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Posted by cloz (Member # 1570) on 01. Agosto 2007, 16:36:
C'ha ragione zio Elton!!!
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 01. Agosto 2007, 16:55:
quote:
Originally posted by cloz:
C'ha ragione zio Elton!!!
ho parlato di recente con un discografico: egli afferma che nessuno più si prende la briga di scelgiere roba nuova. Se hai la fortuna di arrivare a loro, loro vanno dal loro capo che va dal suo capo che se il momento è economicamente "decente" valuta se puoi vendere molto in poco tempo e investe per un singolo dando l'ok al suo sottoposto che riferisce al sottoposto che si trova un budget irrisorio da investire in video, e promozione.
Conseguenza di questo... escono 4 cagate tutte uguali all'anno.
I negramaro non sono un fenomeno. Sono solo il gruppo leggerissimamente più "alternative" (come 1000 altri) su cui si è investita una caterva di denaro.
Non so se internet sia l'unica causa... credo che sia una delle cause più incisive. Pesantemente incisive.
Posted by goodhope (Member # 2543) on 01. Agosto 2007, 17:15:
quote:
Originally posted by cloz:
C'ha ragione zio Elton!!!
forse in parte avrà pure ragione....
ma lottare contro internet mi pare una battaglia persa...
justin è vero che sui negramaro hanno investito fior di quattrini però se non altro mi pare che almeno abbiano una qualche sostanza musicale... ce ne sono altri che invece da questo punto di vista rasentano lo "zero assoluto" (
)
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 01. Agosto 2007, 17:33:
quote:
Originally posted by goodhope:
quote:
Originally posted by cloz:
C'ha ragione zio Elton!!!
forse in parte avrà pure ragione....
ma lottare contro internet mi pare una battaglia persa...
justin è vero che sui negramaro hanno investito fior di quattrini però se non altro mi pare che almeno abbiano una qualche sostanza musicale... ce ne sono altri che invece da questo punto di vista rasentano lo "zero assoluto" (
)
D'accordissimo... è proprio questo quello che dicevo. Ci sono tanti gruppi come i N. che si distaccano (lievemente) come sound dalla logica di mercato... devi investire molto per farli emergere ma poi fanno la differenza in un mercato di "zeri assoluti".
Il problema è che oggi di Caterine ce ne sono poche.
Internet non può essere sconfitto perchè non ha senso che venga combattuto. Come combattere contro la TV come concetto perchè esiste il grande fratello.
Sarebbe meraviglioso educare la gente a cambiare canale, come a comprare la musica in vendita o procurarsi free quella gratuita.
Sulla questione della socialità, non credo che ci sia il problema dell'annullamento della vita sociale.
Posted by Merlin (Member # 8973) on 01. Agosto 2007, 18:52:
mah, dire che elton john abbia una visione equilibrata delle cose mi sembra uno sproposito...
Non dimentichiamo che internet diffonde anche conoscenza e cultura.... e anche l'arte se vogliamo e' cultura.
un ragazzino che oggi volesse iniziare a suonare, lo potrebbe fare con fior di supporti ed informazioni di qualunque tipo trovati in rete.
cose che solo 20 anni fa erano solo un sogno !!!
La verita' e' che il "decadimento culturale" non e' dovuto ad internet, ma bensi' alla scarsa propensione al rischio di chi dovrebbe avere intuito e rischio nel sangue.
Frugando in rete capita di sentire cose' sebbene amatoriali, ben fatte ed estremamente interessati... il problema e' che la rete e' il loro unico spazio... (manco le birrerie di paese si azzardano a proporre niente piu' che cover band del vasco o del liga...)
il discorso e' ampissimo, ma sono convinto che la rete, se da qualche parte toglie qualcosa, lo restituisce altrove....
mantre il mondo musicale "reale" rimane assolutamente stagnate... inizia a puzzare... tutti se ne stanno accorgendo... ma nessuno alla fine fa mai nulla di concreto !
questo e' il vero dramma, mica internet !
Posted by maurix (Member # 2135) on 01. Agosto 2007, 21:09:
Io ritengo che Elton, nella sua buona fede di business man, abbia preso 'na grande cantonata. Non tanto perché non abbia senso dire che Internet dovrebbe esser posta in "stand by", ma perché proprio rispetto alla musica e alle arti diffuse per vie digitali Internet ha dei meriti che valgono molto di più degli interessi egemoni delle case discografiche.
