Finalmente WaveLab 7

Dopo quasi 3 anni di attesa, ha visto finalmente la luce Wavelab 7, il wave editor di casa Steinberg fra i più celebrati in ambito professionale.

a cura di Stefano Danese (e cj)

Come da abitudine, questa nuova versione porta con sè importanti novità.

Dalla sua nascita ad oggi Wavelab si è sempre contraddistinto fra gli editor audio per immediatezza e qualità e ora, pur mantenedo fede a questi principi, si presenta come una suite completa per l’editing, il mastering, la “restaurazione” audio e…il podcast!

Editor vs Sequencer

Ma abbiamo davvero bisogno di un ulteriore e costosissimo programma per editare i file audio? Non si può usare il software di registrazione?

Per chi non avesse familiarità con un editor audio, questo quesito potrebbe essere giustificato, sopratutto se ci si trova alle prese con produzioni casalinghe.

Tutt’altra situazione è l’ambito professionale, dove ogni fase della produzione è mirata ad ottenere il massimo risultato. Ciò comporta l’utilizzo di strumenti ottimizzati a compiere una determinata funzione. Se è pur vero che nel nostro sequencer possiamo tagliare, incollare, montare e finalizzare il nostro progetto con tanto di mastering, in realtà per ottenere un risultato che possa rispondere a precisi standard qualitativi, è necessario utilizzare un programma dedicato a tale scopo.

Più avanti vedremo più a fondo ciò che contraddistingue nello specifico Wavelab 7 come strumento professionale di editing e mastering.

Installazione

Innanzitutto un occhiata ai requisiti minimi riportati sulla confezione

Mac Windows
Mac OS X 10.6Intel Core processor (raccomandato Intel Core Duo)1024 MB di RAMhardware CoreAudio compatibileMonitor con risoluzione1024 x 768 pixel

200 MB di spazio libero su disco

USB-eLicenser e connessione USB

CD/DVD-ROM drive per l’installazione

Windows 7Processore da 2GHz (racc. dual core)1024 MB di RAMhardware compatibile Windows MME / ASIOMonitor con risoluzione1024 x 768 pixel

200 MB di spazio libero su disco

USB-eLicenser e connessione USB

CD/DVD-ROM drive per l’installazione

Ed ecco balzare agli occhi la prima importante novità: la compatibilità con MacOS X, un particolare non indifferente, poichè finalmente anche i professionisti abituati a lavorare su piattaforma Mac possono godere delle funzionalità di Wavelab. C’è da dire però che da questo punto di vista WaveLab non rispetta alla perfezione alcuni dei consigli di mamma Apple su come creare una applicazione per MacOS X, alcuni comandi o le finestre di dialogo, per esempio, non sono proprio in linea con la GUI Apple creando addirittura un iniziale disorientamento. Tutto questo è dovuto sicuramente alla ricerca della piena similitudine d’interfaccia per i due sistemi sui quali gira WaveLab. Gli utenti Mac più legati allo stile Apple storceranno il naso quindi perchè, al contrario di Cubase dove le differenze tra le due piattaforme si riducono quasi ai soli pulsanti delle finestre, in WaveLab occorre prendere un po’ la mano, o meglio l’occhio, per abituarsi a certe modalità di utilizzo. Dall’altro lato però chiunque abbia mai usato WaveLab sotto windows non si troverà per nulla spaesato…anzi! Secondo noi la verità è nel mezzo, ci avrebbe fatto però piacere vedere un piccolo sforzo da parte di Steinberg nel privilegiare la GUI Apple, speriamo solo che questo problema venga superato nelle prossime versioni di WaveLab per Mac, per ora ci possiamo accontentare.

Altro fattore secondo rilevante, per entrambe le piattaforme sono supportati solamente gli ultimi sistemi operativi. Nel caso della mela mordicchiata è un obbligo, nel caso di Windows la cosa ci ha lasciato un po’ perplessi, visto che la maggior parte dei professionisti che utilizzano DAW su piattaforme Microsoft sono ancora saldamente legati a Windows XP per via della sua esigua sete di risorse e la semplicità di configurazione. Il motivo è palesemente commerciale, poichè l’estizione di Windows Xp è stata ormai annunciata, quando nel 2014 Microsoft cesserà ogni forma di supporto e di aggiornamento.

