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Topic: usare il gate sulla batteria
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Spaventapasseri
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Member # 9216
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posted 10. Gennaio 2009 11:51
salve a tutti
Quando registro la batteria uso 8 tracce separate:
- cassa - rullante su - rullante giù - tom1 - tom2 - timpano/ride - pan dx - pan sx
Premetto che lavoro principalmente con gruppi rock, in cui per scelte stilistiche e gusto personale, cerco di preservare il più possibile i suoni naturali degli strumenti.
Ma ovviamente un po' di lavoro va fatto, e per tirare fuori il suono della batteria uso il gate su cassa e rullante.
Voi come lavorate? Io ho dei problemi soprattutto sulla cassa. Quando metto il gate sento un "pop" sull'attacco della cassa veramente brutto, che si elimina solo mettendo un attacco lento nel gate (ah, uso il Sonalksis SV-719, mi piace molto, lascia inalterato il timbro, cosa che a mio avviso non accade con il gate base di Cubase).
In generale io vorrei evitare di tagliare tutto su cassa e rullante, non mi piace l'effetto che si crea, e quindi il gate lo uso quasi come se fosse un expander, cioè semplicemente attenuando molto tutti i rientri senza cancellarli del tutto (sono molto molto bassi).
Ecco la catena dell'insert di cassa e rullante:
- gate - equalizzatore - compressore
In questo modo (cioè senza tagliare del tutto i rientri) sono riuscito ad ottenere un suono molto naturale della batteria, con i pezzi ben legati tra loro, ed essendo i volumi dei rientri molto bassi non ho problemi con le equalizzazioni.
Voi cosa fate di solito? Tagliate tutto (se sì come regolate il gate?) o lasciate un minimo di suono?
Messaggi: 533 | Data Registrazione: Mar 2007
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ondarete
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Member # 6820
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posted 10. Gennaio 2009 12:50
il gate e' un male obbligatorio per eliminare i rientri dai microfoni quando non sono suonati ,anche quando sono suonati i rientri ci sono sempre perche' nessun batterista suona un tom per volta e poi ci sono gli altri strumenti "in aria" , pero' sono coperti dalla maggior forza di quello suonato. e' ovvio che aprendosi dopo il suono , un pezzettino si perde sempre e guarda caso e' proprio la punta della cassa che e' la parte piu' importante . bisogna giocare molto di compromesso su velocita' di apertura (che penso sia meglio rapida) soglia che deve essere molto prossima all'apertura ma non deve aprirsi con gli altri strumenti e io inserisco specialmente sulla cassa sulla catena di controllo un filtro parametrico tarato proprio sulla frequenza della cassa in modo da escludere gli altri strumenti e poter tenere la sensibilita' piu' alta possibile. Piccola polemica : i batteristi sono proprio delle teste di coccodrillo , c'e' la d-drum che suona da dio , non ha rientri , puoi tenere un volume molto piu' basso sul palco , si monta in 5 minuti , il sound check dura 1 minuto e loro vanno in giro con quegli scatoloni. ho proporsto ai miei clienti la scenta d-drum vs pearl NESSUNO ha voluto la d-drum .... popolo di trogloditi. angelo
Messaggi: 753 | Data Registrazione: Gen 2006
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plush
Junior Member
Member # 11734
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posted 10. Gennaio 2009 13:18
GRANDE ONDARETE!!! Completamente d'accordo sulle v-drum!!!...io sono un batterista non troglodita,anche se ovviamente l'acustica ha il suo bel fascino...ma per le registrazioni l'elettronica è incredibile...zero ritorni,precisione,e completa duttilità in tutti i parametri...
Messaggi: 14 | Data Registrazione: Nov 2008
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c.pusher
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Member # 5523
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posted 10. Gennaio 2009 13:28
quote: Originally posted by Spaventapasseri:
Voi come lavorate?
non ho mai amato il gate, se non come effetto side chain "al contrario"...
sulla batteria: quando facevo i live qualche volta l'ho utilizzato per risolvere qualche rientro esagerato (ma perchè la pigrizia o l'impossibilità di non spostare microfoni ed oggetti era piu forte...)
in studio io non lo uso MAI in ripresa, perchè è rischioso, e perchè ritengo che i rientri siano piu una virtu che un problema. (ovvio che diventano un problema se non si è capaci di gestirli). Se proprio sono invadenti lo applico in mix, ma è successo raramente e solo su alcuni pezzi di batteria.
Se proprio danno fastidio, oppure si cerca una batteria "asciutta", è preferibile triggherare.
Messaggi: 3512 | Data Registrazione: Apr 2005
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Spaventapasseri
Member
Member # 9216
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posted 10. Gennaio 2009 13:54
Aspettatate, grazie per i consigli, ma forse non ci siamo capiti.
In ripresa io non metto assolutamente niente, sto parlando della fase di missaggio e produzione.
C.pusher tu non usi il gate in fase di missaggio?
