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The Grand, a cura di Riccardo Ballerini
Eccoci per dare un occhiata al nuovo VSTi The Grand

Piattaforme testate:

  • G3 beige XLR8'd 500 MHz (ndr: accellerato con scheda XLR8) con 1MB di cache di secondo livello ' 512 MB Ram ' HD 30 GB EIDE 7200rpm
  • Titanium 550, Ram 256 MB, HD 20 GB
  • Schede audio su USB: Yamaha UW 500, Tascam 428
  • Controller: Akai MX 1000 (master keyboard con tastiera pesata e pesante!)

 

The Grand: cos'è ?

Un nuovo contendente alla palma del più vero degli emulatori di pianoforte. Ma questo già lo sapevate! :)

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The Grand si presenta in una bella confezione e dotato di ben tre CD per MAC/PC, raccolti in un folder multiplo, il tutto solo per un pianoforte, il che lascia già presagire lo spessore del prodotto. L'installazione ve la risparmio tanto è sempre la stessa cosa tranne per il fatto che i dati del campionamento sono divisi su 2 CD, quindi conviene creare una cartella dove copiare i 2 "pesantoni" in modo che, alla richiesta della localizzazione dei data files durante il primo utilizzo di The Grand, non abbiate problemi.

Senza aprire una piccola storia della sintesi voglio ricordare che l'emulazione di strumenti acustici presenta alcuni aspetti particolarmente ostici. Uno dei più importanti è la non linearità del comportamento del generatore sonoro, vale a dire la combinazione eccitatore - oscillatore - risonatore (martelletto - corda - piano armonico nel caso del pianoforte) in quanto hanno delle dimensioni e delle masse che non progrediscono con lo stesso criterio del nota che producono. Per es. se le corde di un piano dovessero essere linearmente scalate con le frequenze che generano, le corde delle note più acute dovrebbero essere lunghe pochi mm. e sottilissime mentre quelle delle note più gravi ben più lunghe del più grande dei pianoforte a coda che si possano immaginare e soprattutto con sezioni da gomena di nave! e ancora non abbiamo parlato dei martelletti!!

Non si può quindi prendere un singolo campionamento e sfruttarlo su più note senza indurre uno slittamento innaturale delle armoniche responsabili del timbro e delle frequenze responsabili dell'altezza della nota. Ci vorrebbe quindi un campionamento di diversi sec. per ogni nota, non solo, ce ne vorrebbero diversi per ogni nota effettuati con diversi livelli di dinamica in quanto quando si suona più forte non cambia solo il livello del segnale (volume) ma cambia anche il timbro (la stessa differenza che ci potrebbe essere tra un pianoforte suonato forte ma lontano piuttosto che suonato piano ma sentito da vicino).

In soldoni, riprodurre il complesso ed erratico comportamento di un'accozzaglia di legno acciaio e ghisa è compito che mette a dura prova qualunque programmatore o software. I campionatori soffrono del problema di dover caricare l'intero pacchetto dei campioni in RAM costringendo i programmatori a giochi d'alta acrobazia per ottenere risultati verosimili con quantità di RAM prefissata. Con i computer attuali, oramai dotati di ingenti quantità di RAM, il problema si è ridotto.

La vera chiave di volta è però lo streaming dei dati in tempo reale da Hard Disk. Questo vuol dire si supplisce alla RAM caricando i campioni che servono nel momento in cui si premono i tasti del piano dal disco rigido del computer. Per quanto veloci, gli HD, non riescono però a soddisfare il timing necessario per l'esecuzione in real time, la soluzione è quindi quella di caricare la parte iniziali dei campioni (transienti) in RAM dando tempo alla macchina di andar a recuperare il corpo del campione dal disco rigido. (ecco la ragione dei 2 CD di solo dati di The Grand, per un totale di circa 1.3 Giga di campionamenti).

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Questa tecnica è stata pionerata su Windows da Gigasampler con il famoso Gigapiano ed è finalmente disponibile con The Grand anche su piattaforma Apple. The Grand batte tutti, però, con l'implementazione di algoritmi per l'emulazione di fenomeni che non possono essere riprodotti con il solo campionamento, anche se accurato, e qui entra in gioco True Sustain Resonance.

