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Dalla
nascita di Wavelab 1.0, Steinberg ha sempre mantenuto un aggiornamento
costante del suo wave editor per PC. In ogni salto evolutivo,
corrispondente all'incremento di un'unità del numero
di versione (major release), Wavelab ci ha abituati a completi
rinnovamenti dell'editor, con l'aggiunta di numerose funzionalità
di grande potenza, unite a un significativo "lifting" dell'interfaccia
utente, che ha sempre mantenuto la sua caratteristica fondamentale
di grande immediatezza e intuitività.
Tra gli elementi vincenti di questo pacchetto, nel tempo consacratosi
uno standard, la velocità operativa, la possibilità
di operare senza succhiare troppe risorse di sistema (dunque
di "girare" anche su macchine non potentissime) e il numero
infinito di undo/redo. Nel passaggio da Wavelab 2 a Wavelab
3, il pacchetto ha fatto il suo salto di qualità, introducendo
per la prima volta i concetti di elaborazione in Multitasking,
le tecniche di Montaggio (Multitrack Audio Arranging), la possibilità
di importare/esportare file praticamente in ogni formato audio,
la compatibilità con plug-in VST (oltre che Direct-X
e nativi).
La versione 4 appare come un consolidamento della 3, presentando
un pacchetto ancora potenziato e velocizzato, per mantenere
la posizione di leadership sulla concorrenza più agguerrita
(costituita non solo da pacchetti specifici come SoundForge,
ma anche dai sequencer di fascia alta, che offrono sempre maggiori
capacità di editing audio, native o in plug-in), con
funzionalità esclusive di elaborazione audio allo "stato
dell'arte" e con un'interfaccia utente resa ancora più
incisiva e moderna. I concetti di Multitasking (con una serie
di operazioni eseguite in "background", per esempio salvare
più file contemporaneamente mentre si continua a lavorare)
e di Multitrack Audio Arranging vengono ulteriormente sviluppati;
il "Montaggio Audio" diventa il fulcro delle operazioni, dall'editing
del singolo clip alla masterizzazione su CD del prodotto finito.
Tra i "bonus aggiuntivi" di rilievo, spiccano il dithering professionale
(su algoritmo UV22HR di Apogee) e la disponibilità "on
board" di molti plug-in precedentemente opzionali (tra i quali
Denoiser e Declicker), anch'essi aggiornati e potenziati.
SCHEDE AUDIO: I DRIVER
Nella nuova versione, Wavelab può gestire le schede audio
con varie modalità di comunicazione, utilizzando driver
MME, WDM e ASIO. Wavelab registra e riproduce in stereo, se
la scheda audio è dotata di più coppie di ingressi/uscite,
occorre scegliere la coppia da utilizzare. Il manuale del Wavelab
fornisce molti suggerimenti circa l'impostazione del driver
e le ottimizzazioni dei parametri "recording buffer", per garantire
al sistema la massima stabilità e la completa assenza
di rumori indesiderati o interruzioni del flusso audio. La scelta
preferibile per il driver è MME/WDM (preferibilmente
senza passare per il Microsoft Sound Mapper). L'opzione ASIO
è comunque utilizzabile ma non consigliata (a meno che
i driver nelle versioni MME/WDM non presentino problemi di qualità
o incompatibilità): in un programma di editing audio,
a differenza di quanto accade con i sequencer, non è
importante abbassare i tempi di latenza o disporre di uscite
separate. Laddove l'unica scelta possibile sia il driver ASIO,
si consiglia di non impostare la latenza a valori molto bassi
e di attivare in Wavelab le opzioni "Limit to 2 outputs","Limit
to 2 inputs".
INSTALLAZIONE
L'installazione di Wavelab 4 avviene velocemente e senza imprevisti.
