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Topic: Ripartizione diritti all'interno di un gruppo
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perry farrell
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Member # 510
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posted 19. Aprile 2007 09:32
Hello Amici! Ho cercato nel forum ma niente... ho una domandina per chi ha più esperienza di me: sapete qual è la ripartizione percentuale dei vari compositori di un pezzo? ad esempio: il testo 20%, la musica il 20%, l'arrangiamento, ecc. ecc.... la melodia, gli accordi... tutto insomma relativo alla sola composizione, quindi non l'editore, il produttore, ecc. e tutte le figure a venire (eventualmente)
In un vecchio topic Yaso distingueva poi tra diritti Siae e royalties... io vorrei sapere le percentuali interne al gruppo, diciamo....
come dividere la sola composizione tra i membri del gruppo: qual è la percentuale di chi ha suonato solo il suo strumento, quale quella di chi ha messo giù la linea melodica, il testo, ecc..
Esiste un metodo "classico", di ripartizione interna al gruppo?
Grazie!!!
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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yasodanandana
Member
Member # 1424
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posted 19. Aprile 2007 10:08
boh.. io sono sempre stato in situazioni nelle quali complessivamente si considerava che ognuno aveva parte uguale nella composizione..
per le royalities, se i contratti vengono stipulati persona per persona con la casa discografica, mi sembra chiaro che tutti i componenti di un gruppo prendono la stessa percentuale..
un'opzione differente sarebbe fare una societa', con un contratto interno che decide le ripartizioni, e fare in modo che sia questa (attraverso un rappresentante) ad avere rapporti con l'etichetta e non i singoli
questa e' la mia esperienza.. confessando che di tutto il lavoro della musica questo e' l'aspetto del quale mi occupo di meno, che lascio sempre ad altri.. per cui posso anche aver detto qualche cavolata
Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002
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kruppy
Junior Member
Member # 9269
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posted 19. Aprile 2007 11:01
Costituire una società mi sembra eccessivo.
Se tra i componenti del gruppo non si stabilisce una ripartizione dei compensi particolare scatterà una presunzione di parità di diritti e doveri. Altrimenti è possibile stipulare una scrittura privata (ovvero un semplice foglio firmato da tutti i componenti del gruppo) in cui si stabilisce di ripartire i compensi in modo diverso.
I compensi per gli autori si dividono tra diritti di produzione e di edizione. I diritti di produzione sono quelli che si percepiscono in conseguenza di un contratto di cessione. I diritti di edizione si percepiscono con la stipula di un contratto di edizione. Sono due contratti separati (con caratteristiche diverse) che si stipulano con la casa discografica. I diritti di edizione si misurano in ventiquattresimi. E' d'uso nel settore che l'editore si prenda da solo 12/24 (ladri!!!) e che gli autori si becchino il resto.
Messaggi: 185 | Data Registrazione: Mar 2007
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perry farrell
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Member # 510
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posted 19. Aprile 2007 11:02
Hei Yaso... Bentrovato! Grazie per la risposta... in effetti mi trovo in una posizione diversa dalla tua, ovvero: ho dei pezzi sviluppati quasi da solo ma ora li sto rivedendo con un gruppo... che fare? Si aprono un sacco di opzioni. Da una parte non mi va di affrontare un discorso di tipo "turnistico": penso che maggiore sia il coinvolgimento di tutti, maggiore sia la resa del gruppo. D'altrocanto immagina che essendo io il promotore del progetto, sono anni che mi sbatto per questa causa. E poi, per esperienza personale, anche in situazioni paritarie, dove iniziavamo da zero a comporre tutti in una stanza, poi nascevano delle "antipatie" perché si dividevano da bravi fratelli i compensi... ma qualcuno aveva fatto 500 telefonate per trovare i concerti, e poi si era stufato perché qualcun'altro neanche si prendeva la briga di studiare bene i pezzi. Allora mi chiedo se esisteva un compromesso... procedere a piccoli passi stabilendo di volta in volta i vari compensi in base all'impegno, a partire dai diritti sui pezzi... In ogni caso: sapete se una volta divisi i diritti di un brano, si abbia potenzialmente diritto a vincolarne la diffusione/esecuzione? Ovvero, se ho il 30% di diritti su una canzone, e lascio il gruppo, poi posso rompere le palle al gruppo sul pezzo stesso (non parlo di quota spettante, ma proprio di veto ad eseguirlo, pubblicarlo, ecc.)? Grazieeee!
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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perry farrell
Member
Member # 510
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posted 19. Aprile 2007 11:05
[QUOTE]Originally posted by kruppy: [QB]Costituire una società mi sembra eccessivo.
Se tra i componenti del gruppo non si stabilisce una ripartizione dei compensi particolare scatterà una presunzione di parità di diritti e doveri. Altrimenti è possibile stipulare una scrittura privata (ovvero un semplice foglio firmato da tutti i componenti del gruppo) in cui si stabilisce di ripartire i compensi in modo diverso.
