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Autore Topic: Ateo perchè.
wertyuioi
Member
Member # 1356

 - posted 22. Aprile 2005 20:34      Profile for wertyuioi   Email wertyuioi         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Ciao a tutti

Voelevo farvi leggere un testo molto interessante di Diego Fusaro,il quale spiega come mai lui(e anche io) non crediamo in dio.

Iniziai a "tirarmi i pacchi" verso i 15 anni dove incominciai ad interessarmi di filosofia...Qualche annetto fa ho trovato su internet questo scritto,che reputo molto interessante.Consiglio a tutti di leggerlo (magari stampatevelo e leggetelo con calma,comodi comodi...)


Per chi volesse il link è qua sotto
http://digilander.libero.it/falcemar/Chiesa/ateo.htm


Buona lettura


Questo breve scritto vuol soltanto essere un modo di proporre ciò che penso e perché lo penso.

In molti hanno provato a dimostrare l'esistenza di Dio, probabilmente in meno hanno provato a dimostrarne l'inesistenza: si può credere o non credere in Dio, l'importante é a mio avviso porsi il problema, possibilmente in termini razionali. E invece troviamo chi crede in dio perché gli hanno insegnato che dio esiste e chi non crede in dio perché così gli hanno insegnato: si tratta comunque di due atteggiamenti non corretti, proprio perché non sono razionali, ci si limita a prendere per buono ciò che ci viene detto.

Non posso non disapprovare quelli che non credono in Dio e che in realtà non si sono mai posti il problema se egli esista o meno: sbarazzarsi di Dio come fan loro equivale a bere l'intero oceano in un sol sorso. Allo stesso modo, quelli che credono in dio solo perché gli altri fanno così, senza chiedersi se sia corretto o meno, peccano di ingenuità e di stoltezza; e da che mondo é mondo, la religione é sempre al fianco dell'uomo e trova un fertile terreno di sviluppo presso una natura irrequieta e angosciosa quale é quella umana;

Secondo il partenopeo Giambattista Vico, la nascita della religione é simbolo di sviluppo della specie umana, di quegli antichi bestioni che eravamo migliaia di anni fa: infatti, volgendo lo sguardo al cielo e rendendosi conto dell'esistenza di forze divine, essi pervennero alla civiltà e si distaccarono mano a mano dalle loro barbare usanze; secondo il tedesco Federico Nietzsche, invece, la religione nasce come strumento per ovviare all'infelicità e all'insensatezza della vita: così i greci crearono una religione lussureggiante di divinità caratterizzate dagli stessi difetti propri dell'uomo, riuscendo in tal modo a conferire un senso alla vita e alla sofferenza che la caratterizza. Sembra dunque che la religione sia del tutto necessaria, in quanto fornisce all'uomo un barlume di felicità, o almeno la speranza di ottenerla in un'altra vita; ma, come ha acutamente notato Marx, eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigere la felicità reale.

A mio avviso la spiegazione più probabile della nascita della religione va ricercata nell'infinita sete di conoscenza propria dell'uomo: infatti la prima volta in cui egli ha avuto il presentimento di una presenza divina, dev'essere senz'altro stata quando ha avuto il tempo di contemplare ciò che lo circondava e che senz'altro non poteva essere opera sua; a questo punto l'uomo, condotto dalla sua naturale sete di conoscenza, ha tentato di spiegarsi come ciò che lo circondava e di cui lui era solo spettatore avesse potuto originarsi.

A furia di sforzare il proprio intelletto e di non venire a capo di nulla, l'uomo ebbe la pensata di risolvere la questione introducendo una forza esterna, un grande architetto onnipotente che, a seguito di un interminabile lavorio, aveva generato l'universo e vi aveva posto l'uomo affinché godesse di quell'immenso spettacolo.

In fondo, il problema sussistente era spiegare come si fosse originato il tutto, l'universo che ci circonda: ogni cosa presente nel mondo, infatti, doveva per forza essere il frutto di una creazione, questa era la spiegazione più evidente e ingenua; ma risalendo tassello per tassello la catena creazionistica, per evitare che essa fosse infinita, prima o poi, si doveva per forza arrivare a qualcosa che creasse senza essere creato e così appunto balenò l'idea di chiamare quel qualcosa Dio, pensando così di aver risolto il problema, quando invece se ne erano creati solo di nuovi. Infatti, se il mondo é stato creato da Dio, Dio da chi é stato creato? E' facile capire come in realtà il problema iniziale non venga risolto, ma solo spostato su una realtà che trascende il mondo, che ne sta al di là: per rispondere alla domanda 'chi ha creato Dio' senza introdurre un nuovo soggetto creatore e per non prolungare all'infinito la catena, bisogna per forza ammettere che Dio, nella sua onnipotenza e nella sua forza generatrice, non solo é stato capace di generare tutto ciò che ci circonda, ma anche se stesso.

