di
Claudio Januario
La
Steinberg di recente si é inserita nel mercato dei
controller hardware dedicati alla manipolazione
di dati MIDI con lintroduzione di Houston, una vera
e propria consolle studiata esclusivamente per pilotare Cubase
e Nuendo; ci troviamo per la prima volta di fronte ad un apparecchio
in grado di sostituire in tutto e per tutto la tastiera del
computer senza richiedere la programmazione dell'utente.
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Houston
si rivolge a chi fa del mixer di Cubase la principale arma
di lavoro, non è un normale controller MIDI, ma ha
delle funzioni espressamente studiate per rendere accessibili
moltissimi parametri contemporaneamente.
La fascia di prezzo, lo diciamo subito, è quella professionale.
Non troverete questo apparecchio allo stesso costo di un pugno
di fader e knobs, ma dovrete spendere circa due milioni e
mezzo (la pagina dello shop
mostra il prezzo attuale) per avere il completo controllo
di Cubase: è ovvio che solo chi ha un budget adeguato
per il proprio studio potrà apprezzare la versatilità
di Houston.
Il primo impatto è molto divertente: non appena abbiamo
selezionato Houston nella finestra di Remote setup, i fader
motorizzati si posizionano nello stesso punto di quelli del
mixer VST di Cubase. Da questo punto in poi luso diventa
quasi naturale ed alla fine del nostro test sentiremo certamente
la mancanza di questo valido tool.
Cosè Houston?
Un mixer con 9 fader motorizzati (8 di canale più uno
per il master), 8 knobs (cursori a rotella), un jog
shuttle ed una serie di bottoni con le funzioni primarie,
incluso il comando Save, di Cubase.
Lhardware si presenta molto robusto, sul retro troviamo
la dicitura costruito in collaborazione con la Harman
Kardom, che in pratica vuol dire la famosa Soundcraft,
esperta ditta costruttrice di Mixer analogici e digitali.
Accanto ci sono le classiche porte MIDI IN/OUT/THRU, che permettono
lintegrazione con i setup MIDI già esistenti,
ed una porta USB che, per ora, funziona solo in ambiente Windows.
La porta per lalimentazione ed il bottone di accensione
completano il retro.
Il Mixer
Un controller midi con fader motorizzati potrebbe sembrare
una esagerazione ma, se capiamo qualè la differenza
tra un mixer hardware (a 64 canali per esempio) motorizzato
ed automatizzabile ed uno normale, allora perchè non
sfruttare la tecnologia applicandola anche al controllo delle
funzioni di Cubase? Il vantaggio, per chi non lo avesse capito,
è quello di effettuare una programmazione di parametri
fondamentali (es.: volume ed i panpot) in tutta comodità
con la sicurezza che ad ogni spostamento della song corrisponderà
sempre la posizione che avremo deciso essere la migliore.
Quindi, se abbiamo un fade out della chitarra
dalla misura 150.1.0 alla 152.1.0, il movimento avverà
sotto i nostri occhi rendendoci immediatamente consapevoli
della situazione in cui ci troviamo in quel momento.
I Fader
Sono otto i cursori principali ed otto i canali/parametri
controllabili contemporaneamente. A questi va aggiunto il
Master fader. Alla destra, in posizione perfetta, troviamo
due bottoni che consentono di navigare avanti ed indietro
fra gruppi di 8 fader corrispondenti a quelli del mixer di
Cubase. Immediatamente sopra possiamo scegliere se controllare
i cursori relativi ai canali audio, ai gruppi, ai VST Instruments
oppure ai bus della propria scheda audio. Agendo sui bottoni
di selezione i fader si posizioneranno immediatamente al punto
programmato. Avendo una song con 32 tracce audio e 16 canali
VSTi, useremo un totale di 48 canali audio di Cubase che ovviamente,
per venire riconosciuti, dovranno essere precedentemente impostati
nella finestra di Audio Setup. E noi, di 8 in 8, potremo controllare
tutto! Se questi canali sono stati assegnati a dei gruppi,
premendo groups, gli 8 cursori saranno dedicati
a svolgere questo lavoro. Stesso discorso vale per il bottone
Instruments.
Sopra ai fader troviamo i bottoni di Mute e Solo e Select,
per la selezione del canale. A sinistra di questi ce ne sono
due che permettono di uscire da tutti i mute (o da tutti i
Solo) premendo un solo tasto. Funzione molto utile proprio
per la particolarità dellapparecchio.
Knobs & LCD
Gli otto cursori a rotella nascondono il vero
segreto di Houston. Oltre a svolgere lovvia funzione
di pan-pot, possono essere attivati al controllo contestuale
dei parametri che avremo scelto fra i bottoni della "Function
Matrix" che sono posizionati immediatamente sopra. Quali
sono questi parametri? Praticamente tutto quello che ci serve
ed è programmabile in Cubase: gli 8 effetti in mandata
e i 4 in insert, gli equalizzatori, gli instruments. Direttamente
sotto i knobs troviamo un ampio display per avere immediata
lettura delle impostazioni correnti.
Confusione? Matrix!
Le modalità di funzionamento di Houston sono tre:
"Selected Channel, "Fader Set" oppure "Global".
Quello che abbiamo selezionato nella "Function Matrix"
è quello che controlleremo:

Selected Channel ci dà accesso a 8 diversi parametri
per il canale selezionato. Come se lavorassimo su un unico modulo
verticale di un mixer hardware. Nella foto stiamo controllando
tutti i parametri degli EQ del canale 1. Possiamo controllare
anche EQs, Aux, Inserts, Dynamics, Routing, Dynamics, Pan.

Fader Set ci permette di editare un singolo parametro per
8 canali diversi (un mixer visto in orozzontale). Quindi stiamo
controllando il gain dell'EQ1 su 8 canali allo stesso tempo.
EQs, Routing, Pan, FX Sends.

Global, infine, imposta tutto quello che non è relativo
ad un canale: Send Effects, Master Effects e VSTi, per esempio.
Nella foto stiamo controllando i livelli di tutti i Send Masters.
Oltre a questo troviamo, Send Effects, Master Effects e Instruments.
Tastierino
e Finestre
A completare il tutto abbiamo un tastierino numerico ed
un Jog Shuttle posti alla destra dei fader principali. Con il
Jog Shuttle e la classica bottoniera "start, play stop,
FFW, REW, REC" controlliamo le relative funzioni di Cubase.
Con il tastierino numerico ed una manciata di bottoni aggiuntivi
abbiamo il potere di pilotare il software anche nelle funzioni
di Save (e Save Backup) di Revert (ritorno all'ultima versione
salvata), UNDO e REDO. Possiamo, infine, controllare anche la
visualizzazione a schermo di alcune finestre come quella dell'editor
corrente o la finestra di arrange.
Conclusione
Chiunque usi Cubase o Nuendo potrebbe trarre vantaggio da Houston
ma, dato il prezzo, saranno in pochi a poterselo permettere.
Non certo l'utente Cubase medio, le cui necessità potrebbero
fermarsi ad un semplice ed economico controller midi "normale".
Bisogna però dire che l'integrazione di Houston con Cubase
è completa e non si troverà in nessun apparecchio
attualmente in commercio (a Giugno 2001). L'uso mirato con Cubase/Nuendo
non é un optional, cioé una cosa da programmarsi
da soli e da "inventarsi", ma il vero scopo di questo
apparecchio: un Cubase...da tavolo!
cj
A
cura di Claudio Januario©
2002 www.cubase.it
su
Cubase.it
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