Posted by perry farrell (Member # 510) on 02. Agosto 2007, 15:35:
mah... fatto salvo l'aspetto romantico dell'Elton (cioè, spegniamo il pc e usciamo fuori) e tolto che è vero che correre dietro alla tecnologia porta alla stagnazione più totale....
(tralaltro lui lo ha intervistato un mio amico tempo fa, e gli confidava che da quando usava il computer fa dei pezzi mooooolto più fighi, ma ne fa uno in un anno!!!!)
Io proprio non capisco come qui dentro qualcuno possa sostenerlo (opinioni, ovvio)...
Io capisco che lui ha il suo bel ****ne e le 150000 scarpe da tenere a lustro, ma noi/voi?
Invero parlo di gente che magari come Elton perde anni dietro la propria musica, ma senza aver accesso ai canali "privilegiati", e che magari fino a ieri copiava cassette e le inviava senza nessun riscontro ai soliti 4 indirizzi, buttandoli praticamente nel cesso....
Noi a cosa dovremmo opporci? al fatto che possiamo fare un sito "pro", a registrare la ns. musica a un livello almeno decente? a spedire mp3 a costo zero? a mettere in mano, in definitiva, la nostra musica a chi può apprezzarla, sbattendocene se non passa in radio, se non è conforme, commerciale, o piace a tizio, caio, sempronio? boh.... Di cosa dovremmo avere paura?
Capisco la paura del "deprezzamento" del supporto fonografico, però, posto che penso che un "gran pezzo" (non ovviamente il diktat ecolalico "fiore-amore" dei Negramaro) arriva sempre dove deve arrivare, oggi vedo un sacco di opportunità in più per artisti indipendenti. E questo sicuramente grazie a internet, non certo a Elton john (un grande artista certamente) o ai bei ****ni grassi che ha da sempre servito (a buon rendere certo), maestri della comunicazione di massa, ma divenuti mezzi dinosauri ormai (ad eccezione dei pochi vecchi saggi avveduti tipo l'ex discograsfico ELektra, che continua a cercare talenti e vendere "digitalmente", invece che pompare in ogniddove fetecchie, come si fa spesso "da noi").
Alle proz, scrivo poco ma leggo spesso!
Posted by moose (Member # 2228) on 02. Agosto 2007, 16:35:
basta intendersi.
imho Elton John sta difendendo un modello di business, ma non lo può dire apertamente, perché non sarebbe appealing. Chiamare "arte e cultura" uno specifico modello di business (nel mondo musicale quello basato sulla produzione discografica tradizionale) è un bel modo retorico per rendere più elevate le proprie opinioni.
Del resto modi e modelli della produzione e della distribuzione culturale sono sempre cambiati nel tempo e ogni cambiamento ha visto i suoi detrattori, soprattutto in coloro i quali si sono affermati con il modello precedente (arriva il cinema? E' la morte del teatro! Arriva la tv? E' la morte del cinema!).
Posted by pierecall (Member # 1290) on 02. Agosto 2007, 16:41:
per me Elton può chiavarsi pure una barca in petto
ci mancava solo lui a sparare ****ate sulla rete
Peace e love at all
gennaro
Posted by Merlin (Member # 8973) on 02. Agosto 2007, 17:09:
...and it's seems to me
you live your life... like a candle in the wind..
amen !
Posted by maudoc (Member # 3815) on 05. Agosto 2007, 19:39:
Bof,quando arrivò la tele si in****arono le "vedettes" della radio,ecc.ecc.
Ogni forma di progresso fa delle vittime....fra quelli che non la possono o la sanno sfruttare.
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 06. Agosto 2007, 10:12:
quote:
Originally posted by maudoc:
Bof,quando arrivò la tele si in****arono le "vedettes" della radio,ecc.ecc.
Ogni forma di progresso fa delle vittime....fra quelli che non la possono o la sanno sfruttare.
il progresso: parolone.
Il progresso tecnologico, non prevede sempre un progresso umano. In questo caso, ritengo che internet abbia un mare di ottimi usi. Di soluzioni che hanno migliorato la nostra vita. Che hanno velocizzato le comunicazioni. Il prezzo da pagare è che ogni spressione di cultura e intrattenimento viene deprezzata e di conseguenza svalutata. Si perderà completamente il concetto di professionisti della musica. Chiunque potrà pubblicare negli stessi posti di altri il proprio prodotto. L'eccellezza verrà ingoiata dalla massa.