Ecco Kruppy, parlavo proprio di questo.... sei stato precisissimo! Ora leggo il resto!
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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perry farrell
Member
Member # 510
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posted 19. Aprile 2007 11:34
Comunque Kruppy, io per semplificare, pensavo di fare un accordo interno ai membri del gruppo, per quanto riguarda la composizione del pezzo in sé, prescindendo tutti i discorsi a venire su edizione e produzione (che al momento non sono appunto in essere, quindi non preventivabili).
In sostanza faccio questo ragionamento: intanto stabiliamo le percentuali al netto dei futuri "assottigliamenti". Che significa: indipendentemente da quanto se magneranno i vari editori, produttori, dj, ruffiani, sensali, ecc. a venire... noi dividiamo così la microscopica fetta di torta che ci (maybe) spetterà....
Allora vi chiedevo, che percentuali si applicano di solito tra testo, musica, ecc.. io pensavo di applicare, grosso modo:
1/4 musica 1/4 melodia 1/4 testo 1/4 arrangiamento (da ridividersi ognuno per il proprio strumento)
Che ne pensate di questo approccio?
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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yasodanandana
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Member # 1424
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posted 19. Aprile 2007 11:35
kruppy:
Costituire una società mi sembra eccessivo. --perche' eccessivo? se non lo faccio i resoconti e i pagamenti delle case discografiche arrivano alle persone singole.
Altrimenti è possibile stipulare una scrittura privata (ovvero un semplice foglio firmato da tutti i componenti del gruppo) in cui si stabilisce di ripartire i compensi in modo diverso. --- va bene.. ma se l'idea e' proteggersi stipulando contratti, una cosa del genere protegge davvero molto poco. Anche perche' io, se richiesto da te di rimettere il mio guadagno in comune per dividerlo, posso sempre dire che a me non e' arrivato un'euro..
perry:
ho dei pezzi sviluppati quasi da solo ma ora li sto rivedendo con un gruppo... che fare? --io sono dell'idea che in generale quando si parla di composizione sia difficile capire chi fa di piu' o chi fa di meno. Per esempio, se uno, nella canzone volare avesse composto solo "voooolareee... oh .. oh.." sarebbe tranquillamente forse al pari di quello che si fosse fatto il mazzo a comporre tutto il resto...
Da una parte non mi va di affrontare un discorso di tipo "turnistico": penso che maggiore sia il coinvolgimento di tutti, maggiore sia la resa del gruppo. D'altrocanto immagina che essendo io il promotore del progetto, sono anni che mi sbatto per questa causa --capisco il dilemma. Mi sembra pero' che la faccenda possa essere considerata differente a seconda che si parli dei diritti o delle royalities.. Nel senso che se io partecipo al tuo gruppo da dieci minuti e compongo una parte di un brano, ho diritto di essere considerato autore al pari di chi si fa il mazzo da dieci anni. Differente e' il discorso dei rapporti con la casa discografica e le royalities.. Li' e' giusto differenziare facendo una societa' che prende un compenso unificato dalla casa discografica e lo ripartisce al suo interno in modo differenziato o considerando qualcuno un turnista
ripeto.. io differenzierei il fatto della composizione da quello del decidere quale "entita'" si presenta alle etichette e ha un rapporto con loro..
Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002
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perry farrell
Member
Member # 510
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posted 19. Aprile 2007 11:52
Hei Yaso:
--io sono dell'idea che in generale quando si parla di composizione sia difficile capire chi fa di piu' o chi fa di meno. Per esempio, se uno, nella canzone volare avesse composto solo "voooolareee... oh .. oh.." sarebbe tranquillamente forse al pari di quello che si fosse fatto il mazzo a comporre tutto il resto...
Su questo sono d'accordo, non ne faccio un discorso di tipo "storico", se il pezzo cambia, va riconosciuto l'apporto. Ovvero, arrivi tu e insieme decidiamo di cambiare il testo? nessun problema, rivediamo anche i diritti...
--capisco il dilemma. Mi sembra pero' che la faccenda possa essere considerata differente a seconda che si parli dei diritti o delle royalities.. Nel senso che se io partecipo al tuo gruppo da dieci minuti e compongo una parte di un brano, ho diritto di essere considerato autore al pari di chi si fa il mazzo da dieci anni.
Come sopra!
Differente e' il discorso dei rapporti con la casa discografica e le royalities.. Li' e' giusto differenziare facendo una societa' che prende un compenso unificato dalla casa discografica e lo ripartisce al suo interno in modo differenziato o considerando qualcuno un turnista
Ecco, anche questo è sacrosanto! Effettivamente la miglior cosa è tenere separati i 2 aspetti....
Che ne dite della ripartizione dei diritti interni sui pezzi che ho fatto prima???
