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TEST WAVELAB 4 di Natale Caccavo

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Dalla nascita di Wavelab 1.0, Steinberg ha sempre mantenuto un aggiornamento costante del suo wave editor per PC. In ogni salto evolutivo, corrispondente all'incremento di un'unità del numero di versione (major release), Wavelab ci ha abituati a completi rinnovamenti dell'editor, con l'aggiunta di numerose funzionalità di grande potenza, unite a un significativo "lifting" dell'interfaccia utente, che ha sempre mantenuto la sua caratteristica fondamentale di grande immediatezza e intuitività.


Tra gli elementi vincenti di questo pacchetto, nel tempo consacratosi uno standard, la velocità operativa, la possibilità di operare senza succhiare troppe risorse di sistema (dunque di "girare" anche su macchine non potentissime) e il numero infinito di undo/redo. Nel passaggio da Wavelab 2 a Wavelab 3, il pacchetto ha fatto il suo salto di qualità, introducendo per la prima volta i concetti di elaborazione in Multitasking, le tecniche di Montaggio (Multitrack Audio Arranging), la possibilità di importare/esportare file praticamente in ogni formato audio, la compatibilità con plug-in VST (oltre che Direct-X e nativi).
La versione 4 appare come un consolidamento della 3, presentando un pacchetto ancora potenziato e velocizzato, per mantenere la posizione di leadership sulla concorrenza più agguerrita (costituita non solo da pacchetti specifici come SoundForge, ma anche dai sequencer di fascia alta, che offrono sempre maggiori capacità di editing audio, native o in plug-in), con funzionalità esclusive di elaborazione audio allo "stato dell'arte" e con un'interfaccia utente resa ancora più incisiva e moderna. I concetti di Multitasking (con una serie di operazioni eseguite in "background", per esempio salvare più file contemporaneamente mentre si continua a lavorare) e di Multitrack Audio Arranging vengono ulteriormente sviluppati; il "Montaggio Audio" diventa il fulcro delle operazioni, dall'editing del singolo clip alla masterizzazione su CD del prodotto finito. Tra i "bonus aggiuntivi" di rilievo, spiccano il dithering professionale (su algoritmo UV22HR di Apogee) e la disponibilità "on board" di molti plug-in precedentemente opzionali (tra i quali Denoiser e Declicker), anch'essi aggiornati e potenziati.

SCHEDE AUDIO: I DRIVER
Nella nuova versione, Wavelab può gestire le schede audio con varie modalità di comunicazione, utilizzando driver MME, WDM e ASIO. Wavelab registra e riproduce in stereo, se la scheda audio è dotata di più coppie di ingressi/uscite, occorre scegliere la coppia da utilizzare. Il manuale del Wavelab fornisce molti suggerimenti circa l'impostazione del driver e le ottimizzazioni dei parametri "recording buffer", per garantire al sistema la massima stabilità e la completa assenza di rumori indesiderati o interruzioni del flusso audio. La scelta preferibile per il driver è MME/WDM (preferibilmente senza passare per il Microsoft Sound Mapper). L'opzione ASIO è comunque utilizzabile ma non consigliata (a meno che i driver nelle versioni MME/WDM non presentino problemi di qualità o incompatibilità): in un programma di editing audio, a differenza di quanto accade con i sequencer, non è importante abbassare i tempi di latenza o disporre di uscite separate. Laddove l'unica scelta possibile sia il driver ASIO, si consiglia di non impostare la latenza a valori molto bassi e di attivare in Wavelab le opzioni "Limit to 2 outputs","Limit to 2 inputs".