Tuttavia, mi si potrà obiettare, se Dio fosse solo una menzogna, un artifizio introdotto dall'uomo, sarebbe già stato smascherato da secoli, mentre invece continua ad essere venerato e accettato da milioni di persone; in effetti se la maggior parte delle persone crede in Dio, questo lo dobbiamo anche al fatto che non sia possibile dare una dimostrazione della sua inesistenza così efficace da rendere del tutto ridicola e inaccettabile l' esistenza divina; ma se non é mai possibile dimostrare del tutto l'inesistenza di Dio, é altrettanto vero che non é possibile dimostrarne l'esistenza, sebbene in molti nel corso della storia si siano cimentati in argomentazioni spericolate e magari anche convincenti: essi hanno sempre e comunque fallito perché la base del credere in Dio é l'atto di fede, ossia il credere in Dio senza porsi troppe domande, l'avere la certezza della sua esistenza pur non potendola dimostrare razionalmente.

Ma se la religione é sopravvissuta per così tanti anni, lo dobbiamo anche ad interessi materiali nascosti dietro ad essa: la religione può infatti facilmente essere adoperata come un vero e proprio strumento di regno, per mantenere buoni certi individui o certi ceti sociali con vane promesse di una vita ultraterrena in cui rifulga l'uguaglianza, o intimorendoli con le minacce di un dio in grado di castigare chi infrange le leggi in vigore. Naturalmente tutti possono facilmente capire come sia facile e vantaggioso slacciare le briglia alla fantasia e crearsi un Dio, cercando poi di far sì che tutti credano nella sua esistenza: dico facile, perché non costa neanche un grande dispendio di forza intellettuale, dico vantaggioso perché introducendo una forza superiore agli uomini capace di punirli o di premiarli, si impone al popolo di comportarsi come vogliamo, o meglio, a seconda di come vuole il Dio che abbiamo inventato. E così diventa facilissimo tener a bada il popolo, da sempre soggiogato in maniera più o meno evidente alla volontà dei potenti, i quali possono rivendicare e giustificare la propria 'superiorità' appellandosi ad un misterioso volere divino: Dio, colui che ha creato il mondo e tutto può, ha scelto che le cose andassero così, che alcuni avessero più diritti rispetto al altri, ma che nel presunto aldilà regnerà l'uguaglianza e chi si sarà comportato bene, non nuocendo ai potenti e non sovvertendo la situazione vigente, potrà godere di una vita beata.

Sarebbe stato vantaggioso, o per lo meno meno dannoso, ravvisare un dio nell'universo stesso, portando ad un livello divino ogni singolo atomo del mondo: questo se non altro avrebbe impedito quella che per me é la più grande tragedia religiosa, ossia l'abbandono e la sfiducia totale nel nostro mondo, in ciò che quotidianamente ci circonda, visto come un qualcosa di passeggero, come la copia di qualcosa di più perfetto presente in un'altra dimensione; la nostra vita stessa su questo mondo é diventata una vita di passaggio, che va vissuta nel timore di una futura punizione divina e nella speranza di un'esistenza beata ed eterna nel 'vero' mondo. Questa terrificante impostura che serpeggia negli animi di milioni di persone, non fa altro che gettar discredito sul nostro mondo, che perde inevitabilmente valore in quanto solo realtà passeggera e non meta ultima: 'e fu così che il nostro mondo divenne una favola' asserisce Nietzsche riferendosi alla perdita di valore del nostro mondo causata dalla convinzione che ve ne fosse un altro, un 'mondo dietro il mondo'.