Credo sia opportuno precisare però che, anche se Windows 7 è l’unico sistema operativo Microsoft ufficialmente supportato su cui WaveLab possa girare, abbiamo potuto constatare che il programma funziona perfettamente anche su alcune installazioni di XP.. Come riportato da prove effettuale da altri utenti sia nei forum di cubase.it che su cubase.net, può capitare però che, a parità di configurazione PC con XP, WaveLab possa funzionare o meno senza nessun motivo particolare. All’atto della nostra installazione non è comunque comparso nessun messaggio di errore relativo alla versione di Windows, come se non ci fosse proprio alcun problema di compatibilità.

Ora si potrebbe intavolare una lunga disquisizione sul motivo per il quale Steinberg ha deciso di riportare una informazione non del tutto vera, ma non credo sia un argomento poi così interessante. Più importante è secondo noi il fatto che gli utenti che hanno scelto Windows XP e che continuano ad usarlo per i motivi riportati in precedenza, non si trovano costretti a dover aggiornare il sistema operativo delle loro workstation. La corsa all’ultimo aggiornamento non sempre si rivela una scelta azzeccata, siamo del parere che se una cosa funziona è bene non toccarla per non rischiare di comprometterne la stabilità o la compatibilità con gli altri strumenti di lavoro.

Diverso è il discorso sul significato della parola “supportato”, a livello ufficiale la dichiarazione di Steinberg sui requisiti minimi di WaveLab (lo ripetiamo, Windows 7) elimina ogni discorso per quel che riguarda l’assistenza tecnica, limitata per le alle ultime versioni dei sistemi operativi Apple e Microsoft. Ecco una dichiarazione di Steinberg da suo sito ed ecco un post sui forum di cubase.net http://www.cubase.net/phpbb2/viewtopic.php?t=140196

Il test verrà effettuato quindi sulla seguente configurazione

  • Mother Board: Asus M4A78T-E chipset AMD 790GX Southbridge AMD SB700
  • CPU: AMD Phenom II X3 720  2,8 Ghz
  • Ram: 4096 MB Dual Channel DDR3
  • Scheda Audio: Tascam US1640
  • SO: Windows 7 64 Bit
  • Schermo 22′ con risoluzione 1680×1050
  • Wavelab 7 v 1.0.0.506

L’installazione guidata è molto intuitiva e semplice per qualunque utente e non dura più di un paio di minuti. A questo punto bisogna procedere con l’attivazione della licenza.

Per chi non avesse idea di come procedere, all’interno del dvd di installazione c’è un file Readme in pdf (in inglese) con tutti i passi da seguire per portare a termine l’attivazione permanente della licenza che richiede una connessione ad internet.
Anche l’attivazione della licenza richiede pochi minuti, ed eccoci pronti a entrare in Wavelab 7!

Interfaccia

L’interfaccia è stata completamente rimodellata, ammorbidita e semplificata, non c’è più la sensazione di trovarsi difronte ad un software austero e quadrato.

Ecco come si presenta la schermata iniziale:

Wavelab 7

Come si può notare, la barra degli strumenti è molto fornita e ben organizzata, più in basso troviamo il browser dei file che si posiziona automaticamente sulla cartella “musica” di Windows.

In basso a sinistra troviamo la sezione master composta da 3 sezioni, ovvero il rack virtuale degli effetti, livello master e dithering.

Area di lavoro

Una caratteristica storica di Wavelab è quella di non forzare l’utente ad utilizzare un’area di lavoro rigida e prestabilita, infatti possiamo spostare, accoppiare, integrare e organizzare in schede ogni modulo secondo le nostre esigenze, mantenendo il nostro workflow costantemente sotto controllo. Ovviamente possiamo salvare il nostro layout di lavoro così da poterlo richiamare ogni volta che ne abbiamo necessità.

Un oggetto curioso che ha catturato la nostra attenzione è un piccolo menù fluttuante che ci permette di passare rapidamente da un’area di lavoro ad un’altra a seconda del tipo di lavoro che stiamo svolgendo: editing, montaggio, processore batch e la nuovissima funzione Podcast, che permette di pubblicare i nostri lavori tramite ftp o direttamente su iTunes e grazie al sistema dei feed RSS integrato, possiamo tenere aggiornati tutti gli utenti iscritti al nostro canale.

L’area di editing è molto ampia e ci permette di visualizzare il nostro materiale audio in due sezioni, una d’insieme e una più dettagliata nella quale possiamo “zoommare” sino ai singoli campioni. Inoltre per ogni sezione possiamo decidere di visualizzare il nostro materiale audio come forma d’onda, spettro o andamento del volume, attraverso un semplice menù posizionato sotto la finestra audio.

