In un precedente test ho postato un esempio della qualità sonora della nuova funzione VariAudio di Cubase 5, ricostruendo una partitura a 4 voci partendo da un’unica traccia: ecco il procedimento in dettaglio.
a cura di cubaser
Ecco la schermata iniziale del lavoro: la traccia della voce (la parte del tenore) e un midifile contenente la partitura (courtesy of Classical Archives, http://www.classicalarchives.com/, una vera miniera di musica), in verità un po’… teutonico: sopranen, tenoren, sembra Sturmturuppen!
A proposito, notate qualcosa di nuovo?
La prima operazioni da compiere, è aprire il Sample Editor con un doppio click sulla traccia, ed entrare in modalità VariAudio; una volta attivata questà modalità, Cubase analizza il file (deve essere monofonico) ed individua le altezze, creando una griglia dove le varie sillabe sono disposte per intonazione e posizione in una visualizzazione del tutto simile a quella del piano roll.
La finestra comprende ora una tastierina virtuale sulla sinistra, un righello graduabile in misure, tempo assoluto, campioni ed altro, i consueti comandi di zoom e scrolling verticale e orizzontale e una infoline.
Esaminiamo più in dettaglio la rappresentazione grafica
La porzione selezionata è stata riconosciuta come un Si della seconda ottava, calante di 19 centesimi di tono.
Cliccando sul segmento si può ascoltare il relativo campione, avendo attivato l’icona Feedback Acustico.
Zoomiamo ora sul gruppo di note in evidenza (con lo strumento lente di ingrandimento, draggando un rettangolo sulla zona interessata)
Le aree rettangolari corrispondono a porzioni di waveform in cui sono state individuate delle note o dei frammenti non armonici (consonanti); all’interno di ogni area compare il nome della nota e la percentuale di discostamento dal pitch corretto o intonazione fine (nel nostro caso 19 centesimi di semitono): in questa pagina, sono chiamate Segmenti. All’interno di ogni segmento è visualizzata una linea frastagliata (curva di micro-intonazione) che mostra l’andamento dell’intonazione all’interno del segmento stesso: l’intonazione e l’intonazione fine della nota sono calcolate sulla media di questa curva. I quattro segmenti indicati contengono la parola ?follere? che è stata suddivisa da VariAudio in modo che il primo segmento contenga la sillaba ?fol?,il secondo la consonante ?l? il terzo la vocale ?e? e l’ultimo la sillaba ?re?. Il terzo segmento contiene quindi una porzione non armonica e può essere incollato alla sillaba di cui fa parte; ciò è possibile attivando la modalità Segmenti e posizionando il cursore, tenendo premuto il tasto ALT/OPTION sul segmento da incollare: il puntatore assume la forma del tubetto di colla. Un’ ulteriore clic con il tasto sinistro incollerà i due segmenti
Allo stesso modo, il segmento evidenziato contiene l’ultima parte della ?i? di chiusura della sillaba ?mi? e la prima porzione della ?f? della sillaba successiva; la zona intermedia, priva di curva di microintonazione, non contiene materiale sonoro. è opportuno quindi dividere il segmento ed incollare i nuovi segmenti alle zone di competenza.
Ecco la sequenza delle operazioni necessarie:
incolliamo prima di tutto il segmento interessato a quello seguente (1) fino ad ottenere un nuovo segmento (2)
facciamo corrispondere il puntatore al bordo inferiore delsegmento da tagliare; il puntatore assume la forma di una forbice (3). Con un click, separiamo il segmento nel punto voluto (4); posizioniamo il cursore sul segmento
precedente (5) ed incolliamo (6)
Ripetiamo l’operazione ove necessario per l’intera traccia.
Piccoli aggiustamenti e rifiniture degli inizi e delle chiusure dei segmenti possono essere operati stirando le parti iniziali e finali dei medesimi; due segmenti consecutivi non possono avere zone sovrapposte, quindi la curva di microintonazione sarà mantenuta correttamente.
Servendosi anche della visualizzazione della waveform sottostante, l’inizio del segmento è stato fatto coincidere con il transiente.