Nessuno investirà più un soldo (sta già succedendo) su musica nuova e la gente diversa da me e da voi, a differenza di quello che si può credere, non andrà a cercare musica colta. Scaricherà di tutto e non amerà niente.
Chi sostiene che internet sia una manna per la discografia indipendente, non si rende conto che c'è una bella differenza tra internet e radio/tv. La Tv è uno strumento passivante. Lo accendi e lui ti propone cose... E' fatto per fare opinione, informazione, spazzatura... la gente va su internet a scaricare al 99% perchè ha sentito in TV un prodotto discografico edito e lo vuole.
Se non lo compra più nessuno, il giocattolo si rompe. La proposta diventa monotematica e assolutamente fatta per essere commerciata e poi scompare. La varietà e il numero diminuisce e la "cultura passiva" (la più praticata) diminuisce ferocemente portando quel 99% ad essere sempre meno "informato" e sempre più preso per il ****.
La genete (moltissima) non va a cercare musica nuova su internet. La trova su radio DJ, su inbox e radio 105 o su mtv e da li non passa la musica dei forumisti home-recorders perchè tecnicamente fuori parametro e contenutisticamente troppo pretenziosa. Passano i soliti che diventeranno sempre meno.
E' inutile, per fare musica che raggiunge i canali di informazione "passiva" ci vanno i soldi e se i soldi non ci sono, prima di morire, gli editori e i discografici le proveranno tutte, compresa la distruzione dell'amore per la musica con le hit per l'estate anche a Gennaio.
Sono i soldi che fanno girare un mercato. Se un abbonamento ad alice è tutto l'apporto che un "amante della musica" sa dare al mercato, il mercato morirà e ci sarà una massa informe di dilettanti e di mediocri (e mi ci metto pure io) che soffocheranno con il numero il talento di pochi in un mondo dove saranno tutti dei "nessuno" in attesa di un click.
Guarda myspace. E' un pretesto per conoscere genete dell'aotro sesso e i più cliccati sono i più famosi. Quelli che hanno il supporto mediatico radiotelevisivo. I siti più visti sono quelli di personaggi e artisti supportati dai media. I dischi più scaricati idem.
La genete non usa internet per acculturarsi. Lo usa per scaricare gratis la stessa musica che invece comprerebbe... e tot altre cose che intanto nemmeno ascolta. Purtroppo credo si faccia l'errore di proiettare sugli altri le proprie passioni. Noi qui siamo degli addetti ai lavori. Non siamo nemmeno da prendere in considerazione per definire quello che è oggi l'utenza della rete. Già il fatto che si entri qui si fa già parte di un'altra specie.
Posted by maudoc (Member # 3815) on 06. Agosto 2007, 21:54:
Justin:
Io sono pienamente daccordo con te.Anche sul parolone progresso.....perché non proibire per 5 anni le automobili? I telefonini ( mi stanno sui *******i da morire
)?
L'impiegato forse vorrebbe abolire i pc che lo stanno scalzando,il fabbricante di tastiere i VSTi.....lo so, progresso ha una valenza positiva...chiamiamolo decorso tecnologico, ma é così e poco si può.I fabbricanti di lettori mp3 sono felicissimi e.... quanti altri?
Posted by pierecall (Member # 1290) on 06. Agosto 2007, 22:09:
Accendiamo una candela per Elton
gennaro
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 07. Agosto 2007, 00:01:
quote:
Originally posted by maudoc:
Justin:
Io sono pienamente daccordo con te.Anche sul parolone progresso.....perché non proibire per 5 anni le automobili? I telefonini ( mi stanno sui *******i da morire
)?
L'impiegato forse vorrebbe abolire i pc che lo stanno scalzando,il fabbricante di tastiere i VSTi.....lo so, progresso ha una valenza positiva...chiamiamolo decorso tecnologico, ma é così e poco si può.I fabbricanti di lettori mp3 sono felicissimi e.... quanti altri?
No, il discorso non è questo.
I fabbricanti di lettori mp3 ieri facevano lettori cd e domani faranno astronavi al plasma termitico.
