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Topic: Codice deontologico musicisti
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old number 7
Junior Member
Member # 488
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posted 29. Ottobre 2013 12:52
a me codesta cosa ricorda belushi nel film "blues brothers" che si presenta, col pacchetto di sigarette in mano a fare da tessera finta e gli occhiali scuri, come uno del sindacato dei musicisti!
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frankvenice
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Member # 13824
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posted 29. Ottobre 2013 22:57
se non fosse cosa seria, poi uno può aderire o meno, e discuterne i punti, non aderirebbero professionisti che lavorano da anni con artisti di un certo calibro....
Vedi elenco.
La novità sta nel dire.... Questo è un mestiere, ed ha una sua etica.
Messaggi: 4236 | Data Registrazione: Lug 2010
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old number 7
Junior Member
Member # 488
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posted 29. Ottobre 2013 23:23
non credo che un sindacato possa cambiare la cultura in un paese dove gli operai dei concerti sono pagati in nero quando riescono a restare vivi, il pubblico è solo massa pagante senza diritti e trattata sempre a pesci in faccia dagli organizzatori, se chiedi di provare una chitarra in un negozio di strumenti musicali sbuffano. Che il sindacato faccia il proprio dovere in altri ambiti! Solo vedere certi loghi e sigle in una pagina del genere, o certe iniziative partire da gruppi di avvocati mi fa venire i brividi. Ma chi sono i professionisti, come li classifichi? Chi è che determina i criteri, se alla base veniamo considerati solo dei buffoni che spesso vanno in giro con delle custodie strane? Pessimista? Eh già. Questo paese non cambierà mai. Basta la Svizzera per vedere la differenza.
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maurix
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Member # 2135
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posted 29. Ottobre 2013 23:53
quote: Originally posted by old number 7: Che il sindacato faccia il proprio dovere in altri ambiti!
A parte che non è una proposta per creare un sindacato, non si capisce perchè in un "ambito" come questo non dovrebbe esistere un organizzazione del lavoro e dei lavoratori.
Messaggi: 23516 | Data Registrazione: Mar 2003
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old number 7
Junior Member
Member # 488
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posted 30. Ottobre 2013 00:25
No, è proprio una proposta per creare una base sulla quale poi costruire un sindacato e ci sono delle sigle ben precise che appaiono in quelle pagine, ci sono delle poi delle pretese di creazione di un "albo", un altro?, e delle oltremodo discutibili proposte di regole comportamentali, leggi bene.
quote: 1) rappresenterebbe una grande occasione di confronto e, pertanto, di crescita tra musicisti; 2) rappresenterebbe un modo per definire comportamenti corretti. Prima i doveri e poi i diritti!; 3) ci ridonerebbe un senso di categoria perduto. Ci vediamo più come concorrenti che come colleghi!; 4) ci permetterebbe di compattarci attorno a dei valori condivisi, riunirci come individui attorno a una carta, prima ancora di fare sindacato o vantare pretese; 5) ci permetterebbe, se sottoscritta da tanti, di alzare il tiro e potrebbe costruire una base per fare altre attività di natura sindacale; 6) sarebbe un messaggio chiaro verso le nuove generazioni e chi vuole operare nella musica, andrebbe spiegata e fatta studiare nelle scuole di musica. È quindi innanzitutto grande iniziativa culturale; 7) ci permetterebbe di presentarci alle nostre controparti come coesi e professionali e costringerebbe loro a fare altrettanto; 8) sarebbe il primo passo per costituire l’“albo professionale” che abbiamo sempre desiderato. La redazione di un Codice di condotta o deontologico è infatti uno dei requisiti necessari per la creazione di una associazione di musicisti professionisti, che verrebbe riconosciuta ex Legge 14 gennaio 2013, n. 4 recante disposizioni in materia di professioni non organizzate (in vigore a partire dal 10 febbraio 2013). 9) potrebbe ricompattare e unificare le tante rappresentanze della categoria, divise in 4 sindacati e in un arcipelago di piccole associazioni che tentano da tempo di fare qualcosa per i musicisti. L’unione fa la forza! 10) fungerebbe da carta-specchio, per auto verificare i propri comportamenti e migliorarsi come persone, cittadini e come professionisti.
Tutto questo firmato da un avvocato che si da del "noi" quando parla dei musicisti? Ma non fa l'avvocato?
Uno può fare tutte le associazioni che vuole e pensarla come gli pare, ci sono alcuni articoli della costituzione li apposta, ma qui si rasenta il ridicolo italico. Della musica non gliene frega un cacchio a nessuno, quello è il problema. Prima si fanno il lavoro e i lavoratori, poi il "sindacato".
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maurix
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Member # 2135
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posted 30. Ottobre 2013 03:06
Non ho capito il senso/significato della tua contrarietà, su quali punti poggia.
Qual'è la cosa sbagliata nel proporre un percorso che vada verso la nascita di un sistema di tutela di questo lavoro ?