INSTALLAZIONE
L'installazione di Wavelab 4 avviene velocemente e senza imprevisti. Come di consueto, il wizard di installazione richiede se si desidera associare a Wavelab alcuni formato audio (estensioni dei file: ".wav", ".aif", ecc.); consigliamo di non scegliere le impostazioni di default e di non assegnare a Wavelab tutti i formati audio che possano avere anche un utilizzo generale (per esempio quelli con estensione ".wav") se si preferisce aprirli di default mediante il lettore multimediale di Windows (doppio click del mouse sull'icona del file). Per l'apertura di tali file in Wavelab sarà comunque possibile l'importazione dal menu "File/Open" o dall'icona "Open" (o anche draggando il file all'interno di Wavelab). Dopo aver eseguito la procedura di intallazione dal CD Rom originale, senza necessità di reboot della macchina, abbiamo installato la patch 4.0c scaricata dal sito Steinberg.

Secondo quanto dichiarato da Steinberg, Wavelab è ottimizzato per processori Intel PentiumMMX, PII, PIII, PIV e AMD. I sistemi operativi possono essere praticamente tutti: 98, ME, 2000 e XP. Wavelab 4 non è molto pretenzioso in termini di requisiti minimi di sistema, infatti Steinberg dichiara sufficiente un PII-200MHz, 128MB Ram e 60MB di disco libero (praticamente siamo nel Paleolitico...); in effetti in questo modo il tutto funziona... ma le elaborazioni non sono evidentemente il massimo della vita. Nella nostra prova, abbiamo effettuato l'installazione su due macchine, una basata su PIII e una su AMD Athlon 1800+. Con il processore Intel PIII, dopo l'installazione, Wavelab ha riconosciuto il PIII e ha dichiarato: "Session optimized for your CPU: PIII" (questa schermata può essere richiamata dal menu: "Help/About"). Viceversa, nella macchina basata su AMD, il processore non è stato riconosciuto correttamente. Abbiamo allora utilizzato il tool "System Information" (sempre nel menu "Help") che analizza la macchina e produce un listato con tutte le informazioni (Sistema Operativo, processore, clock, memoria, partizioni dei dischi, ecc., questo listato può essere salvato in un file di testo e inviato al servizio di Supporto Steinberg qualora si verifichino eventuali problemi con Wavelab). Con sorpresa abbiamo verificato che nel caso della macchina AMD processore e clock erano invece riportati correttamente. Abbiamo dedotto che probabilmente si tratta solo di un problema di visualizzazione del messaggio (non appena avremo risposte da Steinberg le comunicheremo sul sito).

PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE
Una piacevole sorpresa: il meccanismo di autorizzazione del nuovo Wavelab, sempre basato sul riconoscimento del CD Rom originale, non richiede più l'inserimento del disco su richiesta "random" da effettuare di tanto in tanto; la richiesta di riconoscimento del disco è necessaria solo alla prima installazione e alle successive variazioni di configurazione, upgrade, ecc. Questa scelta è a nostro avviso un buon compromesso tra sicurezza e praticità e rende agevole al legittimo proprietario effettuare installazioni multiple su più PC (pc studio, pc portatile, ecc.).

L'INTERFACCIA UTENTE
Chi è già utente di Wavelab 3 già dal primo contatto con Wavelab 4 si sentirà a casa, nonostante una nuova interfaccia grafica completamente e piacevolmente ridisegnata. Il look è più moderno e accattivante e dopo un breve utilizzo si capisce che non si tratta solo di un lifting di facciata. Sono aumentate le icone disponibili e le possibilità di personalizzazione dei comandi. Anche il pulsante destro del mouse ha aumentato le sue funzionalità "context-sensitive", il tutto a vantaggio della velocità di reperimento della funzione specifica da utilizzare in un determinato momento. Le impostazioni personalizzate possono essere salvate in "Windows Layout" (precedentemente denominati "Screen Layout") che, per ogni oggetto visualizzabile (wave, plug-in, strumenti di lavoro, ecc.), memorizzano dimensioni, posizione, minimize/maximize della finestra, ecc. I layout possono essere richiamati al volo, sia da menu che con sequenze di tasti definite dall'utente. Oltre alle personalizzazioni delle finestre è possibile personalizzare interamente i Workspaces (nella versione 3 erano denominati Projects, denominazione che potrebbe generare confusioni rispetto ai "CD Projects"), che permettono di raggruppare tutti i file utilizzati in uno stesso "progetto", in una song, ecc., organizzandoli in folders (o gruppi), secondo strutture la cui complessità può essere decisa dall'utente. Dopo un po' di pratica con Wavelab 4, possiamo affermare che la nuova interfaccia razionalizza il controllo di tutto l'ambiente operativo e velocizza tutte le operazioni.

