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cura di Natale
Caccavo
Una
caratteristica comune nel sound di tutti i chitarristi "elettrici"
è senzaltro quella di una distorsione "calda":
il classico ampli valvolare possibilmente "a manetta"
e un cabinet adeguato (spesso di notevoli dimensioni e peso).
É
evidente che tale caratteristica fondamentale non rende certo
il setup molto pratico e trasportabile (nonché economico)
oltre a richiedere spazi e tempi adeguati per la pratica dello
strumento (provate ad accendere il vostro Marshall a manetta
alluna di notte nella vostra camera da letto e tutti i
vicini accorreranno... di certo per applaudire lispirazione
improvvisa che vi ha colto...).
Ma
anche in studio la registrazione di una chitarra elettrica "ben
amplificata" o processata comporta molti vincoli, perché
lascia ben poca possibilità di interventi successivi
al sound engineer. Dal
punto di vista del tecnico del suono, generalmente sarebbe preferibile
effettuare tutte le registrazioni dry e applicare in seguito
effetti o altre elaborazioni del segnale.
Come
tutti sanno però, è pressoché impossibile
convincere un chitarrista a registrare una chitarra "dry"
("e poi dopo gli effetti te li metto io..."). Del
resto, entrare con una chitarra clean in un mixer non è
proprio il massimo della vita e prosciugherebbe la vena creativa
e interpretativa di un qualunque chitarrista, anche inserendo
costosi dispositivi per il trattamento del segnale (preamplificatori,
distorsori, ecc.), perché finora una valida emulazione
di amplificatori valvolari non è mai stata raggiunta
dalle tecniche a stato solido.
In
particolare per il chitarrista, il suono del suo strumento non
è un "optional", ma è parte integrante
della performance. Potreste
mai immaginare un solista che si gira verso lampli in
cerca del feedback e, non avendo la "reazione" desiderata
dalla catena sonora, continua a tenere la nota? Senza poi pensare
ai miti (da Jimi Hendrix a Eric Clapton, passando per Carlos
Santana) per i quali "quel particolare suono", dovuto
a una determinata catena di preamplificazione-distorsione-elaborazione-amplificazione,
è una caratteristica peculiare dellesecuzione.
PROBLEMA
SENZA SOLUZIONE?
Finora sì, ma le tecniche digitali alla base di miracoli
già avvenuti (per esempio i cloni virtuali di synth vintage
o di processori audio), unite allesperienza specifica
di chi gli amplificatori a valvole li ha sempre fatti, questa
volta hanno fatto la differenza.
È
così che Spectral Design e Hughes & Kettner hanno
introdotto la nuova tecnologia DSM (Dynamic Sector Modeling),
che finora ha partorito due oggetti: uno hardware ("zen-Tera"
un rivoluzionario amplificatore per chitarra che può
replicare vari amplificatori valvolari classici) e, grazie al
sodalizio con Steinberg, uno software: WARP, oggetto di questo
test.
LE
SPECIFICHE TECNICHE
Warp è un plug in per applicazioni compatibili VST
(attualmente rilasciato solo in versione per PC, ma presto sarà
disponibile anche in ambiente Mac), pensato sia per applicazioni
live che per processare tracce audio già registrate nel
sequencer audio.
Le
caratteristiche dichiarate sono di grande interesse:
- Emulazione
perfetta di 3 amplificatori (Jazz Chorus Amp, Plexi Amp, Warp
Rectified Amp)
- Speaker
simulation, 3 Speaker Cabinet disponibili (Combo, 4x12"
British, 4x12" Greenback)
- Controlli
per le regolazioni specifiche di tutti i parametri dellamplificatore
emulato
- Possibilità
di utilizzare ognuna delle 3 "testate" con ognuno
dei 3 cabinet
- Parametri
automatizzabili nel sequencer VST
A
tutti gli effetti Warp è un amplificatore (o meglio trasforma
il vostro impianto audio nellamplificatore desiderato),
dunque loperatività è quella convenzionale.
