Recensione Apogee Jam

La californiana Apogee si affaccia nell’ampio mercato dei dispositivi musicali per iOS con Jam, un’interfaccia audio che non è certo una novità, ma che proprio per questo motivo presenta delle caratteristiche interessanti.

Per prima cosa Apogee Jam è grande, ci perdonino i non fumatori, quanto mezzo pacchetto di sigarette tagliato in verticale e solo leggermente più alto. Un grosso accendino. È quindi abbastanza maneggevole da sfuggire o cascare dal tavolo, e per questo motivo è in dotazione una striscia di velcro che permetterà di fissare il dispositivo in modo stabile.

Apogee Jam

 

Jam non fornisce direttamente nessuna uscita audio, che è demandata via USB all’elaboratore al quale viene collegata, e qui arriviamo al punto: Jam si può collegare indifferentemente a un Mac o a un iPhone/iPod Touch/iPad e fornisce un ingresso audio jack da 1/4 sbilanciato con controllo di volume in ingresso. Il collegamento sul dispositivo avviene tramite una porta proprietaria e gli adattatori inclusi servono a collegarlo o alla porta USB del Mac o alla porta Dock dell’iPhone. L’interazione con iOS avviene quindi attraverso quest’ultima porta e non con la connessione audio delle cuffie, cosa offre un indubbio vantaggio in termini di qualità sonora e di gestione del feedback e che fa la vera differenza con gli altri prodotti che abbiamo provato.
Su un lato è presente un cursore per regolare il volume di ingresso e gestire facilmente il gain senza ricorrere al programma in uso. Il led presente ha tre colorazioni per capire se è collegato (blu), se è attivo nel software in uso (verde) e se riceve troppo segnale (rosso). Il cavo USB è lungo circa 90 cm mentre quello per l’iCoso (*) è lungo la metà, segno evidente delle note limitazioni di Apple nella lunghezza dei cavi di collegamento per gli accessori iOS.

Apogee Jam

 

La cosa importante da sottolineare è che Jam è compatibile con iOS 4.3 e successivo, iPhone 4, iPad e iPad 2. Per tutti quelli che usano iOS 5 c’è un aggiornamento del firmware da scaricare e installare (cfr.: http://www.apogeedigital.com/downloads.php#JAM) che aggiunge il supporto per la frequenza di campionamento a 48 kHz (oltre a 44.1) sia per iOS che per Mac OSX per il quale è necessaria almeno la verisone 10.6.4. Jam non funziona con Windows anche se abbiamo letto in giro che qualcuno è riuscito a farlo funzionare.

Da un punto di vista software non viene offerta nessuna applicazione, né per iOS né per Mac OSX e quindi la scelta è ampia, anche se per ora di deve escludere il software di IK Multimedia Amplitube per iPad/iPhone che, al momento in cui scriviamo, non supporta evidentemente l’ingresso audio dal connettore dock, un vero peccato se pensiamo al fatto che l’applicazione IK è una delle migliori in questo campo. Rumors online indicano che Amplitube per iPad/iPhone verrà aggiornata per supportare l’ingresso audio dal dock, speriamo presto! Nessun problema invece per Ampkit di Agile, il programma creato per essere il compagno dell’interfaccia iOS per chitarra di Peavey, che si può tranquillamente usare così come quello che a nostro parere è il più semplice ed efficace di tutti, Studio Devil Guitar Amp, di Studio Devil, “figlio” della tecnologia di emulazione valvolare della casa americana che a noi tanto piace e che abbiamo recensito in altri articoli.
Da parte sua Apogee consiglia l’uso di Jam con GarageBand per iPad/iPhone e non a torto, con l’ottimo software di Apple il dispositivo della casa americana diventa un accessorio molto utile per usare le varie emulazioni presenti nel programma.

Apogee Jam

 

Se si usa il Mac invece non ci sono problemi di alcun tipo con Amplitube 3 così come con altri software audio come Cubase, DSP Quattro, Logic, in cui l’interfaccia viene vista come un qualsiasi ingresso audio compatibile CoreAudio.
Se il programma che usate non ha l’opzione diretta per scegliere un ingresso e un’uscita diversi (per esempio, Jam come IN e la scheda audio del Mac come OUT) c’è sempre al possibilità di ricorrere a Configurazione MIDI e Audio per la creazione di un driver che aggreghi le porte che ci interessano. In questo caso non abbiamo avuto nessun problema tranne che con le versioni “Live” dei plug-in di Studio Devil che i produttori ci dicono stanno aggiornando.

Detto questo Jam di Apogee ci è sembrata una ottima piccola interfaccia, sta nella borsa senza ingombrare troppo e può essere usata al volo anche come seconda interfaccia da “asporto” da usare col proprio Mac per suonare in studio o in sala. L’unico ingresso e nessuna uscita sono un plus, dato che forniscono il necessario e niente più a chi volesse suonare l’interfaccia nella borsa dello strumento.
Per chi lo userà con l’iCoso vale lo stesso discorso.
La latenza in entrambi i casi ci è parsa a livelli normali e la possibilità di gestire 40 dB di gain aiuterà chi vuole un suono più spinto.

Il prezzo, circa 89€ al pubblico su molti siti di vendita online, è leggermente alto se comparato con altri prodotti che svolgono lo stesso compito. La vera differenza è che Jam non è un adattatore di impedenza o un semplice preamp che anche entrando via dock sfrutta comunque l’ingresso e quindi i convertitori audio del dispositivo iOS utilizzato, ma è un vero convertitore audio 24bit/48Khz con tecnologia Apogee. E qui entra in gioco anche il nome del marchio, una sicurezza nel campo professionale. A nostro avviso è l’unicità della connessione appena descritta, combinata con la libera gestione dell’audio di ritorno per cui possiamo usare l’interfaccia che vogliamo, che gioca decisamente a favore di Jam.

Buone Jam a tutti!

Claudio Januario

altre info:

http://www.apogeedigital.com/products/jam.php

http://www.soundwave.it/

(*) iCoso, dispositivo Apple con sistema operativo iOS

cj è…cj
Claudio Januario nasce a Londra nel 1967 ma si converte al digitale solo 25 anni dopo diventando “un operatore di sistemi di automazione musicale”. Dal MIDI ai calcolatori il passo è fin troppo breve e oggi crede di poter spiegare agli altri come usare al meglio un computer per creare musica, ma non solo.