Per ondrete e plush: grazie per i consigli, però non andiamo fuori tema. In ogni caso io sostengo a spada tratta l'uso di strumenti acustici e reali, odio batterie elettroniche, simulazioni di amplificatori (sono chitarrista), ecc. in fase di registrazione.
Ripeto non andiamo fuori tema: vorrei solo capire come usate il gate (se lo usate) sulla batteria in fase di missaggio.
Messaggi: 533 | Data Registrazione: Mar 2007
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ondarete
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Member # 6820
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posted 10. Gennaio 2009 18:54
chiudo prima la parentesi del fuori tema : sulla chitarra ti do ragione , le chitarre simulate fanno cagare anche se quelle col midi pickup della boss mi hanno sbalordito , pero' penso che si rivolgano di piu' a chitarristi che non sanno suonare le tastiere o come me che le suonano male , perche' fare un hammond con la chitarra e' da pirla. passiamo al "nitty gritty" (non mi viene il termine italiano) : io penso che il gate sia meglio metterlo sul microfono per evitare di sporcare il suono alla fonte. Non sono d'accordo che i rientri siano belli , una cassa deve avere solo la cassa non sotto il suono dei piatti , una volta che hai la traccia sporca poi non la pulisci piu'. e poi i gate hard sono , secondo me , molto migliori dei gate soft. angelo
Messaggi: 753 | Data Registrazione: Gen 2006
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Spaventapasseri
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Member # 9216
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posted 10. Gennaio 2009 19:13
Ciao Angelo, grazie del parere
Io invece la penso come c.pusher, secondo me i rientri costituiscono proprio il "vivo" della batteria, per questo sto provando in fase di missaggio a usare il gate come expander senza tagiarli del tutto, mi danno un suono molto più naturale.
Consigli sull'uso del gate sulla batteria in fase di missaggio?
Messaggi: 533 | Data Registrazione: Mar 2007
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PAPE
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Member # 4470
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posted 11. Gennaio 2009 17:30
Io gate... sempre Poi dipende dall' elemento, dal brano, dal tocco del batterista, dal posizionamento dei mic e dai mic, dal tipo di gate e dall' effetto che si vuole ottenere. Magari su un brano jazz lasci tutto più libero e naturale ed i gate li utilizzi solo per ridurre di qualche dB i rientri su qualche preciso elemento. Su un brano rock invece in genere cassa rullo e fusti sono 'gateati' completamente. Anzi, con il gate si va a controllare anche la durata della coda del colpo, oltre ai rientri. Quindi... anche qui, come sempre: dipende
Messaggi: 3292 | Data Registrazione: Ott 2004
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mozoso67
Junior Member
Member # 8801
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posted 11. Gennaio 2009 18:04
Gate su Kick e Toms (addirittura Spesso triggerati e mandati alla D5) ma sempre meno sul rullante . Purtroppo il mio micset e' piuttosto scadente quindi triggero ogni volta che il batterista non porta il suo personale.
Messaggi: 3 | Data Registrazione: Gen 2007
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adrian
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Member # 10859
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posted 11. Gennaio 2009 18:35
PAPE, una curiosità, come usi il gate? Voglio dire, fai chiudere totalmente la traccia quando non è presente il colpo? A me non dispiace l'utilizzo come expander, ovvero aumento molto il divario tra il colpo sul fusto e i rientri. In questo modo posso controllare la focalizzazione del suono ma utilizzare il rientro per ottenere qualcosa di più naturale.
Messaggi: 315 | Data Registrazione: Mar 2008
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PAPE
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Member # 4470
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posted 11. Gennaio 2009 19:03
Sarò ripetitivo, ma dipende. Tratto principalmente rock, metal e pop, meno spesso generi tipo r'n'b ed hip hop. Per ogni genere c'è una sorta di "suono di riferimento", come uno standard di fondo del suono della batteria, e per arrivarci è necessario anche un uso differente e consapevole del gate.
Nel pop lento difficilmente mi capita di eliminare completamente i rientri, anzi. Nel metal il rientro è il più delle volte il primo nemico contro cui combattere. Nel rock è l'unione delle due "scuole", quindi puoi optare per batterie con più rientri o meno rientri, a seconda del brano, delle tracce che hai sotto mano e del tuo gusto.