Se vorrete ottenere un feedback, non dovrete far altro che orientare
il pickup della chitarra verso la cassa da cui il suono viene
emesso; se vorrete intervenire sui parametri dellampli,
dovrete operare con il mouse (sulle manopole del pannello virtuale,
che replica i comandi dellamplificatore originale). Nellutilizzo
live, come per tutti gli strumenti o effetti virtuali, linterazione
tramite mouse è probabilmente lunico limite delloggetto;
un controller hardware esterno dedicato (con 16 manopole e 4
pulsanti) sarebbe lideale.
Se
il materiale in ingresso è "sporco" o rumoroso,
otterrete solo "tanto rumore". I risultati migliori
si hanno registrando sorgenti pulite e collegando direttamente
la chitarra a un ingresso ad alta impedenza del mixer o, ancora
meglio, della scheda audio (se ne è dotata, come ad esempio
Echo Mona, Edirol UA5, Nuendo AudioLink, ecc.). Questultima
dovrà essere necessariamente di alta qualità (meglio
i modelli con conversione a 24 bit) e a bassa latenza. Tempi
di latenza al di sotto dei 10 ms (tipici di schede con driver
ASIO) sono senzaltro accettabili e (considerando la velocità
di propagazione del suono nellaria) equivalgono al ritardo
che il nostro orecchio (non) percepisce quando siamo a pochi
passi di distanza da una cassa dalla quale la chitarra è
riprodotta.
Linstallazione
di Warp da CD Rom è velocissima e avviene senza problemi.
Una volta avviato lambiente VST, è preferibile
assegnare Warp in modalità Insert di canale (è
comunque possibile lavorare anche in mandata effetti Send).
Durante le registrazioni in Cubase VST, il segnale che viene
registrato sulla traccia audio è non processato, anche
se dai monitor si avverte leffetto di Warp. Questo permette
al performer di suonare con la sonorità desiderata, ma
con tutta la flessibilità che dopo serve al sound engineer
per eventuali modifiche sui parametri.
GLI
AMPLIFICATORI
Come si è detto, gli amplificatori disponibili sono
3:
- JC
Clean: un classico Jazz Chorus a transistor degli anni 70,
caratterizzato da un suono molto caldo e pulito, dotato di
controlli di Volume, Bass, Mid e Treble.
- Plexi:
emula la classica testata valvolare British 50W, normalmente
utilizzata insieme a uno speaker 4x12". I controlli disponibili
(che nel settaggio originale erano sempre tutti a manetta)
sono: Gain, Master, Bass, Mid, Treble, Presence. È
questo il modello di ampli in cui si avverte maggiormente
lazione del DSM, con uno spettro armonico molto ampio,
pilotato in real time dalla dinamica di esecuzione della chitarra.
- Warp:
si ispira alle testate valvolari Californiane Rectified, i
controlli disponibili sono simili a quelli del Plexi.
I
CABINET
Per ognuna delle testate può essere utilizzato uno
dei tre cabinet disponibili, rigorosamente marchiati Hughes
& Kettner:
- Combo
clicca per la foto (cono da 12" in cassa aperta)
- British
(4 coni da 12", speaker tipico degli anni 80)
- Greenback
(4 coni da 12", speaker di grande potenza)
Per
scegliere un cabinet è sufficiente cliccare sul simbolo
dellaltoparlante, fino a selezionare quello desiderato.
IL
TEST
È con grande curiosità che ci siamo accostati
a Warp, un po per le voci di chi gridava al miracolo e
un po per lo scetticismo indotto dagli amici chitarristi
e dai puristi del "valvolare", ritenuto un regno ancora
non aggredibile dalle nuove tecnologie. Finora, sia i plug-in
SW che altri baracchini HW per la simulazione di amplificatori
hanno visto abbastanza scettici i chitarristi (eccezion fatta
per il POD). È per questo motivo che abbiamo voluto sottoporre
Warp ai più "conservatori" tra i nostri amici
chitarristi.
Prima
di tutto abbiamo riprodotto le demo in MP3 (scaricabili anche
dal sito Steinberg): belle, ma sono sempre delle demo, cioé
non sai come le hanno fatte...OK, passiamo alle song dimostrative
per Cubase presenti sul CD Rom di Warp (dove lazione del
plug-in può essere bypassata, per ascoltare il materiale
audio non processato/processato).
