posted 22. Settembre 2010 11:34                      

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Originally posted by sauron:
Buongiorno a tutto il forum,

volevo sentire il vostro illustre parere sulla seguente situazione: secondo voi ha senso registrare una voce con 2 microfoni in contemporanea (quindi 2 tracce separate di voce su programma) e poi unirle per avere un segnale più alto?

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posted 22. Settembre 2010 12:20                      

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Originally posted by yasodanandana:
l'unico senso che puo' avere un'operazione del genere e' quando si vogliono usare due microfoni differentissimi, per esempio un mic a condensatore piu' il classico shure da live, per ottenere un suono particolare dalla loro alternanza o dal loro mix...

ma e' una cosa che non ho mai visto fare e che non ho mai fatto...

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Abbiamo usato una soluzione simile in alcuni brani de "i mistici dell' occidente" dei Baustelle.
Se non ricordo male la configurazione era Sony C800 + Shure SM57, con il secondo posizionato sul lato del sony e leggermente inclinato... per essere poi tenuto basso e filtrato, puntato sulle medie, in aggiunta del Sony.

Però sono scelte artistiche molto particolari, adatte per raggiungere delle sonorità specifiche. In generale sono sicuramente sconsigliabili... specialmente "per aumentare il volume".
In quel caso basta un pre, o un compressore o, come dice giustamente Yaso, abbassare le altre tracce

Ci sono poi altri casi in cui vengono posizionati due microfoni davanti al cantante, ma in genere lo si fa per decidere quale microfono risponde meglio sulla data voce. Quindi poi ripresa e mix vengono fatti con un solo microfono.

posted 22. Settembre 2010 13:20                      

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Originally posted by ameba:
per me avrebbe senso in una ripresa mid side

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posted 22. Settembre 2010 14:05                      

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Originally posted by sauron:
Buongiorno a tutto il forum,

volevo sentire il vostro illustre parere sulla seguente situazione: secondo voi ha senso registrare una voce con 2 microfoni in contemporanea (quindi 2 tracce separate di voce su programma) e poi unirle per avere un segnale più alto?

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Senza voler apparire sborone... per carità...io credo che non abbia molto senso usare due microfoni per incrementare il loudness della traccia finale, quanto invece la possibilità di intervento sul colore, ma si tratta di un altro approccio che può essere legato alla tecnica adottata dal cantante.
Per la mia personale esperienza di ripresa, ma premetto che ciò riguarda particolari cantanti e particolari contesti, ha senso quanto l'adozione di due microfoni per la ripresa di un amplificatore da chitarra.
Due mic opportunamente posizionati, scelti volutamente differenti, quindi con caratteristiche di risposta in frequenza differenti, offrono la possibilità di agire sui colori in maniera più naturale che con gli equalizzatori, semplicemente miscelando le due fonti. Chiaramente, ciò non vuole escludere l'uso dell'equalizzatore per scolpire dettagliatamente il suono, ma si tratta di un semplice ed utile complemento, che può trovare risalto in arrangiamenti e generi appropriati.
Qualcuno potrà dire che il cono di un amplificatore ha un'emissione fisicamente più amplia di quella di una voce, questa non è una verità assoluta, perchè se l'emissione principale avviene dalla bocca, la testa è la sua cassa armonica come lo possono essere anche altre parti del corpo, senza scendere troppo in basso !
Per rendersi conto di questo, basta spostare un microfono intorno alla testa di un cantante, indossando le cuffie e ascoltando cosa succede.
E' chiaro che anche la sala da ripresa e la posizione dei microfoni e della cavia sono fondamentali, perchè altrimenti si rischia di lavorare più sulle riflessioni che sulla fonte.
Ad esempio, alcuni cantanti Tuva, della Mongolia, riescono a creare particolari risonanze, a proprio piacimento anche in differenti punti del corpo, attraverso il controllo dell'emissione armonica, che al contrario delle tecniche occidentali in cui essa è praticamente random, in certe culture risulta essere elemento fondamentale del canto.
Attenzione, il controllo dell'emissione armonica non è solo un fatto culturale.
Le contaminazioni a noi più vicine, quelle diciamo più famose, sono sicuramente quelle di Demetrio Stratos ex cantante degli Area (ahimè purtroppo deceduto molti anni fa) che parecchi di voi ricorderanno nostalgicamente, sia per le produzioni in gruppo che in quelle soliste, ascoltandole ci si può rendere conto di quanto detto.
Non è l'unico, ma certamente quello che è riuscito a far convogliare determinate tecniche al grande pubblico, in contesti nostrani.
Questo per me, in presenza di particolari voci, vale anche nella ripresa dei generi più diffusi e nei quali ci si ritrova a smanettare; è sempre tutto relativo al contesto e a quello che si deve fare, non penso che esistano soluzioni definitive, sarebbe più giusto dire che esistono compromessi, perchè la ripresa di un suono nel suo spazio è un'arte difficilissima e la verità non è mai solamente una, nonostante il risultato finale possa essere condiviso.

Saluti, D.