Certo il popolo, sfinito ed esasperato dalle ingiustizie e dalle sofferenze, può anche essere rincuorato dall'idea di una vita futura caratterizzata dalla beatitudine e dall'uguaglianza, così come può far comodo ai potenti che il popolo creda in ciò: da sempre l'uomo sente l'esigenza di essere schiavo, di non essere il signore dell'universo, ha come una sorta di complesso di inferiorità, deve per forza rinvenire qualcuno che abbia creato tutto per lui; in altri termini: l'uomo sente la necessità di credere in qualcosa e così la religione diventa un vero e proprio oppio di cui non si può fare a meno, un narcotico con cui l'uomo controlla la propria angoscia, ma ottunde la propria mente. E' arrivato il momento di aprire gli occhi e di vedere con la propria ragione, che magari non può risolvere ogni problema, tuttavia può in ogni caso dire la sua e resta comunque il solo strumento conoscitivo a nostra disposizione: essa é un po' come una candela che ci illumina il cammino, certo sparge una luce fioca incapace di illuminare ogni cosa, ma, in assenza di lampadari o di fari, dobbiamo accontentarci e fare un buon impiego di essa. Se vogliamo approdare a nuove conoscenze, dobbiamo smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia delle cose divine e dobbiamo provare a rispondere ad ogni quesito con la nostra ragione, finché, con il passare del tempo, a poco a poco, non scopriremo ogni cosa. Occorre riconoscere che tutti i progressi effettuati nel corso della storia sono frutto del retto impiego della ragione, che, senz'altro, non potrà capire ogni cosa, ma non per questo dobbiamo sentirci autorizzati a metterla da parte e anteporre ad essa le spiegazioni religiose: e così, indagando sull'origine dell'universo senza riuscire a trovare una spiegazione razionale, non dobbiamo chiuder la partita introducendo dio, l'architetto autore del mondo; questo gesto é sintomo di una totale sfiducia nella nostra ragione e nella potenza dell'uomo!

Dio é una risposta grossolana, un'indelicatezza verso che si sforza di adoperare al meglio la propria ragione per far luce sulle realtà più oscure! E' come se, non riuscendo a trovare altre risposte possibili, si dovesse ricorrere ad una causa esterna invisibile e fittizia per mettersi il cuore in pace, per evitare un dispendio energetico di forza intellettuale: certo é più facile dire 'Dio ha creato il mondo' che non sforzarsi di capire come esso sia nato, ne convengo; però, a ben pensarci, introdurre Dio non ci permette di capire molte cose in più: dico che la mia ragione non basta per comprendere tutto, quindi non si può spiegare come sia nato il mondo; l'ha creato Dio, ora so come é nato il mondo, ma non so come é nato Dio! Il problema si sposta, ma non si risolve.

D'altronde il presunto dio, oltre ad essere 'invisibile' e immateriale, apre un immenso ventaglio di problemi difficilmente risolvibili che, se ben analizzati, portano all'ateismo: se dio esiste ed é perfetto come vuole la tradizione, come può amare o odiare gli uomini? Come può punirli? Non può amarli, perché un ente perfetto non può certo provare amore: ma se é perfetto, non ha bisogno di nulla se non di se stesso, é autonomo, e anzi, creando il mondo e ciò che lo abita si é già auto-diminuito, occupandosi di cose non perfette (che il mondo e l'uomo non siano perfetti, secondo la religione, non ci son dubbi: l'uomo sceglie il male, il mondo é caduco, ecc.). Allo stesso modo un ente perfetto e buono quale si pretende che dio sia, non può punire o provare rancore, perché sono peculiarità di un ente imperfetto, capace di provare sentimenti abietti. Mi pare dunque che dio, ammettendo che esista, non possa essere perfetto; ma almeno buono dovrebbe esserlo, stando a quanto sostengono le religioni più disparate: dunque dio é ed é buono; ma se dio é ed é buono, come si spiegano il male, la sofferenza e il dolore che imperano nell'universo? Se dio fosse buono, anche se non perfetto, non avrebbe creato il male, ma dal momento che il male c'é, dio non può essere buono. Dunque dio, ammesso che esista, non é né buono né perfetto. Cominciano a sorgere dei dubbi sulla sua esistenza: dio ha creato il mondo e l'uomo per estrinsecare la sua perfidia? Li ha creati per divertirsi nel vedere l'uomo contorcersi tra i rantoli e gli spasmi della sofferenza? Se é ed é malvagio, vuol dire che, inevitabilmente, la sofferenza che regna in questo mondo, sarà presente, magari anche in misura maggiore, nell'altro mondo, quello della vita eterna, che diverrebbe così regno della sofferenza eterna.

