Eccoci
per dare un occhiata al nuovo VSTi The Grand
Piattaforme
testate:
- G3
beige XLR8'd 500 MHz (ndr: accellerato con scheda XLR8) con
1MB di cache di secondo livello ' 512 MB Ram ' HD 30 GB EIDE
7200rpm
- Titanium
550, Ram 256 MB, HD 20 GB
- Schede
audio su USB: Yamaha UW 500, Tascam 428
- Controller:
Akai MX 1000 (master keyboard con tastiera pesata e pesante!)
The
Grand: cos'è
?
Un
nuovo contendente alla palma del più vero degli emulatori
di pianoforte. Ma questo già lo sapevate! :)
The
Grand si presenta in una bella confezione e dotato di
ben tre CD per MAC/PC, raccolti in un folder multiplo, il tutto
solo per un pianoforte, il che lascia già presagire lo
spessore del prodotto. L'installazione
ve la risparmio tanto è sempre la stessa cosa tranne
per il fatto che i dati del campionamento sono divisi su 2 CD,
quindi conviene creare una cartella dove copiare i 2 "pesantoni"
in modo che, alla richiesta della localizzazione dei data files
durante il primo utilizzo di The Grand,
non abbiate problemi.
Senza
aprire una piccola storia della sintesi voglio ricordare che
l'emulazione di strumenti acustici presenta alcuni aspetti particolarmente
ostici. Uno dei più importanti è la non linearità
del comportamento del generatore sonoro, vale a dire la combinazione
eccitatore - oscillatore - risonatore (martelletto - corda -
piano armonico nel caso del pianoforte) in quanto hanno delle
dimensioni e delle masse che non progrediscono con lo stesso
criterio del nota che producono. Per es. se le corde di un piano
dovessero essere linearmente scalate con le frequenze che generano,
le corde delle note più acute dovrebbero essere lunghe
pochi mm. e sottilissime mentre quelle delle note più
gravi ben più lunghe del più grande dei pianoforte
a coda che si possano immaginare e soprattutto con sezioni da
gomena di nave! e ancora non abbiamo parlato dei martelletti!!
Non
si può quindi prendere un singolo campionamento e sfruttarlo
su più note senza indurre uno slittamento innaturale
delle armoniche responsabili del timbro e delle frequenze responsabili
dell'altezza della nota. Ci vorrebbe quindi un campionamento
di diversi sec. per ogni nota, non solo, ce ne vorrebbero diversi
per ogni nota effettuati con diversi livelli di dinamica in
quanto quando si suona più forte non cambia solo il livello
del segnale (volume) ma cambia anche il timbro (la stessa differenza
che ci potrebbe essere tra un pianoforte suonato forte ma lontano
piuttosto che suonato piano ma sentito da vicino).
In
soldoni, riprodurre il complesso ed erratico comportamento di
un'accozzaglia di legno acciaio e ghisa è compito che
mette a dura prova qualunque programmatore o software. I campionatori
soffrono del problema di dover caricare l'intero pacchetto dei
campioni in RAM costringendo i programmatori a giochi d'alta
acrobazia per ottenere risultati verosimili con quantità
di RAM prefissata. Con i computer attuali, oramai dotati di
ingenti quantità di RAM, il problema si è ridotto.
La
vera chiave di volta è però lo streaming dei dati
in tempo reale da Hard Disk. Questo vuol dire si supplisce alla
RAM caricando i campioni che servono nel momento in cui si premono
i tasti del piano dal disco rigido del computer. Per quanto
veloci, gli HD, non riescono però a soddisfare il timing
necessario per l'esecuzione in real time, la soluzione è
quindi quella di caricare la parte iniziali dei campioni (transienti)
in RAM dando tempo alla macchina di andar a recuperare il corpo
del campione dal disco rigido. (ecco la ragione dei 2 CD di
solo dati di The Grand,
per un totale di circa 1.3 Giga di campionamenti).
Questa
tecnica è stata pionerata su Windows da Gigasampler con
il famoso Gigapiano ed è finalmente disponibile con The
Grand anche su piattaforma
Apple. The Grand batte tutti, però, con l'implementazione di
algoritmi per l'emulazione di fenomeni che non possono essere
riprodotti con il solo campionamento, anche se accurato, e qui
entra in gioco True Sustain Resonance.
Nel
caso del piano, quando si pigia un tasto, viene sollevato il
feltro che smorza la corda di quella nota mentre il martelletto
va a colpire la corda, quindi il suono che si sente è
quello generato solo dalle corde liberate da questo meccanismo.
