This is topic SSL Gcompressor o clone? in forum Materiale da Studio at I Forum di Cubase.it, il sito italiano su Cubase, Audio, MIDI e Home Recording.


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Posted by adrian (Member # 10859) on 28. Agosto 2010, 13:50:
 
Ciao a tutti,
volevo chiedervi se per esperienza potete consigliarmi o meno l'acquisto di un clone del Gcompressor (che in questo momento per me è irraggiungibile come prezzo.
Ho visto che ci sono un sacco di artigiani che lo fanno (molti su progetto Gyraf), oppure potrei prendere un Gyraf stesso o un Chameleon Labs.

Che ne dite?
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 29. Agosto 2010, 07:13:
 
Proprio nessuno?
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 29. Agosto 2010, 16:39:
 
Ciao Adrian,
chiaramente tu ti riferisci a questo apparecchio:

http://gssl.rolandklinkenberg.com/images/XLGsslComp_Front.jpg

io dalla mia esperienza di "artigiano" [Big Grin] ti posso dire che se ti basi su progetti fedeli all'originale, usando gli stessi componenti (in certi casi è necessario essere armati di grande pazienza e costanza perchè ad esemplio molti trasformatori di linea sono andati in disuso e puoi trovarli solo nei mercatini dell'usato)i risultati sono praticamente identici.
Nel caso specifico non posso aiutarti con una testimonianza di prima mano, perchè i miei progetti sono stati per lo più incentrati sulla realizzazione di preamplificatori, visto che il mio approccio in fase di mix è ITB, quindi come DSP uso i plugin a disposizione. Prossimamente mi dedicherò alla costruzione di una DI equipaggiata con trasformatore Lundhal LL1538 lo stesso presente nei pre della serie Red Focusrite.
Cmq, tornando al tuo compressore, l'operazione è fattibile, fermo restando che è necessario avere conoscenze e capacità in ambito elettronico, perchè il montaggio è una cosa, la possibilità di commettere errori e venirne fuori senza ritrovarsi a bruciare componenti/soldi è un'altra:

http://gssl.rolandklinkenberg.com/english/index.html

Saluti, D.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 29. Agosto 2010, 16:42:
 
Aggiungo che, se sei alla tua prima esperienza, ti consiglierei di partire da qualcosa di meno elaborato, al fine di prendere confidenza con le conoscenze basilari dell'assemblaggio di componenti elettronici. IL GSSL non è proprio un progetto da 4 componenti, ed è facile commettere errori.

Arisaluti, D.
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 29. Agosto 2010, 16:49:
 
Forse può interessarti il sito di Steffen Mullen, tecnico di mastering e produttore di apparecchiature (cloni) audio.
Ho avuto modo di provare alcune sue realizzazioni, tra cui proprio l' SSL G-comp, e devo dire che sono davvero ottime.
Se ti interessa, puoi contattarlo via mail per un listino... di solito è molto cortese e disponibile.
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 29. Agosto 2010, 19:53:
 
Conoscevo già questo sito e un paio di anni fa chiesi la quotazione per il combo clone Neve 1073/1176 FET..combinazione interessante...

In realtà Damiafix non intendevo assemblarmelo da me, non sarei proprio in grado neanche tra 10 anni. Cercavo qualche buon tecnico che sapeva farlo (possibilmente a prezzi modici) e di cui ci si poteva fidare. Su internet ce ne sono diversi in vendita o di tecnici che dicono saperli costruire a cifre tra 550 e 800 €. Solo, come faccio a fidarmi? Potreste consigliarmi?
Altrimenti ci sarebbe sempre la versione di Chameleon Labs (mi sembra il 7620). Che ne dite di questo?
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 29. Agosto 2010, 20:36:
 
Io non mi fiderei degli assemblati di terze persone sconosciute.
Ad esempio... un amico prese tempo fa un SSL Gyraf dalla francia, per 500€. Un po' di tempo dopo lo ha direttamente buttato, perché non suonava assolutamente come avrebbe dovuto ed i materiali utilizzati erano penosi.

Purtroppo quando ti affidi a privati non puoi avere alcune certezza. Quindi o si va alla cieca, o si evita, oppure magari si cerca qualcuno che possa avere qualche referenza o con cui per lo meno si possa entrare in contatto diretto.

Va detto che di bravi tecnici professionisti ed hobbysti ce ne sono molti. Basta trovarne uno che possa risultare affidabile, dargli lo schema ed il budget, ed il gioco è fatto =)
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 29. Agosto 2010, 20:59:
 
Proprio questo volevo...ne conosci qualcuno?
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 29. Agosto 2010, 21:11:
 
Qualcuno, sì. Non moltissimi, in verità... ma un paio di tecnici professionisti affidabili e dal costo "umano" se vuoi posso indicarteli, senza problemi.

Edit: sul mio profilo trovi la mia mail. Puoi scrivermi lì, e ti giro i contatti... così evitiamo pubblicità in pubblico.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 29. Agosto 2010, 21:28:
 
Ciao Adrian,
allora ti chiedo scusa perchè avevo inteso altro.
Un clone è tale quando il design costruittivo e i componenti usati sono identici all'originale, altrimenti possiamo parlare di un dispositivo ispirato, che è ben altra cosa.
Non conosco il chamelon, però posso dirti che Gyraf è molto accurato nelle sue riproduzioni, ho anche avuto modo di avere con lui uno scambio di emails qualche anno fa; al limite lasciami un po di head room a disposizione [Big Grin] vedo se riesco a trovare qualche info maggiore.