Schopenhauer dice: 'se ad un dio si deve questo mondo, non ci terrei ad essere quel dio: l'infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore'; l'infelicità che regna nel mondo potrebbe spezzare il cuore ad un dio che ha creato un mondo in cui regna il dolore, ma che é fondamentalmente buono, tanto da soffrire lui stesso per i patimenti che subisce l'uomo: ma un dio buono avrebbe potuto creare un mondo dominato dalla sofferenza? No di certo. Se é così potente da creare il mondo, vuol dire che lo é anche abbastanza per eliminare da esso il dolore, ma dato che il dolore c'é, vuol dire che dio non ha voluto eliminarlo e che dunque si tratta di un dio malefico. Se tutta la natura ci grida che dio esiste, come molti sostengono, é anche vero che essa ci grida che é un dio malvagio, che prova piacere nella sofferenza altrui.

Ma dio non é malefico proprio perché non esiste, mi guardo intorno, ammiro la bellezza di ciò che mi circonda senza scorgere in essa alcun suggello dell'operato divino, tutto assorbito dal viverla fino in fondo, prima che esaurisca il tempo a mia disposizione e ch'io torni donde sono venuto: nel nulla. E prima di scivolare in quei tenebrosi meandri, voglio ancora vedere e ammirare molte cose di questo mondo, l'unico di cui io abbia la certezza e in cui io creda per davvero: nessuno mi riporterà in vita una seconda volta e non ne provo sofferenza; solo ho paura di non riuscire a fare tutto quel che vorrei in questo lasso di tempo che mi é dato vivere.

Cercando di riassumere brevemente il mio pensiero, per me l'essenza suprema non é Dio, ma l'uomo, il quale é indubbiamente difficile da scoprire e da capire fino in fondo, tanto che egli é per se stesso la più difficile delle scoperte.

Con la convinzione dell'esistenza di dio l'uomo ha finito per alzare un po' troppo la testa verso il cielo, tutto preso dalle cose divine, e ha finito col dimenticarsi del mondo terreno, delle sue imperfezioni e di tutto quel che rimane ancora da fare per esso e per chi vi abita; dice giustamente Freud che 'se l'uomo distoglierà dall'aldilà le sue speranze e concentrerà sulla vita terrena tutte le forze rese così disponibili, riuscirà probabilmente a rendere la vita sopportabile per tutti e la civiltà non più oppressiva per alcuni'.

Proprio ponendomi le domande soprascritte sono pervenuto all'estrema conclusione, all'inesistenza di Dio; proprio come un bambino scopre che Babbo Natale non esiste ed è solo una messa in scena dei genitori per indurlo a comportarsi rettamente. E così, con la nuova e fantastica scoperta, si apre un mare innanzi a noi, un mare che non era mai stato così aperto: e i protagonisti assoluti siamo noi, non dio. Si tratta di un mare per molti aspetti periglioso e ricco di insidie, ma è il nostro: infinitamente più grande di prima, quand'esso era sovrastato dall'inquietante presenza di dio, il quale, come una nebbia offuscante, si é diradato dopo secoli di permanenza.


Messaggi: 405 | Data Registrazione: Set 2002  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 22. Aprile 2005 21:27      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Voelevo farvi leggere un testo molto interessante di Diego Fusaro,il quale spiega come mai lui(e anche io) non crediamo in dio.
••credere non serve a niente... se una cosa interessa, si studia, ci se ne occupa. Io non sono mai stato nel Lichtenstein, non serve che io dchiari che ci credo o non ci credo.. se ci vado.. vedo, se non ci vado non vedo

questo articolo e' profondamente incoerente, propone una credenza, una fede... critica giustamente i credenti perche' liquidano l'argomento Dio affermando semplicemente di credere.. poi si comporta allo stesso modo..

Ovvero si pone al di fuori della questione e la giudica dall'esterno dimenticando che la conoscenza spirituale, come tutte le conoscenze importanti si acquisice attraverso un training graduale.. non con un sedersi a tavolino ed elucubrando

pernsiamo a suonare la chitarra, ad amare, a cucinare.. e' roba che va esperita... se no quello che rimane e' sterile elucubrazione..

quindi i credenti credono..
gli atei credono col "non" davanti..

(meglio pa "terza via".. occuparsene)

l'autore dell'articolo e' un credente... e pure poco informato... parla di religioni e ne conosce forse una (dato che fal'equazione religione=credenza).... male... e senza averne fatto esperienza


Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
wertyuioi
Member
Member # 1356

 - posted 22. Aprile 2005 21:36      Profile for wertyuioi   Email wertyuioi         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by yasodanandana:

pernsiamo a suonare la chitarra, ad amare, a cucinare.. e' roba che va esperita... se no quello che rimane e' sterile elucubrazione..



