A.A.S Lounge Lizard vs N.I. Elektrik Piano vs Scarbee R.S.P. 73

Sin da quando ho cominciato a suonare il piano e le tastiere la ricerca di un buon suono di piano elettrico è stata sempre tra le mie priorità. Ho posseduto Fender Rhodes ed altre tastiere e il traguardo di un oggetto trasportabile e con un bel suono non è stato mai raggiunto totalmente…
di Riccardo Ballerini

Oggetto: Test Comparativo tra

  • Native Instruments Elektrik Piano
  • Applied Acoustic Systems Lounge Lizard
  • Scarbee R.S.P. ?73.

Piattaforme utilizzate: G5 2GHz DP ? 1.5 GB RAM ? 160 GB HD

Scheda Audio: Tascam US-428

Controller: AKAI MX 1000

Un po? di Storia: Sin da quando ho cominciato a suonare il piano e le tastiere la ricerca di un buon suono di piano elettrico è stata sempre tra le mie priorità. Ho posseduto Fender Rhodes ed altre tastiere e il traguardo di un oggetto trasportabile e con un bel suono non è stato mai raggiunto totalmente.

La prima alternativa al Rhodes è stata la DX 7, in principio sembrò una mano santa ma ben presto si appalesarono i suoi limiti in questo senso. Anche molti pianoforti elettronici implementano dei preset di piano elettrico con alterno successo, con gli Yamaha in netto vantaggio sui Roland, ?a mio parere?
Harold Rhodes, (scomparso nel 2000) si narra abbia assemblato il suo primo piano elettrico da pezzi di un bombardiere B17 con fini terapeutici e riabilitativi per i soldati in degenza nell?’ospedale militare. Circa 150,000 soldati ne hanno beneficiato. Dopo la guerra utilizzò pezzi tratti da un orologio musicale? più semplici da trovare dei B17

Uno dei primi modelli, una versione da soli 32 tasti chiamato Piano-Bass, è stato usato ampiamente da Ray Manzarek tastierista dei Doors, ed aveva la stessa estensione di un basso elettrico.

Un po? di Tecnica: Il Rhodes presenta una meccanica, anche se molto semplificata, similare ad un piano tradizionale essendo munito di martelletti e smorzi. La differenza primaria risiede però nel fatto che vengono percosse delle bacchette (Tines) di acciaio al posto delle corde. La componente ?campanellosa? del timbro viene indotta anche da delle lamelle (Tonebars) poste al di sopra di ogni singola Tine. L?’accordatura viene ottenuta, oltre che dalla lunghezza della parte oscillante, anche da una piccola spirale metallica serrata attorno alla Tine il cui posizionamento viene modificato con le pinze. Il suono viene poi mandato nella catena audio da dei pick-up non troppo dissimili da quelli per chitarra.

Si può dire che ogni Rhodes ha un suono diverso da un altro sia per motivi costruttivi, che per le modifiche apportate da singole persone o da ditte specializzate. La più famosa di queste ultime era la Dyno-My-Piano di Chuck Monte.

Signori ?i contendenti!

La Sound Library della Scarbee, R.S.P. 73, è uno dei migliori campionamenti presenti sul mercato ed è disponibile con programmi per la maggior parte dei campionatori virtuali. (Halion 1/2, Giga, EXS 24 MKII, Kontakt)

L’ ?accuratezza del suono è affidata ad un operazione di forza: fino a 12 velocity layer di campionamento per le note ed altri 12 livelli per il rilascio delle medesime (key-off), il tutto senza loop e per ogni nota!? dimenticavo ?a 24 bit ?ovviamente :). Tutto ciò si traduce in ben 2,4 GB di campioni, ?meno male che gli hard disk non costano più come una volta. Estrema accuratezza è stata prestata all?allestimento dello strumento originale, praticamente rinnovato e perfettamente tarato. È presente anche una versione Stretch-Tuned, vale a dirsi un’?accordatura con degli intervalli leggermente crescenti tra le note, preferita da molti musicisti. Esiste la versione Vintage Keyboard Collection che prevede anche Wurlitzer e Clavinet D6 ad un costo di circa ? 450.

  • Pro: il suono è estremamente curato e ?vero?, la suonabilità è ottima e si passa da tonalità morbide fino a quelle ruggenti che lo caratterizzano.
  • Contro: suono estremamente curato e ?vero? !?!?!?! vi domanderete cosa io stia dicendo. Mi spiego meglio, considerando la variabilità della produzione e delle modifiche sui Rhodes, con questa libreria si ha un controllo sul suono in uscita limitato. L’?unica possibilità è di agire sull?’equalizzatore del mixer, un po? troppo poco. L’?equalizzazione che poi la ditta raccomanda per un suono ancora più simile all?’originale presenta un?’attenuazione sugli alti a partire dai 2500 Hz a ?24 dB e sui bassi a partire dai 715 Hz con un intervento a ?3.6 dB. Questo trattamento conferisce un sound molto vecchia-scuola e fedele all?’antico, ma all?’atto pratico sento la necessità di enfatizzare gli acuti per esaltare le armoniche acute.

Applied Acoustic presenta Lounge Lizard. Qui si parla di tutt?’altro animale (?è una lucertola!)