Saluti, D.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 29. Agosto 2010, 21:33:
 
Ok, vedo che Pape ti sta dando una mano, però rispetto a Gyraf, posso dirti che i componenti elettronici usati nelle realizzazioni che ho avuto modo di visionare io, erano tutti accuratamente scelti, con tolleranze dell'1% e in alcuni casi, componenti vintage, le analisi di risposta in frequenza erano ottimali, come la distorsione armonica ed altro.
Una rondine non fa primavera, però a questo punto non mi assumo certo la responsabilità di garantire per un costruttore che non conosco personalmente.
Se hai modo di ascoltare qualcosa, usa sicuramente questo parametro, e poi...se ne sei convinto, compra; altro non credo sia il caso che aggiunga.

Un saluto, D.
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 29. Agosto 2010, 21:57:
 
Scusate, prima ho scritto "un SSL Gyraf", in realtà intendevo dire un compressore spacciato per clone SSL fatto sulle specifiche Gyraf... almeno sulla carta.
Quindi non intendevo dire che i Gyraf non siano buoni prodotti, assolutamente... ma solo che un privato che dice "costruito sulle specifiche Gyraf" non sta ad indicare che poi il prodotto sia realmente così.

Scusate la superficialità di prima.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 30. Agosto 2010, 07:52:
 
Grazie per la precisazione.

Saluti, D.
 
Posted by pedreiro (Member # 10491) on 30. Agosto 2010, 19:44:
 
So di essere controccorrente ma non posso esimermi dall'esprimere il mio pensiero.

Il discorso del DIY fatto per “procura” non ha molto senso, a parer mio.
In fin dei conti serve solo a convalidare il vecchio proverbio del “chi più spende, meno spende”.

Mi spiego : il mercato dei “cloni” su cui poggiano i siti tipo “gyraf” si basa sul fatto che si viene allettati a spendere dei soldi per acquistare dei circuiti stampati ed altre amenità come frontalini serigrafati che servono ad assemblare un qualcosa che vorrebbe essere la replica di un apparecchio storico.

Ci sono due ragioni che impongono il condizionale, una è che quasi sempre i progetti contengono errori circuitali e l’altra consiste nel fatto che spesso molti componenti non sono più disponibili e la loro sostituzione causa ulteriori errori circuitali di cui dicevo sopra.

Dunque per me il senso della cosa è che chi si dedica a questo deve avere competenza specifica sia pratica che teorica; solo in questo modo è possibile risparmiare qualche euro, ma in fin dei conti mica tanti.

Demandare a qualcun altro che magari sa solo saldare dei componenti su dei circuiti stampati, non serve a molto anche se viene fatto a prezzi “umani”.

Per cui se non ci si trova nelle condizioni di saperlo fare da soli ed inoltre trovare anche gusto nel farlo, conviene comprare non il clone ma l’originale.

Se l’apparecchio non è più in produzione non conviene neppure buttarsi sui cloni “d’autore” perché costano più di quello che valgono; conviene invece scegliere una macchina moderna che costa di meno e funziona meglio, non foss’altro che nel frattempo la tecnologia ha fatto passi da gigante.
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 30. Agosto 2010, 22:01:
 
La tua opinione Pedreiro è senz'altro da tenere in considerazione. Sai dirmi qual'è 'una macchina moderna che costa di meno e funziona meglio'?
...ovviamente che possa svolgere la funzione di un buss compressor tipo SSL Gcomp...

forse Chameleon Labs?
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 30. Agosto 2010, 23:36:
 
Concordo con Pedreiro sul fatto che nel DIY audio, come in ogni "fai da te" il risparmio si riesce ad ottenere lavorando di prima mano, con le giuste competenze alla costruzione del "clone" e facendo un lavoro scrupoloso per la ricerca dei componenti originali che, nel caso in cui fossero fuori produzione, va orientata con pazienza verso i vari siti di aste o mercatini online; certo è, impossibile trovare un trasformatore Marinair 10468 nel negozio di elettronica vicino casa, o anche sui vari siti che si occupano vendita online di componentistica, più facile sarà trovare ottimi replacements (sostituti) tipo Sowter o JMAudio che suoneranno alla grande, ma un 1073 Neve, tra le tante cose ha quel carattere/suono anche e soprattutto all'implementazione di quel particolare trasformatore.
Nel progetto originale il 1073 lavorava sia con i Marinair che con i Carnill e nonostante ciò questi due hanno un colore decisamente diverso, un buon orecchio è in grado di captare queste differenze.
Per fortuna Carnill ancora produce i suoi trasformatori anche se io ho preferito usare dei Marinair originali nel mio double clone.
Questo lo dico per esperienza diretta e per avvalorare quanto è stato appena detto, non è una cosa semplice fare una buona "copia".
Ci sono poi casi di aziende che hanno realizzato ottimi cloni, inserendo ove possibile, parti originali, è il caso della Brent Averill Electronic che ha assemblato una sorta di ibrido, usando schede originali come lo stadio di preamplificazione BA 283 AV del Neve 1073 e i trasformatori Carnill.
Il livello di questa macchina il BAE 1073 lo conosciamo, è molto alto e anche il prezzo è certo più conveniente di un introvabile Neve 1073 originale, che se abbiamo la fortuna di acquistare in qualche mercatino a buon prezzo, ci ritroveremo sicuramente costretti a revisionare, con la necessità di metterci in moto per trovare i componenti necessari (molti dei quali, come i condensatori della philips non vengono più prodotti).
Peccato che per il GSSL non sappia proprio cosa consigliarti, purtroppo come ti ho già scritto, la mia sfera di interesse in ambito DIY è incentrata sulle apparecchiature necessarie per il tracking, ma non escludo che in un prossimo futuro possa ineteressarmi anche ai DSP.