 

Master_Section
Master_Section
Dithering_UV22HR
Dithering_UV22HR
AudioMontage
AudioMontage
MASTER SECTION
La sezione Master è probabilmente quella che per prima colpisce i vecchi utenti Wavelab 3, perché parecchio modificata. Sono presenti 3 sotto-sezioni, che possono essere singolarmente "collassate", lasciando visibile solo la barra del titolo. Ogni sotto-sezione è dotata di un led, che si accende quando almeno un comando è attivo (cioé quando la sezione in oggetto ha una regolazione che produce una variazione sul segnale audio).

La prima parte è la sezione effetti (applicabili in real time) con 8 slot. In ogni slot può essere caricato un effetto (VST, Direct X o nativo Wavelab). L'ordine di applicazione degli effetti è sequenziale (da 1 a 8) e può essere modificato con il mouse in modalità "drag & drop"; ogni effetto può essere bypassato singolarmente o globalmente (con un pulsante di bypass generale della sezione).

Al centro c'è il gruppo Master Faders e Meters. Anche qui c'è una piccola differenza rispetto a Wavelab 3: per "sganciare i cursori left e right basta ora si utilizza il pulsante "Unlink" (senz'altro più comodo e intuitivo che draggare un singolo cursore premendo CTRL sulla tastiera). Per riportare il guadagno a 0dB invece si clicca sul fader premendo CTRL (in Wavelab 3 si utilizzava click + SHIFT). Immutate invece le variazioni "micrometriche" del guadagno, che si effettuano con singolo click sulla metà inferiore/superiore dei faders.

In basso la sezione di Dithering, che serve a minimizzare l'errore di errore di quantizzazione, cioé il "rumore" che si aggiunge a un file audio quando si effettua una riduzione del numero di bit di risoluzione. Diversamente da quanto si ritiene normalmente, questa operazione non è necessaria solo quando si porta una registrazione da 24 a 16 bit, per la masterizzazione su CD Audio (o a 8 bit per la preparazione di materiale multimediale), ma anche quando si utilizzano processi o plug-in che lavorano con una risoluzione in bit inferiore a quella di codifica interna del sistema (in genere 32 bit in Cubase VST e Wavelab). Il nuovo Wavelab è dotato di 3 opzioni di Dithering, la prima basata su un algoritmo Steinberg (lo stesso utilizzato in Wavelab 3), le altre due su algoritmi Apogee, tradotti in versione software da Spectral Design: UV22 e UV22HR (ritenuto lo stato dell'arte). In alcuni casi però il processo di Dithering potrebbe non essere necessario, in quanto non sempre una registrazione utilizza "tutti i bit": per esempio ci può essere un file registrato a 24 bit in cui il numero massimo di bit "utilizzati" è 16 (per verificare la risoluzione effettiva del materiale audio, in Wavelab 4 è presente il tool di misurazione "Bit Meter").

Infine il pulsante di "Rendering" (che sostituisce il comando "Apply" della precedente versione di Wavelab), per produrre un nuovo file, nella risoluzione desiderata, secondo le regolazioni globali di effetti e livelli impostati nella Master Section.

