la velocity come vuoi e poi lo riposizioni...
cia
 
Posted by GrOOve (Member # 75) on 12. Dicembre 2001, 10:06:
 
Perfetto , questa è una soluzione e già mi potrebbe andare bene .. ma c'è un metodo un po' meno empirico oppure lo standard è proprio come dice rookie ?
Grazie infinite
 
Posted by twalker (Member # 599) on 12. Dicembre 2001, 11:32:
 
Dipende in che pagina di editor sei, nel drum editor hai i parametri separati e li puoi controllare singolarmente, in key page c'è la info line, in cima alla finestra, dove puoi cambiare tutti i paramentri senza spostare niente.

Nella dance commerciale non esiste una base ritmica che sia tutta a 127, inclusa la cassa nei classici passaggi raddoppiati. Gli h.h. sono tutti finemente lavorati sulla velocity proprio per dare il groove giusto, le percussioni poi non parliamone nemmeno.
Per constatare ciò scaricati un midifile di qualità e dai un'occhiata alle dinamiche, oppure porta tutte le velocity a 127 e poi senti come suona....

Lorbi, ognuno utilizza il pc in base alle proprie esigenze, però bisogna assolutamente tenere in conto che si sta facendo musica e il risultato deve essere sempre piacevole all'ascolto. Due charleston che suonano in contemporanea producono solo un pasticcio di frequenze simili, niente a che vedere con la creatività. Il fatto è che VST ti mette a disposizione la possibilità di controllare ogni aspetto di una produzione musicale, però non ti vende la capacità di fare questo.

Qualche anno fa un tizio chiamato Mozart componeva (pur essendo sordo) parti per decine di strumenti con il solo uso della fantasia e del talento ed i risultati sono rimasti nel tempo......
 


Posted by GrOOve (Member # 75) on 12. Dicembre 2001, 22:15:
 
Grazie infinite twalker era proprio quello che cercavo ... e comunque concordo pienamente con il tuo discorso !! (e non solo perchè mi hai dato la risposta giusta :-)) ).
Ciao ciao

 
Posted by lorbi (Member # 409) on 13. Dicembre 2001, 03:04:
 
twalker, se mi parli di frequenze....allora un qualsiasi tamburello sovrapposto al charleston, produce macello.....secondo me non è così come dici.

la chitarra ritmica si registra tranquillamente in stereo, aperta in panpot, con lievi differenze di EQ....e non ci sono macelli di frequenze.

sovrapporre due o tre suoni di rullante per ottenerne uno diverso è prassi comune.

non vedo perchè il charleston debba seguire sorte differnete sul computer....non vedo neanche perchè continuiamo a parlare del charleston!! :o)

dico solo che ci sono stati parecchi esperimenti musicali "suonati" con due batteristi, o due bassisti, o due....
e quello che usciva era musica, e spesso "che musica!!!!", e il Mozart che citi tu (che tra l'altro è andato fuori di testa, ma ci sentiva benissimo), sperimentatore com'era, sarebbe stato il primo a fare un concerto per pianoforte e charlestons, avesse avuto reason :o)

ciaociao

lorbi
 


Posted by twalker (Member # 599) on 13. Dicembre 2001, 09:59:
 
C'è un po' di differenza tra un h.h. ed un tamburello, che possono convivere tranquillamente, ma non riesco a capire il paragone della chitarra. Forse tu intendi la sovrapposizione dei suoni a livello di ricerca sonora mentre io parlavo della programmazione vera e propria di una song.

Mozart (che giustamente non era sordo) non saprebbe cosa farsene di reason, a quella gente bastava e avanzava carta e penna, e se nessuno ha mai composto niente per piano e h.h. è solo perchè non è interessante.

