VSTi Native Instruments Absynth 2.0

Sin dalla versione 1.0 Native Instruments Absynth ha suscitato notevoli interessi ed attenzioni nell’ambiente a causa di una piacevole convivenza di vecchio e nuovo. Di conosciuto e riconoscibile abbiamo la struttura a 3 oscillatori, la presenza di filtri e quant’altro è appannaggio della sintesi analogica/digitale sottrattiva; di nuovo, un’interfaccia grafica accattivante, sonorità moderne capaci di evolvere nel tempo dando luogo ad atmosfere intriganti oppure groove incalzanti con sonorità distorte.
di Riccardo Ballerini

 

Macintosh VST® 2.0 / Audio Units / ASIO/ Soundmanager / CoreAudio / CoreMIDI / OMS / RTAS (Mac OS X)
Windows VST® 2.0 / ASIO/ DXi? / MME / DirectSound / RTAS* (Win XP)
Piattaforme utilizzate: G5 2GHz DP 1.5 GB RAM 160 GB HD
Scheda Audio: Tascam US-428
Controller: AKAI MX 1000

Descrizione Generale: VST instrument creato da Brian Clevinger a sintesi mista con struttura semimodulare giunto alla seconda major release raggiungendo un’ottima maturità ed affidabilità. Si presenta sia sotto forma di plug-in per la maggior parte delle piattaforme che come programma stand-alone.

Un po’ di Storia: sin dalla versione 1 Absynth ha suscitato notevoli interessi ed attenzioni nell?ambiente a causa di una piacevole convivenza di vecchio e nuovo. Di conosciuto e riconoscibile abbiamo la struttura a 3 oscillatori, la presenza di filtri e quant?altro è appannaggio della sintesi analogica/digitale sottrattiva; di nuovo, un?interfaccia grafica accattivante, sonorità moderne capaci di evolvere nel tempo dando luogo ad atmosfere intriganti oppure groove incalzanti con sonorità distorte.

Un po? di Tecnica: troviamo 12 moduli così ripartiti: 3 moduli oscillatore con possibilità di utilizzare 2 oscillatori ciascuno (tot. 6 osc.) (in modalità Sample solo 3 oscillatori), 4 filtri, 3 modulatori, 1 waveshape e 1 effetti.

Il diagramma di flusso prevede 3 rami che fanno capo ai 3 Moduli Oscillatore, ognuno col proprio bravo Modulo Filtro e Modulatore, l?uscita di questi 3 rami confluiscono nella catena Waveshape, 4°Filtro e Multieffetto.

I tipi di sintesi disponibili sono: Sottrattiva (single e double oscillator), FM, RingModulator, Sample Player, Granular Sampling.

È presente un registratore dell?uscita audio con cui appuntare idee o esportare files audio senza passare da un host; l?unica limitazione è che la registrazione avviene in RAM e quindi il tempo totale disponibile è in funzione della memoria volatile libera.

A 16 bit / 44.1 KHz in stereo è bene ricordare che servono circa 10 MB al minuto; se la funzione Undo è attiva, a  parità di RAM, il tempo di registrazione disponibile effettivo si  dimezza.

Interfaccia Utente:

Per richiamare velocemente le varie sezioni durante l?editing si usa una comoda barra di navigazione.

I moduli sono uniti graficamente delle specie di tubature virtuali che potrebbero essere uscite da un film di fantascienza, sono comunque molto agili da gestire. Basta cliccare  su un nodo di queste connessioni per scavalcare un modulo o per connetterlo. A fianco di questa grafica moderna troviamo, con piacere, anche finestre di dialogo tradizionali con cui inserire campi numerici con facilità. A questo proposito va notata la possibilità di poterli inserire con valori di precisione molto alta e velocemente, potendo agire, selettivamente, sul decimale su cui si vuole intervenire.  In questo modo si possono inserire anche valori esageratamente accurati come i milionesimi di Hz nel controllo delle accordature alternative! Microtonali va bene, ma così?..!! Forse andrebbe coniato il neologismo Nanotonalità. In questo settore è bene notare che tutte e 128 le note sono accordabili singolarmente, una manna, quindi, per gli appassionati della materia.