Come di consueto, il wizard di installazione richiede se si
desidera associare a Wavelab alcuni formato audio (estensioni
dei file: ".wav", ".aif", ecc.); consigliamo di non scegliere
le impostazioni di default e di non assegnare a Wavelab tutti
i formati audio che possano avere anche un utilizzo generale
(per esempio quelli con estensione ".wav") se si preferisce
aprirli di default mediante il lettore multimediale di Windows
(doppio click del mouse sull'icona del file). Per l'apertura
di tali file in Wavelab sarà comunque possibile l'importazione
dal menu "File/Open" o dall'icona "Open" (o anche draggando
il file all'interno di Wavelab). Dopo aver eseguito la procedura
di intallazione dal CD Rom originale, senza necessità
di reboot della macchina, abbiamo installato la patch 4.0c scaricata
dal sito Steinberg.
Secondo
quanto dichiarato da Steinberg, Wavelab è ottimizzato
per processori Intel PentiumMMX, PII, PIII, PIV e AMD. I sistemi
operativi possono essere praticamente tutti: 98, ME, 2000 e
XP. Wavelab 4 non è molto pretenzioso in termini di requisiti
minimi di sistema, infatti Steinberg dichiara sufficiente un
PII-200MHz, 128MB Ram e 60MB di disco libero (praticamente siamo
nel Paleolitico...); in effetti in questo modo il tutto funziona...
ma le elaborazioni non sono evidentemente il massimo della vita.
Nella nostra prova, abbiamo effettuato l'installazione su due
macchine, una basata su PIII e una su AMD Athlon 1800+. Con
il processore Intel PIII, dopo l'installazione, Wavelab ha riconosciuto
il PIII e ha dichiarato: "Session
optimized for your CPU: PIII" (questa schermata può
essere richiamata dal menu: "Help/About"). Viceversa, nella
macchina basata su AMD, il processore non è stato riconosciuto
correttamente. Abbiamo allora utilizzato il tool "System Information"
(sempre nel menu "Help") che analizza la macchina e produce
un listato con tutte le informazioni (Sistema Operativo, processore,
clock, memoria, partizioni dei dischi, ecc., questo listato
può essere salvato in un file di testo e inviato al servizio
di Supporto Steinberg qualora si verifichino eventuali problemi
con Wavelab). Con sorpresa abbiamo verificato che nel caso della
macchina AMD processore e clock erano invece riportati correttamente.
Abbiamo dedotto che probabilmente si tratta solo di un problema
di visualizzazione del messaggio (non appena avremo risposte
da Steinberg le comunicheremo sul sito).
PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE
Una piacevole sorpresa: il meccanismo di autorizzazione del
nuovo Wavelab, sempre basato sul riconoscimento del CD Rom originale,
non richiede più l'inserimento del disco su richiesta
"random" da effettuare di tanto in tanto; la richiesta di riconoscimento
del disco è necessaria solo alla prima installazione
e alle successive variazioni di configurazione, upgrade, ecc.
Questa scelta è a nostro avviso un buon compromesso tra
sicurezza e praticità e rende agevole al legittimo proprietario
effettuare installazioni multiple su più PC (pc studio,
pc portatile, ecc.).
L'INTERFACCIA
UTENTE
Chi è già utente di Wavelab 3 già
dal primo contatto con Wavelab 4 si sentirà a casa, nonostante
una nuova interfaccia grafica completamente e piacevolmente
ridisegnata. Il look è più moderno e accattivante
e dopo un breve utilizzo si capisce che non si tratta solo di
un lifting di facciata. Sono aumentate le icone disponibili
e le possibilità di personalizzazione dei comandi. Anche
il pulsante destro del mouse ha aumentato le sue funzionalità
"context-sensitive", il tutto a vantaggio della velocità
di reperimento della funzione specifica da utilizzare in un
determinato momento. Le impostazioni personalizzate possono
essere salvate in "Windows Layout" (precedentemente denominati
"Screen Layout") che, per ogni oggetto visualizzabile (wave,
plug-in, strumenti di lavoro, ecc.), memorizzano dimensioni,
posizione, minimize/maximize della finestra, ecc. I layout possono
essere richiamati al volo, sia da menu che con sequenze di tasti
definite dall'utente. Oltre alle personalizzazioni delle finestre
è possibile personalizzare interamente i Workspaces (nella
versione 3 erano denominati Projects, denominazione che potrebbe
generare confusioni rispetto ai "CD Projects"), che permettono
di raggruppare tutti i file utilizzati in uno stesso "progetto",
in una song, ecc., organizzandoli in folders (o gruppi), secondo
strutture la cui complessità può essere decisa
dall'utente. Dopo un po' di pratica con Wavelab 4, possiamo
affermare che la nuova interfaccia razionalizza il controllo
di tutto l'ambiente operativo e velocizza tutte le operazioni.