Ma immagina cosa vorrebbe dire per il mercato la creazione di un masterizzatore di oggetti e la possiblità di scaricarsi i master dalla rete.
Il mercato crollerebbe. Senza ripresa.
Il mercato discografico non si sta evolvendo. Sta finendo in favore di un'altra cosa. Di musica fatta in cameretta con 1.000 euro di roba. Gente che ne ha investiti 100.000 per vendere qualità non avrà più senso di esistere e se resisterà, morirà inghiottita dalla milionata di dilettanti allo sbaraglio che con software pirata su PC da due soldi invaderanno l'unico "mercato" rimasto. La rete.
Io vorrei ancora ascoltare produttori di una certa caratura. Professionisti della musica che sanno quello che fanno. E non lavorano gratis grazie a dio. Voci curate e lavorate a dovere. Masterizzazioni profonde come l'oceano.
Il musicista che auspica la rete come unico modello di distribuzione gratuita del futuro, a mio avviso è un pazzo che non vuole o non può elevarsi a certi livelli e allora vuole abbassare il livello globale più vicino possibile al suo.
Il non musicista è un furbo che fruisce a gratis di qualcosa che dovrebbe pagare.
Senza nessuna offesa, mi sembra che chi non compra un disco da anni o chi appoggia questa visione delle cose, non ha il diritto di lamentarsi della decadenza culturale di oggi. Da che mondo e mondo la cultura data dalla ricerca e dal sacrificio ha un costo che da qualche parte deve saltare fuori.
così a mio parere almeno.
Posted by maudoc (Member # 3815) on 07. Agosto 2007, 07:08:
Justin:
Il tuo é uno scenario possibile....e penso già in atto.Non lo vedrei cosî catastrofico però.
Con l'avvento dela fotografia si pensava che la pittura sparisse.Il mercato della musica troverà altri sbocchi.L'ascoltatore disattento (la maggior parte della gente)ascolta "Raffaella canta" e "Il Kilo"(sembra che le radio ultimamente conoscano solo questi 2 pezzi).
Forse la grande qualità é quindi anche poco richiesta.(Non vorrei innescare l'annosa diatriba "È il popolo bue o sono le radio che spingono boiate?")
La musica dal vivo farà sempre la differenza e chi la sa fare sarà apprezzato forse più di prima.
Fra i dilettanti che si autoproducono emergeranno i migliori.Ci saranno meno guadagni per molti ma quelli che sanno fare un pô tutto bene, ci camperanno.
Internet sarà d'uso pure in auto e quindi pure le radioweb e quindi.....
Per me non sta andando tutto a Putenburgo,stanno solo cambiando gli scenari...per me, almeno
Posted by perry farrell (Member # 510) on 07. Agosto 2007, 08:47:
Quoto Maudoc appena sopra e faccio un esempio a Justin...
Il modello per cui si DOVEVA investire su un emergente era in sostanza (registrazione allo stato dell'arte a parte): io casa discografica anticipo 100000 trilioni per far sentire a tutto il pianeta "Tizio".... perché almeno in mille correranno a comprarsi il disco. Il risultato si traduceva, per il musicista, in: se trovo la casa discografica "Super" ho (quasi) svoltato. Dico quasi perché, andando avanti nel tempo, e non per colpa di internet, 9 su 10 un artista 5° in classifica, se non forte nei live, era un emerito morto di fame. Ora, il dato sicuro è che non è più necessario pagarsi la musica. Ma è anche vero che è inutile promuoversi presso 10000 trilioni... uno perché il mercato di massa è finito, due perché con internet puoi arrivare direttamente agli stessi mille disposti a "donarti" i loro soldi! Quindi Justin, quando dici che le case discografiche non possono più investire, io ti risponderei, paradossalmente... CHE TANTO E' LO STESSO. I trilioni, la gente, i copiatori, i mangia radio, il popolo bue, ecc. ormai come dici tu non segue, ascolta, apprezza, PAGA più per la musica. O meglio, paga Alice, la suoneria, la birra sponsor e bla, bla bla. Se però consideri che un artista, come detto prima, al tempo delle major pigliava lo 0,000005 di ogni copia, ora puoi avere una percentuale molto maggiore con l'autoproduzione. Il lato "negativo" è la mancanza di celebrità... è lo stadio pieno, è la macchinona dall'hotel al concerto. le 50mila copie vendute. Ma non ti mancherà il master profondo o la qualità artistica. Prendi, per rimanere in Italia, Diego Mancino. Disco registrato pagandoselo al Cave di Catania (scelto da lui). Poi promozione e distribuzione Sony... adesso ricomincia da lì, disco fatto da solo, e poi... Oppure prendi i Cold war kids... migliaia di concerti, disco autoprodotto allo stato dell'arte. Ancora concerti, ma suonando la "propria" musica. Sarà faticoso, non si arriverà mai alla "svolta", ma non ti credere che anche restare appiccicati alle "chiocce-major" sia poi stato così piacevole, ultimamente. Già da prima di internet, era un piagnucolare per un intervista, per un passaggio alla radio, ecc... Ora sarà il caos primitivo della creazione di un nuovo mondo, ma perlomeno a tutti ne tocca un po'!