Un saluto, D.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 30. Agosto 2010, 23:41:
 
Guarda quì ad esempio!
Siamo ad un livello molto alto a mio avviso.

Saluti, D.
 
Posted by pedreiro (Member # 10491) on 31. Agosto 2010, 09:01:
 
Ringrazio Damiafix per essere stato così preciso e circostanziato nell'aver elencato tutta una serie di cose che avrei fatto fatica a descrivere.

Tuttavia da un punto di vista concettuale il mio atteggiamento va nella direzione esattamente contraria alla sua.

Rincorrere il miraggio di un suono che ha fatto epoca e cercare di ottenerlo con strumenti oramai defunti o quantomeno con cloni improbabili rasenta la necrofilia musicale.

Mi ricorda un poco quello che fanno i cultori di musica antica che passano piu il tempo ad accordare strumenti considerati filologici che non a suonare realmente.

Tornando a noi, la domanda che mi pongo è questa : che senso ha, per esempio, continuare ad usare dei trasformatori audio anche in circuitazioni dove il progresso tecnologico ne ha annullato la loro funzione insieme ai loro difetti.

Si dirà : perché quei difetti hanno fatto epoca caratterizzando il suono della musica degli anni ‘70 ed ’80.

Bisogna considerare che tutta la strumentazione nel campo audio è nata per esigenze broadcasting usando componentistica e disegno circuitale allo stato d’arte negli anni ’60.
Continuare cinquant’anni dopo ad emulare queste stesse cose mi pare quantomeno bizzarro.
È ovvio che uno spacciatore di trasformatori d’epoca avrà moltissimo interesse a smentirmi alla grande.

quote:
Originally posted by adrian:
La tua opinione Pedreiro è senz'altro da tenere in considerazione. Sai dirmi qual'è 'una macchina moderna che costa di meno e funziona meglio'?
...ovviamente che possa svolgere la funzione di un buss compressor tipo SSL Gcomp...

forse Chameleon Labs?

direi di si, nel senso di partire dal principio funzionale (VCA con vca, OPTO con opto etc etc ...)
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 09:42:
 
quote:
Originally posted by pedreiro:
Continuare cinquant’anni dopo ad emulare queste stesse cose mi pare quantomeno bizzarro.

Dipende...
se si vuol emulare una macchina qualsiasi, posso essere d' accordo. Se invece a voler essere emulate sono machcine dal suono meraviglioso ed oggi purtroppo non più riscontrabile in altre apparecchiature, no.
Basta prendere l' esempio del pre/eq Neve 1073, o del compressore Gates SA39, o dei microfoni Neumann U47 tube e Telefunken Ela M 251. Sono tutte macchine molto vecchie, ma con un suono che attualmente è ancora imbattibile.
In quest casi o si ricorre al mercato dell' usato, o si cerca di reperire in giro i componenti e di costruire una macchina che possa presentare le stesse caratteristiche, o per lo meno qualcosa di molto vicino ad esse.
Quest' ultima è la cosa che cercano di fare i venditori di cloni (seri).
 
Posted by pedreiro (Member # 10491) on 31. Agosto 2010, 11:06:
 
..... Se invece a voler essere emulate sono machcine dal suono meraviglioso ed oggi purtroppo non più riscontrabile in altre apparecchiature, no. Basta prendere l' esempio del pre/eq Neve 1073, o del compressore Gates SA39, o dei microfoni Neumann U47 tube e Telefunken Ela M 251. Sono tutte macchine molto vecchie, ma con un suono che attualmente è ancora imbattibile.

Dipende ... da come si analizza la questione.

se intendi il suono come un elemento portante della musica, non ha senso il concetto di imbattibilità; il suono è in continua evoluzione, è peculiarità intrinseca di ogni mente musicale e va ricercato ed affinato individualmente da ogni musicista.

se invece il suono è un elemento che serve ad alimentare un mercato di studi di registrazione, tecnici audio, produttori discografici e commercianti di tutto l'indotto attinente, allora bisogna stare incollati alle mode ed a tutto quanto faccia "tendenza".

Il tutto ovviamente detto senza necessità di stabilire cosa sia meglio o peggio, ma solo per chiarire i propri punti di vista.

