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[QUOTE]Originally posted by ninja636: [QB][QUOTE]Originally posted by yasodanandana: [QB] =Speranze?= penso che la crisi economica nella quale siamo entrati, quando diventera' veramente forte, riportera' la possibilita' di fare arte e di camparci... [/QUOTE]Caro Yaso, complimenti per il tuo lavoro di musicista. Sono davvero felice per te. :) Io però non sono d'accordo col pensiero riportato sopra, anzi, è la cosa che più mi scoraggia e spaventa perché in una società con la pancia vuota l'arte non può fiorire. Noi abbiamo la pancia piena molto più di tantissimi paesi nel mondo, ma così come stiamo messi ora, dopo 20 anni di cultura gambizzata metodicamente e con la crisi che ancora non sembra regredire, qui nessuno investe e l'arte ne soffre. La danza contemporanea è morta da un pezzo, la musica sta lì lì. MacD, se non erro, diceva che di questi tempi anche le star fanno la fame. E chi non star vorrebbe campare di concerti, già da anni non ce la fa - non parlo per me che non son nessuno, ma di musicisti bravi che hanno sempre suonato e che ora sopravvivono solo grazie all'insegnamento. Io la vedo male. Per questo parlavo di speranza di "sopravvivere" alla crisi. Per quel che riguarda il pensare al pubblico, forse mi sono espressa male. Ovvio che se uno lavora per vendere pensi al pubblico; ma quello che intendo è che mi prende l'ansia da prestazione appena cerco di fare qualcosa, e spesso questo mi blocca. Poi di solito finisce che o mi metto a tavolino e costruisco pian piano, tra mille ripensamenti etc e ci metto un sacco di tempo, o scoppio e le cose escono come l'eruzione di un vulcano. Nel secondo caso di solito sono cose molto forti e autentiche che funzionano, ma l'argomento (per es. il testo) o la forma sono per me poco controllabili e a volte dopo uno "sfogo" mi trovo con del materiale buono ma di cui non so bene che fare. Lo metto da parte, ci lavoricchio (è anche difficile da rimaneggiare - sicuramente non ho abbastanza mestiere), lo aggiungo alla catasta dei pezzi "miei" e lì rimane. Se poi capita qualcosa per cui posso riacchiapparlo bene, altrimenti resta lì. Se riuscissi a uscire con un concerto che mi faccia un po' di nome, dopo potrei riprendere quei pezzi "miei" e proporli. Ora come ora, nessuno mi si fila. E poi sono in un momento critico, ogni cosa che faccio mi sembra banale. Vi è successo? Come l'avete superato? Non posso più lavorare con le mani a causa della tendinite, se lavoro 1 ora poi devo star ferma per 2 giorni, non riesco più a chiudere le mani, le dita non hanno forza, a volte non posso neanche guidare la macchina. Una volta non sono riuscita a girare la chiave per rientrare a casa, ho dovuto chiamare un vicino che mi aiutasse. A volte mi viene anche per l'uso del mouse (il fotoritocco è micidiale) o per lunghe trascrizioni. Insomma, se sto un giorno a scrivere con la tastiera, il giorno dopo non uso le mani. E cmq il costo di un gioiello fatto a mano adesso è assolutamente improponibile, quasi tutti i miei amici hanno chiuso col passaggio lira-euro, quei pochi che sono riusciti a tenere aperto il laboratorio ora lavorano l'argento e hanno problemi a vendere l'oro lavorato a mano, lo fanno solo per qualche cliente affezionato che si fida e vuole il loro "tocco", altrimenti costano meno i gioielli di fabbrica. Una cara amica, molto brava, che ha una gioielleria al centro di Roma mi diceva che per vendere gli oggetti d'argento fatti da lei non può superare i 50 eur al pubblico perché se impiega più di 20 minuti per fare un oggetto, ci rimette. Capite bene che in 20' non si fa niente. Se in più ci si aggiunge il costo del metallo (43,50 eur al grammo per l'oro fino), è impensabile, sei già fuori. O sei Bulgari, o niente. Una coppia di farfalline, i cosini che fermano gli orecchini col perno, pesa 0,45... e manca ancora tutto il resto. Vi ringrazio, non posso più fare l'orafa. Anche i progetti non li compra nessuno, le aziende hanno chiuso (Arezzo, Vicenza), è rimasto molto poco, praticamente nulla. E poi sono stufa, dopo tanti anni non ne posso più. Anche lì ci sono problemi con il contemporaneo, in Italia siamo 20 anni indietro rispetto all'europa, solo recentemente il gusto e il mercato si stanno evolvendo perché le grandi marche hanno proposto gioielli con nuovi materiali, come l'acciaio. Ma noi piccoli, i non-Bulgari, campiamo con le catenine per il battesimo. Ormai non conviene lavorare a mano, o meglio, in pratica non è possibile. Anche qui l'arte muore, anche se arte minore. Ricordo che quando iniziai, il mio M° era uno della vecchia scuola e sapeva fare i moschettoni a molla (quelli tondi che chiudono le catenine) a mano. Una roba da "rifare gli occhi alle pulci". A noi apprendisti non l'ha neppure insegnato, non c'era tempo e nessun cliente avrebbe speso molto di più per un cosino che in fornitura costava quasi nulla di manifattura. Moltissime cose che ho imparato e so fare, ora non si fanno più. Negli ultimi anni mi son salvata per la clientela di privati che mi ero creata e per i gioielli contemporanei che andavano bene fuori Italia, ma non vi dico i salti mortali che ho dovuto fare. Solo alla fine fine fine, dopo anni di girare per l'europa proponendomi, mi fu offerto un posto ad Amburgo come progettista e responsabile della produzione per una linea di una stilista tedesca: avrei preso più di tre volte di quanto avevo mai sognato di guadagnare in Italia, mi pare fossero 150.000 lire l'ora dell'epoca. Non andai perché mio padre si ammalò e avendo già perso la mamma, non volevo lasciare il papà a morire da solo, così rinunciai a emigrare. Dopo, ho dovuto smettere. Ed eccomi qui. Insomma, tra musica e oro, non è proprio come vendere il pane ;) p. s. eseguo piccoli lavori di giardinaggio, disponibile per dog-sitting e canto di ninne nanne anche a domicilio, prezzi modici, contattare Fischio p. p. s. ho preso la Suite, mi sveglio di notte con gli incubi da conto in rosso, ma devo dire che suona alla grande![/QB][/QUOTE]
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