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Topic: Coni e watt
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profano
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Member # 983
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posted 14. Marzo 2003 18:01
Avendo un cono senza scritte cancellate dal tempo, č possibile risalire ai watt e agli ohm?
Messaggi: 1809 | Data Registrazione: Apr 2002
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profano
Member
Member # 983
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posted 14. Marzo 2003 20:27
mi sa che in passato ho gią fatto una domanda del genere, ed č andata a picco, come questa....
Messaggi: 1809 | Data Registrazione: Apr 2002
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excurex
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Member # 830
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posted 15. Marzo 2003 00:33
L'impedenza di un altoparlante varia in funzione della frequenza del segnale applicato. Con un tester riesci ad ottenere un indicazione ma non la reale impedenza. Per la potenza credo non sia possibile in quanto č una tipica caratteristica costruttiva... la dimensione del magnete dovrebbe darti un'idea, magari confrontado l'altoparlante con altri della stessa dimensione.
Messaggi: 360 | Data Registrazione: Feb 2002
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lupino
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Member # 1368
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posted 15. Marzo 2003 17:21
il cono di una cassa e' sempre rappresentabile (con ottima approssimazione) da una resistenza R in serie con un impedenza L (le impedenza parassite contribuiscono per molto meno dell'uno per cento) se possiedi un impedenziometro e un induttometro puoi calcolarti i due valori poi con L e con R ti puoi costruire la funzione (della frequenza) che descrive l'impedenza che caratterizza il conoZ = R + j * 2 * pigreco * F * L dove con F indico la frequenza e con Z l'impedenza cosi' facendo ottieni un numero immaginario questo numero puo' essere rappresentato da modulo (che e' il valore che ti interessa) e fase (che descrive l'anticipo o il ritardo del segnale d'uscita rispetto a quello di ingresso) se hai dimestichezza con i numeri immaginari puoi tranquillamente ricavarti il modulo e la fase in questione se non li conosci temo che la cosa finisca qui se non hai impedenziometro e induttometro basterebbe un semplice tester con il quale fare due misurazioni una a frequenza nulla ci permette di individuare R e una fatta a frequenza arbitraria che ci restituisce il valore efficace (a meno della resistenza R) del modulo dell'induttanza poiche' e' un valore efficace va moltiplicato per la radice quadrata di 2 cosi' otteniamo un valore pari alla radice quadrata di (4 * pigreco quadro * F quadro * L quadro) in questa maniera troviamo anche L che possiamo ri immettere nella funzione immaginaria che ti ho descritto prima tramite la quale si possono riottenere modulo e fase dell'impedenza caratterizzante il cono
Messaggi: 4907 | Data Registrazione: Set 2002
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lupino
Member
Member # 1368
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posted 15. Marzo 2003 17:44
il discorso della potenza e' ancora piu' lungo perche' bisogna vedere cosa si intende per potenzapotrebbe essere la potenza massima che le casse supportano prima di andare in regime di distorsione elettromeccanica (ma bisognerebbe sempre specificare se parliamo di potenza soltanto attiva o anche passiva) oppure potrebbe essere una funzione della tensione applicata ai capi del cono (la tensione dipende dal suono e dal volume che io scelgo e quindi non e' univocamente determinata) una volta che io determino questa tensione , conoscendo l'impedenza, posso ricavarmi la potenza per unita' di tempo assorbita dal cono in quell'istante ma ancora una volta ci dobbiamo chiedere se stiamo parlando di potenza attiva o di potenza attiva + potenza passiva quindi ci si riallaccia al discorso dell'impedenza che ho fatto prima e lo si arricchisce di tanti altri fattori per esempio bisognerebbe anche sapere se stiamo parlando di potenza efficace o no e via dicendo (il famoso di scorso della potenza di picco massimo vero o efficace) tutto quello che cerchiamo riguardo la potenza puo' essere conosciuto a partire dall'impedenza io abolirei le scritte di impedenza e potenza che sono di per loro inesatte in quanto riguardanti valori a frequenze specifiche e a volumi specifici e metterei i valori di L e di R tramite i quali gli addetti ai lavori possono ricavarsi qualunque curva un'ultima notizia riguardante la potenza (che non potra' che rendervi felici) i contatori di corrente che abbiamo in casa misurano non la potenza ma il quadrato della potenza che consumiamo perche' questa cosa ? perche' misurando il quadrato noi paghiamo sia la potenza attiva (dipendente da R) e sia quella passiva calcolata in modulo (solitamente la potenza passiva e' una potenza a somma nulla, ovvero se una capacita' sta consumando una potenza passiva P tutto il resto del circuito sta usufruendo di una potenza -P) in questo modo noi ci ritroviamo a pagare piu' di quello che consumiamo (paghiamo anche un quantitativo dovuto alla potenza passiva che normalmente dovrebbe essere nullo, ma che, grazie al trucchetto della potenza calcolata al quadrato, risulta maggiore di zero) non vi rende felici sapere di essere circondati da cosi' tanta furbizia ??