Master_Section |
Dithering_UV22HR |
AudioMontage |
MASTER
SECTION
La sezione
Master è probabilmente quella che per prima colpisce
i vecchi utenti Wavelab 3, perché parecchio modificata.
Sono presenti 3 sotto-sezioni, che possono essere singolarmente
"collassate", lasciando visibile solo la barra del titolo. Ogni
sotto-sezione è dotata di un led, che si accende quando
almeno un comando è attivo (cioé quando la sezione
in oggetto ha una regolazione che produce una variazione sul segnale
audio).
La prima parte è la sezione effetti (applicabili in real
time) con 8 slot. In ogni slot può essere caricato un
effetto (VST, Direct X o nativo Wavelab). L'ordine di applicazione
degli effetti è sequenziale (da 1 a 8) e può essere
modificato con il mouse in modalità "drag & drop";
ogni effetto può essere bypassato singolarmente o globalmente
(con un pulsante di bypass generale della sezione).
Al centro c'è il gruppo Master Faders e Meters. Anche
qui c'è una piccola differenza rispetto a Wavelab 3:
per "sganciare i cursori left e right basta ora si utilizza
il pulsante "Unlink" (senz'altro più comodo e intuitivo
che draggare un singolo cursore premendo CTRL sulla tastiera).
Per riportare il guadagno a 0dB invece si clicca sul fader premendo
CTRL (in Wavelab 3 si utilizzava click + SHIFT). Immutate invece
le variazioni "micrometriche" del guadagno, che si effettuano
con singolo click sulla metà inferiore/superiore dei
faders.
In basso la sezione di Dithering, che serve a minimizzare l'errore
di errore di quantizzazione, cioé il "rumore" che si
aggiunge a un file audio quando si effettua una riduzione del
numero di bit di risoluzione. Diversamente da quanto si ritiene
normalmente, questa operazione non è necessaria solo
quando si porta una registrazione da 24 a 16 bit, per la masterizzazione
su CD Audio (o a 8 bit per la preparazione di materiale multimediale),
ma anche quando si utilizzano processi o plug-in che lavorano
con una risoluzione in bit inferiore a quella di codifica interna
del sistema (in genere 32 bit in Cubase VST e Wavelab). Il nuovo
Wavelab è dotato di 3 opzioni di Dithering, la prima
basata su un algoritmo Steinberg (lo stesso utilizzato in Wavelab
3), le altre due su algoritmi Apogee, tradotti in versione software
da Spectral
Design: UV22 e UV22HR (ritenuto lo stato dell'arte). In
alcuni casi però il processo di Dithering potrebbe non
essere necessario, in quanto non sempre una registrazione utilizza
"tutti i bit": per esempio ci può essere un file registrato
a 24 bit in cui il numero massimo di bit "utilizzati" è
16 (per verificare la risoluzione effettiva del materiale audio,
in Wavelab 4 è presente il tool di misurazione "Bit Meter").
Infine il pulsante di "Rendering" (che sostituisce il comando
"Apply" della precedente versione di Wavelab), per produrre
un nuovo file, nella risoluzione desiderata, secondo le regolazioni
globali di effetti e livelli impostati nella Master Section.