Per me fare musica è principalmente un problema musicale; secondariamente, anche se inevitabilmente, si trascina dietro delle questioni tecnico strumentali.
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 11:24:
 
quote:
Originally posted by pedreiro:
Per me fare musica è principalmente un problema musicale; secondariamente, anche se inevitabilmente, si trascina dietro delle questioni tecnico strumentali.

Certamente, ed è giusto che ognuno abbia le proprie posizioni e che ricopra i propri ruoli.
Se anche per chi, come me, svolge il ruolo di tecnico del suono le questioni tecnico strumentali fossero ritenute secondarie... inizierebbe a diventare un bel problema.
E dato che certe apparecchiature sono generalmente dedicate ai tecnici, e non tanto al musicista, credo sia più giusto che la valutazione della loro utilità/inutilità sia riservata ai primi.

Se ho budget e la produzione lo merita, se devo scegliere un microfono per la voce ne ascolto diversi, fino a trovare quello più adatto, che magari è un "anziano" U47 e non un "moderno" Rode.
Perché io, tecnico, lo faccio?
Semplice, perché suona meglio.
Questo è il lavoro del tecnico, quello a cui ha dedicato una vita, in cui ha competenze, è quello che gli viene richiesto e per cui viene pagato. Mi pare normale che vada alla ricerca dell' apparecchiatura più adatta, sia questa stata costruita il giorno precedente o negli anni 40.

Da qui nasce tutto il mercato, ed il senso, dei cloni.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 31. Agosto 2010, 12:24:
 
Vorrei precisare di essermi addentrato nelle questioni tecnologico-costruttive con un esempio relativo al Neve 1073, non per sfoggiare pseudo conoscenze in questa area di interesse, ma per rendere il senso di quanto difficile sia fare un clone; le motivazioni per le quali poi si dovrebbe o non dovrebbe realizzare una costruzione elettronica di questo tipo sono molteplici, e possono partire dalla pura e semplice curiosità, passione e giungere ad un uso specifico e professionale, perchè come spesso accade ci sono costruttori che partendo dai progetti originali, poi vi apportano delle modifiche ottenendo delle sonorità interessanti, e in questo senso mi viene in mente Silvano Ribera, che con i suoi microfoni R47 e R12 ha raggiunto a pieni voti dei risultati oramai conclamati (almeno secondo il mio personalissimo parere).
Chi ha capacità e conoscenze in tal senso può ritenere opportuno farlo per svariate ragioni, non è certo il mio caso per carità, ma nella storia questo approccio all'indagine scientifica ha alimentato il progresso tecnologico che conosciamo.
Poi, spostandoci da quello che apparentemente potrebbe sembrare lo sterile monologo di un feticista della musica [Cool] c'è da dire un cosa assai importante, il suono di certi apparecchi non è per forza "migliore" o "peggiore" di quello ottenibile dai corrispettivi strumenti di questa epoca, è semplicemente quel suono, colorato in un certo modo, che ha certe caratteristiche di risposta in frequenza e distorsione armonica e dinamica, certe peculiarità che sommate e lavorate nel mix portano, attraverso la mano sapiente di un bravo sound engineer a un determinato tipo di risultato, difficilmente ottenibile in maniera differente. Senza voler assolutamente polemizzare, aggiungo che questo è un dato oggettivo che non necessita certo di essere difeso dal pensiero di un anonimo (quale io sono), perchè la bibliografia sull'argomento è vasta e accreditata ma se anche ciò non fosse convincente, chi così la pensa può sempre appellarsi a quel famoso, irrazionale e assai comodo "de gustibus...." [Big Grin] !
Mi piace immaginare il sound engineer come un pittore che ha a disposizione una tavolozza e sceglie con cognizione di causa i suoi colori, alcuni tra quelli attuali ed ordinari, altri con delle sfumature che ha fabbricato egli stesso o più semplicemente acquistato, al fine di creare particolari contrasti cromatici che vibrano vividi nella sua mente e aspettano solo di essere sintetizzati nel mondo reale, in quella che potrebbe essere un'opera d'arte o una più probabile e ordinaria manifestazione della sua sensibilità umana.

Credo però che la discussione si andata un po fuori dalla domanda iniziale di Adrian e chiedo scusa per aver averla in qualche modo dirottata verso altro.

Saluti, D.
 
Posted by pedreiro (Member # 10491) on 31. Agosto 2010, 12:34:
 
Certamente, ed è giusto che ognuno abbia le proprie posizioni e che ricopra i propri ruoli. Se anche per chi, come me, svolge il ruolo di tecnico del suono le questioni tecnico strumentali fossero ritenute secondarie... inizierebbe a diventare un bel problema. E dato che certe apparecchiature sono generalmente dedicate ai tecnici, e non tanto al musicista, credo sia più giusto che la valutazione della loro utilità/inutilità sia riservata ai primi.
Mi hai sicuramente frainteso.
Le apparecchiature per fare musica non possono essere che dedicate a chi la musica la produce.
La musica non la produce un tecnico ma un musicista.
Chi stabilisce se un suono vada bene oppure male è il musicista e non il tecnico.
Quando ti commissionano un lavoro dove ti stanno facendo anche impiegare delle apparecchiature, ti stanno comunque chiedendo una prestazione musicale; conseguentemente tu scegli di impiegare ciò che ti pare e piace, compresa anche la sceneggiata per il cliente di fargli (solo) vedere che stai usando apparecchiature alla moda.
suonare uno strumento musicale è un'attività musicale, se stai suonando una musica scritta da un altro devi entrare nella sua testa oltre che, ovviamente, conoscere lo strumento che stai impiegando.
anche registrare musica è un'attività musicale e va presa con lo stesso piglio.
idem se stai mixando e così via.