Di norma utilizzo i gate dell'SSL (Waves a casa, quando possibile banco in studio) che sono facili da settare e molto funzionali. Non sono affatto trasparenti, ma questo secondo me non dev'essere visto per forza come un male. Diciamo che su casse e rullanti metal e rock spinto sì, di norma parto chiudendo totalmente il rientro, dopo di ché regolo di fino la soglia ed il tempo di chiusura. Poi decido se al posto di chiudere del tutto (sull'ssl sono 40dB di riduzione) può essere più conveniente mantenersi un po' più alti. Già tra tagliare di 40dB o di 20 c'è una bella differenza, sia nel'azione e naturalezza del gate, sia nel suono risultante in solo e nell'insieme della batteria. Questo tra 40 e 20, figuriamoci se scendiamo a 12 - 9 o 6dB di riduzione Cmq... su questi generi di norma preferisco il taglio totale, o quasi totale. (A meno di rientri costruttivi, ovvero se nel kick out viene fuori un bel corpo del rullante... a quel punto non lo taglio. Ma in genere capita il contrario) A ciò aggiungi anche il triggering, ed avrai non solo elementi molto tagliati, ma anche con campioni aggiunti, quindi il rientro inizia praticamente a diventare solo un vago ricordo
Per i tom... in genere, sempre su rock metal e pop (parliamo di pop non lento), i rientri mi risultano inutili, anzi il più delle volte "dannosi", sia per l'impossibilità che ti danno di comprimere ed equalizzare adeguantamente i fusti, sia per il senso di fangosità che spesso portano, sia per il restringimento del'immagine stereo, sia per delle incoerenze di fase che portano ad una certa perdita del focus sugli altri elementi... ecc. Di norma al posto di utilizzare gate, sui tom e sul floor, preferisco isolare manualmente colpo per colpo ed eliminare le parti di solo rientro... per poi decidere, sempre manualmente, la durata delle code dei tom. Detta così potrebbe sembrare un' operazione lunga e complessa, in realtà su cubase/nuendo è un' operazione che si fa con pochi click. Basta solo farci un po' la mano.
Quindi, per riassumere, direi che io generalmente il gate lo uso praticamente sempre e su tutti gli elementi (esclusi gli OH e gli ambienti, ovvio) ed il più delle volte in modo molto spinto. Ma se ci fate caso il "suono moderno" è così, con molto focus sui singoli elementi della batteria e con "il tutto" dato dagli ambienti e/o dagli OH.
Messaggi: 3292 | Data Registrazione: Ott 2004
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Spaventapasseri
Member
Member # 9216
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posted 11. Gennaio 2009 19:21
ah bene, quindi non ho sbagliato.
Io preferisco nel rock un suono molto naturale, per cui mi suona meglio non tagliare mai del tutto. Anche perché con la cassa non ci riesco senza un pop fastidiosissimo nell'attacco.
Il guaio è che sto lavorando su brani strumentali stile progressive anni '70, con molti cambi di dinamica, per cui ci vuole un bel lavoro per l'automazione del treshold.
Messaggi: 533 | Data Registrazione: Mar 2007
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PAPE
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Member # 4470
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posted 11. Gennaio 2009 19:46
Dipende dal tipo di rock, ovviamente. Un rock alla Led Zeppelin vorrà suoni naturali e tanto ambiente caciarone ottenuto anche con i rientri. Un rock alla Nickelback vorrà suoni stradefiniti e triggerati, zero rientri ed ambiente grosso ma ultracontrollato.
Purtroppo non sempre siamo noi a poter decidere come deve suonare una batteria, ma spesso bisogna adattarsi agli standard del genere... o per lo meno restarci vicini. Se mi trovo a lavorare con un gruppo che fa brani in stile Simple Plan e gli faccio una batteria alla Ac/Dc, per quanto la batteria potrà essere figa sarà sempre fuori genere ed il gruppo ne resterà insoddisfatto.
Quindi... l'uso del gate non può essere schematizzato o rinchiuso in un "io preferisco". E' il genere (e poi quindi anche il gruppo) che "preferisce" un approccio al gating piuttosto che un altro.
Imho, ovviamente
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Spaventapasseri
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Member # 9216
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posted 11. Gennaio 2009 20:17
Sì Pape, concordo.
Però, nonostante lo scopo del lavoro di uno studio sia soddisfare le esigenze dei gruppi, ognuno con il proprio stile, vorrei anche cercare di avere io stesso uno stile di produzione, così da lavorare con musicisti che apprezzino musica seria (Led Zep, Led Zep!), e non robaccia commerciale iperprodotta in studio (es. Nickelback).
Poi per carità, il lavoro è lavoro.
Messaggi: 533 | Data Registrazione: Mar 2007
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PAPE
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Member # 4470
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posted 11. Gennaio 2009 20:50
Il lavoro è lavoro, prima di tutto. E se tu sei un fonico offri un servizio... quindi devi attenerti a quanto richiesto. Poi sta alla tua bravura saperci mettere del gusto personale, facendolo risultare cmq piacevole a più persone ed attinente alle richieste, per quanto diverso. Ma non si può prescindere dalla conoscenza del nostro scopo all'interno di un mercato e di una catena di produzione.
Poi... i gusti sono gusti, ed io personalmente, per quanto possa preferire i Led Zeppelin, non mi permetterei mai di definire i Nickelback robaccia commerciale iperprodotta. Prova a farlo un album simile, che vende così tanto pur mantenendo quel piglio rock, con un suono che ti scaraventa dalla sedia e che resta nelle classifiche (e nei riferimenti dei tecnici) per anni. Mi verrebbe da fare una considerazione generale e consigliare di sciacquarci la bocca prima di permetterci di giudicare gli altri, specie chi potrebbe solo insegnarci il mestiere, e la passione... ma evito di farlo per non risultare offensivo.
Detto ciò, ti saluto. Buon lavoro.
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