Modulo Oscillatore:

Qui si sceglie la forma d?onda e la modalità di sintesi. Abbiamo un?ampia scelta di forme d?onda, da quelle tradizionali sino a quelle estratte da campionamenti sia di strumenti che di componenti inarmoniche sintetiche.

Si può lavorare in modalità Single, Double, FM, RingModulator, Sample e Granular. Quando si usa il modulo con due oscillatori appare un secondo tab che permette di operare sulle due forma d?onda in maniera appropriata. La selezione delle relazioni tra le frequenze e veramente molto flessibile e vede la possibilità di scegliere tra: trans (trasposizione in semitoni), ratio (relazioni tra armoniche a la DX7), Hz (valori fissi selezionabili) e note# (come la versione in Hz ma con il riferimento a note).

FM è il tipo di sintesi creata da John Chowning e portata in auge dalla serie DX della Yamaha, ovviamente in Absynth abbiamo delle possibilità estremamente più limitate rispetto ad FM7 ma, assieme alla modalità RingMod, è molto comodo avere la possibilità di poter creare serie armoniche ricchissime utilizzando solo un paio di oscillatori.

Sample non è una modalità con ambizione da campionatore tipo Halion e affini ma permette di utilizzare campioni in formato Aiff mono/stereo, 16/32 bit a qualunque freq. di camp. Non permette la creazione di Keymap né l?importazione di campioni da dischi Akai?.peccato!

A mio parere l?’opportunità di poter importare campioni viene sfruttata al meglio dalla modalità Granular Sampling che permette di settare indipendentemente la velocità di lettura dei grani (time %), il numero dei grani da far suonare simultaneamente (dens), la lunghezza dei medesimi (size) più delle funzioni di randomizzazione per l?incidenza temporale della riproduzione dei grani, il pitch ed il volume degli stessi. ?Insomma una discreta implementazione di questo tipo di sintesi un po? negletta.

Per non menzionare  la possibilità  di disegnare le pproprie forme d?onda sia nel dominio del tempo che della frequenza. In questo caso si può lavorare  sulle prime 64 armoniche (ampiezza e fase); le successive 64 armoniche rimangono comunque intoccate, lo spettro non viene quindi limitato alle sole prime 64 armoniche, bensì rimane a spettro pieno.

Modulo Filtro: abbiamo a disposizione i tradizionali passa-basso (6/12/24 dB/8°),  passa-alto (6/12/ dB/8°), passa-banda con Q variabile da 0.2 a 1000, notch con resonance e feedback e filtro a pettine (comb), filtro che agisce enfatizzando ed attenuando in modo vigoroso frequenze vicine? da cui il nome.

Nella versione 2 sono stati inseriti anche dei nuovi passa-basso a 2/4/8 poli capaci di un responso morbido su tutto lo spettro e degli AllPass a 2/4/8 poli in cui, il numero dei poli, rappresenta il  numero dei picchi e delle valli nello spettro di frequenza del segnale.

Modulo Mod (?si, si lo so?è orrendo): attualmente è disponibile solo la modalità ringmod analoga a quella ottenibile nella sezione oscillatore ma ad essa sommabile. Anche se abbiamo una modulo ad esso dedicato, può essere utilizzato come LFO (oscillatore a bassa frequenza usato normalmente per modulare l?atezza e/o l?ampiezza del segnale e/o la frequenza d?intervento del filtro).

Modulo Waveshaping: utilizza un oscillatore per indurre una distorsione non lineare al segnale, molto sensibile all?ampiezza del segnale in ingresso ed al parametro phase. Capace di generare distorsioni veramente aggressive. Vorrei rimarcare la duttilità e potenza del Generatore d?Inviluppo. Siamo ben lontani dal concetto tradizionale di ADSR, adesso ci troviamo davanti a ben 68 segmenti (breakpoint). L?uso di così tanti punti consente l?utilizzo a mo? di groove dell? EG, opzione che ha molto più senso solo da quando è possibile sincronizzarlo velocemente  ai bpm di un progetto. Già nella prima versione ci si era resi conto dell?estrema utilità di un EG così raffinato ma, le ulteriori aggiunte della v. 2, hanno reso questo stadio estremamente potente. Adesso si possono linkare più EG consentendone l?editing contemporaneo, cosa estremamente utile nel caso di cambiamenti di groove. Si può governare, in tempo reale tramite qualunque controller, livelli e/o tempi dei segmenti in maniera individuale (Control Driven Mode). In modalità Sample (non granular) abbiamo disponibilità per un EG ancor più particolare: il Sample Jump. In questo caso è visibile la forma d?onda del campione alla quale si sovrappongono, invece dei breakpoint, dei markers che permetto di ritriggerare delle sezioni del campione e sincronizzarle al tempo del brano.