Nel caso del piano, quando si pigia un tasto, viene sollevato il feltro che smorza la corda di quella nota mentre il martelletto va a colpire la corda, quindi il suono che si sente è quello generato solo dalle corde liberate da questo meccanismo. Quando si abbassa il pedale del forte (sustain), invece, vengono sollevati indistintamente gli smorzi di tutti tasti, quindi le note suonate in questa modalità inducono un'eccitazione per simpatia. No, non sto scherzando è un fenomeno fisico indicante un corpo che, se lasciato libero avrebbe una frequenza di risonanza x può essere indotto ad oscillare se eccitato da una frequenza pari o multipla della sua frequenza di oscillazione naturale. Per es. avendo liberato dal feltro il Do dell'ottava bassa, suonando il Do dell'ottava superiore (frequenza doppia) si ottiene una leggera oscillazione, ma percepibile, del Do grave.

Con altre note tipo Do di ottave più acute o Sol e Fa (che sono in relazioni matematiche semplici con il Do) si ottengono risultati analoghi ma con intensità minore. Per esempio, con il pianoforte aperto (quello vero! con The Grand o qualunque altro è ovviamente impossibile) ed il pedale di destra abbassato potete chiedere ad un vostro amico sassofonista di suonare una scala per es. maggiore, oppure una frase ripetuta un paio di volte. A questo punto sentirete il piano che produrrà un alone di note con una netta preponderanza di quelle suonate dal sax. Questo perché tutte le corde risentiranno dell'aria indotta in movimento dalle note del sax e tenderanno quindi a generare la loro nota, ma quelle che rispondono al nome delle note suonate dal sax subiranno un'onda di pressione che calza perfettamente con la deformazione che subirebbero se percosse dal martelletto, sfruttandola al massimo.

È palese che questo meccanismo è piuttosto complesso, tanto è vero che attivando l'algoritmo di emulazione di questo fenomeno la polifonia si riduce ed aumenta il carico sulla CPU. In verità quest'emulazione (True Sustain Resonance) l'ho trovata eccellente per ciò che riguarda la parte alta dello spettro della cordiera ma è assente per ciò che riguarda le frequenze più gravi. È altresì vero che quella riprodotta è anche la risonanza che maggiormente serve, permettendo l'esecuzione di linee melodiche molto esposte e con eccellente verosimiglianza.

Ma adesso entriamo un po' più in dettaglio

I campioni si dice siano presi da un Kawai EX Concert Grand ma questo non viene esplicitamente detto nel manuale, e non sono in loop. Sono molto ben riprodotte le sfumature a vari livelli di dinamica ed il timbro è bello grassottello (forse un po' troppo per la musica classica ma con un tocco di equalizzazione è un attimo correggerlo)

Keyboard Settings permette una flessibile ottimizzazione con la tastiera con cui pilotare The Grand, con sensibilità presettate per tastiere synth action, semipesate e pesate, con possibilità di creare curve personalizzate con un tasto per la funzione di comparazione del nostro editing.

Volume Sensitivity indica la sensibilità delle variazioni di volume nei confronti della velocity dei tasti, non il timbro. Un valore alto richiede un buon controllo delle dita ed è adatto ad esecuzioni che richiedono espressività, uno basso per un suono più compresso ed apparentemente più forte.

Sound Character è ciò che sembra: 4 preset che rispecchiano il proprio nome. Non sono però semplici aperture di filtro passa alto ma per variarne il timbro vengono utilizzate permutazioni dei vari parametri di string release e resonance al punto tale che passare da un preset ad un altro richiede una discreta quantità di tempo alla macchina.

Ambience vuole essere la riproduzione di una stanza in cui viene suonato il piano, suona molto come delle early reflections, non come una stanza sufficientemente grande da creare un vero riverbero. Essendo un parametro regolabile deduco che non sono campionamenti ex novo con microfonatura atta a riprendere le naturali riflessioni di una stanza, ma un algoritmo atto alla emulazione di un piccolo ambiente.

Anecoic sta a indicare la modalità priva di qualunque forma riverberazione.

Se ne deduce che i campioni sono stati registrati privi di ambiente, cosa opportuna se si vuole usare un plug-in per aggiungere un bel riverbero.

Della famiglia delle opzioni True ci sono anche True String Release e True Hammer Release oltre al già descritto True String Resonance.

True String Release: quando un tasto di un piano viene rilasciato il feltro riscende sulla corda che è ancora in oscillazione creando delle leggere risonanze, l'interruzione della nota non avviene quindi in modo totale ed istantaneo come si otterrebbe dall'arresto della lettura di un campione. Questa funzione tende ad emulare il comportamento del feltro che smorza la corda.

True Hammer ricrea invece la componente rumoristica del martelletto che riprende la sua posizione di riposo. È un suono che sente quasi esclusivamente l'esecutore a causa della sua posizione privilegiata davanti alla cordiera ma che un ascoltatore ad una certa distanza non percepirà mai.