Qui ti straquoto alla grande...


Messaggi: 405 | Data Registrazione: Set 2002  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 22. Aprile 2005 21:53      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quindi bisogna fare esperienza di spiritualita' prima di parlarne.. se no non serve dichiarare credenza o non credenza
Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
Kenny
Member
Member # 2271

 - posted 22. Aprile 2005 22:22      Profile for Kenny           Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Sono d'accordo con Yaso!
Prima di tutto la fede non è qualcosa che ti tramandano i tuoi genitori o altre persone. E' una cosa che acquisti col tempo conoscendo Dio. E' come se tu dovessi far tenere una grossa somma di denaro ad una persona fidata. Non la dai al primo che incontri per stada ma la dai ad una persona "fidata" che conosci e sai che di quella persona ti puoi fidare perchè la "conosci".
Nel caso del perchè Dio permetta le sofferenze o del perchè Dio sembra abbia creato il male anche in questo caso ci vuole "conoscenza". Dio ha creato l'uomo come dice quel testo per farlo vivere felice, se crediamo a questo allora dobbiamo anche credere che dietro a tutto quello che è successo nel giardino dell'eden ci sono molte più cose che fanno capire perchè Dio permetta la sofferenza. C'è una contesa. Il diavolo e come se disse ad Eva che poteva benissimo vivere senza Dio e che sarebbe diventata come lui se avrebbe mangiato quel frutto. Adesso Dio sta dimostrando che non è vero. L'uomo non può governarsi da solo e la causa del male è solo l'uomo e non Dio, perchè ha scelto di vivere senza Dio ed essere simile a lui. Non è Dio che fa le guerre ma l'uomo!

Messaggi: 1286 | Data Registrazione: Mag 2003  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 22. Aprile 2005 22:32      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by Kenny:
Sono d'accordo con Yaso!

io sono daccordo con te su qualche conclusione, ma non sono daccordo su tutte le "fedi" e i "credo" che metti in campo

se tu "credi" e fai affermazioni importanti e categoriche solo sul "credere"

il "non credente" imparera'da te a fare affermazioni importanti e categoriche sulla base del "non credere"

a mio parere credere e' meglio che niente.. pero' ci e' molto vicino

(non mi pronuncio sul diavolo.. se ci pensi un attimo parlare di diavolo mentre si parla di dio e' come farsi un autogol)


Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
Kenny
Member
Member # 2271

 - posted 22. Aprile 2005 23:46      Profile for Kenny           Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Si magari ho parlato solo mettendo in campo la religione cristiana e magari ci sono altre religioni su cui discutere.

Il concetto diavolo invece lo vedo un concetto da inserire per capire alcune cose!
Un altro esempio del perchè Dio permetta alcune cose è ad esempio la storia che troviamo nella Bibbia (e qui mi devo sempre riferire al cristianesimo) di Giobbe!
In quel caso il diavolo fece capitare a Giobbe molte disgrazie perchè asseriva che l'uomo serve dio solo per un torna conto ma che appena gli succede qualcosa lo maledice. In quel caso giobbe dimostrò che non era così, rimanendo fedele anche nelle disgrazie. Con questo non voglio dire che le cose ci capitano perchè è il diavolo a farcele capotare ma che magari Dio permetta alcune cose in modo che noi possiamo rispondere con le nostre azioni che nel bene o nel male siamo dalla sua parte!
Beh comunque questi poi sono discorsi che non si possono affrontare così in un forum con dei post scritti magari facendo passare del tempo prima di rispondere ecc ecce1


Messaggi: 1286 | Data Registrazione: Mag 2003  |  IP: Logged
9V
Member
Member # 3951

 - posted 23. Aprile 2005 01:46      Profile for 9V   Email 9V         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Sarebbe bello riuscire ad accettare con umiltà e rassegnazione il fatto molto elementare che siamo esseri finiti, come tutto ciò che ci circonda... fiori, alberi, animali... Ma non ci è dato questo dono di accettazione, purtroppo... E allora ci aggrappiamo ognuno a qualcosa... chi ai maghi, chi agli spiriti, chi alla Trinità...

Io ultimamente mi sto aggrappando a Live4... E... aiuta!