Mi riferisco al fatto che il lavoro in questo caso è invece tutto a carico della CPU. La sintesi avviene per emulazione di modelli fisici, quindi l?impronta sull?’HD è risibile ma la scelta del processore lo è meno. Sono quindi ricreati virtualmente i processi che sono alla base della generazione del suono all’?interno di un Rhodes, il che si traduce in moduli per la genesi del corpo del suono, per l?’emulazione delle tonebar, per il rumore del martelletto, la posizione e la scelta del pick-up ?e così via. Tutto ciò garantisce il totale controllo sul suono finale con una miriade di controlli, alcuni ovvi ed altri più oscuri, governabili anche in real-time via controllo MIDI. L?’applicazione funziona, oltre che come plug-in anche in modalità stand-alone.

  • Pro: flessibilità totale di programmazione, suono molto buono ed omogeneo, ampio numero di preset (anche se diversi di questi sono moooolto distanti dal suono di un Rhodes). Emulazioni buone anche del piano elettrico Wurlitzer.
  • Contro: in modalità stand-alone riscontro delle note che tendono ad inchiodarsi (stuck-notes) fenomeno che non riscontro usandolo come plug-in. In modalità stand-alone sarebbe stato estremamente apprezzata la presenza di un riverbero che lo avrebbe reso veramente indipendente. (è però presente un delay)

La solita Native Instruments non poteva mancare all?’appuntamento e si presenta con una nuova entry: Elektrik Piano. (?a qualcuno in ditta piacciono le K).

Ci troviamo, in questo caso, in presenza di un sistema ibrido basato sul motore a campionamento Kontakt, già utilizzato da numerose librerie anche di terze parti. Abbiamo quindi una cartella dati dal ragguardevole peso di 1.7 GB che, a differenza della Scarbee, contiene campionamenti anche del modello MK II oltre a quelli del Wurlitzer E 200 e del Clavinet Hohner E7. Possiamo quindi avere sotto le mani ben 4 modelli di tastiere elettroacustiche tra quelle che hanno fatto la storia della musica in ogni suo stile. La primaria differenza rispetto ad una libreria tipo quella della Scarbee risiede nel fatto che il motore Kontakt si presenta all?’utente con customizzazioni che variano continuamente in funzione dello strumento caricato e del preset utilizzato. Quindi in un preset per ballad avremo riverberi o delay mentre per uno dal suono cattivo quegli stessi potenziometri saranno magari indirizzati ad un distorsore o ad un compressore. Elektrik Piano è molto avido di RAM, al punto tale che, dal sito N.I., è possibile scaricare un modulo (DFD) che gli permette di lavorare in streaming da disco. In questo modo si allevia di molto il carico di lavoro del computer permettendone l?uso anche a macchine con non molta RAM o in progetti con molti plug-in attivati.

  • Pro: abbiamo il meglio dei due mondi: fedeltà del suono data dal campionamento e versatilità di manipolazione timbrica data dal pannello che si adatta allo strumento caricato. Possibilità di richiamare velocemente fino ad 8 preset. Può lavorare anche in modalità stand-alone. MK I, MK II, Wurly e E7 in un unico pacchetto!!
  • Contro: alcuni elementi, quali il riverbero o i controlli di tono, avrei gradito fossero presenti in tutti i preset.

Tabella riassuntiva

 

Scarbee R.S.P. ?73

A.A.S. Lounge Lizard

N.I. ElektrikPiano

Genesi sonora Multicampionamento Modelli Fisici Multicampionamento
Polifonia Dipende dall?’host 32 256
Standard disponibili Dipende dall?host RTAS/DXi/VST/AU RTAS/DXi/VST/AU
Rhodes MK I * * *
Rhodes Mk II   * *
Wurlitzer (* Keyboard Coll.) * *
Hohner Clavinet (* Keyboard Coll.)   *
Stand-Alone   * *
prezzo ? 199 (450 V. Coll.) ? 210 ? 225
Comparazione in MP3
di circa 500KB: traccia batteria con
GrooveAgent, tracce di piano elettrico
con un po? di riverbero,
niente equalizzazione.

Bottom Line: non so proprio perché mi sono voluto infilare in ginepraio così, ?ma ormai è troppo tardi!

RSP ?73 è adatto a chi cerca solo il suono originale MK I, è già dotato di un campionatore virtuale e un buon HD. Se si desidera flessibiltà per cercare il proprio suono non è la scelta adatta.

  • Suono 10
  • Flessibilità 5

 

Lounge Lizard (massimo dei voti per la scelta del nome! (*)). È il più affascinante del lotto con la sua proprietà di ridefinire il suono ogni volta che si abbassa un tasto e la possibilità di intervento su tutti i parametri. Polifonia limitata, versione stand-alone ancora non affidabile per il live (almeno su Mac).

  • Suono 8
  • Flessibilità 10

 

ElektrikPiano è probabilmente il più versatile dei tre per carico sulla macchina e quantità di suoni a disposizione, migliore rapporto qualità / prezzo / N. strumenti

  • Suono 8
  • Flessibilità 7

 

Il giudizio sul piano elettrico è una cosa talmente soggettiva che queste mie considerazioni vanno prese in quanto tali, consiglio un giro di prova prima di prendere una qualunque decisione. In ogni caso nessuno di questi pacchetti lascia insoddisfatti, del resto stiamo parlando dello stato dell?’arte nell?emulazione del mitico Rhodes.

(EVP 88 di Emagic non è stato inserito nel test a causa del fatto di poter girare solo sotto Logic)

Link Utili:

Che le tonebar vibrino ancora a lungo!

Riccardo Ballerini

 

 

 

 

(*) Rimorchione ? Provolone –