IL MONTAGGIO AUDIO
"What You See Is What You Hear": con questo slogan (che si ispira al ben noto "WYSIWYG" a suo tempo coniato per i programmi di word processing), Steinberg descrive il fulcro delle operazioni in Wavelab 4. "Audio Montage" è l'ambiente di editing non distruttivo che permette di organizzare, editare, riprodurre e registrare audio clips su più tracce. Esso è costituito essenzialmente da una sequenza temporale multi-traccia, sulla quale è possibile organizzare i vari eventi audio (detti "clips", cioè le "immagini" di corrispondenti file audio memorizzati su HD), definendone volumi, pan, automazioni, crossfades, mandate effetti, sincronizzazioni in Midi Time Code ad apparati hardware esterni (aprendo così tutta una serie di applicazioni nelle produzioni audio/video, per il broadcasting, TV, radio, ecc.), definendo markers, ecc. L'Audio Montage è non distruttivo, in quanto gli audio clips che vengono utilizzati sono solo dei "puntatori" ai file audio reali memorizzati su HD, che invece non vengono modificati. Tutte le operazioni sugli audio clips (pan, crossfades, ecc.) vengono calcolate in tempo reale. Tutti i clip relativi a un Audio Montage possono poi essere raggruppati e processati in modo coerente (utilizzando per esempio le funzioni di batch processing), i gruppi possono poi essere salvati contemporaneamente su hard disk, CD Rom, ZIP, ecc. Ogni clip può essere processato utilizzando fino a 10 effetti VST. Viceversa la "somma" di tutte le tracce viene inviata alla Master Section di Wavelab 4, dove sono disponibili altri 8 effetti (VST, Wavelab e Direct X).

MASTERIZZARE I CD
Come nelle precedenti versioni, Wavelab 4 integra un versatile software di masterizzazione CD, che permette di produrre (e duplicare) CD audio e dati, in formato compatibile Red-Book. Molto accurata l'impostazione dei codici di traccia e degli index, direttamente sulle forme d'onda (per esempio per suddividere in movimenti e tracce una stessa wave). Interessante la funzione "audio-in-pause", per creare le "tracce nascoste". Unica limitazione (specificamente voluta), l'impossibilità di scrivere CD Multisessione. La lista veramente impressionanate dei CD Writer gestiti si allunga di giorno in giorno (con un aggiornamento costante dei driver sul sito Steinberg). Sempre dall'interno di Wavelab 4 è possibile produrre copertine ed etichette per i CD.

SpectrumMeter
SpectrumMeter
FFT_Meter
FFT_Meter
Equalizzatore Q
Equalizzatore Q
LIVE Input
LIVE Input
Multiband Compressor
Multiband Compressor
DeClicker
DeClicker
Denoiser
Denoiser

DI TUTTO, DI PIÙ!
In tutte le categorie, Wavelab 4 sembra voler stabilire un record: si va dal record di compatibilità in termini di formati audio supportati (WAV, AIFF, AU, Ensoniq Paris 24 Bit, RAW 8/16/20/24 Bit, Sound Designer II, ulaw, MP3, Sun/Java ecc.), all'introduzione del formato proprietario di compressione audio OSQ (Original Sound Quality: che non presenta alcun tipo di avvertibile degrado della qualità audio dovuto alla compressione); dalla possibilità di gestire e convertire file in tutte le frequenze di campionamento (da 11 kHz a 192 kHz), alla risoluzione interna a 32 bit in virgola mobile; dagli strumenti di analisi real time (Wave Meter, Bit Meter, Spectrum Analyzer a 60 bande, Phasescope, FFT, Correlation Meter, Generatori di Rumore Bianco e Rosa, ecc., che permettono di effettuare persino analisi delle risposte acustiche ambientali o di sistemi PA), alla comparazione in batch tra due file audio (con estrazione del file "differenza"); dai processori effetti rinnovati e potenziati (EQ parametrico a 4-bande, Compressore Multibanda, Spectralizer/Enhancer, Denoiser, Declicker, Voice Attenuator, Resampler a 192 kHz, ecc.) al batch processor, per effettuare operazioni ripetitive su più file (che, grazie al sistema operativo multitasking, possono avvenire in background, cioè mentre si registra o si lavora su un altro file). Interessante il Meta Leveler di nuova introduzione, per compensare le fluttuazioni indesiderate di volume tra i vari file, durante il batch processing.