Messaggi: 844 | Data Registrazione: Lug 2004  |  IP: Logged
9V
Member
Member # 3951

 - posted 23. Aprile 2005 01:51      Profile for 9V   Email 9V         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Per riallacciarmi a wertyuioi... c'è in rete da tempo un file pdf da scaricare, si intitola "il piccolo ateo (anticatechismo)" ed è molto carino.
http://www.anticatechismo.it/anticat/piccoloateo.php

Messaggi: 844 | Data Registrazione: Lug 2004  |  IP: Logged
gio
Member
Member # 829

 - posted 23. Aprile 2005 02:21      Profile for gio   Email gio         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
qualcuno sà quanto fa 3 per 8 ?
e come si installa rison?
grazie.

Messaggi: 8319 | Data Registrazione: Feb 2002  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 23. Aprile 2005 02:39      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by 9V:
Sarebbe bello riuscire ad accettare con umiltà e rassegnazione il fatto molto elementare che siamo esseri finiti

ancora piu' umile ed elementare sarebbe accettare il fatto che la nostra esistenza non dipende da noi, che niente e' sotto il nostro controllo, che l'indipendenza e' un'illusione..... e che quindi stabilire con facilita' di essere FINITI e' o incoscienza o e' fede dogmatica e strafottente nel potere della nostra povera mente di emettere verita' assolute

forse e' "pecoresca" rassegnazione... di certo non e' umilta'...

(interessanti questi diversi tipi di "fedi dogmatiche atee", a volte irrazionalmente concettose e filosofiche, a volte irrazionalmente sentimentali e remissive)


Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
maudoc
Member
Member # 3815

 - posted 23. Aprile 2005 08:36      Profile for maudoc   Email maudoc         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Originally posted by yasodanandana:
ancora piu' umile ed elementare sarebbe accettare il fatto che la nostra esistenza non dipende da noi, che niente e' sotto il nostro controllo, che l'indipendenza e' un'illusione.....
----------------------------------------------------
Yaso, se tu sai da che "depende" diccelo per favore....

PS:da te non mi aspetto la risposta"da che punto guardi il mondo tutto depende"


Messaggi: 4117 | Data Registrazione: Giu 2004  |  IP: Logged
yasodanandana
Member
Member # 1424

 - posted 23. Aprile 2005 10:53      Profile for yasodanandana   Email yasodanandana         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
quote:
Originally posted by maudoc:

Yaso, se tu sai da che "depende" diccelo per favore....


sarebbero 1200 euro!!

a partegli scherzi e' troppo facile dirti di botto che dipende, a seconda delle denominazioni, da Jahveh/Krishna/Allah/Buddha/Manitu ecc. ecc.

ma anche accettare la mia risposta e finirla li' sarebbe non informarsi e accontentarsi di un atto di fede..

diciamo che dopo essersi resi conto che niente e' sotto il nostro controllo.. merita informarsi seriamente.. yasuccio come e prima di tutti


Messaggi: 29459 | Data Registrazione: Ott 2002  |  IP: Logged
9V
Member
Member # 3951

 - posted 23. Aprile 2005 12:37      Profile for 9V   Email 9V         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
"Caro Dio, gli dèi sono stati buoni con me.
Come offerta, ecco del latte e biscotti.
Se invece desideri che sia io a mangiarli,
ti prego di non darmi segni di alcun tipo.

(..breve pausa..)

Sia fatta la tua volontà.
(aaahm-crunch crunch crunch..)"

Homer Simpson


Messaggi: 844 | Data Registrazione: Lug 2004  |  IP: Logged
excurex
Member
Member # 830

 - posted 23. Aprile 2005 12:55      Profile for excurex   Email excurex         Edit/Delete Post   Reply With Quote 
Per Yaso...

Ho notato che parli spesso di studio e di cammino quale mezzo indispensabile per comprendere la fede. La maggior parte di noi (se non tutti) è cresciuta con una cultura cristiana, con un approccio tutt'altro che superficiale.
Dopo questo "training" la persona che riconosce l'inconsistenza della religione e si dichiara ateo, non credo che lo faccia per anticonformismo o per moda ma ne è ben consapevole e quindi ha diritto fondato di criticare (e anche disprezzare).
(Parlo per me): non vedo di quale ulteriore approfondimento debba avere bisogno per ricredermi.


Messaggi: 360 | Data Registrazione: Feb 2002  |  IP: Logged


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