Modulo Effetti: basato principalmente su linee di ritardo prevede il multitap, comb e pipe. Quest?ultimo può essere associato alla propagazione del suono all?interno di un tubo o su di una corda, con possibilità di posizionare sorgene e destinazione.

Sonorità: è uno degli strumenti più adatti a creare sonorità suggestive e d?atmosfera. Ha una palese propensione per Pad capaci di evolvere a lungo creando situazioni stimolanti ed intriganti, notevole per un synth basato principalmente su forme d?onda di un ciclo! Strumento adatto alla creazione di tessuti sonori per film di fantascienza o per composizioni d?atmosfera. Tutto questo non gli impedisce, però, di essere uno strumento dotato di formidabili capacità ritmiche grazie all?EG multistadio (Envelope Generator). Induce quello che io chiamo normalmente ?Input Compositivo? ovvero la proprietà di stimolare la propria vena compositiva tramite, o a causa, del timbro utilizzato. È un fattore tra i più importanti nella scelta di generatori sonori e che non capita spessissimo. In verità lo ricordo in casi ben circostanziati come all?avvento della Yamaha DX7, della roland D50 delle Korg M1 e Wavestation e pochissimi altri casi, quindi in corrispondenza di prodotti veramente innovativi. Absynth viene corredato da un libreria di suoni (circa 800) veramente ampia all?interno della quale è improbabile non trovare sonorità che non siano fonte d?ispirazione e studio.

Impressioni di utilizzo: è estremamente facile usare Absynth a livello di utilizzo e scelta di patch, richiede un po? di studio per poterne sfruttare appieno le notevoli possibilità. È uno di quei VSTi in cui è bene rispettare la legge del RTFM*

Pro: sonorità pastose sui pads ed aggressive sui techno, ottima implementazione degli EG, finalmente reso controllabile in tempo reale via MIDI (una delle manchevolezze più sentite della versione 1). Si possono persino creare più di un EG che intervengono sullo stesso parametro!

Contro:  ho riscontrato delle stucked-note (solo durante l?utilizzo stand-alone) in corrispondenza di passaggi densi ed utilizzo di controllers (v. 2.0.4)?confido in un rapido bug-fix!! Curva di apprendimento inzialmente morbida ma che si inasprisce per un  utilizzo più esperto. Mancanza di un riverbero per poterlo usare in modalità stand-alone. Mancanza di una libreria seprata per il salvataggio di effetti. Non è multitimbrico, ma se ne possono attivare più istanze all?interno dell?host.

Wish List: Nel Sample Jump mi sarebbe piaciuto avere la possibilità  di posizionare i markers in funzione dei bpm, magari con una funzione di auto-detect. Nel manuale avrei preferito degli esempi a guisa di tutorial (come hanno fatto in Reaktor) in quanto non tutte le funzioni sono intuitive.

Valutazione Complessiva: 9/10

Requisiti Minimi di Sistema:

Windows
98SE, ME, 2000, XP, Pentium 500 MHz, 256 MB RAM.

Raccomandato:
Windows XP, 1 GhHz, 512 MB RAM

Macintosh:
OS 9.2.2, G3 400 MHz, 256 MB RAM/
Mac OS X 10.2, G4 400 MHz, 256 MB RAM

Raccomandato
Mac OS 9.2.2, G3 500 MHz, 256 MB RAM
Mac OS X 10.2, G4 500 MHz, 512 MB RAM

Buon Sound Design a tutti!
Riccardo Ballerini

*Read The F…..g Manual 🙂