Quando si abbassa il pedale del forte (sustain), invece, vengono
sollevati indistintamente gli smorzi di tutti tasti, quindi
le note suonate in questa modalità inducono un'eccitazione
per simpatia. No, non sto scherzando è un fenomeno fisico
indicante un corpo che, se lasciato libero avrebbe una frequenza
di risonanza x può essere indotto ad oscillare se eccitato
da una frequenza pari o multipla della sua frequenza di oscillazione
naturale. Per es. avendo liberato dal feltro il Do dell'ottava
bassa, suonando il Do dell'ottava superiore (frequenza doppia)
si ottiene una leggera oscillazione, ma percepibile, del Do
grave.
Con
altre note tipo Do di ottave più acute o Sol e Fa (che
sono in relazioni matematiche semplici con il Do) si ottengono
risultati analoghi ma con intensità minore. Per esempio,
con il pianoforte aperto (quello vero! con The Grand o qualunque altro è ovviamente impossibile)
ed il pedale di destra abbassato potete chiedere ad un vostro
amico sassofonista di suonare una scala per es. maggiore, oppure
una frase ripetuta un paio di volte. A questo punto sentirete
il piano che produrrà un alone di note con una netta
preponderanza di quelle suonate dal sax. Questo perché
tutte le corde risentiranno dell'aria indotta in movimento dalle
note del sax e tenderanno quindi a generare la loro nota, ma
quelle che rispondono al nome delle note suonate dal sax subiranno
un'onda di pressione che calza perfettamente con la deformazione
che subirebbero se percosse dal martelletto, sfruttandola al
massimo.
È
palese che questo meccanismo è piuttosto complesso, tanto
è vero che attivando l'algoritmo di emulazione di questo
fenomeno la polifonia si riduce ed aumenta il carico sulla CPU.
In verità quest'emulazione (True Sustain Resonance) l'ho trovata eccellente per ciò
che riguarda la parte alta dello spettro della cordiera ma è
assente per ciò che riguarda le frequenze più
gravi. È altresì vero che quella riprodotta
è anche la risonanza che maggiormente serve, permettendo
l'esecuzione di linee melodiche molto esposte e con eccellente
verosimiglianza.
Ma
adesso entriamo un po' più in dettaglio
I
campioni si dice siano presi da un Kawai EX Concert Grand ma
questo non viene esplicitamente detto nel manuale, e non sono
in loop. Sono molto ben riprodotte le sfumature a vari livelli
di dinamica ed il timbro è bello grassottello (forse
un po' troppo per la musica classica ma con un tocco di equalizzazione
è un attimo correggerlo)
Keyboard
Settings
permette una flessibile ottimizzazione con la tastiera con cui
pilotare The Grand,
con sensibilità presettate per tastiere synth action,
semipesate e pesate, con possibilità di creare curve
personalizzate con un tasto per la funzione di comparazione
del nostro editing.
Volume
Sensitivity
indica la sensibilità delle variazioni di volume nei
confronti della velocity dei tasti, non il timbro. Un valore
alto richiede un buon controllo delle dita ed è adatto
ad esecuzioni che richiedono espressività, uno basso
per un suono più compresso ed apparentemente più
forte.
Sound
Character
è ciò che sembra: 4 preset che rispecchiano il
proprio nome. Non sono però semplici aperture di filtro
passa alto ma per variarne il timbro vengono utilizzate permutazioni
dei vari parametri di string release e resonance al punto tale
che passare da un preset ad un altro richiede una discreta quantità
di tempo alla macchina.
Ambience vuole essere la riproduzione di
una stanza in cui viene suonato il piano, suona molto come delle
early reflections, non come una stanza sufficientemente grande
da creare un vero riverbero. Essendo un parametro regolabile
deduco che non sono campionamenti ex novo con microfonatura
atta a riprendere le naturali riflessioni di una stanza, ma
un algoritmo atto alla emulazione di un piccolo ambiente.
Anecoic sta a indicare la modalità
priva di qualunque forma riverberazione.
Se ne deduce che i campioni sono stati registrati privi di ambiente,
cosa opportuna se si vuole usare un plug-in per aggiungere un
bel riverbero.
Della
famiglia delle opzioni True
ci sono anche True String Release
e True Hammer Release
oltre al già descritto True String Resonance.
True
String Release:
quando un tasto di un piano viene rilasciato il feltro riscende
sulla corda che è ancora in oscillazione creando delle
leggere risonanze, l'interruzione della nota non avviene quindi
in modo totale ed istantaneo come si otterrebbe dall'arresto
della lettura di un campione. Questa funzione tende ad emulare
il comportamento del feltro che smorza la corda.
True
Hammer
ricrea invece la componente rumoristica del martelletto che
riprende la sua posizione di riposo. È un suono che sente
quasi esclusivamente l'esecutore a causa della sua posizione
privilegiata davanti alla cordiera ma che un ascoltatore ad
una certa distanza non percepirà mai.