L’editing non distruttivo è una importante caratteristica che troviamo anche nella sezione dedicata al montaggio, nella quale possiamo gestire tutte le fasi della realizzazione di un cd o dvd audio, incluse le produzioni multicanale.

Wavelab 7

Plugin

La lista dei plug-in è molto ricca e non vale la pena elencarli tutti, sopratutto perchè alcuni sono gli stessi che troviamo in Cubase e Nuendo, per chi desidera consultare la lista questo è il link riportato da Steinberg. (se per caso non funzionasse abbiamo salvato una versione del pdf in locale

Degni di nota invece sono i tre prodotti di casa Sonnox (per chi non conoscesse http://www.sonnoxplugins.com) dedicati all’audio restoration:

De-Buzzer

Dietro la sua interfaccia user-friendly si nasconde uno strumento molto sofisticato in grado di eliminare il “ronzio” e le interferenze a bassa frequenza che potrebbero essere presenti nel nostro file audio, specialmente se lavoriamo con materiale campionato da registrazioni antiche o da vinili molto usurati.

Wavelab 7

De-Clicker

Oltre ad eliminare i click presenti in una porzione audio distorta, permette di cancellare i pop causati dalle consonanti esplosive e i crackle anch’essi tipici dei vecchi vinili.

I comandi sono minimali, è sufficiente regolare con attenzione la soglia per ottenere il risultato desiderato

Wavelab 7

De-Noiser

Da usare con molta attenzione, infatti se non viene regolato attentamente, oltre a cancellare la banda di frequenze che causa l’interferenza, può compromettere sensibilmente il contenuto armonico del file audio

Wavelab 7

Immancabile è infine l’ UV22HR della Apogee, ritenuto fra i migliori plug-in per il dithering e il ricampionamento.

Ancora!

Fra le novità annunciate da Steinberg c’è il nuovo motore per la masterizzazione, in particolare è stato aggiunto il supporto alle immagini DDP (Disk Description Protocol), un sistema adottato dalle industrie dedicate alla duplicazione dei supporti ottici che permette di creare immagini sicure, ovvero senza errori, nelle quali è possibile aggiungere una grande quantità di informazioni sotto forma di meta-data.

Grazie alla possibilità di visualizzare i files audio sotto forma di sonogramma, possiamo andare a compiere veri e propri interventi chirurgici all’interno del nostro suono, individuare anche i più piccoli rumori ed eliminarli, oppure intervenire su intere bande di frequenza, copiare e sostituire sezioni simili all’interno dello stesso file, ecc.. Investigheremo questa e altre sezioni di WaveLab in alcuni articoli di prossima pubblicazione.

Conclusione

Sono talmente tante le funzioni di Wavelab che lo rendono sicuramente il software più versatile che si possa trovare in circolazione. Sia che vi troviate a lavorare in ambito Broadcast, piuttosto che in quello musicale o aziendale, che vi occupiate di sound design o che siate dei semplici appassionati, con Wavelab avrete sempre a disposizione tutti gli strumenti che cercate e l’affidabilità di un software stabile e intuitivo.

Durante tutto il test non si è mai verificato un crash o un freeze temporaneo, gli strumenti in tempo reale permettono di interagire con il file anche durante la riproduzione dello stesso, pieno supporto a driver Asio e Windows MME, le risorse richieste non sono eccessive (ovviamente il carico sulla nostra cpu aumenta con l’aggiunta dei plug-ins) e con la gestione dei processi batch possiamo suddividere il carico di lavoro sui diversi core del processore, così da bilanciare meglio il rapporto lavoro/risorse.

Il prezzo al pubblico per la versione completa è di 599,00 ? (iva incl.) mentre per la versione educational il prezzo proposto è di 299,00 ? (iva incl.).

L’aggiornamento dalla precedente versione invece costa 99,00 ? (iva incl.) e sempre 99,00 ? è il prezzo per WaveLab Elements, la versione base di WaveLab (Qui una tabella comparativa fra le due versioni)

Buon editing a tutti!

Stefano Danese

Musicista e appassionato da anni di Hard Disk recording, ha partecipato a corsi di formazione per tecnici del suono e attualmente frequenta il corso di Musica Elettronica con indirizzo “Tecnico di sala di registrazione” presso il Conservatorio di Frosinone.