É arrivato il momento di valutare l’intonazione: scorrendo le varie note, ci accorgiamo che l’ intonazione fine cambia da pochi cents anche a 35 centesimi (un terzo di tono); decidiamo quindi di far rientrare l’escursione massima intorno ai 20 cents. Sistemeremo solo le note che rientrano in un range di +/- dai 20 cents in più, per mantenere una certa ?umanità? nell’esecuzione.
Selezionando il segmento desiderato, la combinazione SHIFT/CURSORE su o giù sposta l’intonazione fine in alto o in basso in step di centesimi (i tasti cursore UP e DOWN, usati non in combinazione con SHIFT, spostano il segmento in step di semitoni; i tasti cursore sinistra/destra selezionano, come nel piano roll il segmento precedente o successivo).
Un campo dell’ Inspector mostra il pitch originale e quello modificato.
Alcuni segmenti, come questo FA# a battuta 17 possono avere un andamento anomalo della linea di microintonazione: l’inizio è decisamente crescente, poi la linea va in discesa, in pratica una media non esiste; per ovviare a questo inconveniente, è possibile modificare la linea di microintonazione afferrando l’angolo superiore sinistro o destro e tirando verso l’alto o verso il basso.
É inoltre possibile inserire un “Punto di ancoraggio” che blocca la curva, posizionando il cursore sul bordo superiore e cliccando col tasto sinistro; viene inserito un cursore (Ancora) che costituisce un punto di rotazione intorno al quale la curva di microintonazione viene variata: nel nostro caso, un attacco decisamente crescente. Questo metodo è molto utile per correggere errori molto comuni nelle tracce vocali, come l’intonazione crescente negli attacchi e calante nella chiusura delle sillabe, senza toccare l’intonazione generale della nota.
Una forma di editing più grossolano della microintonazione è possibile con il comando ?Regola Altezza Note? nel menu VariAudio. Spostando il cursore verso destra la curva di microintonazione verrà appiattita ed avvicinata al valore medio. Questo metodo funziona sia su singoli segmenti selezionati, sia su tutta la traccia se nessun segmento è selezionato; tuttavia preferisco ritoccare manualmente pochi punti, per conservare il più possibile il feeling dell’interpretazione. Proprio poco tempo fa, comunque, sono riuscito, con questa funzione, ad eliminare in una nota tenuta di una certa lunghezza, il classico tremolìo dovuto alla carenza di fiato a fine frase della cantante.
Tremolìo (Mp3)
Per gli amanti del precisino, esiste anche un parametro Quantizzazione Altezza che sposta la nota esattamente alla frequenza desiderata.
La preparazione della traccia ha portato via un po’ di tempo, ma, con un po’ di pratica, è molto meno di quello che sembra; ora non resta che clonare il coro.
Per prima cosa, chiamiamo a rinforzo altri due tenori, in modo da creare una piccola sezione; ciò si ottiene facilmente con il comando Duplica Traccia. Signori e signore, ecco a voi I Tre Tenori:
I problemi più comuni quando si tenta un raddoppio vocale clonando una traccia sono che i due ?cantanti? sono perfettamente all’unisono, iniziano e finiscono le sillabe perfettamente a tempo ed inoltre hanno lo stesso timbro di voce; per i primi due punti, è sufficiente modificare casualmente l’intonazione fine e le partenze delle varie sillabe per le tracce cloni. L’intonazione fine abbiamo già imparato ad usarla, la posizione di start di ogni sillaba è modificabile semplicemente posizionando il cursore, in modalità Segmenti, sulla parte superiore del segmento e spostando nella direzione voluta.
Per aumentare l’effetto, possiamo impostare anche un piccolo ritardo di traccia
Per ovviare alla omotimbricità delle voci, ricorreremo invece al plugin Pitch Correct in modalità Formanti.
Questo plugin è in grado di spostare la formante di una voce modificandone il timbro.