Chiarito questo equivoco, confermo tutto quello che ho detto precedentemente cercando e chiedendo ai miei interlocutori una pari onestà intellettuale
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 31. Agosto 2010, 12:50:
 
Damiafix, effettivamente è andata leggermente fuori rotta (volevo solo avere indicazioni per trovare qualcosa che suonasse simile all'SSL ma ad un prezzo umano, almeno per me), ma comunque è stata interessante.
Sono d'accordo, vecchio e nuovo non corrispondono a meglio o peggio (nè viceversa), ma ad un suono piuttosto che ad un altro che può più o meno andare bene a seconda di cosa un sta facendo.
Alcuni strumenti poi sono diventati così caratterizzanti di un certo periodo che a volte vengono usati quasi come 'citazioni' di sound passati, in una sorta di revival nostalgico (che ha come concetto di fondo ' come si stava meglio quando si stava peggio'). Su questo sono d'accordo con Pedreiro, non mi piace molto, la creatività è qualcosa di più alto, e generalmente è 'futuro', non 'passato' e i limiti sono sempre nella testa, non nell'avere o no a disposizione un Neve 1073.

La mia posizione però è molto semplice. Non sono un fenomeno (almeno per ora [Smile] ) e avendo una macchina che suona simile ad un SSL dovrei garantirmi dei risultati accettabili (ovviamente imparando anche ad usarla bene) in quanto (come minimo) quella macchina è stata usata per centinaia di dischi che ho ascoltato e che ho apprezzato come sound.
Se partissi senza un riferimento impiegherei molto più tempo a diventare un fenomeno [Wink] !
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 12:51:
 
Oltre che concordare pienamente con ogni parola scritta da Damifix (specialmente per quanto riguarda i Ribera... che spettacolo di microfoni [Smile] ), volevo tornare in tema e tentare di rispondere ad Adrian:

i cloni SSL non li ho provati tutti, solo quello di Steffen, due cloni autoprodotti fatto "sulle specifiche Gyraf" di cui uno dei due fatto sicuramente sbagliando qualcosa, i vari plug-in (Waves, Duende, Liquidmix ed il Cytomic - The Glue) ed i moduli x-rack ma in questo caso non del g-comp... quindi niente Chameleon, purtroppo.
Tra tutti, quello che più si avvicina al tipo di suono del G-comp "vero" (ovvero quello installato sui banchi SSL serie 4000), è la versione di Steffen.
Va però detto che il suono del G-comp è difficilissimo da descrivere, e anche da comprendere. E' come se si trattasse di "un vibe", è come se aggiungesse elettricità al materiale audio, creando una sensazione davvero particolare e, se si azzeccano i settaggi, molto gustosa.
La componente di difficile "clonatura" credo sia questa, mentre la risposta dinamica è ben riprodotta da parecchi cloni, anche da alcune versioni software.

Quindi, dovendo consigliare proprio un clone SSL che si avvicini il più possibile all' effetto ottenibile con un G-comp (in realtà il nome tecnico sarebbe Quad Comp), tenderei a consigliare la versione di Steffen... che tra l' altro mi pare costi una cifra abbordabile.
Di cloni autoprodotti, come detto, ne ho sentiti due (in realtà tre, ma due costruiti dalla stessa persona, quindi li conto come fosse uno) e nessuno dei due aveva "quel qualcosa" che ha il quad comp, anche se uno dei due aveva una buona risposta dinamica.

Se invece vuoi vagliare anche altre ipotesi oltre al SSL, ti consiglierei di prendere in considerazione il versatile e sempreverde API 2500 e (soprattutto, a mio parere) il Phoenix, che ha un suono davvero molto interessante.
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 13:04:
 
quote:
Originally posted by adrian:
Non sono un fenomeno (almeno per ora [Smile] ) e avendo una macchina che suona simile ad un SSL dovrei garantirmi dei risultati accettabili (ovviamente imparando anche ad usarla bene) in quanto (come minimo) quella macchina è stata usata per centinaia di dischi che ho ascoltato e che ho apprezzato come sound.

Mmmmh, non direi Adrian. Temo che lo scopo che ti spinge all' acquisto sia errato... e che quindi l' acquisto non ti porterà al raggiungimento del risultato che ti stai preponendo.
Non lo dico per essere negativo e distruttivo, ma per evitare di farti avere false aspettative.

I dischi che hai ascoltato ed apprezzato come sound, li avresti ascoltati ed apprezzati anche senza master comp.
Spesso il quad comp è giusto una lieve sfumatura. Spesso lo si fa entrare in azione giusto come limiter, quindi per un paio di dB in rari punti.
In ogni caso, anche se prendi mix in cui il quad comp lavora come un ossesso, anche se lo spegnessi otterresti un mix che suona ugualmente bene. Quindi il gap che vuoi colmare credo proprio che andrebbe colmato a monte, quindi in ripresa e missaggio.
Per il resto, la differenza ad esempio tra il clone di steffen ed il the glue è molto sottile, praticamente impercettibile se non ad un orecchio attento ed allenato (con questo non voglio dire che tu non lo abbia, ma solo che la differenza all' interno di un mix sarà talmente minima da non poter quindi giustificare le tue aspettative).