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 07. Agosto 2007, 10:12:
quote:
Originally posted by perry farrell:
Quoto Maudoc appena sopra e faccio un esempio a Justin...
Il modello per cui si DOVEVA investire su un emergente era in sostanza (registrazione allo stato dell'arte a parte): io casa discografica anticipo 100000 trilioni per far sentire a tutto il pianeta "Tizio".... perché almeno in mille correranno a comprarsi il disco. Il risultato si traduceva, per il musicista, in: se trovo la casa discografica "Super" ho (quasi) svoltato. Dico quasi perché, andando avanti nel tempo, e non per colpa di internet, 9 su 10 un artista 5° in classifica, se non forte nei live, era un emerito morto di fame. Ora, il dato sicuro è che non è più necessario pagarsi la musica. Ma è anche vero che è inutile promuoversi presso 10000 trilioni... uno perché il mercato di massa è finito, due perché con internet puoi arrivare direttamente agli stessi mille disposti a "donarti" i loro soldi! Quindi Justin, quando dici che le case discografiche non possono più investire, io ti risponderei, paradossalmente... CHE TANTO E' LO STESSO. I trilioni, la gente, i copiatori, i mangia radio, il popolo bue, ecc. ormai come dici tu non segue, ascolta, apprezza, PAGA più per la musica. O meglio, paga Alice, la suoneria, la birra sponsor e bla, bla bla. Se però consideri che un artista, come detto prima, al tempo delle major pigliava lo 0,000005 di ogni copia, ora puoi avere una percentuale molto maggiore con l'autoproduzione. Il lato "negativo" è la mancanza di celebrità... è lo stadio pieno, è la macchinona dall'hotel al concerto. le 50mila copie vendute. Ma non ti mancherà il master profondo o la qualità artistica. Prendi, per rimanere in Italia, Diego Mancino. Disco registrato pagandoselo al Cave di Catania (scelto da lui). Poi promozione e distribuzione Sony... adesso ricomincia da lì, disco fatto da solo, e poi... Oppure prendi i Cold war kids... migliaia di concerti, disco autoprodotto allo stato dell'arte. Ancora concerti, ma suonando la "propria" musica. Sarà faticoso, non si arriverà mai alla "svolta", ma non ti credere che anche restare appiccicati alle "chiocce-major" sia poi stato così piacevole, ultimamente. Già da prima di internet, era un piagnucolare per un intervista, per un passaggio alla radio, ecc... Ora sarà il caos primitivo della creazione di un nuovo mondo, ma perlomeno a tutti ne tocca un po'!
E' proprio questo concetto che non trovo giusto.
Appiattisce (e succede da tempo) un certo tipo di meritocrazia. Io non parlo solo di major e di prodotti mainstream ma anche di indipendenti che stanno cadendo come mosche. Anche la discografia buona e di qualità sta lasciando il posto a questo nuovo magma... ed è il concetto di questo nuovo magma che non trovo giusto e ti spiego perchè ragionando sul tuo discorso.
Non trovo giusto che i pochi ad avere buone produzioni siano quei pochi che se le possono permettere autoproducendosele mentre tutti gli altri si limitano a metterci 2 soldi e a fare un prodotto home intasando e saturando quella che si prospetta essere l'unica vetrina.
Voi vi fidate molto della rete come metodo di diffusione ma non prendete in considerazione il fatto che TV e Radio resisteranno ancora a lungo e che si tratta di informazione indotta quindi molto più potente e di li passeranno sempre più i soliti... e sempre meno musica italiana... sempre più musica prodotta con i contro****i di paesi dove gira più grana non fosse altro che per i grandi numeri. Per i video sta già succedendo. Un video qui costa dai 10 ai 15000 euro. Di là investono il triplo. E indovina un po' cosa passa di più?