Sono queste le piccole grandi accortezze che fanno di The Grand un prodotto software che si colloca in una prospettiva a sé stante e che denota un'ottima attenzione alle esigenze di chi ha passato tanti anni davanti ad un piano vero.

Quality è un comando mutuato da Halion che permette di alleggerire il compito alla CPU sacrificando qualità in misura arbitraria, al fine di ottimizzare le prestazioni su macchine non troppo potenti

Disk Streaming: permette di decidere la quantità di dati da caricare in RAM prima che intervenga la lettura dei campioni da HD. Nel caso di dischi un po' pigri è meglio sbilanciarci verso la RAM, se invece abbiamo poca RAM o abbiamo esigenze di CPU importanti, con un disco ben deframmentato e veloce, possiamo recuperare prestazioni sbilanciando le fatiche maggiormente sul disco e caricando meno dati in memoria volatile.

Tuning, in questo box si può decidere l'altezza dell'accordatura, da circa 415 a 466 Hz. Molto interessante la possibilità di avere, oltre all'intonazione ben temperata (Well Tempered), l'accordatura larga. È un tipo di accordatura in cui le ottave sono leggerissimamente più lunghe per permettere alle armoniche delle singole corde di miscelarsi meglio tra loro ed è comunemente attuata sui pianoforti da concerto. È un fenomeno che dipende anche dalla lunghezza delle corde e quindi dalla coda da cui il nome Concert Grand Scale, accordatura da piano gran coda.

Test:

  • sul G3 500 XLR8'd tramite Cubase 5.1 non sono riuscito a poter suonare fluentemente alla massima qualità. Eliminando le funzioni True la situazione migliora ed il risultato è ciononostante molto buono (sono sempre quasi 2 Giga di campioni!!)
  • con VSTi Host 3 la CPU soffre molto di meno, del resto il peso e le potenzialità delle due applicazioni sono radicalmente diverse. Ho riscontrato, però, problemi non della CPU ma di accesso al disco, fenomeno che non è accaduto con Cubase
  • sul Titanium 550 (non mio purtroppo!) le prestazioni sono state proporzionalmente migliori ma la RAM in dotazione (256 Mega) ed il disco non velocissimo, non mi hanno permesso di configurare il rapporto RAM / Disk Streaming di The Grand in maniera ottimale.
  • La cosa migliore da fare, ed anche la più ovvia, è quella di registrare con dei settaggi prudenziali, esportare il file audio alla massima qualità ed importare la traccia così generata nella song, solo così si può godere appieno della qualità del software fino all'ultima stilla (o bit).

Conclusioni

Pro:

  • È probabilmente il miglior suono di piano che attualmente può venir generato da un computer ed implementa quelle emulazioni che sono presenti solo in alcuni piani elettrici di fascia alta.
  • La sua scarsa possibilità di editing è garanzia di un bel suono sempre.
  • Molto bella l'implementazione del pedale una corda (quello di sinistra) che non produce solamente un volume minore ed un timbro più morbido ma rende la sensazione dell'oscillazione di solo una corda invece delle due o tre che sono presenti in un piano vero (ad eccezione delle note più gravi)
  • È implementato anche il pedale tonale, moolto cool!
  • Anche il pedale del sustain è molto realistico, se si suonano delle note senza pedale ma lo si abbassa in seguito si sente la risonanza della cordiera!
  • Livello della resonance regolabile ' valori tra 35% e 45% sono i più verosimili per i miei gusti.
  • Integrazione data dalla compatibilità VST

Contro:

  • Richiede una macchina di fascia alta, forse troppo!! Un G4 con almeno 512 MB è praticamente il minimo, ciò nonostante si ha sempre la paura che un arpeggio importante possa inchiodare la CPU o il disco.
  • Non induce la risonanza per simpatia sulle frequenze gravi.
  • Non permette di suonare le corde con le dita! .-)

Lista dei Desideri:

  • Minori esigenze di risorse
  • Una versione ECO, così come hanno fatto per Halion
  • La possibilità di poter scegliere almeno tra un paio di modelli di pianoforte
  • Possibilità di utilizzo stand-alone, come il mitico B4, magari sotto OS X così da poter cominciare a pensare ad un utilizzo live con un portatile con buone garanzie di stabilità.

Voto 9/10

Rapporto Qualità /Prezzo 8

Vi saluto e vi dò appuntamento al prossimo test.

Buona Musica a tutti !!

Il materiale di questa pagina è di proprietà di Riccardo Ballerini e Cubase.it

 

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