Cmq la decisione spetta a te. Noi non possiamo che darti dei semplici spunti di riflessione... che spero possano tornarti utili [Smile]
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 31. Agosto 2010, 13:06:
 
Grazie PAPE per i consigli (e per essere rientrato in tema).
Purtroppo sia l'API che il Phoenix (sarei davvero curioso di provarlo) sono anch'essi per me fuori budget.
Volevo non superare i 1200/1400€, se possibile.
Considera che mi sto davvero un po' facendo le ossa su certi argomenti, e non vorrei fare spese importanti per poi rendermi conto nel tempo che ho fatto la scelta sbagliata.
Preferirei uno strumento che mi introduca alle varie tecniche e mi permetta di capire meglio il funzionamento del buss compressor (magari al tempo stesso migliorando la qualità dei miei mix).
Per questo il senso del mio topic è se potessero esistere macchine decenti che si avvicinano al suono e ai meccanismi SSL.
Proverò a contattare Steffen, anche se ho un po' paura della rivendibilità di queste macchine dal nome non blasonatissimo. Mi domandavo se la Chameleon Labs comunque non fosse più rivendibile (anche perchè costa davvero poco).
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 13:09:
 
Pedreiro,
quindi perché un musicista dovrebbe rivolgersi ad un tecnico?
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 31. Agosto 2010, 13:15:
 
Non avevo ancora letto il tuo ultimo post...
Comunque non penso di ottenere il suono di quei dischi solo comprando un clone del Gcomp...
Ho già imparato a mie spese quanto poco in qualità aggiunga di per sè l'acquisto di macchine supercostose dalle quali ci si potrebbe aspettare un salto enorme.
Semmai il discorso può essere che se l'aggiunta di un buss compressor aggiunge poco (se mi dici che spesso entra per pochi db in pochi punti evidentemente è così), allora forse io sto sbagliando strumento in quanto vorrei uno strumento che incida di più sul suono generale di un mix. Forse farei bene a guardare a qualcosa tipo Fatso o altro, che alla compressione aggiungono altre funzioni più 'coloranti'.
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 13:39:
 
Dipende da come vuoi utilizzarlo.
Io sul buss comp premo molto, ad esempio.. ed alla fine il mix cambia bilanciamenti, dinamica e suono se lo disattivo.
Avendo avuto la fortuna di lavorare anche su grosse produzioni posso riportarti l' esempio di due differenti tecnici/produttori, entrambi americani e assolutamente "top", con settaggi ed utilizzo del quad comp totalmente differenti.
Quindi, chiaramente, dipende da quale vuol essere lo scopo dell' utilizzo del comp in questione.
Di certo non migliora un mix... è solo un ulteriore strumento di lavoro, come lo può essere un compressore plug-in, un saturatore o un equalizzatore.

Ma è anche vero che io non faccio testo... ho venduto tutto [Smile]
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 13:43:
 
Scusa, avevo perso il tuo post precedente.
Sì, purtroppo quello della rivendibilità è un grosso problema.
Chameleon ha sicuramente più nome, e quindi mercato, rispetto ad un prodotto artigianale.
La decisione è difficile, lo so... e purtroppo non possiamo sgravarti noi da questo peso [Smile]
 
Posted by adrian (Member # 10859) on 31. Agosto 2010, 15:16:
 
Ok, credo che andrò su un Chameleon.
Se non è la macchina che fa per me (indipendentemente che assomigli davvero o no ad un SSL) lo rivendo e non dovrei rimetterci molto mentre avrò comunque imparato qualcosa.
Per andare su prodotti artigianali bisogna davvero essere sicuri che quello che si acquista sia la macchina davvero perfetta per te.

Grazie davvero a tutti per i commenti e le opinioni emerse (anche fuori tema...)
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 31. Agosto 2010, 20:56:
 
Adrian cerca di provarlo prima, fatti un giro in qualche studio della tua zona, magari ce l'hanno e ti rendi conto se ti piace o no....Try before buy!

Saluti, D.
 
Posted by PAPE (Member # 4470) on 31. Agosto 2010, 21:03:
 
quote:
Originally posted by damiafix:
Try before buy!

Eheheheh occhio che te bannamo! [Smile]
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 31. Agosto 2010, 22:40:
 
HAHAha, lo sapevo [Smile]
Ebbene si, felice e soddisfatto utente Steinberg Cubase, registrato dal 1990 (All'epoca midiware era ancora in Via Pio Albertelli) e in uso sulla gloriosa piattaforma Atari (ne ho posseduti 4) per concludere con l'ultimissima versione 5.5.1 della quale se vuoi allego anche uno screenshoot! [Big Grin]
Puntai sulla Steinberg, quando la Clab produceva un sequencer chiamato, Notator (molti di voi lo ricorderanno) ma che dire....non lo reggevo proprio, troppo criptico rispetto al Cubase.
Non puoi immaginare per quanti anni sono andato a prendermi gli aggiornamenti su Floppy direttamente a Roma, per me era come una sorta di pellegrinaggio in Terra Santa! [Smile]
Insomma, riformulo il consiglio ad Adrian, vediamo se la censura lo lascia passare:
"Provalo prima di comprarlo" ma così suona ancora peggio! [Big Grin]

Un abbraccio, D.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 31. Agosto 2010, 22:44:
 
To, guarda quì che ho trovato...ti giuro mi sono commosso! Quanti ricordi! [Eek!]