Vst e co. sono solo strumenti tecnici per realizzare idee musicali e non regala la creatività. Ci sono tantissimi esempi di brani vecchi che sono 1000 volte più creativi di brani odierni fatti con il pc, la gente ha da sempre registrato dischi con i mezzi tecnici del periodo e la differenza l'ha sempre fatta il telento.
Ciao
 


Posted by lorbi (Member # 409) on 17. Dicembre 2001, 23:25:
 
[QUOTE]Originally posted by twalker:
[B]C'è un po' di differenza tra un h.h. ed un tamburello, che possono convivere tranquillamente, ma non riesco a capire il paragone della chitarra. Forse tu intendi la sovrapposizione dei suoni a livello di ricerca sonora mentre io parlavo della programmazione vera e propria di una song.


no no no, io intndo dire che per registrare un'acustica corposa, la registri due volte, e poi la apri in stereo......e il significato era soltanto questo : se due charleston stanno male in una song, è questione di talento, non di frequenze..tutto qui.
solo che siccoma in un gruppo "classico" c'è solo una batteria...ne risulta un solo charleston.

a me, ti spiego, mi fa schiattare sto fatto, che stai lì in studio e il chitarrista deve fare tutte le pennate uguali, e il batterista tutti i colpi di rullante uguali, e poi accendi il computer e devi fare tutti i colpi di hat diversi....nulla di più.

per il problema della creatività di quando non c'erano i computers,...ecc ecc....non intendevo quello :o)

ciaociao

lorbi

PS: scusa il ritardo.
 


Posted by GrOOve (Member # 75) on 18. Dicembre 2001, 10:13:
 
Scusate se entro nel vostro discorso , ma
Lorbi , non è vero che in studio il batterista o il chitarrista devono dare tutti i colpi con la stessa dinamica ... tanto dipende anche dal genere ... forse nel metal capita spesso che la batteria sia lineare nella dinamica ma prendi il jazz , la fusion ma anche lo stesso rock è pieno di dinamiche sia nella batteria che nella chitarra. E , secondo me , sono proprio queste dinamiche che fanno la differenza.

Ciao ciao
 


Posted by twalker (Member # 599) on 18. Dicembre 2001, 10:13:
 
[QUOTE]Originally posted by lorbi:
per registrare un'acustica corposa, la registri due volte, e poi la apri in stereo......

non credo proprio che registrare due volte la chitarra sia la tecnica comunemente usata per dare corpo ad una chitarra, chi hai visto lavorare così?

"se due charleston stanno male in una song, è questione di talento, non di frequenze."

questa invece non riesco proprio a capirla.

Non riesco neanche a capire quale chitarrista, in quale studio e in quale song, suona le pennate tutte uguali.

Mi sorge un dubbio legittimo, sei un musicista? Suoni qualche strumento musicale?

Ciao



 


Posted by lorbi (Member # 409) on 19. Dicembre 2001, 12:03:
 
AHOOOO, ma c'è qualcuno in casa?????

registrare due volte la chitarra acustica, darle un EQ un po' differente ed aprirla in stereo, è tecnica comune......a me poco importa di stare qui a dire con chi ho lavorato, o quali sono i miei dischi, o i miei diplomi ( e qui i "dubbi legittimi" sulle mie referenze salgono!!!)...però ragazzi, non dico che si DEBBA fare così (io ad esmpio preferisco una traccia sola con un po' di delay stereo)...ma si utilizza spessissimo, e cmq, basta ascoltare i dischi,

per la storia dello studio, e delle pennate, e dei colpi di rullante, parlavo del POP....e anche qui, non che io sia d'accordo con queste tecniche, ma così si fa (non nel jazz, chiaramente,, che equivarrebbe ad ammazzarlo, ma lì è proprio tutto un altro discorso, a proposito John Coltrane, ha registrato bellissime session con due contrabbassi!!!! e se io schiaffo due bassi in una mia song?? non si puo??).....

cmq racconto solo un piccolo aneddoto:

un giorno il batterista di Peter Gabriel, suonò in un disco di Franco Battiato, dopo che ebbe finito di registrare un traccia di batteria, il fonico gli disse che doveva rifarla perchè c'erano colpi di rullante a volumi differenti, "io non li sento" disse lui, "neanch'io" rispose il fonico, ma se guardi il VU meter..si vede eccome...il batterista se ne andò.

buona musica a tutti

lorbi
 


Posted by bretella (Member # 218) on 19. Dicembre 2001, 12:37:
 
... grande aneddoto Lorbi.!

A tal proposito Vinnie Colaiuta disse che un batterista bravo lo si riconosce da quanto non suona....

il bretella

:-)
 


Posted by lorbi (Member # 409) on 20. Dicembre 2001, 19:01:
 
suonare le pause, questo si che è un argomentone!!!!!

ciaociao

lorbi
 




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