La funzione di Live Input permette di processare con gli effetti (e registrare) in tempo reale il segnale in ingresso della scheda audio. L'eventuale registrazione può essere fatta sia dry (pre-Master Section) che wet (post-Master Section).

Si potrebbe parlare ancora del potente database e delle funzioni di File Management (potenziate rispetto alla versione 3), delle possibilità di colloquio diretto via Midi e/o SCSI con i più diffusi Campionatori Hardware (Wavelab si trasforma così in una potente stazione di editing con funzioni servoassistite per la creazione di multicampionamenti, individando i punti di loop, processando i suoni con effetti, time stretching, ecc.).

Cosa dimentichiamo? Un sacco di cose, per esempio le funzioni di determinazione automatica del pitch, dotate di nuove opzioni per trovare e correggere l'altezza di un file audio (e farla corrispondere a una determinata chiave); insomma, la lista potrebbe continuare (quasi) all'infinito, tali e tante sono le caratteristiche di questo software, ormai giunto a completa maturazione.

IL TEST
C'è ben poco da dire: come mai? Beh, Wavelab fa esattamente tutto ciò che promette, è stabile, non mangia risorse di sistema, è velocissimo, nelle due settimane di test non ha mai provocato un crash della macchina. Le elaborazioni audio sono di qualità elevatissima e altrettanto si può dire per tutti i plug-in forniti di serie, alcuni dei quali davvero superlativi, per esempio: Multi Band Compressor, Externalizer, Spectralizer (presi in prestito dalla Steinberg Mastering Edition), Declicker, Denoiser, ecc.

Per i vecchi utenti Wavelab 3, il passaggio alla versione 4 è praticamente indolore: dopo l'installazione si è immediatamente operativi, dando qua e là un'occhiata all'ottimo e voluminoso manuale (oltre 600 pagine, solo in lingua inglese, ma molto ben organizzato e comprensibile) e all'help on line. Per i nuovi utenti invece il processo di apprendimento sarà solo leggermente più lungo, in quanto buona parte delle funzioni più comuni (normalizzazioni, dinamiche, cut&paste, applicazione effetti nella master section, ecc.) sono assolutamente intuitive.

Di tanto in tanto abbiamo riscontrato qualche piccola inesattezza nell'help on line (qualche funzione referenziata ancora con il nome relativo alla precedente versione, ovvero il comando "cerca" che a volte elenca qualche link a pagine "inesistenti"). Si tratta comunque di "peccati veniali" che sono sicuramente trascurabili rispetto alla grandissima mole di informazioni fornite, sempre esaustive.

Avremmo apprezzato moltissimo anche le capacità di multitasking, se non le avessimo trovate praticamente... inutili: infatti con il nostro Athlon 1800+ e un HD ATA 100 7200 rpm (ma altrettanto vale anche per il PIII 1130MHz) le elaborazioni batch erano così veloci da non permetterci di fare altro nel frattempo. A parte le battute, dovendo processare grossi file o interi progetti, questa è una funzione che farà sentire la sua utilità in più di un'occasione.

Per concludere, possiamo dire che Wavelab 4 offre davvero tutto ciò che possa servire per elaborare in modo professionale file audio in tutti i settori di applicazione, dal multimedia al broadcasting al recording studio, alla produzione/post produzione, alla creazione di suoni per campionatori, ecc. Il prezzo di acquisto non è proprio "popolare", ma le dotazioni sono davvero tante, soprattutto in termini di plug-in (e sono tutte di serie). Un unico appunto alla politica di upgrade di Steinberg che prevede sì una riduzione di prezzo per i possessori della versione 3, ma nessuna ulteriore agevolazione per chi avesse già acquistato in precedenza anche buona parte dei plug-in, che una volta erano venduti singolarmente e che ora sono stati incorporati.

 

A cura di Natale Caccavo

Il materiale di questa pagina è di proprietà di Natale Caccavo e Cubase.it

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