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Topic: Sintesi software
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Ayeye Brazov
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Member # 2275
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posted 08. Giugno 2007 13:11
Mi chiedevo, considerando il proliferare di synth software: esistono mondi inesplorati nei quali abbiano ancora senso ricerca e sperimentazione (mi riferisco alla pura generazione sonora)?
E ancora, in tempi di synthedit (et similia): quali parametri determinano la dfferenza tra il prodotto migliore e il peggiore?
A voi le ardue sentenze.
Messaggi: 1564 | Data Registrazione: Mag 2003
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edobedo
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Member # 2346
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posted 08. Giugno 2007 16:32
Ultimamente ho provato Rapture, Massive, Zebra2, ma non è che mi abbiano impressionato. Io penso che le sonorità proposte dagli ultimi synth siano troppo complicate. Secondo me la cosa più importante è la facilità d'uso. Magari senti un preset che ti piace ma ti scontri con la difficoltà di zittire un dei quindici oscillatori Certo se vuoi fare un pezzo intero con un suono lo puoi fare, basta assegnare un pò di controller esterni, ma sembra che aprire un VSTì e fare un solo con un lead o un semplice suono con cui fare della ritmica sia diventato un lusso. A volte trovo delle cose interessanti nelle librerie della community di Reaktor.
Messaggi: 2441 | Data Registrazione: Mag 2003
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Agostino
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Member # 848
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posted 08. Giugno 2007 19:49
Premetto che non bisogna mettere limiti alla provvidenza, quindi ben vengano synth con 15 oscillatori. Penso però che un bel synth con soli due oscillatori sia già una gran bella cosa e magari nella sua semplicità sia anche più apprezzabile. Con l'evolversi dei synth personalmente son passato dalla programmazione di synthedit a ...... niente, meglio lasciar perdere, non c'è più soddisfazione, è diventatio tutto più complesso ma tutto più ragiungibile. Io non mi diverto più.
Messaggi: 1547 | Data Registrazione: Mar 2002
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c.pusher
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Member # 5523
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posted 08. Giugno 2007 21:36
quote: Originally posted by Agostino: è diventatio tutto più complesso ma tutto più ragiungibile.
forse il contrario: è diventato tutto piu ragiungibile, ma tutto piu complesso...
Messaggi: 3512 | Data Registrazione: Apr 2005
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yasodanandana
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Member # 1424
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posted 08. Giugno 2007 23:59
quote: Originally posted by Ayeye Brazov: Mi chiedevo, considerando il proliferare di synth software: esistono mondi inesplorati nei quali abbiano ancora senso ricerca e sperimentazione (mi riferisco alla pura generazione sonora)?.
mmh.. io avrei in mente cose che non sono poi tanto nuove.. per esempio una sintesi additiva fatta bene, come il vecchio kaway k5. Ovvero avere a disposizione un oscillatore scomposto in, boh, 16 o 32 armoniche ognuna col suo inviluppo. Un'altra roba bella ma forse fantascientifica e' una resintesi di campioni di una certa lunghezza poi trattabile in additiva come sopra.. Ovvero, campiono un suono di tre secondi, poi lo strumento me lo scompone in, che so, 16 o 32 armoniche ognuna col proprio inviluppo.. Molto piu' semplice ma non meno interessante e' cio' che ipotizzava qualche anno fa Brian Eno... un synt con molti presets e molta possibile varieta' sonora, con la possibilita' vera e piena di arrivare, a forza di "morphing" al suono o alla banca di suoni che ci soddisfa. Ovvero.. io compro il synth... scelgo quattro, otto o venti suoni che mi piacciono e la macchina mi da un banco di 100 suoni intermedi fra quei quattro che ho scelto come "genitori".. e via cosi' finche' non trovo qualcosa che mi piace e lo salvo
quote: Originally posted by Ayeye Brazov: E ancora, in tempi di synthedit (et similia): quali parametri determinano la dfferenza tra il prodotto migliore e il peggiore?