Scusa l'OT ma questa citazione era d'obbligo visto che il sito si chiama cubase.it [Razz] !
Passo e chiudo.

Arisaluti, D.
 
Posted by pedreiro (Member # 10491) on 01. Settembre 2010, 08:10:
 
quote:
Originally posted by PAPE:
Pedreiro,
quindi perché un musicista dovrebbe rivolgersi ad un tecnico?

forse perchè crede solo di esserlo e va in uno studio dove gli hanno detto che pagando si entra brocchi e si esce Varenne.

la musica principalmente è suono ed il musicista non può esimersi dalla sua cura.

il musicista ipotetico del tuo perchè dovrebbe rivolgersi ad un produttore che, quando è oberato di lavoro oppure se è snob ed ha allergia al neoprene dei cavi, si avvale dell'ausilio di un tecnico che già che sta li accende pure le macchine e verifica la taratura.

Lo ripeto, pensavo però si fosse capito, il succo del discorso che facevo sopra ( che Adrian ha capito benissimo) è che quando si sceglie di adoperare uno strumento perchè si vuole esattamente quella sfumatura timbrica, è come se si stesse facendo una cover in modo maniacale però, senza metterci niente di proprio.

Ovviamente se quattro sbarbati metallari vengono da te perchè sanno che con mille euro gli metti in mano un CD come piace a loro, mica li devi mandare al diavolo; ognuno tiene a famiglia .....
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 01. Settembre 2010, 13:19:
 
Caro Pedreiro, premetto che non voglio assolutamente polemizzare, visto che ci tengo a mantere la stima e il rispetto di tutti gli utenti di questo forum, lo scambio dei propri punti di vista è alla base della crescita, anche di quelle persone che leggono in maniera anonima, senza rispondere, e sono tante, e spesso si fanno un pacco di risate nel "vederci" discutere con così tanta premura ed animo, come se noi fossimo le nostre idee; ma l'esporre pubblicamente e virtualmente il proprio pensiero è differente che farlo faccia a faccia in un cerchio ristretto, quì restano le parole ma manca l'essere umano, mancano dei punti di riferimento importanti. Un corpo senza anima!

quote:
forse perchè crede solo di esserlo e va in uno studio dove gli hanno detto che pagando si entra brocchi e si esce Varenne.

la musica principalmente è suono ed il musicista non può esimersi dalla sua cura.

Questo tuo ragionamento, che potrebbe anche avere una sua valenza (premetto che io sono anche un musicista e concordo con il fatto che chi suona non possa esimersi dalla cura del suo suono e tutte le concatenazioni che questa consapevolezza comporta) presuppone però che tale cura, se sviluppata nel modo giusto comporti, a prescindere dal fatto che si acquisti un pre vintage o attuale, strumentazione di alta qualità. Nel caso specifico in cui, ho necessità di registrare le mie composizioni, partendo dai vari microfoni, passando per i cavi, i pre i convertitori, monitor ecc ecc, mi ritrovo alla fine del discorso ad aver speso come se niente fosse, non meno di 40-50.000,00 euro senza contare il trattamento acustico dell'ambiente nel quale devo lavorare ed una cosa molto importante, le competenze e la formazione come ingegnere del suono, aspetto fondamentale della parte conclusiva del discorso, che deve essere allo stesso livello se non superiore delle mie capacità compositive ed esecutive.
Questo è più di un investimento formativo, chi decide di muoversi in questa direzione o si ritrova una cariolata di soldi caduta dal cielo (per carità essere agiati non è un peccato) oppure decide di fare un investimento per prestare servizio in questo ambito, e oggi come oggi se non sei sicuro delle tue competenze, considerando la piega che ha preso il mercato è una scelta, assai azzardata!
Vorrei aggiungere poi, che non è detto che con un certo armamentario a supporto delle nostre eccelse capacità musicali, si sia poi in grado di districarsi.
Questa considerazione, è legata anche al genere di musica, quindi è fondamentale fare una distinzione, perchè se decido di fare il cantautore, tutto ciò non ha senso, perchè con una chitarra, un piano elettrico, un computer, scheda audio e la mia voce, butto giù dei provini e se sono in grado scrivo gli arrangiamenti per ogni singolo strumento e li incido in forma amatoriale, al fine che supportato dai relativi musicisti in uno studio opportunamente attrezzato (che posso affittare, facendo io stesso le registrazioni se ne sono capace, oppure con l'ausilio di un tecnico) possa registrarli e successivamente preoccuparmi del missaggio e del mastering.
Se invece sono un produttore di musica "elettronica" sono d'accordo con il fatto che sulla scia dei vari Jean Michel Jarre, Kraftwerk, Tangerine Dream, Vangelis, Walter Carlos, Klaus Schulze, Popol Vuh...e se vuoi continuo all'infinito, sia più che ovvio che debba essere opportunamente attrezzato con i miei synths, le mie batterie elettroniche, i miei registratori, ecc ecc perchè in questo genere è fondamentale che il musicista costruisca un vero e proprio rapporto con gli strumenti che usa, è uno stile di vita imprescindibile dall'uomo che vi si cala dentro!
Anche in questo caso però, spesso e volentieri alcuni di questi storici artisti dopo aver registrato le loro cose, spostavano le tracce verso studi attrezzati per il missaggio, seguendo si le operazioni personalmente ma affiancandosi nel compito finale e più delicato, ad ingegneri del suono, o persone formate in quella specifica direzione.
Se poi parliamo di musica classica o anche certi tipi di musica da film, credo che valga il sacrosanto concetto di saper leggere e scrivere [Big Grin] nel senso che con un foglio di carta e una matita si possono scrivere sinfonie, e i grandi del passato ce lo hanno dimostrato, anche se poi, si necessita sempre di ascoltare fisicamente il risultato, quindi a meno che non si è un compositore affermato, si necessita di un investimento per "affittare" un'orchestra e far eseguire e (eventualmente) registrare ciò che abbiamo composto.
Credo che ogni situazione vada varata in maniera diversa, è vero che il musicista deve aver cura del proprio suono, ma ci sono ambiti in cui, tale cura necessita di grandissimi investimenti, questo sempre in considerazione del bacino di utenza finale, a cui sarà rivolto ciò che produciamo.

