posted 16. Marzo 2004 01:03                      

Nel coro di voci, a volte sagge a volte sgraziate, spesso ipocrite, sul problema dell'occupazione, stranamente nessuna affronta l'ipotesi di un modo nuovo di concepire la vita, di liberare finalmente gli esseri umani dalla piaga del lavoro che da secoli sottrae loro il tempo della vita.
Rimane oscuro come mai, data la straordinaria evoluzione tecnologica che ha moltiplicato i profitti quasi all'infinito, non si sia organizzato il lavoro in modi più rispettosi del diritto fondamentale di ogni essere umano: il diritto di vivere, avendone il tempo.
Sembra quasi che i sistemi che gestiscono nell'ombra il potere in ogni suo aspetto ritengano estremamente pericoloso trasformare geometri, operai, insegnanti, impiegati, burocrati, ecc. in altrettanti esseri umani.
Sembra che qualcuno ipotizzi che, avendo finalmente il tempo per organizzare la propria vita, gli esseri umani in quanto tali si ammalerebbero di meno o affatto (crollo dell'industria farmaceutica), non farebbero uso di droghe (crollo dell'industria del tabacco e affini), non avrebbero più alcuna pulsione nevrotica al consumismo (crollo dell'industria in generale) e non avrebbero alcun desiderio di vedere i film americani così insulsamente diffusori di violenza e stupidità (crollo dell'industria hollywoodiana). Data la libertà del vivere non ci sarebbe ragione di frequentare prostitute (crollo dell'industria della prostituzione).
Certo, la vita attende al di là di tutti questi augurabili crolli, ma certamente coloro che gestiscono la disperazione del profitto non possono rinunciare tanto facilmente alla loro squallida supremazia.
Di fatto l'essere umano ha diritto a lavorare non più di un giorno la settimana e a vivere, creare e giocare durante gli altri sei giorni, togliendo i propri figli dalle mani sciagurate di psicologi, insegnanti e "educatori". È ora di cominciare a concepire una vita credibile e appropriata alle reali esigenze di chi vuole assaporare la propria unicità e percorrere il cammino della vita col senso preciso di quanto sia prezioso ogni istante dell'unica occasione che ognuno ha di visitare questo pianeta.
È anche ora che quella manciata di tetri individui che gestiscono il potere nell'ombra scoprano che, impedendo all'umanità di vivere, tolgono anche a se stessi la possibilità di assaporare i toni più profondi e misteriosi del vivere.
Stranamente sull'unico pianeta dell'universo conosciuto che ospita la vita si parla e si discute di qualsiasi cosa meno che, appunto, della vita stessa.
Che sia un caso?

posted 16. Marzo 2004 16:07                      

Utopia!

ViRuS

posted 17. Marzo 2004 17:49                      

la vera utopia non è la visione, è l'idea di poter realmente cambiare lo stato delle cose.

posted 18. Marzo 2004 09:12                      

molto filipdicchiano...