il gusto.. oppure, se vogliamo oggettivizzare, le risultato commerciale dell'opera musicale dove il tale suono sia presente
Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002
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yasodanandana
Member
Member # 1424
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posted 09. Giugno 2007 00:03
ah.. aggiungo volentieri che per me ogni synth dovrebbe avere la pagina "easy" dell'editor della FM8.. una cosa del tutto geniale..
me la immagino applicata a strutture tipo moog modular o ms20, che agisca pure sulle patches di collegamento fra i vari moduli
Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002
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pierecall
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Member # 1290
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posted 09. Giugno 2007 11:15
quote: Originally posted by yasodanandana: ah.. aggiungo volentieri che per me ogni synth dovrebbe avere la pagina "easy" dell'editor della FM8.. una cosa del tutto geniale..
me la immagino applicata a strutture tipo moog modular o ms20, che agisca pure sulle patches di collegamento fra i vari moduli
sulla korg ms 20 vi è la pagina edit del pannello almeno a memoria breve
ciao mario
gennaro
Messaggi: 5876 | Data Registrazione: Ago 2002
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Agostino
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Member # 848
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posted 09. Giugno 2007 13:49
quote: Originally posted by c.pusher: quote: Originally posted by Agostino: è diventatio tutto più complesso ma tutto più ragiungibile.
forse il contrario: è diventato tutto piu ragiungibile, ma tutto piu complesso...
Dipende dai punti di vista. è sempre la stessa storia, il bicchiere lo si può gurdare mezzo pieno o mezzo vuoto. Le sonorità diventano raggiungibili, i synth sono più complessi, ma vale anche l'incontrario, le sonorità sono più complesse ed i synth più raggiungibili.
Messaggi: 1547 | Data Registrazione: Mar 2002
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Ayeye Brazov
Member
Member # 2275
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posted 11. Giugno 2007 09:04
Dunque, sulla prima questione, Yaso nel suo post datato 08 Giugno 2007 23:59 ci ha preso in pieno, il tenore della sua risposta era proprio quello che mi aspettavo. Altre idee?
Sul secondo un po' meno, e provo a spiegarmi meglio. Nell'hardware, a parte la struttura, probabilmente la scelta della componentistica elettronica può fare la differenza tra uno strumento e l'altro. Lo stesso non si può dire del software se il punto di partenza sono i "moduli" di synthedit, e quindi se tutti i programmatori partono dagli stessi componenti di base. Riformulo la domanda: cosa determina l'innovazione, la qualità e il successo di uno strumento creato con synthedit?
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Agostino
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Member # 848
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posted 11. Giugno 2007 14:14
quote: Originally posted by Ayeye Brazov: ........... Riformulo la domanda: cosa determina l'innovazione, la qualità e il successo di uno strumento creato con synthedit?
Synthedit è un mezzo come un'altro. L'innovazione e la qualità è nel programmatore. Il fabbro, il falegname e gli artigiani in genere hanno sempre lo stesso materiale a disposizione, ferro, legno e materia prima, come pure hanno sempre gli stessi attrezzi, scalpellini, martelli, serra a nastro e utensileria. Ciò che fa la differenza nel creare un oggetto qualunque esso sia è la bravura dell'artigiano. Lo stesso discorso vale anche per la programmazione di un synth con synthedit. I moduli sono sempre quelli, è l'ingegno umano che ha più possibilità nel distribuirli diversamente determinandone la qualità e quindi il successo.
Messaggi: 1547 | Data Registrazione: Mar 2002
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edobedo
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Member # 2346
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posted 11. Giugno 2007 16:46
Vero, ma forse la domanda era anche se c'è qualcosa di possibile oltre agli utensili che conosciamo. Io non conosco Synthedit perchè non esiste per Mac, quindi non so. Vedo che in Reaktor si possono fare cose folli ma è difficile ottenere il risultato che hai in testa, e questo è un ostacolo enorme.
L'ipotesi di Eno di cui parlava Yaso è molto interessante, invece di mettere i parametri di randomize. Una cosa del genere esiste in Reaktor, ma limitata (per forza di cose) al singolo ensemble, e limitata al morphing tra due presets.
Messaggi: 2441 | Data Registrazione: Mag 2003
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