quote:
il musicista ipotetico del tuo perchè dovrebbe rivolgersi ad un produttore che, quando è oberato di lavoro oppure se è snob ed ha allergia al neoprene dei cavi, si avvale dell'ausilio di un tecnico che già che sta li accende pure le macchine e verifica la taratura.
Trovare qualcuno che oggi, abbia ancora l'ardore di investire denaro per una produzione discografica è come fare 6! Il mondo della discografia è cambiato, e se posso dire la mia, credo che il meccanismo e il monopolio a favore dei pochi, sia destinato a morire con il processo di globalizzazione in atto e le nuove tecnologie informatiche, internet in primis.
Resta di fatto, che se un gruppo dovesse aspettare un produttore per veder realizzato qualcosa di proprio, credo che potrebbe tranquillamente veder sfiorire la propria giovinezza ed entusiasmo come quando si guarda un film; ci vuole poco perchè come ho già detto (e lo dico per esperienze dirette anche di un certo peso) questa figura ha subito una trasformazione negli ultimi 30 anni, ma non mi pare il 3d adatto per approfondire il concetto.

quote:
Lo ripeto, pensavo però si fosse capito, il succo del discorso che facevo sopra ( che Adrian ha capito benissimo) è che quando si sceglie di adoperare uno strumento perchè si vuole esattamente quella sfumatura timbrica, è come se si stesse facendo una cover in modo maniacale però, senza metterci niente di proprio.
Questo punto di vista è opinabile, nel senso che se in un arrangiamento decido di usare un lead
dello JUPITER 8 della Roland perchè quel suono per ragioni di qualsiasi tipo, estetiche, timbriche funzionali o stilistiche, rende il senso di quello che devo dire, lo uso senza avere il sentore che nel "resuscitare" quel synth stia commettendo un sacrilegio o qualcosa di blasonato, perchè se avessi in testa il suono di un piano, di una chitarra o di un flauto, varrebbe lo stesso ragionamento, dato che storicamente questi strumento si collocano molto più lontano di qualsiasi synth o strumento elettronico.
Un preamplificatore "suona" come uno strumento musicale, produce delle armoniche, e un produttore, musicista, o fonico, può decidere di usarlo o meno in base al personale gusto e risultato che vuole raggiungere; è come quando decidi di mettere un pizzico di pepe, o qualsiasi altra spezia su un pasto che stai cucinando.

Rispetto comunque il tuo punto di vista, del resto gli esseri umani per loro fortuna sono vari, molteplici in se stessi e tra di loro, ed è proprio questa differenza a renderli interessanti ed unici nell'Universo.

Saluti, D.
 
Posted by pedreiro (Member # 10491) on 01. Settembre 2010, 17:36:
 
Caro Damiafix, ho immenso piacere nel constatare che la pensi esattamente come me.
Se provi a rileggere tutto il poco che ho scritto cercando le note fra le righe ( [Wink] ) troverai il bignamino del tuo romanzo ( [Big Grin] ).

Ovviamente sarei stato ugualmente tranquillo se avessi esposto un pensiero contrario al mio; il confronto delle idee è comunque una cosa buona, apparentemente ognuno rimane sulle sue mentre nella realtà tutti prendiamo sempre un poco dagli altri.
 
Posted by damiafix (Member # 253) on 01. Settembre 2010, 20:28:
 
Grazie Pedreiro,
mi fa piacere che ti piacciono i miei romanzi [Big Grin]
quindi a questo punto, non ci sarà il rischio che qualcuno non capisca!

Stammi bene, D. [Wink]
 


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