E noi poveri imbecilli ci limiteremo ad ascoltarci tra di noi sui siti preposti felici di scambiarci musica gratis registrata in cameretta. E metteremo su youtube il video super 8 nel campo vicino casa... bella storia. Tutti a sgomitare nella piascina. La cosa triste è che in quella piscina magari c'è Van Gogh e nessuno ha i soldi, la voglia di rischiare, il tempo e l'attenzione per pescarlo dalla piscina e finanziare il suo lavoro dal momento che nessuno compra più quadri eprchè tutti sanno "imbrattare" tele.
Una volta il compito della casa discografica era di scegliere il prodotto qualitativamente più valido per premiare il talento dell'individuo e intanto farci soldi. Non spostiamo il discorso sul concetto di rete = democrazia + qualità. E' una democrazia che non saremmo capaci di gestire e di una qualità molto più scadente della media.
E ripeto, la morte del mercato discografico come noi lo conosciamo, e non parlo delgi ultimi anni, è un problema che dovrebbe fare paura proprio a chi vorrebbe vivere di musica. L'alternativa è una massa informe di impiegati (se non vivi di musica devi vivere di altro) che la sera smanettano un po' prima di cena e che mettono in rete il loro prodottino e i giovani italiani bombardati da musica di qualità che arriva dal resto del mondo molto più incisivamente via etere.
Un mercato dove un artista deve pagare per farsi sentire, prodursi un disco, promuoversi da solo, è un mercato concettualmente sbagliato. Puoi adeguarti. Ma non capisco come si possa guardarlo con speranza e ammirazione. Accoglierlo con altro che non sia rassegnata tristezza.
Io amo la tecnologia. Mi tengo aggiornato. Ho l'adsl a casa. Lavoro sui PC da anni... non è il progresso che mi spaventa. E' la mancanza di educazione al rispetto del lavoro di qualità. Soprattutto dagli addetti ai lavori.
Posted by yasodanandana (Member # 1424) on 07. Agosto 2007, 10:36:
io non parlerei di una qualita' legata ai macchinari... semmai parlerei di tempo disponibile..
se il mercato puo' darmi la possibilita' di campare come musicista, ci sto dodici ore al giorno e faccio le cose con accuratezza..
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 07. Agosto 2007, 11:13:
quote:
Originally posted by yasodanandana:
io non parlerei di una qualita' legata ai macchinari... semmai parlerei di tempo disponibile..
se il mercato puo' darmi la possibilita' di campare come musicista, ci sto dodici ore al giorno e faccio le cose con accuratezza..
E' vero.
E' anche vero che se mi serve un bel distorsore e ho un mesa valvolare un microfono decente e una sala di ripresa, faccio un po' meglio che con un pod e un distorissimizer...
così come se ho un set, un direttore alla fotografia, le luci, il trucco, un po' di CG e una color correction è più probabile fare un buon video che non con la webcam in camera. Poi dipende cosa vuoi vedere... ho visto video girati con la webcam in camera molto piacevoli
ma, ineffetti, il tempo rimane assolutamente la chiave di tutto.
Posted by yasodanandana (Member # 1424) on 07. Agosto 2007, 11:30:
quote:
Originally posted by Justin_1976:
quote:
Originally posted by yasodanandana:
io non parlerei di una qualita' legata ai macchinari... semmai parlerei di tempo disponibile..
se il mercato puo' darmi la possibilita' di campare come musicista, ci sto dodici ore al giorno e faccio le cose con accuratezza..
E' vero.
E' anche vero che se mi serve un bel distorsore e ho un mesa valvolare un microfono decente e una sala di ripresa, faccio un po' meglio che con un pod e un distorissimizer...
per vari motivi che non sto a spiegarti.. puo' darsi che, sia sul piano pratico che su quello sonoro tu faccia meglio col pod
Posted by Justin_1976 (Member # 4954) on 07. Agosto 2007, 11:54:
Può d'arsi. Certo. Di sicuro il rapproto qualità/tempo/costi è buono.