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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perry farrell
Member
Member # 510
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posted 19. Aprile 2007 11:53
1/4 musica 1/4 melodia 1/4 testo 1/4 arrangiamento (da ridividersi ognuno per il proprio strumento)
CHE VE NE PARE??
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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Justin_1976
Member
Member # 4954
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posted 20. Aprile 2007 09:35
quote: Originally posted by perry farrell: e se faccio up, che ve ne pare?
Non capisco di che diritti parli. Dividere cosa?
Parli di siae?
Ci sono alcune cose che rendono difficile la suddivisione. Tutti devono essere iscritti come autori. I 24esimi di uno non possono mai essere la metà di quelli del più abbiente degli altri.
se tu hai 12/12 nessuno può avere meno di 6/12...
La siae "tutela" testo linea vocale e accordi base. Chi scrive quelle ha i diritti. Non sindachiamo qui quanto vale il testo o la melodia. A mio avviso dipende dal tipo di musica che fai e dall'importanza che secondo voi hanno i testi nel vostro prodotto.
Dividere 24/24 tra 4 o 5 individui a seconda del rif o della scala di basso è assurdo. Anche perchè quando entrate in studio il primo produttore artistico che incontrerete, quelle sono le prime cose che cambierà a suo piacimento.
E poi, tieni presente che se non ci fosse uno che scrivesse una base di testo e melodia non ci sarebbe niente da arrangiare.
Per quanto riguarda le royalties (se vendete roba autoprodotta) e i proventi da concerti invece una scrittura privata in mano ad ognuno e FIRMATA da ognuno con la suddivisione dei premi e la validità del documento (annuale, semestrale) è sufficiente se non avete contratti con una casa discografica. Tenendo presente, se posso consigliati, non solo gli aspetti artistici ma anche lo sbatti e il coinvolgimento personale valutando che alla scadenza del documento se ne compilerà un altro con i ritocchi conseguenti. E' vero che quello che fa trecento telefonate per i live, in sala non dice una parola e suona soltanto, ma si sbatte come quello che scrive il rif e prende i soldi dei concerti organizzati dal primo.
L'importante è la chiarezza da subito. Senza paure. Senza il problema di ferire. Dentro di se, ognuno sa benissimo quanto vale nell'economia di un gruppo.
Almeno, così la penso io.
P.S. Yaso ha ragione, molti gruppi sono riunuiti in un entità giuridica. Quando siamo andati dal commercialista ci ha detto: "La società è uno strumento per amministrare denaro... cominciate a produrre denaro e poi ne riparliamo". Almeno è stato onesto.
Messaggi: 2639 | Data Registrazione: Gen 2005
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Luke63
Member
Member # 6604
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posted 20. Aprile 2007 10:38
ma allora, alla fine dell'intero discorso... non converrebe crearsi una propria edizione? E nel caso di risposta affermativa, quanto costerebbe il giochino, ammesso che ne valga la pena?
Messaggi: 921 | Data Registrazione: Nov 2005
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Justin_1976
Member
Member # 4954
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posted 20. Aprile 2007 11:16
quote: Originally posted by Luke63: ma allora, alla fine dell'intero discorso... non converrebe crearsi una propria edizione? E nel caso di risposta affermativa, quanto costerebbe il giochino, ammesso che ne valga la pena?
Per quanto ne so io sì... il punto è che in genere l'editore per avere parte dei tuoi introiti ti foraggia parte dei suoi soldi per finanziare il tuo progetto. Almeno così capita nella realtà che conosco io.
Messaggi: 2639 | Data Registrazione: Gen 2005
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perry farrell
Member
Member # 510
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posted 20. Aprile 2007 15:47
Grazie della risposta Justin... il terreno è scivoloso in effetti... anche se ci sono parti che valgono molto, diventando tema (per esempio), più che arrangiamento.... e inoltre una partecipazione ai diritti per me è un riconoscimento e un motivo per darsi ancor più da fare!
comunque effettivamente conviene dividere testo e musica... poi tutto il resto... Grazie ancora!
Messaggi: 842 | Data Registrazione: Ott 2001
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profano
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Member # 983
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posted 22. Aprile 2007 17:19
"Dividere 24/24 tra 4 o 5 individui a seconda del rif o della scala di basso è assurdo. Anche perchè quando entrate in studio il primo produttore artistico che incontrerete, quelle sono le prime cose che cambierà a suo piacimento.
E poi, tieni presente che se non ci fosse uno che scrivesse una base di testo e melodia non ci sarebbe niente da arrangiare."
quindi se un Ian Gillan porta in sala una "Smoke on the water" chitarra acustica e voce e un Ritchie Blackmore ci mette su IL riffone di chitarra, quest'ultimo non deve percepire i diritti?
Messaggi: 1809 | Data Registrazione: Apr 2002
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