Per chi volesse approfondire l’argomento, segnalo questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Formante_(acustica)
Una volta impostato il plugin per le varie tracce ed eseguite le micromodifiche, i Tre Tenori cantano così:
Cubaser da solo (Mp3)
I Tre Tenori (Mp3)
A questo punto, cominciamo il lavoro vero e proprio sulla traccia dei soprani; dopo la creazione di un’ulteriore duplicato, spostiamo le note utilizzando come riferimento il piano roll o l’editor partiture:
A battuta 6 troviamo il primo inghippo: la figura da eseguire è questa:
Dopo aver fatto l’opportuna trasposizione, è necessario quindi separare in due il il Si del tenore, riintonare la sillaba risultante ed allungarla, accorciare e spostare avanti il Sol #; ecco quindi la sequenza dell’intervento:
Questa la situazione di partenza, la nota da tagliare è evidenziata (1). Separiamo il Sol# e spostiamolo di un semitono in giù (2), quindi modifichiamo la durata del seguente Fa# afferrando il lato sinistro e tirando verso destra in modalità Altezza e Warp. Questo comportamento è del tutto analogo al Warp mode classico; la nota precedente, facendo parte della stessa parola, viene automaticamente portata alla lunghezza desiderata (3), e poi eventualmente rifinita stirando ulteriormente il lato destro (4).
Ed ecco il prima e il dopo:
L’ intero procedimento si svolge in pochi secondi; i Warp Tabs vengono posizionati in automatico non appena viene selezionato un segmento.
Dopo aver opportunamente riintonato i segmenti e riposizionate le durate, duplichiamo le tracce con la stessa modalità utilizzata per il tenore, attivando però anche una trasposizione di ottava nel plugin pitch shifter
La parte dei contralti contiene un segmento piuttosto difficile, da battuta 16 a battuta 18.
Nella sillaba ?Pa? di ?compagnon? la vocale A è lunga più del doppio dell’originale, ve la ripropongo isolata per farvi apprezzare la qualità del time stretching; in alto si notano i Warp Tabs inseriti per adattare le sillabe alla nuova partitura.
Compagnon (Mp3)
Sistemati con le tecniche ormai acquisite anche i bassi (che per l’occasione sono stati trasposti di un’ottava verso il basso con il Pitch Shift), ecco il progetto allo stadio finale
Matona mia cara (Mp3)
Il Capo Non Dorme Mai
Anche tornato dalle ferie prosegue alacre il lavoro: ecco il vostro SuperModerator impegnato assiduamente nello studio
A degna conclusione, vi propongo il testo completo del madrigale, una serenata di un Lanzichenecco alla sua bella, in cui il vigoroso soldato, pur ammettendo di non essere particolarmente versato per le arti letterarie, dichiara di eccellere in campi più interessanti per la sua donzella
Matona mia cara (Orlando di Lasso)
Matona, mia cara, Mi follere canzon,
Cantar sotto finestra, Lantze bon compagnon.
Don don don, diri diri, don don don don.
Ti prego m’ascoltare, che mi cantar de bon,
E mi ti foller bene, come greco e capon.
Don don don, diri diri, don don don don.
Comandar alle cacce, cacciar, cacciar con le falcon,
Mi ti portar becacce, grasse come rognon.
Don don don, diri diri, don don don don.
Se mi non saper dire, tante belle razon,
Petrarcha mi non saper, Ne fonte d’Helicon.
Don don don, diri diri, don don don don.
Se ti mi foller bene, mi non esser poltron,
Mi ficcar tutta notte urtar, urtar, urtar come monton,
Don don don, diri diri, don don don don.
Cubaser è Valerio Nigrelli, inizia prestissimo a farsi le ossa nei service audio scaricando furgoni di attrezzature.
Appassionato di home recording lavora nel campo ormai da circa 20 anni. Dal giugno del 2005 ha raggiunto col nickname cubaser (visto il suo sviscerato amore per questo software) la comunità dei forum di cubase.it.
È docente certificato Steinberg
Potete scrivergli su valerionigrelli@cubase.it
Potete navigare fino al suo sito www.valerionigrelli.it
Potete andarlo a trovare nel suo negozio:
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35129 Padova
Tel. 049 8079043