Messaggi: 4907 | Data Registrazione: Set 2002
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re_solo
Member
Member # 1987
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posted 15. Marzo 2003 22:56
se ti puo' consolare non ho capito un ca22o ne' del discorso sull'universita' ne' tantomeno su quello della potenza e del contatore... cmq da come scrivi sembri proprio un fenomeno!
Messaggi: 455 | Data Registrazione: Feb 2003
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eriksativa
Member
Member # 1344
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posted 15. Marzo 2003 23:51
re solo, mitico...lupino, temo anche io per il futuro dell'universita' italiana... anche io penso che sia (fosse?) una delle piu' democratiche, tasse basse, possibilita' di rifare gli esami, qualche aiuto formale e informale agli studenti lavoratori, ecc... poi ho fatto il dams, ha ha ha, quindi ti puoi immaginare come questo sconfinasse quasi nell'anarchico (anche se mi sono fatto comunque il culo, come tutti i colleghi sanno bene). ora ci lavoro, in un'universita' anglosassone, e se da un lato ci sono dei vantaggi, p.es. che ti laurei prima di avere 78 anni, bisogna anche dire che costa un pacco e costera' sempre di piu', che la qualita' e' a dir poco discontinua (ci sono uni pre-1992 e post-1992, quelle post sono molto piu' "free" e i criteri sono liberisti da far paura, a partire dalle paghe alla qualita' dei corsi, ecc.), e che se sei lavoratore a tempo pieno te lo scordi o quasi di fare l'universita'. hai ragione, si e' tanto sparato sul modello universitario italiano "classico", e io sarei pronto a sparare anche di mio, ma sul baronato e i mummismi nelle carriere, piu' che sul modello di accesso e sulla qualita' dei corsi... mi ricordo che verso la fine del mio periodo a bologna eco (ri)fondo' la sua bella facolta' di scienze della comunicazione, tasse alte, numero chiuso, osmosi con altri dipartimenti quasi nulla, era meglio che non si faceva vedere troppo nei corridoi del dams perche' ce lo saremmo mangiato, dopo anni di negligenza nei nostri confronti... e questo era il futuro che avanza, azz, ora poi con i simpatici berlucchioni tutto scatafascia a velocita; supersonica, ovviamente. hai ragione, ocio al modello anglosassone, ci sono dei vantaggi innegabili (risorse innanzitutto), ma e' anche mega selettivo a livello economico ed essendo piu' liberista e' sempre meno selettivo a livello di qualita'. voila', un'altra tirata OT che coi coni e i watt ha solo il volume in comune VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO
Messaggi: 1306 | Data Registrazione: Set 2002
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re_solo
Member
Member # 1987
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posted 16. Marzo 2003 02:18
vi diro'... io l'universita' l'ho bazzicata solo qualche mese, il tempo di fare qualche amicizia, non capire un ****o di matematica discreta, realizzare che le mie conoscenze informatiche sono anni luce superiori a quelle delle tipe che dovevano insegnarci i "rudimenti" (una "prof" che non conosce il thinking in java č come un prete che non conosce la Bibbia!) e capire ke finchč me ne stavo alla facolta' di informatica x vedere qulache pulzella avrei dovuto comunque muovere il culo x infilatrarmi in sociologia o psicologia... ke ricevo un'offerta da una softwarehouse... figata direte voi... 'nzomma... ci si campa, ma non č poi il massimo della vita... c'č parecchia ****a da spalare anche li', cmq spero un giorno di trovare la forza x ricominciare quel percorso ke ho lasciato praticamente all'inizio. grazie x le vostre considerazioni
Messaggi: 455 | Data Registrazione: Feb 2003
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