IL
MONTAGGIO AUDIO
"What You See Is What You Hear": con questo slogan (che si ispira
al ben noto "WYSIWYG" a suo tempo coniato per i programmi di
word processing), Steinberg descrive il fulcro delle operazioni
in Wavelab 4. "Audio
Montage" è l'ambiente di editing non distruttivo
che permette di organizzare, editare, riprodurre e registrare
audio clips su più tracce. Esso è costituito essenzialmente
da una sequenza temporale multi-traccia, sulla quale è
possibile organizzare i vari eventi audio (detti "clips", cioè
le "immagini" di corrispondenti file audio memorizzati su HD),
definendone volumi, pan, automazioni, crossfades, mandate effetti,
sincronizzazioni in Midi Time Code ad apparati hardware esterni
(aprendo così tutta una serie di applicazioni nelle produzioni
audio/video, per il broadcasting, TV, radio, ecc.), definendo
markers, ecc. L'Audio Montage è non distruttivo, in quanto
gli audio clips che vengono utilizzati sono solo dei "puntatori"
ai file audio reali memorizzati su HD, che invece non vengono
modificati. Tutte le operazioni sugli audio clips (pan, crossfades,
ecc.) vengono calcolate in tempo reale. Tutti i clip relativi
a un Audio Montage possono poi essere raggruppati e processati
in modo coerente (utilizzando per esempio le funzioni di batch
processing), i gruppi possono poi essere salvati contemporaneamente
su hard disk, CD Rom, ZIP, ecc. Ogni clip può essere
processato utilizzando fino a 10 effetti VST. Viceversa la "somma"
di tutte le tracce viene inviata alla Master Section di Wavelab
4, dove sono disponibili altri 8 effetti (VST, Wavelab e Direct
X).
MASTERIZZARE I CD
Come nelle precedenti versioni, Wavelab 4 integra un versatile
software di masterizzazione CD, che permette di produrre (e
duplicare) CD audio e dati, in formato compatibile Red-Book.
Molto accurata l'impostazione dei codici di traccia e degli
index, direttamente sulle forme d'onda (per esempio per suddividere
in movimenti e tracce una stessa wave). Interessante la funzione
"audio-in-pause", per creare le "tracce nascoste". Unica limitazione
(specificamente voluta), l'impossibilità di scrivere
CD Multisessione. La lista veramente impressionanate dei CD
Writer gestiti si allunga di giorno in giorno (con un aggiornamento
costante dei driver sul sito Steinberg). Sempre dall'interno
di Wavelab 4 è possibile produrre copertine ed etichette
per i CD.
SpectrumMeter |
FFT_Meter |
Equalizzatore Q |
LIVE Input |
Multiband Compressor |
DeClicker |
Denoiser |
DI
TUTTO, DI PIÙ!
In tutte le categorie, Wavelab 4 sembra voler stabilire un record:
si va dal record di compatibilità in termini di formati
audio supportati (WAV, AIFF, AU, Ensoniq Paris 24 Bit, RAW 8/16/20/24
Bit, Sound Designer II, ulaw, MP3, Sun/Java ecc.), all'introduzione
del formato proprietario di compressione audio OSQ (Original
Sound Quality: che non presenta alcun tipo di avvertibile degrado
della qualità audio dovuto alla compressione); dalla
possibilità di gestire e convertire file in tutte le
frequenze di campionamento (da 11 kHz a 192 kHz), alla risoluzione
interna a 32 bit in virgola mobile; dagli strumenti di analisi
real time (Wave Meter, Bit Meter, Spectrum
Analyzer a 60 bande, Phasescope, FFT,
Correlation Meter, Generatori di Rumore Bianco e Rosa, ecc.,
che permettono di effettuare persino analisi delle risposte
acustiche ambientali o di sistemi PA), alla comparazione in
batch tra due file audio (con estrazione del file "differenza");
dai processori effetti rinnovati e potenziati (EQ
parametrico a 4-bande, Compressore
Multibanda, Spectralizer/Enhancer, Denoiser,
Declicker, Voice Attenuator,
Resampler a 192 kHz, ecc.) al batch processor, per effettuare
operazioni ripetitive su più file (che, grazie al sistema
operativo multitasking, possono avvenire in background, cioè
mentre si registra o si lavora su un altro file). Interessante
il Meta Leveler di nuova introduzione, per compensare le fluttuazioni
indesiderate di volume tra i vari file, durante il batch processing.