Lespressione
dei vari spettatori è stata il commento più significativo:
per tutti liniziale smorfia di scetticismo si trasformava
prima in: "non ci posso credere" e quindi in: "me
lo fai provare live con la chitarra?". Sia nel test sul
materiale registrato, che nelle prove live, Warp si è
rivelato sorprendentemente realistico, evidenziando la flessibilità
dellalgoritmo di Dynamic Sector Modeling, estremamente
flessibile in relazione alle dinamiche di ingresso. Con un sistema
ben ottimizzato, le latenze sono inavvertibili.
La
cosa che colpisce di più è la possibilità
di ottenere nei monitor dello studio, in cuffia o dal PA, esattamente
"quelle sonorità" che si ritenevano esclusive
di certe accoppiate testata/cabinet, ma senza le elevate pressioni
sonore normalmente richieste per far lavorare i sistemi nella
parte più interessante della curva, cioè in saturazione.
Per
la prova, abbiamo utilizzato due configurazioni:
- un
PC portatile basato su Intel PIII a 1130MHz con 256MB Ram
e interfaccia audio USB Edirol UA5
- un
Tower con AMD XP1800+ , 512MB Ram e due schede audio: Echo
MONA e Midiman Rbus (in link con un mixer Roland VM3100 Pro).
In
entrambi i casi abbiamo utilizzato sia il sistema operativo
Windows 2000 Pro che Windows ME, con Cubase VST32 5.1 R1. Tutte
le configurazioni erano dotate di ingressi ad alta impedenza
per chitarra.
Abbiamo
verificato che lutilizzo di CPU del PC è abbastanza
contenuto, ma dipendente direttamente dalla configurazione del
sistema. Per esempio, con il PIII 1130/256MB Ram il misuratore
di performance di Cubase VST32 ha evidenziato un utilizzo di
CPU di poco inferiore al 20% per ogni istanza di Warp caricata.
Con la configurazione basata su AMD XP1800+ e 512MB Ram, lutilizzo
di CPU si è ridotto a meno del 10%, per ben 3 istanze
di Warp contemporaneamente funzionanti!
CONCLUSIONI
A chi è rivolto un processore come Warp? La risposta
è immediata: a chiunque abbia lesigenza di registrare
o suonare chitarre!
Warp
può essere sicuramente utilizzato sia da chi vuole elaborare
delle chitarre (da registrare "clean") in modo convincente
e lasciando tutta la libertà di interventi successivi,
sia da un performer che cerchi un ottimo e pratico simulatore
di amplificatori e casse per utilizzi live.
In
una registrazione in studio, il vantaggio di utilizzare Warp
diventa evidente: il chitarrista riesce a suonare con la sonorità
desiderata (con la chitarra che entra "clean" nel
mixer o nella scheda audio). Con Warp in modalità insert
su un canale di VST, la chitarra viene registrata senza alcun
effetto, anche se il chitarrista suonerà con la timbrica
desiderata. In seguito, il tecnico del suono potrà dosare
in maniera ottimale tutti i parametri, cambiare modello di ampi
o di cassa, aumentare la presenza, modificare gain o equalizzare
nel modo desiderato. Tutti gli interventi sui parametri possono
essere registrati e quindi automatizzati (in una traccia del
sequencer). Il risultato finale è quello di una registrazione
effettuata con loggetto reale.
Nellutilizzo
live, Warp permette di evitare costose, pesanti e non altrettanto
flessibili testate valvolari con tanto di voluminose casse a
corredo, a patto di disporre di un ambiente "ospite"
VST, di una scheda audio a bassa latenza e di un ingresso audio
ad alta impedenza (e di abituarsi alle regolazioni delle "manopole"
mediante mouse).
Per
concludere, sia per fedeltà di emulazione che per praticità
di utilizzo, prevediamo che WARP diventerà presto un
must irrinunciabile in ogni setup VST.
A
cura di Natale
Caccavo
Il
materiale di questa pagina è di proprietà di Natale
Caccavo e Cubase.it
In
Rete
steinberg.net
Su
Cubase.it
L'uscita
di Warp VST
La
pagina con i link alle demo ed alla brochure
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