Messaggi: 23516 | Data Registrazione: Mar 2003
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old number 7
Junior Member
Member # 488
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posted 30. Ottobre 2013 11:41
La mia contrarietà è relativa al fatto che prima occorre fare i musicisti, o avere un mercato adeguato, poi pensare ad un sindacato. E va bene, uno può rispondere, questo è quello che si ha e ci si tiene, mini mercato, mini sindacato. Però: Non è una iniziativa per proporre una associazione che sviluppi prima l'interesse verso la musica e poi quello dei musicisti che la suonano, che sarebbe più logico e naturale, ma è una idea secondo me stramba a partire dal nome.
quote: Poiché oggi, grazie ad una ampissima offerta didattica, chiunque può imbracciare uno strumento ed esibirsi in pubblico e poiché chi si esibisce in pubblico è spesso un “dilettante” o svolge un’altra professione per sostenersi, sentiamo sempre più impellente la necessità di definire quali atteggiamenti debba avere chi in primo luogo approccia con amore l’arte della musica e, in secondo luogo, chi voglia svolgere con professionalità il lavoro del musicista o ambire a percepire un compenso per regalare emozioni con la propria abilità.
Chi definisce il limite fra dilettante e pro? Una sola cosa, il guadagno dall'attività. Non certo l'iscrizione ad un "albo". Se io voglio continuare a far l'avvocato e a suonare 52 serate l'anno, non sono un musicista se faccio una serata alla settimana? Ma se non mi pagano perché non c'è il mercato e chi fa suonare vorrebbe addirittura che lo pagassi tu, non sono un musicista lo stesso? Chi è che lo decide che sono professionista? Una associazione o il mio 740? E perché tutelare solo i "pro"? Perché campano solo di musica? È una distinzione assurda. È musicista anche chi non lo fa per professione, anzi, spesso è un miglior musicista ma parte le considerazioni il suo lavoro deve essere comunque pagato
quote: Riteniamo che chiunque voglia percepire un compenso a corrispettivo di una prestazione intellettuale in campo musicale debba comportarsi con professionalità, in quanto, proprio alla luce di tale richiesta, si pone come un «professionista della musica», indipendentemente dal proprio curriculum, dal proprio talento, dal proprio lavoro principale.
Che comportamenti dovrebbe stabilire questo codice? Se ci fossero le normali regole del lavoro puro e semplice basterebbero quelle. Invece no, ci vuole un codice deontologico per percepire un giusto compenso a fronte di una attività? Ma se l'attività stessa è messa in discussione!!!
Se invece i sindacati facessero VERAMENTE il loro dovere, allora nessuno pagherebbe per suonare, invece qui sono quaquaraqua pronti a fare gli interessi di tutti tranne che per quelli che dovrebbero tutelare. Per non parlare poi della società italiana di autori ed editori (di cui non voglio inserire l'acronimo) che sono l'esempio di come andrebbero a finire le cose. Ecco perché sono contrario e contrariato, perché mi sembra una buffonata, anzi, l'ennesima buffonata che approfitta della situazione per farsi pubblicità, e dispiace pure leggere certi nomi.
Se la cosa fosse seria come questa sarei d'accordo http://www.musiciansunion.org.uk/
1893! http://www.muhistory.com/
e per finire
pay to play? no way http://www.pinterest.com/pin/537335799261783078/
disfattista? lamentoso? italiano sfigato? Si, ma anche Musicista e fonico sottopagato in nero il 90% delle volte.
Messaggi: 289 | Data Registrazione: Lug 2006
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maurix
Moderator
Member # 2135
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posted 30. Ottobre 2013 15:10
quote: Originally posted by old number 7: Non è una iniziativa per proporre una associazione che sviluppi prima l'interesse verso la musica e poi quello dei musicisti che la suonano, che sarebbe più logico e naturale
Questa cosa esiste già, in Italia sono centinaia le organizzazioni, aziende e privati che promuovono a vario titolo la musica, ma non c'entra un granché con quello di cui stiamo parlando.
Purtroppo non ho dei dati ufficiali e mi piacerebbe averli, ma anche nel quadro di crisi attuale ci sono migliaia di posizioni lavorative in ambito musicale che operano non in nero, per cui l'esigenza di una tutela e regolamentazione a mio parere c'è.
Riguardo ai punti di questo "codice", che naturalmente è discutibile e/o più o meno condivisibile, so per certo che alcuni di essi sono ispirati proprio dai concetti delle Musician Unions che tu hai citato, organizzazioni che si sono poste questo problema almeno 100 anni prima di noi, ed è per questo che oggi vediamo magari in altre nazioni organizzazioni e regolamenti consolidati e rodati da decenni.
Messaggi: 23516 | Data Registrazione: Mar 2003
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old number 7
Junior Member
Member # 488
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posted 30. Ottobre 2013 18:17
ma si me la prendo troppo...
Messaggi: 289 | Data Registrazione: Lug 2006
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Martinver
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Member # 15967
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posted 22. Novembre 2013 11:36
Il fatto che ci sia un codice e' sicuramente un fatto interessante. Ma in Italia i sindacati sono stati abbastanza rigidi e non si sono adattati ai cambiamenti del mercato del lavoro, difendendo poco i giovani e le nuove leve. In effetti sapevo che il SIAM, sindacato italiano artisti della musica si stava per sciogliere. Ma non ho ben capito cosa e' successo.
Messaggi: 7 | Data Registrazione: Nov 2013
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Martinver
Junior Member
Member # 15967
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posted 22. Novembre 2013 15:29
Ciao, lo hanno sciolto a luglio, in poche parole e' confluito nel Sindacato Lavoratori Comunicazione CGIL.
Messaggi: 7 | Data Registrazione: Nov 2013
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@ntartide
Member
Member # 14265
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posted 26. Novembre 2013 01:59
Azz devono venire a far danni anche in musica ? Mah !
Messaggi: 657 | Data Registrazione: Dic 2010
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