Salvea tutti.Su un numero decisamente vecchiotto di una rivista che discute di audio, risfogliando un po' gli articoli mi è saltato all'occhio una particolare affermazione...cito....:
"Se avete a disposizione un sistema che vi permette di scegliere quale frequenza di campionamento utilizzare, sarebbe meglio lavorare con la frequenza piu' alta consentita, anche perchè in fase di elaborazione dei segnali (effetti) è speso possibile ottenere dei risultati di qualità sensibilmente migliore con una frequenza alta".
La mia curiosità è questa.
Assodato che lavorare con una frequenza piu' alta possibile, rende migliore la qualita dell'audio lavorato (resa degli effetti compresa), e considerato che se lavorassi con la mia 410 Firewire M-Audio a 96 khz non andrei molto avanti a stendere un progetto ke mi si impallerebbe tutto, anche mettendo il bus al massimo possibile..se io lavorassi una traccia a 44.1khz e ne facessi il mixdown a 96khz (applicando al progetto la freq di campionamento giusto prima di effettuare il mixdown, quindi convertendo tutti gli eventuali file audio usati, a 96khz), in teoria (secondo me ke sono un ignorante) dovrei avere una resa migliore negli effetti sia di dinamica che gli altri, da cio' che ho letto (tralasciando la qualità dell'audio in se e focalizzando l'attenzione soltanto sulla qualità degli effetti).
Nel momento in cui ho effettuato il mixdown a 96khz, io andrei a riconvertire in fase di mastering da 96 a 44.1 .
Quello che mi chiedo io è se (ammeso che sia possibile il "passare e spassare" da una freq di campionamento all'altra) riuscirei a godere della maggiore qualità degli effetti nel momento in cui faccio un mixdown a 96 e dopo lo riconverto a 44.1 , o se sto dicendo un mukkio di cavolate.
Non so se è chiara la discussione..la rileggo e a volte anche io che ho scritto mi perdo tra i "se" e tra i "ma"....eheheh....
Thanks mates........!!!!!!