Tuttavia per il genere che faccio, quando mi è capitato di lavorare in studio, si sceglieva addirittura una chitarra invece che un'altra o il rullante giusto, il basso col plettro o senza, un ampli invece che un altro, senza contare la posizione dei microfoni, lo studio per il mastering e addirittura la persona che avrebbe masterizzato...
Io trovo che sia un gran bel modo di lavorare.
Credo che dia dignità alla categoria e che sottointenda un gran rispetto per la musica e per l'ascoltatore che è giusto vada pagato.
Senza soldi, purtroppo tutto questo si perderà lentamente.
Posted by pierecall (Member # 1290) on 07. Agosto 2007, 13:27:
ma sta candela ad elton la vogliamo accendere o no ?
mi ha intrippato il cervelletto non riesco a fermarmi nel ridere quando penso a cosa ha dichiarato è piu forte di me mi sta facendo salire la sarzetta (salsa) al cervello
come ho letto in precedenza prendendo spunto da un post che diceva Candel ribadiamo tutti insieme Amen
gennaro
Posted by perry farrell (Member # 510) on 07. Agosto 2007, 13:34:
mmm Justin.... sul piano Italia/Hollywood posso darti ragione, e anche su quello set cinematografico vs. campetto sotto casa, ma solo a livello di risultato finale. Mi spiego, proprio negli stati uniti è nato il do it yourself (fallo da solo), proprio in siti statunitensi leggevo anni fa cose che qui forse sono ancora fantascienza. Tipo, partendo dal basso: fare concerti ai pub e pre-acquistare consumazioni da rivendere ai propri fan (qui se il padrone del pub ti dice che non c'hai pubblico ne parte subito una questione artistica!!!!)... crescere il proprio data base di fan, trovarsi qualcuno che ti presta i soldi per fare un disco (qui la legge è: se devo pagare io è una truffa... lasciamo perdere che parecchie volte è pure vero....
)
Capisci che intendo? lì la discografia arriva quando il fenomeno c'è, almeno live, anche se sussiste il mito (solo in parte vero) del prodotto "inventato". Tieni presente che le varie Avril poi stanno prendendo "scoppole" anche lì... anzi, proprio negli usa, vige sempre più la pubblicazione di dischi già pronti...
Questo ha portato molti studi ad abbassare il tiro... Prendi i master online ecc. Senza disquisire troppo tecnicamnte, sono il segno di un'attenzione "al basso" che qui non c'è. O meglio non c'era fin quando il fonico X, che magari lavorava quasi gratis per la casa discografica Y, a te si proponeva al triplo e ti schifava pure.
Ora tale fonico deve per forza misurarsi "con la strada".
Io non credo che quello che sta succedendo peggiorerà la qualità... certo c'è molto più "rumore"... anche a me Myspace mette tristezza, alla fine...
Ma, per tornare agli studi di registrazione, so che ora lo studio tal dei tali è a portata di email, di mutuo pagato col lavoro, di quel che vuoi... Il fatto che da una parte sia inutile conformarsi (anzi il contrario) agli standard discografici, e dall'altra sapere che ora fare musica significhi soprattutto suonare (live soprattutto) produrre, ecc. mi conforta, perché mi sembra anzi che ci siano più certezze (o non ce ne siano affatto) e meno alchimie. Non lo so: una volta era fare una cassetta schifosa e spedirla, ora mi sento molto più al dentro di tutto il processo. Chissenefrega se poi me l'ascolto da solo in macchina. E' della musica che si parla, no?
In sintesi: è innegabile che ora fare musica significhi molte più cose di fare l'artista (devi essere fonico, avvocato, produttore, motivatore, manager, continuare a lavorare, ecc.), ma questo è proprio quello che fa la differenza oltreoceano...
Sai che James Brown "noleggiava" i posti dove suonava? lo faceva perché sennò, da buon afroamericano, non guadagnava un ****o. Sai che suonò all'Apollo per quattro serate di seguito impegnandosi tutto quello che aveva?
Ora quei concerti sono considerati l'apice della carriera di una stella... (figurati come avrà vissuto lui quei 4 giorni)....
Per me invece sono la dimostrazione che la capacità di adattarsi alle condizioni più dure alla fine aiuta gli artisti. O meglio, la loro arte. Vedi appunto Van Gogh.
Mo' basta, devo tornare a lavorare al mio progetto segreto e lasciare fuori il mondo!
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