La funzione di Live
Input permette di processare con gli effetti (e registrare)
in tempo reale il segnale in ingresso della scheda audio. L'eventuale
registrazione può essere fatta sia dry (pre-Master Section)
che wet (post-Master Section).
Si potrebbe parlare ancora del potente database e delle funzioni
di File Management (potenziate rispetto alla versione 3), delle
possibilità di colloquio diretto via Midi e/o SCSI con
i più diffusi Campionatori Hardware (Wavelab si trasforma
così in una potente stazione di editing con funzioni
servoassistite per la creazione di multicampionamenti, individando
i punti di loop, processando i suoni con effetti, time stretching,
ecc.).
Cosa dimentichiamo? Un sacco di cose, per esempio le funzioni
di determinazione automatica del pitch, dotate di nuove opzioni
per trovare e correggere l'altezza di un file audio (e farla
corrispondere a una determinata chiave); insomma, la lista potrebbe
continuare (quasi) all'infinito, tali e tante sono le caratteristiche
di questo software, ormai giunto a completa maturazione.
IL
TEST
C'è ben poco da dire: come mai? Beh, Wavelab fa esattamente
tutto ciò che promette, è stabile, non mangia
risorse di sistema, è velocissimo, nelle due settimane
di test non ha mai provocato un crash della macchina. Le elaborazioni
audio sono di qualità elevatissima e altrettanto si può
dire per tutti i plug-in forniti di serie, alcuni dei quali
davvero superlativi, per esempio: Multi Band Compressor, Externalizer,
Spectralizer (presi in prestito dalla Steinberg Mastering Edition),
Declicker, Denoiser, ecc.
Per i vecchi utenti Wavelab 3, il passaggio alla versione 4
è praticamente indolore: dopo l'installazione si è
immediatamente operativi, dando qua e là un'occhiata
all'ottimo e voluminoso manuale (oltre 600 pagine, solo in lingua
inglese, ma molto ben organizzato e comprensibile) e all'help
on line. Per i nuovi utenti invece il processo di apprendimento
sarà solo leggermente più lungo, in quanto buona
parte delle funzioni più comuni (normalizzazioni, dinamiche,
cut&paste, applicazione effetti nella master section, ecc.)
sono assolutamente intuitive.
Di tanto in tanto abbiamo riscontrato qualche piccola inesattezza
nell'help on line (qualche funzione referenziata ancora con
il nome relativo alla precedente versione, ovvero il comando
"cerca" che a volte elenca qualche link a pagine "inesistenti").
Si tratta comunque di "peccati veniali" che sono sicuramente
trascurabili rispetto alla grandissima mole di informazioni
fornite, sempre esaustive.
Avremmo apprezzato moltissimo anche le capacità di multitasking,
se non le avessimo trovate praticamente... inutili: infatti
con il nostro Athlon 1800+ e un HD ATA 100 7200 rpm (ma altrettanto
vale anche per il PIII 1130MHz) le elaborazioni batch erano
così veloci da non permetterci di fare altro nel frattempo.
A parte le battute, dovendo processare grossi file o interi
progetti, questa è una funzione che farà sentire
la sua utilità in più di un'occasione.
Per concludere, possiamo dire che Wavelab 4 offre davvero tutto
ciò che possa servire per elaborare in modo professionale
file audio in tutti i settori di applicazione, dal multimedia
al broadcasting al recording studio, alla produzione/post produzione,
alla creazione di suoni per campionatori, ecc. Il prezzo di
acquisto non è proprio "popolare", ma le dotazioni sono
davvero tante, soprattutto in termini di plug-in (e sono tutte
di serie). Un unico appunto alla politica di upgrade di Steinberg
che prevede sì una riduzione di prezzo per i possessori
della versione 3, ma nessuna ulteriore agevolazione per chi
avesse già acquistato in precedenza anche buona parte
dei plug-in, che una volta erano venduti singolarmente e che
ora sono stati incorporati.
A
cura di Natale
Caccavo
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