Sono
queste le piccole grandi accortezze che fanno di The Grand
un prodotto software che si colloca in una prospettiva a sé
stante e che denota un'ottima attenzione alle esigenze di chi
ha passato tanti anni davanti ad un piano vero.
Quality è un comando mutuato da Halion
che permette di alleggerire il compito alla CPU sacrificando
qualità in misura arbitraria, al fine di ottimizzare
le prestazioni su macchine non troppo potenti
Disk
Streaming:
permette di decidere la quantità di dati da caricare
in RAM prima che intervenga la lettura dei campioni da HD. Nel
caso di dischi un po' pigri è meglio sbilanciarci verso
la RAM, se invece abbiamo poca RAM o abbiamo esigenze di CPU
importanti, con un disco ben deframmentato e veloce, possiamo
recuperare prestazioni sbilanciando le fatiche maggiormente
sul disco e caricando meno dati in memoria volatile.
Tuning, in questo box si può decidere
l'altezza dell'accordatura, da circa 415 a 466 Hz. Molto interessante
la possibilità di avere, oltre all'intonazione ben temperata
(Well Tempered),
l'accordatura larga. È un tipo di accordatura in cui le ottave sono
leggerissimamente più lunghe per permettere alle armoniche
delle singole corde di miscelarsi meglio tra loro ed è
comunemente attuata sui pianoforti da concerto. È un
fenomeno che dipende anche dalla lunghezza delle corde e quindi
dalla coda da cui il nome Concert Grand Scale, accordatura da piano gran coda.
Test:
- sul
G3 500 XLR8'd tramite Cubase 5.1 non sono riuscito a poter
suonare fluentemente alla massima qualità. Eliminando
le funzioni True la situazione migliora ed il risultato è
ciononostante molto buono (sono sempre quasi 2 Giga di campioni!!)
- con
VSTi Host 3 la CPU soffre molto di meno, del resto il peso
e le potenzialità delle due applicazioni sono radicalmente
diverse. Ho riscontrato, però, problemi non della CPU
ma di accesso al disco, fenomeno che non è accaduto
con Cubase
- sul
Titanium 550 (non mio purtroppo!) le prestazioni sono state
proporzionalmente migliori ma la RAM in dotazione (256 Mega)
ed il disco non velocissimo, non mi hanno permesso di configurare
il rapporto RAM / Disk Streaming di The Grand in maniera ottimale.
- La
cosa migliore da fare, ed anche la più ovvia, è
quella di registrare con dei settaggi prudenziali, esportare
il file audio alla massima qualità ed importare la
traccia così generata nella song, solo così
si può godere appieno della qualità del software
fino all'ultima stilla (o bit).
Conclusioni
Pro:
- È
probabilmente il miglior suono di piano che attualmente può
venir generato da un computer ed implementa quelle emulazioni
che sono presenti solo in alcuni piani elettrici di fascia
alta.
- La
sua scarsa possibilità di editing è garanzia
di un bel suono sempre.
- Molto
bella l'implementazione del pedale una corda (quello di sinistra)
che non produce solamente un volume minore ed un timbro più
morbido ma rende la sensazione dell'oscillazione di solo una
corda invece delle due o tre che sono presenti in un piano
vero (ad eccezione delle note più gravi)
- È
implementato anche il pedale tonale, moolto cool!
- Anche
il pedale del sustain è molto realistico, se si suonano
delle note senza pedale ma lo si abbassa in seguito si sente
la risonanza della cordiera!
- Livello
della resonance regolabile ' valori tra 35% e 45% sono i più
verosimili per i miei gusti.
- Integrazione
data dalla compatibilità VST
Contro:
- Richiede
una macchina di fascia alta, forse troppo!! Un G4 con almeno
512 MB è praticamente il minimo, ciò nonostante
si ha sempre la paura che un arpeggio importante possa inchiodare
la CPU o il disco.
- Non
induce la risonanza per simpatia sulle frequenze gravi.
- Non
permette di suonare le corde con le dita! .-)
Lista
dei Desideri:
- Minori
esigenze di risorse
- Una
versione ECO, così come hanno fatto per Halion
- La
possibilità di poter scegliere almeno tra un paio di
modelli di pianoforte
- Possibilità
di utilizzo stand-alone, come il mitico B4, magari sotto OS
X così da poter cominciare a pensare ad un utilizzo
live con un portatile con buone garanzie di stabilità.
Voto 9/10
Rapporto
Qualità /Prezzo 8
Vi
saluto e vi dò appuntamento al prossimo test.
Buona
Musica a tutti !!

Il
materiale di questa pagina è di proprietà di Riccardo
Ballerini e Cubase.it
Su
Cubase.it
http://www.cubase.it/news/2001_11/the_grand.html
In
Rete
Demo
in mp3
|